Dubai - Emirati Arabi1 TURNO(2) R Federer defeats M Llodra 60 76(6)
(4) J Tsonga defeats M Baghdatis 76(2) 64
(3) A Murray defeats M Berrer 63 46 64
M Chiudinelli defeats N Davydenko 64 57 64
(7) J Tipsarevic defeats I Kunitsyn 62 62
(5) T Berdych defeats B Becker 62 62
F Cipolla defeats I Ljubicic 62 75
M Youzhny defeats R Gasquet 63 00
S Stakhovsky defeats O Awadhy 61 62
F Lopez defeats N Mahut 64 64
(8.) J Del Potro defeats A Dolgopolov 63 76(5)
da TWI (n.d.r.)
Dopo l’esordio balbettante nel torneo Atp 500 di Dubai di Novak Djokovic, Andy Murray, potenziale avversario del numero uno del mondo in semifinale, nel suo primo incontro di tabellone principale, riesce a fare molto di peggio e rischia di uscire in maniera clamorosa. Opposto a Michael Berrer (già battuto tre volte in passato, senza concedere set), mancino tedesco che attualmente occupa la posizione numero 116 del ranking, dopo essere stato anche 42, il numero quattro del mondo concede un parziale, dopo che la partita era sembrata chiusa e rischia grosso al terzo set, prima di imporsi 6-3 4-6 6-4 dopo 2 ore e 6 minuti di gioco.
Ai tifosi più attenti sarà rivenuto in mente il 2011, con Murray che, dopo la sconfitta in finale agli Australian Open, cadeva rovinosamente contro Young e Bogomolov. L’atteggiamento in campo dello scozzese infatti, è stato molto simile a quelle due partite: svogliato, falloso, inefficace con il servizio (salvo salire di rendimento sulle palle break, almeno parzialmente, nei primi due set) e costantemente in difesa, contro un avversario, si ispirato con il rovescio a una mano, ma la cui palla non viaggia poi così tanto, da costringere uno come Murray, a stare metri dietro la linea di fondo.
Sono bastati pochi minuti per capire che la giornata di Murray non era delle migliori: pronti via, un aggressivo Berrer infatti, opera subito il break, alla quarta occasione. Lo scozzese in qualche modo riesce a recuperare subito lo svantaggio e a mettere a segno un ulteriore strappo nel sesto gioco, difeso poi fino alla fine del parziale, nonostante le tante occasioni concesse al tedesco. Nella seconda partita, Murray sembra aver finalmente trovato il bandolo della matassa con il break al quinto gioco. Mai impressione fu più sbagliata visto che da quel momento lo scozzese esce sostanzialmente dal match, perde il vantaggio e, dopo essersi salvato unicamente grazie al servizio nell’ottavo gioco, capitola nel decimo, permettendo a Berrer di tornare a vincere un set contro un top ten, dopo nove parziali persi consecutivamente.
L’inizio della partita decisiva è il momento più brutto dell’incontro: Murray riesce a strappare per due volte la battuta al tedesco, ma in altrettante occasioni getta al vento il vantaggio, con una serie di errori banalissimi e doppi falli in serie, roba da fare accapponare la pelle. Senza capire forse nemmeno lui come, Berrer si ritrova a fare corsa di testa nel set decisivo. Tornato ad avere un rendimento quanto meno non contrario al buon costume, Murray sul 4-4, riceve il fondamentale aiuto del suo avversario, che perde totalmente la misura dei suoi colpi da fondo e concede allo scozzese il break decisivo.
Non sappiamo se questa sconcertante prestazione di Murray sia dovuta ai carichi di lavoro svolti nel post Australian Open, ma la certezza è che ancor prima che per l'aspetto tecnico oggi lo scozzese ha deluso per l’atteggiamento in campo di assoluta indolenza. Fortuna vuole che al secondo turno Andy avrà di fronte lo svizzero Marco Chiudinelli, autore di un'ottima prestazione eliminando Davydenko.
Di altro spessore l'esordio di Roger Federer, che alla nona partecipazione a Dubai batte Michael Llodra per 6-0 7-6(6) e attende Feliciano Lopez in un altro incontro per puristi del settore. Il primo set è un assolo dello svizzero, che lascia soli 7 punti a un Llodra con la mente ancora a Marsiglia. Nel secondo set tanto spettacolo, a tratti il match sembra trasformarsi in un'esibizione, ma quando si tratta di far sul serio Federer chiude la contesa al tie-break. Vittoria numero due quindi al secondo incontro fra i due over 30, con l'elvetico che prosegue due curiose strisce: non perde per l' appunto con over 30 da 10 anni (Agassi, Miami 2002) e non perde con gente oltre la top 20 da 72 match.
Passa il turno Jo Wilfried Tsonga. Il francese, testa di serie numero 4, ha regolato Marcos Baghdatis grazie al 7-6 (7-2) 6-4 di questo pomeriggio. Nel primo parziale "Cassius Jo" è stato pronto a recuperare il ritardo di un break. Nel secondo set Tsonga ha annullato 5 palle del controbreak al cipriota, prima di chiudere l'incontro al terzo match point e portare a 2 successi in altrettanti match il personale bollettino nei confronti di Baghdatis. Al prossimo turno Tsonga affronterà il ceco Rosol.
Non stecca neppure Juan Martin Del Potro. L'argentino, reduce da 2 settimane di fuoco con la vittoria a Marsiglia e la finale a Rotterdam, ha liquidato Alexander Dolgopolov con il punteggio di 6-3 7-6 (7-5). Il numero 10 del mondo ha fornito un'altra buona prova. Unico neo durante il secondo parziale, quando ha servito per il match sul 5-4, perdendo il game a 15. Per Juan Martin, al quinto torneo in stagione, adesso l'opportunità di allungare ancora la striscia di successi contro il kazako Golubev. Per l'ucraino invece un'altra sconfitta in questo lento avvio di stagione.