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Colui che si è affidato per tutto il torneo alla tensione minore di tutti è stato lo statunitense Frances Tiafoe, il più acclamato dai ragazzini. La sua Yonex VCore Pro 97 (personalizzata con la scritta Big Foe nel cuore) è stata incordata con il monofilo Poly Tour Pro (calibro 1,25 mm) per tutta la settimana a 19 kg di tensione, senza mai variare di una virgola.

La stessa corda è sempre stata montata anche sul telaio Yonex di Casper Ruud, la Ezone 100 (la più agonistica della casa, la più profilata e la più ‘potente’). La particolarità però, nel caso del norvegese, è il montaggio ibrido. Stessa stessa corda di Tiafoe (Poly Tour Pro 1,30 mm) sulle orizzontali, Poly Tour Spin 1,25 mm sulle verticali, andando così a modificare tipologia e calibro. Diversa anche la tensione, 24 chilogrammi.
Alex De Minaur si è presentato a Milano con un modello Wilson Bold, cioè serigrafato in versione zebra, teoricamente disponibile sul mercato per i modelli Ultra. In realtà Alex usa da sempre una Blade 98 particolare e personalizzata, con schema corde 16x19. Per quanto riguarda le incordature, De Minaur - come lo scorso anno - usa corde le Luxilon 4G Rough in calibro 1,25 millimetri. Tensione scelta: 23 chilogrammi.
Anche il francese Ugo Humbert usa lo stesso telaio di De Minaur, la Wilson Blade 98 con 16 corde verticali e 19 orizzontali; e pure lui utilizza le Luxilon, ma le Original, con calibro 1,30 millimetri e 21,5 kg di tensione.
Miomir Kecmanovic fa montare invece sulla sua Babolat Pure Aero (che al tatto e alla vista sembra più una Pure Aero Vs, soprattutto per il profilo squadrato nel piatto) il monofilo Babolat Rpm Blast, rigido e 'cattivo', di calibro 1,30 millimetri, anche a una tensione medio-alta di 25 chilogrammi.
L’altro atleta sponsorizzato dai francesi di Lione è lo svedese Milkael Ymer, che sulla sua Babolat Pure Drive fa montare il monofilo giallo Pro Hurricane Tour con sezione poligonale per rendere al meglio con lo spin. Calibro 1,25 millimetri e tensione a 24,5 chilogrammi.
E’ quello che vuole le corde più tese di tutti: 28 kg. Il suo piatto corde è il più rigido di tutti: 39 punti di tensione dinamica: una tavola se confrontato con quello del suo avversario di ieri l’americano Frances Tiafoe, che chiede una tensione delle corde di 19 chilogrammi e ottiene un piatto decisamente più morbido.
Che cosa significa tutto questo insieme di numeri e termini tecnici? In soldoni che Jannik Sinner richiede alla sua racchetta soprattutto gran controllo e precisione. La spinta ce la mette lui. Gli interessa che la palla non scappi via dalle corde, che il piatto della sua Head Speed la trattenga, schiacciata all’impatto, il tempo che serve per imprimerle angoli e profondità necessari a costruire scambi e chiudere colpi vincenti.
A una minor tensione delle corde corrisponde infatti una maggiore spinta e viceversa: Jannik con il suo incredibile timing non ha bisogno che l’attrezzo ci aggiunga troppo del suo. Vuole poter picchiare a tutta forza senza che la palla scappi via.

https://www.supertennis.tv/Rubriche/Attrezzature/191108-corde-e-incordature-racchette-next-gen

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Ma come fai a sapere tutte queste cose? Ti invidio... Ciao

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Paolo MIL ha scritto:
Ma come fai a sapere tutte queste cose? Ti invidio... Ciao

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