Gli esperimenti sono stati svolti ( e da quello che so sono ancora in corso di svolgimento) dagli stessi Rod Cross e Crawford Lindsay autori rispettati (e ritenuti abbastanza attendibili ed indipendenti nel nostro ambito) per conto di Tennis Warehouse che gli ha affidato la responsabilità del tool/database TWU. Mi sorprende il fatto che janko non li abbia letti visto che il suddetto database -e tutte le spiegazioni scientifiche, svolgimento degli esperimenti compreso- è visibile a tutti, è stato da me più volte citato e ritengo lui una persona desiderosa di conoscenza...ma può essere.
A meno che non vengano ritenuti attendibili quando lavorano in proprio e non attendibili se lavorano per TWU che è l'emanazione scientifica di un colosso commerciale...ma che -e va detto chiaramente- lascia loro totale libertà di manovra ed indipendenza di giudizi.
In primis: in nessun punto né io né tantomeno i suddetti abbiamo affermato che esista una differenza tra il mono più spinnoso e quello meno pari al 50%: questa è la differenza -teorica e calcolata in condizioni di laboratorio- tra il mono più spinnoso ed il nylon che lo è di meno. Ma tali esperimenti sono stati svolti anche in condizioni di gioco reale, in presenza di gesto tecnico ripetuto più e più volte per dare valenza alla prova, e tale differenza si è ovviamente ridotta ma non è mai sparita, non scendendo mai al di sotto del 12% circa. Questo significa che "L'elemento umano" non è in grado -non ancora perlomeno, o non almeno a livello dei tester di TWU- di sfruttare al massimo quanto le innovazioni tecnologiche offrono loro (anche se mi piacerebbe vedere i risultati di tali prove svolte da un top player, cosa temo improponibile...). Ma un fatto rimane: a differenza da quanto pensato inizialmente dagli scienziati, tutti i fattori ritenuti marginali od insignificanti - materiali, sagomatura, frizione corda/palla e corda/corda, movimento della corda- aumentano in realtà il potenziale di spin, così come certe caratteristiche tecniche e costruttive dei telai. Il segreto è trovare l'abbinamento "ideale" tra corda, telaio e tensione...cioè ciò che è il "fattore tecnico", rispetto al "fattore umano", variabile per sensazioni ed adattabilità.
Io, per esempio, negli anni ho scoperto di generare molto più spin (sbagliando di meno e facendo pure due/tre punti in più a partita
) con telai morbidi, a pattern aperto, con tensioni basse e corde morbide, sottili e sagomate e con un basso coefficiente di frizione...semplicemente, questo tipo di setup mi consente di giocare "meglio", e la differenza la avverto io e -anche e soprattutto- chi uso come "pietra di paragone", il maestro del mio circolo, giocatore di grande sensibilità e capace di avvertire subito le mutazioni di gioco dell'avversario...
E con ciò, comincio a rispondere in maniera diretta a qualche interrogativo...
@guido, Nadal ha una media di 3300 RPM su ogni colpo con punte di 4900.
Ma a livello di laboratorio, le corde fino ad oggi testate hanno mostrato una potenzialità di punta pari a circa 5900 RPM...il problema è abbinarle al telaio, al giocatore ed al suo movimento tecnico. E ciò non è sempre possibile, vuoi per ragioni di sponsorizzazione che di manie/abitudini del giocatore, o anche solo di tempo a disposizione per eseguire detti test...al tempo stesso, però, esistono giocatori come Davidenko, spiriti liberi per antonomasia e tecnici delle corde in pectore, che infischiandosene delle sponsorizzazioni e curando il fattore tecnologico,sono stati capaci di ottenere il massimo dai propri limiti adattando corde e tensioni diverse al telaio a seconda delle superfici e degli altri fattori...ricordo per lui non meno di una ventina di configurazioni totalmente diverse, scelte per ottimizzarsi col suo gioco...
@alain, certe affermazioni mi ricordano tanto quelle di certi "liberi pensatori" tali solo quando (e quanto) il discorso non influenza il loro portafoglio. E' sicuramente vero che ci sono aziende che fanno affermazioni di marketing puro (non corroborate, o solo parzialmente sostenute) da fatti reali...ma fare di tutta l'erba un fascio mi pare veramente brutto e non giusto nei confronti di persone -ed aziende- che credono al 100% in quello che fanno e preferiscono "cassare" un prodotto e restare marchi di (relativa) nicchia piuttosto che "tirare sòle" come fanno marchi più famosi e finanziariamente potenti...
In quanto a soloni e presunti esperti, mi spiace se qualcuno si è sentito toccato, ma -qui ed altrove- mi viene veramente da ridere quando leggo di chi sputa sentenze su marchi come X-Tennis od il nostro -o Discho- (manco a dirlo, negative..
) o ancora altri come Topspin, Weisscannon, Signum, per poi esaltare e magnificare prodotti come Thunderstrings o Genesis (prodotti da quella Strings Technology di cui Mezzadri è socio e nella quasi totalità assolutamente identici) o Volkl e Tourna (prodotti da Discho per interscambi commerciali, ed identiche talvolta a prodotti della stessa, talaltra a quelli della nostra ditta, della quale mai abbiamo nascosto l'origine...)
Ovviamente, Solinco Tourbite e Gamma Asterisk a parte