Veterano ha scritto: ... si deve cercare la soluzione piu facile con meno possibilita' di errore ...
... improvvisarsi a fare una cosa che magari alleniamo anche poco ...
Una Domanda Veterano, come faccio a optare per quella che ritengo essere la soluzione più facile, partendo da livelli di allenamento su tutti i colpi ai minimi termini?
Voglio dire, giocando poco, per una serie di circostanze anche difficili da superare ed inutile approfondire, escludendo, ovviamente, mancanza di voglia o pigrizia, saranno un po' tutti i colpi ad essere allenati poco.
Inultile sottolineare che ogni abilità tecnica nel tennis si consolida dopo un training insistente e duraturo e reiterato nel tempo.
Quante volte, anche tu, sei stato fautore nel sottolineare come sia importante allenare una buona affidabilità dei colpi da fondo campo sulla diagonale, proprio per rimarcare che non è proprio così intuitivo nonostante si abbia a disposizione una maggiore lunghezza del campo sia nel ricevere la palla (maggiore tempo di preparazione), sia nel ribattere la palla (maggiore forza scaricabile sul colpo)!
Insomma, tutto il tennis necessita di allenamento tecnico e fisico e, sotto questo punto di vista, possiamo veramente etichettare alcuni colpi come più o meno facili da eseguire?
Per esempio, in un ultimo incontro da me sostenuto, mi sono mentalmente organizzato per individuare delle soluzioni ad un mio avversario dotato di un diritto molto potente e profondo da fondo campo, in particolare se giocato da fermo, ma più modesta capacità di colpire in movimento e rovescvio meno agressivo. Ho pensato, quindi, di organizzare il mio gioco cercando di proporre colpi a farlo sempre muovere e, in particolare, partendo con il mio primo colpo sempre su suo rovescio così da fargli giocare il suo diritto solo in movimento, arrivando, tendenzialemnte, dall'anglo del rovescio dove aveva colpito la precedente palla. La strategia ha funzionato per i primi game, dove solo saltuariamente tentavo qualche sortita a rete, sempre eseguendo il mio approccio sul suo rovescio e dopo avergli fatto giocare il suo diritto in movimento. Poi, però, la precisione è venuta meno e la ricerca del suo continuo movimento è risultata maggiormente difficile aumentando il mio livello di fallosità o accorciando sempre più spesso il mio diritto che diventava più facile preda dei suo colpi da fermo molto fastidiosi e, spesso, vincenti.
Insomma, la mancanza di allenamento anche in un gioco a spostare l'avversario, pur senza una ricerca smaniosa della rete, è apparso essere tattica tutt'altro che facile da attuare, tantomeno meno rischiosa, alla lunga, tantè che con il passare dei game sono riuscito ad ottenere qualche soddisfazione solo con un maggiore impiego della discesa a rete, magari dopo averlo chiamato lui stesso a rete.
In ultima analisi, mi sembra che l'allenamento sia fondamentale a prescindere, se non si hanno gesti tecnici sufficientmente allenati, che siano ispirati da un tennis più propenso alla rete, piuttosto che ad un gioco più da fondo campo, le difficoltà si assomigliano, credo e per un giocatore amatoriale che giochi poco si tratta, comunque, di accontentarsi, temo.
Che dici?