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6 Telai in cerca di giocatore o 6 giocatori in cerca di telaio?

Corde e Telai, quanti ne vanno bene: uno, nessuno o centomila?

Così è se vi pare (quando scocciamo Eiffel59 all’ennesima potenza e ci risponde male).

Come tu mi vuoi (lo dice il telaio al giocatore).

Ma non è una cosa seria (quando hai appena perso una partita).

E così via….
Siamo sempre alla ricerca, tra il serio ed il faceto, del Sacro Graal o della nostra Excalibur per crederci invincibili e giocare al 100%.
Speriamo di avere il telaio con cui giocare ogni colpo alla grande, tralasciando il piccolo dettaglio che il più delle volte siamo allenati pari a zero e dopo mezz’ora cerchiamo il 118 con l’ossigeno.
Ma amiamo provare, cambiare, abbinare, tensioni più alte, tensioni più basse, corde sagomate, twistate, ritorte, spaghetti e se serve anche gnocchi (si fa per dire), ma il più delle volte il risultato è sempre lo stesso, che diamo la colpa delle nostre Waterloo sempre e solo a telaio e corde (Il “caso” capriccioso di Pirandello).
Alla fine entriamo nel turbine della ricerca e cambiamo continuamente alla ricerca di quel qualcosa che manca sempre. Alla fine la gioia diventa più l’attesa del nuovo attrezzo o della nuova corda piuttosto che della partita o della competizione, come un bambino con un nuovo giocattolo.
La gioia diventa il provare cambiare e provare cose nuove…. O forse no… Forse cerchiamo (il più delle volte) quello che eravamo o come giocavamo, ma manca il fisico, la preparazione, il tempo e la mente libera e spensierata che oggi è imprigionata nel tram tram quotidiano con problemi più o meno importanti da affrontare.
Non abbiamo apprezzato in passato quello che avevamo quasi naturalmente. Oggi sarebbe impensabile fare 8 km andata e 8 kg ritorno in mountain bike per andare al corso di tennis oppure a giocare una partita. E non importava se faceva freddo o caldo, importante era solo giocare, divertirsi e magari vincere.
Oggi speriamo che cambiando attrezzo ritroviamo quei colpi andati forse persi o dimenticati, ma una racchetta resta sempre una racchetta e non è una bacchetta magica che ci trasforma improvvisamente in Federer o nel nostro idolo di turno. Di Federer vediamo i risultati ma non vediamo tutto quello che ci sta dietro incluso le rinunce, gli allenamenti estenuanti, la grande preparazione e la tecnologia tipo NASA. Ma a noi piace sognare e magari illuderci un po’ di poter forse giocare meglio di quello che realmente siamo. Ma per migliorare bisogna prima di tutto riconoscere ed accettare i nostri limiti, per poterli così superare. Per cui  per mancanza di tempo ci crogioliamo tra un telaio ed una corda da provare e cambiare appena esce il telaio più performante o la corda più potente carica di effetti speciali.
Quindi... buon divertimento a tutti... e alimentiamo la nostra racchettite e cordite.... 
"Più racchette per tutti".... e Buon Tennis.

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ho sofferto di racchettite ma onestamente non ho mai avuto a che fare con tutte queste cose. usando la curiosità e l'approfondimento ho trovato due modelli di racchette con cui mi trovo nettamente meglio di altri 50 e le mie condizioni tecniche fisiche e mentali sono state costanti durante tutto l'iter.

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Ho recuperato il feeling con due modelli pure io (rispetto agli altri provati), un nuovo amore ed un vecchio amore ma i colpi ritrovati ed i fastidi ridotti. Stesso discorso sulla corda, i nuovi mono in poliammide non avranno effetti speciali da 10 ma da 8 sicuramente.

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era per dire che non tutti i tennisti che sperimentano vivono di fantascienza. ci sono anche quelli che sono consapevoli dei loro limiti ma al tempo stesso riescono a cercare e trovare qualcosa di ottimale su telaio corde e custom eventuali. con criterio e nei limiti dei problemi come la delicatezza di gomito e avambraccio

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VANDERGRAF ha scritto:
era per dire che non tutti i tennisti che sperimentano vivono di fantascienza. ci sono anche quelli che sono consapevoli dei loro limiti ma al tempo stesso riescono a cercare e trovare qualcosa di ottimale su telaio corde e custom eventuali. con criterio e nei limiti dei problemi come la delicatezza di gomito e avambraccio

Condivido pienamente il tuo pensiero. 
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e non è affatto vero che ci si va a impelagare in telai difficili invece di usare quelli facili. io ad esempio mi trovo benissimo con un peso finito di 345 ovale 98 profilo classico e inerzia 335. ovviamente ci sono tendenze medie diverse ma non è sempre tutto oro quello che luccica

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Il peso protegge il braccio ... ma se hai (o hai avuto) problemi di spalla credo sia da scartare. Alla fine più o meno 328-330 finito con vibrastop/overgrip/corde, 310 gr nudo il telaio. Ma importante corde morbide e tensioni medio basse (con le dovute eccezioni). I Telai a cui ero abituato erano ben oltrei 345 gr ma altri tempi ed altro fisico, oggi ci potrei palleggiare non più di mezz'ora e senza osare di servire, per questo ho dato via le Prince Graphite OS 2014 erano una grossa tentazione ma che pagavo cara dopo ogni partita. 
Mi sono sempre piaciuti i telai pesanti e con rigidità molto bassa. Adesso "ce n'est pas vraiment possible". Il Tennista Pirandelliano 378748

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niente....non ci capiamo. sto dicendo che ci sono tanti tennisti di quarta o ex terza che per vari motivi, sia tecnico/fisici che di abitudine o perché costretti a evitare corde rigide, si possono trovare più che bene con telai diversi da quelli considerati facili, ossia ovale da 100 in su, peso 300, profilati, rigidi, inerzia medio/bassa.

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E questo l'ho capito bene, io sono uno di quelli (scarso ma uno di quelli). Mi sono dovuto adeguare.

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allora sei quantomeno camaleontico, perché in un post di pochi giorni fa hai scritto che alla fine le racchette facili sono meglio e ti fanno giocare meglio. probabilmente.... continuavano a chiamarlo trinità...si dice per scherzare

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ps e nb. le mie considerazioni si riferiscono al presente e recentissimo passato mio e di altri tennisti, non a quello che era ottimale o preferibile 7 anni fa o 15 anni fa. parlo di condizioni fisiche costanti. è ovvio che se mi arriva un problema alla spalla dovrò moderare il peso

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Non mi contraddico, se aggiungo peso controllato non vero e proprio custom (grip più pesante, overgrip più pesante, vibrastop più pesante e corda più pesante {se corda leggera aumento peso vibrastop}). Diventa 310 circa sia la mantis, sia la Phantom è sia la beast, arrivano senza corde 310 (sulla Beast ho montato grip nt di dunlop antivibrazioni e più pesante)

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c'è una cosa molto importante che ho notato progressivamente nelle mie recenti esperienze. l'interazione tra telaio e corde e la conseguente importanza nella scelta delle corde. questo sarebbe il minimo sindacale. la cosa ben più rilevante, che forse pochi riescono ad assimilare, è che ogni volta che giochiamo con una nuova racchetta stiamo giocando con una nuova interazione telaio/corde, la stessa cosa che si verifica con una racchetta che già abbiamo usato e che incordiamo per la prima volta con una nuova corda. quello che voglio dire è che partendo da una sola racchetta, chiaramente a noi congeniale, posso ottenere, anche grazie al custom, almeno 5 rese ben riconoscibili che potrebbero includere una resa uguale o superiore a quella di una nuova racchetta

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Infatti molto spesso trascuriamo il fatto che magari modificando leggermente il telaio con cui giochiamo possiamo ottenere più resa del cambiarlo radicalmente. Io con le mantis sono riuscito a ritrovare la memoria di alcuni colpi, e piano piano un pò alla volta sto recuperando il resto. Ovviamente devo fare i conti con alcuni acciacchi con cui devo convivere ma niente di insormontabile. Mi sono accorto pure io di quanto da te esposto, giocando con abbinamento telaio corde nuovo o telaio vecchio e corde nuove (diverse dal solito) si percepisce la differenza. La mia predilezione attualmente è per il confort, multifilo, multimono o mono morbidi in poliammide o in copoliammide. Ma gioco tranquillo e senza problemi. Ma telai leggeri leggeri proprio no, il leggero per me è 310gr.

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Molti si fissano con midplus mentre giocherebbero meglio con oversize.
Molti giocherebbero meglio con telai più facili e meno tecnici ma la reputano una vergogna.
Molti cercano di fare i campioni ma alla fine si fanno solo male.
Il problema vero è che è difficile riconoscere i propri limiti.

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molti hanno anche il vizietto di sapere cosa sarebbe meglio per gli altri. non tutti fanno cento prove e non tutti hanno la sapienza di intuire subito tutto, perché non è così matematico come sembra. spesso è un luogo comune basato sul nulla. un maestro guardò la mia racchetta sentenziando che era troppo difficile, senza sapere che ne avevo già provate di più facili con cui mi ero trovato male

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Un mio amico (lui parecchio più forte, agonista vero) sceglieva i telai non giocando in campo ma bensì mimando il gesto (diritto o rovescio) a vuoto. Se gli chiedevi le specifiche del suo telaio, non ne aveva idea, quando ci siamo conosciuti lui giocava con la Head Vilas ed io con la Spalding FC20.

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Una volta si giocava con gli oversize da 350 gr e più e nessuno si è mai lamentato del piatto corde, oggi se viene proposto un piatto corde superiore a 95 sembra che gli dai dell'idiota. Tutti campioni. Essendoci però oggi molta (troppa) scelta sei costretto a provare o meglio testare più materiali per scegliere quelli meno pericolosi per chi ha avuto qualche problema. 
Ma vuoi mettere la sicurezza e la facilità di un piatto corde più ampio e quindi più tollerante con un piatto corde della grandezza di un piattino di caffè dove secchi 8 palline su 10?
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