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descriptionProblema di stabilità della racchetta nelle volee EmptyProblema di stabilità della racchetta nelle volee

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Già da un bel po' gioco con pro staff 95, 335 grammi finita con bilanciamento a 32.
Mi trovo in generale bene soprattutto da fondocampo che è l'80% o più del mio gioco...

Però ho dei grossi problemi nella stabilità della racchetta nelle volee, sia un po' accompagnate sia bloccate.

Cioè calcolando che non ricevo indietro i passanti di del potro, la racchetta a rete nel movimento rapidissimo che dovrebbe servire per impattare e chiudere il colpo, o dare il colpo secco e piazzare la palla, sento che faccio fatica e che non la sento maneggevole e stabile, a volte proprio il colpo esce strozzato, senza forza e la racca quasi mi si gira in mano, cosa che da fondo non succede.

Essì che ho sempre sentito dire che per il gioco di rete va bene una racchetta pesantina e bilanciata al manico come la mia... Che ne pensate... Forse paradossalmente io dovrei diminuire il peso perché a rete non la gestisco bene o pensate che non c'entri nulla ed è una cosa prettamente tecnica (nella quale certamente sono scarsissimo)?

Solo per sapere le vostre opinioni, magari qualcuno si è trovato nella mia stssa situazione e con una racchetta più leggerina a rete si trova meglio.

GRAZIE

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non credo: il peso più è elevato più la stabilità aumenta
semmai il peso può creare problemi di maneggevolezza, ma non di stabilità

chi utilizza una racchetta leggera per avere benefici a rete è quasi sempre un doppista, che a rete volente o nolente ci deve stare, e spesso colpire da fermo e non in avanzamento
non mi sembra il tuo caso

quindi, io proverei a sperimentare aggiungendo giusto un grammo di piombo a ore 3 e uno a ore 9, per non avanzare troppo il bilanciamento

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Ah ti ringrazio molto... addirittura pensi l'opposto... cioè mi manca peso all'impatto con la racchetta, magari perché la pro staff come si dice è un po' vuota in testa... interessante... proverò!!

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potrebbe dipendere dal fatto che quella racchetta ha poca inerzia (se la scheda tecnica che ho visionato è corretta). in genere l'inerzia bassa porta problemi di stabilità se non si ha un controllo perfetto della tecnica e del timing. quindi dovresti aumentare leggermente il peso posizionando nastro piombato a ore 3 e 9

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non è che ti manca peso. è che ti manca stabilità del telaio, a causa del parametro basso di inerzia e in seconda analisi di una distribuzione delle masse che non agevola i tuoi gesti a rete. ti conviene procedere con alcuni tentativi di nastro piombato per vedere cosa migliora e se quel miglioramento non comporta troppi svantaggi su altre cose.

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Cioè in pratica io ero convinto di poter migliorare nel togliere ancora più peso e inerzia e invece forse a rete mi serve proprio più plow-through della racchetta soprattutto in testa... urca è andata bene che ho postato... subito delle prove nei prossimi giorni... poi però devo vedere come andrò da fondo...grazie mille!!!

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potrebbe anche essere dovuto ad un ovale troppo ridotto, visto che usi un 95 pollici, non proprio l'ideale per avere sempre il controllo sul punto di impatto ideale. l'unica risposta certa puoi averla dal campo e confrontando con altri telai

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io proverei a mettere piombo come ti ho detto sopra: con un pò di fortuna potresti anche allargare lo sweetspot, come ha fatto notare vander

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A occhio e croce, una racchetta con profilo classico e bilanciamento al centro, è leggerina a 335 g finita per opporsi in modo consistente a passanti ben assestati.
Potresti aggiungere gradualmente un po' di peso, sia in testa che al manico per non spostare in avanti il bilanciamento perdendo di maneggevolezza.

Personalmente ho avuto un problema simile sempre con Wilson ma serie Six.One; nel mio caso il problema era più importante perché gioco serve and volley... anche perché non sono amante delle customizzazioni, decisi di risolvere passando a una profilata,

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dipende da cosa intende per "finita". se comprensiva di overgrip e vibrakill 335 grammi è pochino, altrimenti parliamo di una racchetta di circa 320 grammi nuda, che non è poco per un livello medio-basso. il profilo è soggettivo perchè alcuni si trovano meglio nel sentire di più la palla con un profilo sottile e altri preferiscono invece telai profilati. penso che incida di più nel gioco da fondo, in termini di aiuto nella spinta.

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Io aggiungo un altro elemento da tenere in considerazione che è molto importante, più dell'inerzia: le corde. Che corde monti?

Perchè se monti per caso un monofilo agonistico e poco elastico,è più adatto al gioco da fondocampo che ad un gioco di tocco,e sulle volee di appoggio o bloccate è come se giocassi con una panchina di legno e anche una volee presa in pieno sweetspot ma troppo morbida sembra una steccata.

Con corde di questo tipo dovresti entrare con un pò più di cattiveria e decisione, con l'idea di fare una volee definitiva.

Oppure scegliere corde più resilienti e a quel punto vedrai che le volee verranno più facili.

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Grissom ha scritto:
Già da un bel po' gioco con pro staff 95, 335 grammi finita con bilanciamento a 32.
Mi trovo in generale bene soprattutto da fondocampo che è l'80% o più del mio gioco...

Però ho dei grossi problemi nella stabilità della racchetta nelle volee, sia un po' accompagnate sia bloccate.

Cioè calcolando che non ricevo indietro i passanti di del potro, la racchetta a rete nel movimento rapidissimo che dovrebbe servire per impattare e chiudere il colpo, o dare il colpo secco e piazzare la palla, sento che faccio fatica e che non la sento maneggevole e stabile, a volte proprio il colpo esce strozzato, senza forza e la racca quasi mi si gira in mano, cosa che da fondo non succede.

Essì che ho sempre sentito dire che per il gioco di rete va bene una racchetta pesantina e bilanciata al manico come la mia... Che ne pensate... Forse paradossalmente io dovrei diminuire il peso perché a rete non la gestisco bene o pensate che non c'entri nulla ed è una cosa prettamente tecnica (nella quale certamente sono scarsissimo)?

Solo per sapere le vostre opinioni, magari qualcuno si è trovato nella mia stssa situazione e con una racchetta più leggerina a rete si trova meglio.

GRAZIE


La soluzione sta nella distribuzione corretta degli equilibri nel telaio. Per fare questo occorrono strumenti adeguati e ovviamente una adeguata preparazione tecnica.

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Se per volè si intende quella classica e non il più contemporaneo schiaffo al volo, personalmente ritengo utile impiegare un telaio che agevoli il controllo, sia come morbidezza nella gestione della palla, sia nel contenere gli eventuali passanti più consistenti.
Si deve cercare il giusto equilibrio tra la botte piena e la moglie ubriaca Laughing .
Il movimento suggerito è praticamente privo di preparazione, apertura e chiusura si risolvono in un piccolo movimento, spesso quasi accennato e solo nelle volè più energiche e con palla alta si suggerisce maggiore caricamento.
Se si usa una racchetta troppo rigida si potranno contenere i passanti più energici evitando di respingere la palla oltre le linee di gioco, ma si perderà in sensibilità, determinante per il buon esito di una 1° volè con la quale si deve spesso tenere la palla profonda e non auspicare che rimanga tale.
Se si usa una racchetta troppo flessibile e contestuale maggiore capacità di restituzione di energia, nei passanti più energici si faticherà a tenere in gioco la palla.
Come sempre, si può lavorare su più aspetti:
- telaio, come livello generale di flex piuttosto che spessore della cornice del piatto corde o, anche, ampiezza della sua superficie di impatto;
- armeggio, da intendersi come pattern impiegato, piuttosto che calibro e tensione, ma anche materiale della corda usata.
Partendo dall’uso di un 95 inch boxed da 335/340 gr light head, come segnalato, personalmente cercherei un armeggio mediamente flessibile (a parità di condizioni, il 95 risulta più rigoroso di un 100, ca va sans dire Wink ), ma dipende anche dal pattern usato; con un 16 x 19, impiegato nei modelli più recenti, si ha già una maggiore flessibilità rispetto al più severo 18 x 20 usato da Edberg.
Si potrebbe partire da una tensione orientativa max di 23 kg per il 16 x 19, meno per un 18 x 20, con calibro 1,25, come base per i primi test.
Preferendo l’1,30, si dovrà scendere un po’ di tensione per ottenere situazioni assimilabili, anche in funzione del tipo di corda impiegato (syngut o multy; escluderei il poly, ma è una scelta molto personale).
In effetti, l’idea di mettere un po’ di piombo (1, max 1,5  gr. per parte)  a ore 3 e 9 può migliorare la così detta direzionalità della testa della racchetta e contribuire a stabilizzarla nell’impatto, oltre che dare un po' di sprint in più alla palla in quelle volè dove non si riesce proprio a dare la giusta forza, ma non sposterei oltre il bilanciamento che diminuirebbe proporzionalmente la sensazione di agilità che una racchetta deve trasferire nei colpi a rete.

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E da quando un telaio flessibile (che, deformandosi, ed a parità di tutti gli altri parametri, assorbe più energia) risulta più potente di uno più rigido?  Suspect

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eiffel, non mi sembra che sia stato detto nettamente quello che hai recepito. e lo dico senza polemica, nella speranza di evitare 
l'ennesimo tormentone (poi non vi lamentate se l'utente in questione ne fa troppi). è stato detto che un telaio flessibile, per la sua 
natura, potrebbe presentare problemi di controllo. poi sul concetto di energia ci si può esprimere in vari modi, interpretabili, ma
penso che alla fine la sostanza rimane la stessa. io ho capito quello che sanno un pò tutti, cioè che il telaio troppo flessibile non è garanzia
di controllo adeguato. e l'ho visto personalmente, soprattutto in presenza di corde altrettanto morbide. quindi viene richiamata, come 
tu stesso hai molto spesso (giustamente) evidenziato, la necessità di un compromesso.

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"Se si usa una racchetta troppo flessibile e contestuale maggiore capacità di restituzione di energia" per me ha un solo significato, ed è errato.

Un telaio flessibile assorbe più energia, e ne restituisce di meno. Tutto il resto non c'entra, ed appunto per evitare incomprensioni non ho fatto cenno ad altro.

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ok, ma tu hai tradotto con telaio potente in un contesto dove si parla di volèe, che mi sembra un pò troppo "allargativo", 
se mi si può concedere come contrario di restrittivo. una palla che impatta su un telaio flessibile, a rete, può effettivamente 
generare quel problema, ossia tende un pò a schizzare, o no ? io ho visto questo sul campo. e questo mi sembra sia stato 
descritto, se poi nel contenuto c'è una frase poco corretta, ma la sostanza è giusta....... amen

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Dunque, ecco quello che penso. Io uso il termine racchetta (flessibile) riferendomi all'insieme telaio, superficie del piatto corde, pattern, corda e tensione di montaggio. Quindi, anche un telaio flessibile ( e non racchetta), per sue caratteristiche meccaniche notoriamente poco potente (l'energia della pallina e del colpo assestato sono in parte assorbiti (persi) dalla flessione del telaio), grazie ad un armeggiò poco compatto (pattern poco fitto o tensione lassa, ma anche calibro corda piccolo, piuttosto che l'abbinamento di più di questi elementi) può contribuire a costituire una racchetta un po' più potente grazie al possibile maggiore effetto fionda dell'armeggio. Analogamente, ma per verso opposto, un telaio rigido, notoriamente piú  potente, se abbinato ad un armeggiò molto rigoroso ( la così detta tavola di legno per l'uso di caratteristiche contrarie a quelle esemplificate in precedenza) perderá parte di questa potenza, venendo meno la capacitá di sfruttare la maggiore elasticitá (vogliamo chiamarlo effetto fionda ...) di un armeggiò flessibile. Sono due esempi estremi ed opposti solo per sottolineare come il telaio da solo non è l'unico elemento che può caratterizzare le peculiaritá finali di una racchetta, anche se rappresenta una componente molto condizionante.

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L'ottenimento di una racchetta più o meno rigida sará, spesso, il risultato di opportuni abbinamenti di tutti questi elementi.

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Qualsiasi telaio, nessuno escluso, risulta meccanicamente meno rigido quando montato rispetto a quanto misurato senza corde.
Rigidità (e non materiale) della corda rispetto alla tensione applicata e sistema di montaggio potranno far variare in maniera diversa la quantità di riduzione, ma mai al punto di invertire la rigidità misurata tra un telaio da circa 63RA non incordato -come quello in questione- ed uno anche solo due punti più rigido.
Ergo anche ammettendo come valida la spiegazione sulle differenze tra "telaio" e "racchetta", l'assunto espresso in precedenza è comunque errato.

Si può semmai far cenno alle differenze su "come" e "dove" flette un telaio (due telai di identico flex meccanico/peso/bilanciatura incordati con la medesima corda, alla stessa tensione, dallo stesso incordatore e sulla stessa macchina) reagiranno in maniera diversa allo stesso identico impatto, in presenza di punti di flessione diversi e diversa distribuzione delle masse, ovvero esattamente come affermato da [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link], la soluzione sta solo in una corretta ridistribuzione degli equilibri rispetto al giocatore.

Qualsiasi altra elucubrazione pseudotecnica fornita come "soluzione globale" è del tutto  priva di senso.

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Beh, di più non si può... Mi sembra tutto chiarissimo. Marietto è micidiale: un fosforo!
Però il buon Grissom è ancora in mutande di fronte alla rete...
A me viene un sospettino leggendo alcune frasi, a cominciare dalla racchetta che "gira in mano" e il colpo "strozzato". Detta così, la racchetta potrebbe anche centrare poco. Un altro indizio è che il nostro amico "pensava", aveva la "percezione" di aver bisogno di maggiore agilità e quindi di alleggerire massa, inerzia o cosa altro.
Son pronto a scommettere una pizza che la racchetta (e la testa) sono perennemente indietro all'impatto. Complice magari un'errata apertura e...peso indietro (anche sui talloni).
La PS 95 non è un campione di potenza e non è nemmeno una racchetta che dallo scaffale arriva a rete con le proprie gambe per attrazione sessuale come un salmone che risale la corrente.... PERO' un paio di volée le sa fare. La racchetta che si sfalda in mano ha un po' di sospetto. Mettiamoci anche le corde, per carità, certo che sì...PERO'...
Se aumenti l'inerzia caricando l'ovale alle orecchie avrai - FORSE - una migliore percezione della posizione della testa della racchetta MA MA MA, in caso di overswing, ovvero di sovra-apertura del colpo a volo, migliorerai il colpo sulle palle lente e peggiorerai parecchio sulle veloci. Perché se sei "indietro", quando aumenti l'inerzia globale (Swing Weight o Twist W. e Swing W., IN QUESTO CASO, pari sono) la testa piegherà all'indietro e, recuperarla, sarà sempre più difficile.
Scusa vecchio mio, ma in questo caso, al buio fai solo casini! Non si possono vedere due colpi di rovescio e di dritto? Anche di rovescio, che è un bel indicatore.

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Considerato che le disgressioni tecniche non piacciono, mettiamola in questi termini.
La soluzione non è “globale”, ma circoscritta solo ad una più agevole esecuzione delle volè.
Per inciso, il contesto da considerare (quello di Grissom, ovviamente) non è proprio chiaro; se il suo gioco punterà molto sulle volè, avrà senso farsi condizionare nelle scelte operate sul tipo di racchetta da impiegare,  se le volè eseguite sono percentualmente poche, forse le soluzioni da considerare dovranno essere un po’ diverse, e si dovrà evitare di snaturare le altre situazioni di gioco sulle quali, magari, punta molto (inutile sottolineare che giocare a rete e giocare a fondo campo richiede tipologie di racchette differenti).
Io sono partito dal presupposto che Grissom volesse dare maggiore importanza al gioco di volo, ergo, ho cercato di esprimere come la vedo io per cercare di ottimizzare questa fase di gioco.
Per trovarmi a mio agio nel gioco di volo, preferisco una racchetta morbida, che offra maggiore dwelltime, quindi un telaio boxed tendenzialmente può offrire maggiore elasticità (il legno rappresenta un ipotetico benchmark a cui riferirsi).
Nel contempo, se uso un telaio che per sua natura assorbe molta dell’energia scaturita nell’impatto, non potrò usare un armeggio troppo rigido, otterrei un connubio adatto solo per eseguire delle volè smorzate e, comunque, con bassa capacità di reale gestione del colpo (la palla si deve sentire e non scappare dal piatto corde Wink ).
Dovrò, anche evitare, però, un’eccessiva reattività della corda che risulterebbe poco adatta per contenere i passanti più energici dove un po’ di effetto tavola di legno non risulterebbe fuori luogo.
Tenuto conto che non si può cambiare la racchetta durante il gioco, si deve necessariamente trovare un compromesso che ho,  sulla base della mia semplice esperienza di gioco, cercato di interpretare considerando la racchetta che Grissom ha segnalato; ovviamente queste sono considerazione basate sulla percezione di un tennista durante il gioco, non certo fondate su misurazioni di laboratorio che, utili sono, ma spesso risultano un tantino fredde e distanti dalla reale percettibilità umana.

Non ho minimamente considerato gli aspetti tecnici di approccio alla volè, non perché non siano importanti, anzi, ma perché non introdotti da Grissom. 
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