nw-t ha scritto: sandro_z ha scritto: Diciamo che sei fai una racchetta molto leggera (siamo seri, quasi tutte le racchette oggi sono leggerissime), non troppo rigida, e arrivi al limite della dimensione del piatto corde ... se non tieni alta l'inerzia, come fai a spingere la palla dall'altra parte della rete?
Vero Sandro, le racchette vengono progettate con caratteristiche diverse magari dallo stesso modello della serie o delle serie precedenti, proprio x non farle UGUALI. Cambia il paintjob ma cambiano anche le caratteristiche di giocabilità racchetta. Poi possono andare più "incontro" a gente che gioca x divertimento, ma possono essere create specificamente x agonisti giovani. Sicuramente x farla così avranno visto dati di vendite ed altro. Io la ritengo un telaio MOLTO INTERESSANTE sia x me che x gente agonistica di livello.
Boh non saprei.
Capisco il tuo punto di vista ma dal mio basso di 4.2 4.3
Mi sono visto sparire in pochi mesi:
La Vcore pro per essere sostituita da quella m.erd.a di percept (ennesimo clone di telaio declinato ormai in mille salse)
Wilson ha pensato bene di innovare il pacchetto con una shift senza personalità che puzza di muffa da quanto è trita e ritrita.
La strike invece di essere resa un pelo più umana hanno creato l’ennesimo frankeinsten inutile e non richiesto dal tennista medio.
La Vcore è diventata scomoda come una drive.
La Speed siamo tornati a farla da terza categoria.
L’ottima base della gravity è stata gettata alle ortiche per fare un telaio iperpolarizzato inutile.
La Blade è tornata una racchetta da seconda/terza categoria.
Vorrei ricordare a tutte le case produttrici che la mediana degli acquirenti gioca con piatto 100, fascia 290 - 300 gr
Magari giocando con queste racchette “amatoriali” non gradisce inerzie superiori ai 320 e rigidità esasperate che siano statiche, dinamiche, longitudinali, latitudinali, nord, sud, ovest, est.
Siamo passati da telai interessanti come base di partenza come Clash, Vcore pro, ma anche la prima Speed graphene non plus.
E siamo arrivati a shift, percept e compagnia bella.
Personalmente ringrazio ogni giorno che ci siano ancora case produttrici che investono veramente in qualità tenendo conto anche dell’acquirente finale.