Piccolo sfogo.
Cheppalle, dopo mesi e mesi di corso collettivo sto facendo le prime partite (livello infimo, naturalmente) e mi ritrovo ancora a non tenere il palleggio in partita e perdere malamente contro amatori che non hanno mai visto un maestro di tennis. Mentre io ogni settimana ero sul campo a fare cesti, tergicristallo, servizi ed altro.
La partita mi crea tensione, giocare per il punto mi mette ansia. E la tensione cresce anche quelle rare volte che il palleggio si allunga: ad ogni colpo sento una voce dentro che mi dice “non sbagliare, non fare cazzate, se sbagli questo colpo fai una figura di merda colossale”, mentre la voce dovrebbe dirmi “prepara l’impugnatura, apri, affiancati…” .
Quando gioco, anche in allenamento ma soprattutto in partita, impiego 10 volte l’energia psico-fisica veramente necessaria, finendo stremato dopo 30 minuti. In partita, naturalmente, poi tutto peggiora. Il servizio, già scarso, diventa pessimo. Dritto e rovescio incerti e tremolanti. Ogni volta che provo a spingere un pochettino, finisco per tirare sul telone. Il campo dell’avversario diventa minuscolo, il mio una prateria infinita. Mi sembra di perdere lucidità, non fare nulla di quello che andrebbe fatto: non sono presente mentalmente, non ragiono, non faccio l’apertura, non sono neppure certo di tenere l’impugnatura corretta… completamente annebbiato!
Vedo gente che ha preso una manciata di lezioni battermi agevolmente e questo mi deprime non poco. E naturalmente è un circolo vizioso: più perdo malamente, più mi deprimo, più mi deprimo, più gioco male…
Per uscirne non vedo altra strada che continuare a giocare e continuare a seguire le lezioni, sperando di crescere tecnicamente e, contemporaneamente, abituarmi al clima partita. Nel breve termine vorrei pormi dei micro-obiettivi: nella prossima partita l’obiettivo potrebbe essere semplicemente ricordarmi di aprire per tempo e concludere il movimento nel modo corretto, in ogni colpo.
Comunque, che sport di merda…
Cheppalle, dopo mesi e mesi di corso collettivo sto facendo le prime partite (livello infimo, naturalmente) e mi ritrovo ancora a non tenere il palleggio in partita e perdere malamente contro amatori che non hanno mai visto un maestro di tennis. Mentre io ogni settimana ero sul campo a fare cesti, tergicristallo, servizi ed altro.
La partita mi crea tensione, giocare per il punto mi mette ansia. E la tensione cresce anche quelle rare volte che il palleggio si allunga: ad ogni colpo sento una voce dentro che mi dice “non sbagliare, non fare cazzate, se sbagli questo colpo fai una figura di merda colossale”, mentre la voce dovrebbe dirmi “prepara l’impugnatura, apri, affiancati…” .
Quando gioco, anche in allenamento ma soprattutto in partita, impiego 10 volte l’energia psico-fisica veramente necessaria, finendo stremato dopo 30 minuti. In partita, naturalmente, poi tutto peggiora. Il servizio, già scarso, diventa pessimo. Dritto e rovescio incerti e tremolanti. Ogni volta che provo a spingere un pochettino, finisco per tirare sul telone. Il campo dell’avversario diventa minuscolo, il mio una prateria infinita. Mi sembra di perdere lucidità, non fare nulla di quello che andrebbe fatto: non sono presente mentalmente, non ragiono, non faccio l’apertura, non sono neppure certo di tenere l’impugnatura corretta… completamente annebbiato!
Vedo gente che ha preso una manciata di lezioni battermi agevolmente e questo mi deprime non poco. E naturalmente è un circolo vizioso: più perdo malamente, più mi deprimo, più mi deprimo, più gioco male…
Per uscirne non vedo altra strada che continuare a giocare e continuare a seguire le lezioni, sperando di crescere tecnicamente e, contemporaneamente, abituarmi al clima partita. Nel breve termine vorrei pormi dei micro-obiettivi: nella prossima partita l’obiettivo potrebbe essere semplicemente ricordarmi di aprire per tempo e concludere il movimento nel modo corretto, in ogni colpo.
Comunque, che sport di merda…