Buonasera,
è da anni che negli ambienti del tennis bene sento parlare del trittico Testa - Gambe - Braccio, in riferimento alle capacità di ognuno di noi. Ci piace fare queste considerazioni sia sul grande campione che sul giocatore da circolo. ''Quello è tecnicamente bravo ma non corre'', ''quello è una bestia ma se la fa sotto nelle partite di torneo ecc ecc''.
Ebbene, signori, io sono abbastanza convinto che questa suddivisione sia abbastanza riduttiva.
Mi spiego meglio...
La testa dovrebbe a sua volta essere suddivisa in due aspetti: quello mentale - ovvero la capacità di non essere sopraffatti dalle emozioni che si provano in partita e di giocare in modo valido i punti importanti (perché non tutti i 15 sono uguali, lo sappiano bene) - e nell'aspetto tattico. Fare la palla corta quando l'avversario è lontano, sapere quando giocare il contropiede, non sprecare troppe energie quando siamo 0-40 sul servizio dell'avversario ecc ecc, sono cose che fanno la differenza tra una vittoria e una sconfitta.
Quando si parla di braccio si dovrebbe fare una certa distinzione tra potenza e tecnica. Attenzione, si tende ad associare la potenza alla corsa (si è parlato spesso ad esempio del confronto tra Federer e Nadal come lo scontro tra la forza dell'eleganza e l'eleganza della forza, cosa che ha dato a troppi l'idea che quando si parla di 'potenza' si parli per lo più di un aspetto atletico; nulla di più falso). Quando ci riferiamo alla forza parliamo qui della capacità di far esplodere la palla (Wawrinka, Del Potro e simili paiono aver compreso di cosa stiamo parlando, ndr). Riferirci al braccio dunque può significare una cosa come un'altra, e quando analizziamo un giocatore, per completezza, dovremmo attribuire due percentuali differenti per potenza e tecnica.
Passando infine alle gambe, anche qui, mi sento di dire che la preparazione atletica e la capacità di scatto siano due cose ben distanti, che se è vero che per atleti professionisti spesso si valuta solo la seconda e si dà per scontata la prima (manco è vero, a dirla tutta), per l'amatore sono sicuramente due aspetti ben differenti tra loro.
In conclusione, senza ulteriore filosofia tennistica, mi sento di dire che si è sempre guardato ai giocatori con un occhio solo!
Voi che ne pensate?
è da anni che negli ambienti del tennis bene sento parlare del trittico Testa - Gambe - Braccio, in riferimento alle capacità di ognuno di noi. Ci piace fare queste considerazioni sia sul grande campione che sul giocatore da circolo. ''Quello è tecnicamente bravo ma non corre'', ''quello è una bestia ma se la fa sotto nelle partite di torneo ecc ecc''.
Ebbene, signori, io sono abbastanza convinto che questa suddivisione sia abbastanza riduttiva.
Mi spiego meglio...
La testa dovrebbe a sua volta essere suddivisa in due aspetti: quello mentale - ovvero la capacità di non essere sopraffatti dalle emozioni che si provano in partita e di giocare in modo valido i punti importanti (perché non tutti i 15 sono uguali, lo sappiano bene) - e nell'aspetto tattico. Fare la palla corta quando l'avversario è lontano, sapere quando giocare il contropiede, non sprecare troppe energie quando siamo 0-40 sul servizio dell'avversario ecc ecc, sono cose che fanno la differenza tra una vittoria e una sconfitta.
Quando si parla di braccio si dovrebbe fare una certa distinzione tra potenza e tecnica. Attenzione, si tende ad associare la potenza alla corsa (si è parlato spesso ad esempio del confronto tra Federer e Nadal come lo scontro tra la forza dell'eleganza e l'eleganza della forza, cosa che ha dato a troppi l'idea che quando si parla di 'potenza' si parli per lo più di un aspetto atletico; nulla di più falso). Quando ci riferiamo alla forza parliamo qui della capacità di far esplodere la palla (Wawrinka, Del Potro e simili paiono aver compreso di cosa stiamo parlando, ndr). Riferirci al braccio dunque può significare una cosa come un'altra, e quando analizziamo un giocatore, per completezza, dovremmo attribuire due percentuali differenti per potenza e tecnica.
Passando infine alle gambe, anche qui, mi sento di dire che la preparazione atletica e la capacità di scatto siano due cose ben distanti, che se è vero che per atleti professionisti spesso si valuta solo la seconda e si dà per scontata la prima (manco è vero, a dirla tutta), per l'amatore sono sicuramente due aspetti ben differenti tra loro.
In conclusione, senza ulteriore filosofia tennistica, mi sento di dire che si è sempre guardato ai giocatori con un occhio solo!
Voi che ne pensate?