Come capire quando il telaio è alla frutta?

Sono uno che conserva con molta cura le proprie racchette, le pulisco spesso e le tengo lucide, se i gromets sono stressati li faccio sostituire completamente compreso il bumper, non mi è mai successo di lanciare una racchetta o colpire qualcosa volontariamente, fatto sta che ho dei telai con quasi 10 anni sulle spalle anche se sembrano semi-nuovi. Su quello più vecchio che è del 2009 si vede la vernice consumata dove appoggio la mano sinistra ma per il resto è messo benissimo, è stato incordato parecchie volte ma non saprei dire quante ma mettiamo che siano state solo 2 all'anno sarebbero già 20..
In teoria dopo 20 incordature il telaio è alla frutta ma volevo capire cosa cambia a livello di gioco e se la cosa è misurabile...?

io non ci penserei, per quanto mi riguarda l'unica misura che uso sono i risultati in partita

Quindi mi sembra di aver capito che le differenze tra telaio nuovo e telaio molto usato sono contenute e soprattutto a livello di confort, giusto?

funziona male in che senso? 
Con questo argomento volevo capire in cosa esattamente perde funzionalità un telaio molto usato pur tenuto bene...

ok, questo è interessante. Grazie!
Quindi diventa quasi inutilizzabile per un buon giocatore.
Immagino che quello che stressa di più una racchetta siano le forze a cui è sottoposta durante l'incordatura ben più consistenti di quelle riguardanti l'impatto con la palla che tra l'altro è indietto visto che ad impattare sono le corde quindi non sono tanto le ore di gioco quanto il numero di incodature ad essere determinante.

Buon Natale a tutti.
Andread un ottimo telaio 50 incordature le sopporta, uno pessimo può trasmettere le ultime volontà già a 35.
Dipende da chi incorda e come vuoi tu il piatto: una kevlar a 27 kg sollecita un "pochino" di più il telaio rispetto a un budello a 20. E...non di meno, se tu sei un mastro ferraio che tira incudini dalla mattina alla sera e ti concedi anche un paio di steccone disumane... avrai qualche problema in più rispetto a una fata turchina.
Aggiungiamo anche un altro elemento: più sai giocare e più ti accorgi dei cali di rendimento ma, di contro, più sai giocare e più autocorreggi d'istinto i problemi della racchetta. A tal punto, che si crea un rapporto molto stretto, quasi "intimo": l'ATP è piena di pro che giocano con telai decotti. E, allo stesso tempo, piena di "orologiai" che fanno una stagione (o meno) e poi buttano tutto. 
PERTANTO...dipende da te. Solo da te.
Se l'incordatore è il solito, fidato, serio e le corde son sempre quelle...è un attimo sentire il suono che cambia. In genere le avvisaglie sono verso stridolii e scricchiolii. E' l'effetto delle pelli di carbonio che sfregano o che vibrano più del dovuto (scollamento).
Come sensazione, in genere, senti la punta della racchetta che ti "dice" qualcosa di strano. Guardi subito le corde e ti sembra che ti sia partita una verticale.
Il peggio è quando senti che la racchetta diventa asimmetrica, che tira di più da una parte rispetto all'altra. Ecco, molla tutto, perché rischi che, se cede di colpo (in un servizio), ti fai male e puoi anche tagliarti.

Grazie King,
buon Natale anche a te, ho letto con interesse le tue considerazioni ed in effetti devo dire che quando un telaio "suona bene" di solito va tutto bene, impatto, spinta, controllo ecc... ed i miei fin che le corde sono buone suonano ancora bene con il tipico schiocco all'impatto. Dopo anni di buon feeling con le mie 500 tour a volte inizio faticando a trovare feeling, mi sembrano più rigide ma in realtà mi sa che sono più invecchiato io di loro