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Il Picchiatore Folle

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marco.b
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Paolo070
wetton76
seneca85
gabr179
MB76
Matusa
Dave71
13 partecipanti

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Ieri ho giocato una partita di torneo e mi ero prefisso di essere propositivo e giocare sempre tenendo il controllo dello scambio: servizio in spinta, via sulle diagonali e poi discesa a rete appena l'occasione si presenta.
Con le idee chiare inizio e ... mi trovo davanti un picchiatore folle affraid . Automaticamente cambio tattica e mi metto a remare; remare si fa per dire: la tiro di la, anche corta, per due volte di fila e faccio il punto.

La sostanza è che vinco facile, ma esco deluso perchè la tattica di gioco che mi ero proposto non è stata minimamente attuata: zero vincenti, 2 discese a rete, anche sul servizio niente di che (a parte l'ace sul machpoint Exclamation ) anche perchè scoperto che non serviva forzare mi è venuto naturale tirare solo seconde ed aspettare il punto.

Avrei dovuto restare fedele alla tattica prefissata anche per essere preparato a giocare contro giocatori più completi e per cercare di cambiare il mio modo base che è da rematore, oppure cinicamente ho fatto bene a portarmi a casa la partita nel modo più semplice?

Dubbio amletico Question

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Hai fatto benissimo. Si va in torneo per vincere.
Se vuoi puoi applicare le tue idee tattiche nella prossima partita. A meno di avere idee migliori che ti permettano di risparmiare tempo ed energie.

La prima tattica è ragionare.

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Il tuo avversario sta probabilmente andando in giro a raccontare che ha perso con uno scarsissimo, che sapeva solo ributtare la palla di là e non ha fatto un vincente in tutta la partita.

Divertente non trovi?

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
La prima tattica è ragionare.

la seconda è vincere!

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Mi rivedo un po' nella figura del picchiatore folle ovvero quel giocatore che tira tutto anche quando non dovrebbe e non ce n'è alcuna necessità. In uno dei pochissimi tornei che ho fatto ho perso 6/1 6/1 con un giocatore che nel riscaldamento non riusciva a tenere la palla in campo per 2 volte di fila. Nella mia mente è scattata la molla "ora lo massacro", ho iniziato a voler strafare e non rimaneva in campo nemmeno una palla. Col passare dei game il morale è sceso sotto le scarpe e gli errori si sono moltiplicati, non vedevo l'ora di andarmene. Lui non ha fatto un punto, glieli ho regalati tutti io ed invece di stravincere come pensavo, sono tornato a casa con le orecchie basse.

Detto questo, hai fatto benissimo a portare a casa la partita, se la tattica che avevi in mente non sei riuscito a metterla in pratica, vuol dire che non ce n'è stato bisogno e sei stato bravo a cambiarla in corsa ed approfittare degli errori altrui.

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in quarta categoria non serve sparare, non abbiamo questa gran padronanza dei colpi, serve costruire il punto o come dice il mio istruttore serve buttare la pallina di la e far fare il punto all'avversario.

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Dipende che tipo di picchiatore folle hai incontrato. Premesso che questo tipo di giocatore si batte da solo e non c'è molto da inventarsi all'interno della categoria ci sono due tipi:
1) quelli che sparano tutto quello che gli passa vicino anche se gli giochi profondo o palle in cui arrivano in ritardo e fuori equilibrio. Tirano a tutta sia la prima che seconda di servizio alla stessa velocità e senza dare traiettoria nella seconda. Non sanno minimamente cosa sia la corretta ricerca di palla e giocano solo di braccio senza caricamenti, senza equilibrio/stabilità negli appoggi e senza scendere sotto la palla. Contro questi picchiatori non c'è molto da inventarsi dato che è gente che ancora non ha capito come si gioca e non danno nemmeno possibilità di improntare la propria tattica dato che disfano tutto loro. Contro questo tipo di picchiatori ha un senso rimetterla solo di là perché si è sicuri al 99% che il punto arriva perché loro sparano a cacchio;
2) quelli che tutto sommato lo scambio inizialmente lo reggono, hanno idea che non tutte le palle si giocano allo stesso modo, riescono a muovere l'avversario con colpi seppur rischiosi ma costantemente sbagliano i colpi in cui possono far male cioè le palle senza peso che giocano in modo precipitoso, tirano o la va o la spacca e quindi si prendono troppi rischi. Ecco contro questo secondo tipo di picchiatori sarebbe utile non appiattirsi a giocare di rimessa. Anzi se la maggior parte dei punti li si vince perché loro sbagliano le palle "facili" (che poi sono le più difficili) cioè quelle dentro il campo che gli si rimanda lente e senza peso dopo che però ci hanno fatto correre a destra e sinistra in difesa dovrebbe suonare un campanello d'allarme perché significa che se veniamo aggrediti si gioca una difesa debole e soprattutto non si riesce a cambiare l'inerzia dello scambio con una difesa attiva, si gioca troppo in rimessa e non si riesce ad imprimere il proprio ritmo. Le partite le si porta a casa ma è molto probabile che se si incontrano giocatori un po' più esperti e bravi che quelle palle non le sbagliano si perderà facile o si vincerà in modo molto sofferto. 
Morale della favola: a meno che il nostro stile non sia quello di difensori ad oltranza anche contro i picchiatori folli del secondo tipo descritti sopra occorrerebbe non consentire loro di fare il loro gioco perché significa che non si ha una difesa attiva (che appunto a sua volta mette in difesa l'avversario) o che non si riesce ad imprimere il proprio ritmo.

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io qualche volta faccio il picchiatore tipo 2, ma più che altro per uscire dallo scambio e tentare il colpo vincente o anche una palla corta, spesso ad alto rischio!

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Dave71 ha scritto:
Ieri ho giocato una partita di torneo e mi ero prefisso di essere propositivo e giocare sempre tenendo il controllo dello scambio: servizio in spinta, via sulle diagonali e poi discesa a rete appena l'occasione si presenta.
Con le idee chiare inizio e ... mi trovo davanti un picchiatore folle affraid . Automaticamente cambio tattica e mi metto a remare; remare si fa per dire: la tiro di la, anche corta, per due volte di fila e faccio il punto.

La sostanza è che vinco facile, ma esco deluso perchè la tattica di gioco che mi ero proposto non è stata minimamente attuata: zero vincenti, 2 discese a rete, anche sul servizio niente di che (a parte l'ace sul machpoint Exclamation ) anche perchè scoperto che non serviva forzare mi è venuto naturale tirare solo seconde ed aspettare il punto.

Avrei dovuto restare fedele alla tattica prefissata anche per essere preparato a giocare contro giocatori più completi e per cercare di cambiare il mio modo base che è da rematore, oppure ?cinicamente ho fatto bene a portarmi a casa la partita nel modo più semplice ?

Dubbio amletico Question


Rileggi le frasi in neretto: ti sei fatto una domanda e dato una risposta (corette). Tutto il resto sono s. mentali !  Wink

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wetton76 ha scritto:
io qualche volta faccio il picchiatore tipo 2, ma più che altro per uscire dallo scambio e tentare il colpo vincente o anche una palla corta, spesso ad alto rischio!


Un conto è farlo ogni tanto un conto è farlo con costanza. Nella seconda ipotesi c'è un'impostazione sbagliata di fondo e di solito si sparano fuori e spesso in modo grossolano le palle che pesano (break point, set point, palle che darebbero un vantaggio più sicuro o una proposito di rimonta) che se convertite darebbero molto morale e consistenza. Il picchiatore di tipo 2 nell'arco di una partita riesce a mettere anche una serie di bei colpi/game ed anche di gioco brillante, magari prende anche qualche game di vantaggio ma quando la partita si fa dura tende appunto a perdere i punti che contano (che prima gli entravano) e allora viene recuperato e spesso perde il set. Insomma il picchiatore di tipo 2 offre all'avversario sempre un vantaggio cioè quello che si sa che seppur riesce a fare buoni scampoli di partita prima o poi "rompe" e perde solidità, consistenza e sicurezza

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in effetti ho qualcosa di questo tipo di picchiatore, anche se non sempre tiro forte il colpo, ma magari cerco un angolo troppo stretto e la pallina và di poco fuori ... anche la gestione dei punti topici del match è una cosa su cui dovrei lavorare.

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Direi che era un tipo 1) virante al 2), qualche scambio lo ha tenuto e qualche bel colpo lo ha piazzato (infatti un manciatina - piccola piccola - di giochi li ha vinti)....

Probabilmente la vera domanda che mi faccio è: un giocatore di buona qualità (diciamo un 4.1 - 3.5) si sarebbe accontentato di impostare il palleggio e prendersi il punto o avrebbe comunque cercato di comandare lo scambio?

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]: giustissima osservazione, in fatti sono scarso e non ho fatto un vincente in tutta la partita (è da qui che sorge la domanda: avrei dovuto provarci?) ed è giusto che lo dica, ma starà anche dicendo il punteggio con cui ne è uscito pale !!

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 La prima tattica è ragionare.

la seconda è vincere!


la terza è festeggiare....  Il Picchiatore Folle 664672

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Dave71 ha scritto:
Direi che era un tipo 1) virante al 2), qualche scambio lo ha tenuto e qualche bel colpo lo ha piazzato (infatti un manciatina - piccola piccola - di giochi li ha vinti)....

Probabilmente la vera domanda che mi faccio è: un giocatore di buona qualità (diciamo un 4.1 - 3.5) si sarebbe accontentato di impostare il palleggio e prendersi il punto o avrebbe comunque cercato di comandare lo scambio?

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]: giustissima osservazione, in fatti sono scarso e non ho fatto un vincente in tutta la partita (è da qui che sorge la domanda: avrei dovuto provarci?) ed è giusto che lo dica, ma starà anche dicendo il punteggio con cui ne è uscito pale !!


Scusa ma con che punteggio hai vinto ?

PS ma che senso ha cosa averebbe fatto un'altro giocatore nella tua sitiazione ? Siamo tutti diversi e reagiamo in modo diverso....è proprio una s. mentale. E nel tennis (come nella vita) meno te ne fai e meglio è...

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Matusa ha scritto:
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 La prima tattica è ragionare.

la seconda è vincere!


la terza è festeggiare....  Il Picchiatore Folle 664672

makes sense!

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Dave71 ha scritto:
Direi che era un tipo 1) virante al 2), qualche scambio lo ha tenuto e qualche bel colpo lo ha piazzato (infatti un manciatina - piccola piccola - di giochi li ha vinti)....

Probabilmente la vera domanda che mi faccio è: un giocatore di buona qualità (diciamo un 4.1 - 3.5) si sarebbe accontentato di impostare il palleggio e prendersi il punto o avrebbe comunque cercato di comandare lo scambio?


Non facile dare una risposta che valga per tutti perché dipende quando è forte il 4.1 o il 3.5. di turno e che tipo di gioco ha. Se è veramente forte e sa impostare il suo gioco a prescindere dalla scarsezza e "follia tennistica" del picchiatore incallito lo asfalta facile 6-0 6-1 o nelle giornate di scarsa voglia 6-2 6-3. Se il picchiatore folle invece rimane attaccato alla partita nonostante i suoi errori e scelte dissennate significa che il 4.1 o il 3.5. di turno non è così forte o meglio contro questi giocatori va troppo in difensiva quando paradossalmente dovrebbe essere lui a mettere il picchiatore in difesa (e lì se il picchiatore spara pure in quella situazione difensiva, sparacchia fuori e lo fa anche dopo 10 sconfitte filate si fa prima a non giocarci proprio che le partite hanno poco senso).

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Dato per assodato il processo suggerito da Matusa e dal Doc (Ragionare-Vincere-Festeggiare)...
credo che il punto sia
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dipende quando è forte il 4.1 o il 3.5. di turno e che tipo di gioco ha

quando uno raggiunge un livello in cui molti parametri iniziano ad essere importanti, la prima cosa sia chiedersi, chi sono io, che tipo di tennis vorrei fare e che tipo di tennis posso fare (non sempre il tennis che vogliamo fare corrisponde a quello che siamo realmente in grado di fare).
il mio consiglio se vuoi "imporre il tuo gioco" a chiunque e' partire da te, capire quali colpi sostengono la tua attitudine e quali no e lavorarci con un buon maestro... 4.1 - 3.5 sono livelli ma al loro interno c'e' di tutto.
definito un tuo tennis consapevole e una tattica di base, devi necessariamente adattarti alla situazione di gioco...

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Dal momento in cui uno vince facile una partita vuol dire che e riuscito ad imporre il suo gioco qualunque esso sia .
Spingere o remare tutto dipende dall avversario che hai di fronte. Alla fine vince di piu chi nel suo bagaglio tecnico sa fare piu cose abbastanza bene

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qui si parla di "mio gioco" come se fose una questione estetica astratta, quasi artistica, e non meramente un ventaglio di colpi del quale mi sento abbastanza sicuro per poter rispondere ai colpi dell'avversario. 

mi pare il discorso di quelli che dicono che i "pallettari" non sanno giocare e che preferiscono perdere belli che vincere brutti. questa visione onanistica del tennis non lo capisco...

impari la tecnica per mettere in difficoltà l'avversario nel modo più efficiente possibile. se l'avversario si suicida qual è l'arternativa al dargli una mano ad insaponare la corda? va superbene andare in campo con un'idea di masima di come impostare il gioco, ma tenendo bene in mente che è appunto un abbozzo da provare per trovare i punti deboli dell'avversario, mica lo spartito di un musicista da seguire nota per nota.

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Ciao [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] permettimi di essere in parziale disaccordo...

il mio gioco (pallettaro, serve&volley... ecc) non e' astratto, ma non e' ne per belli ne per brutti... e' il mio tennis quello che mi alleno per fare, quello che mi permette di sentirmi piu' sicuro.

Di conseguenza, se sono sicuro del mio tennis cerchero' di imporlo... poi il mio ventaglio di colpi mi permettera' di assecondare le debolezze del mio avversario e di sfruttarle a mio vantaggio, per usare il tuo paragone, preferisco essere quello con la corda e metterla al collo del mio avversario piuttosto che insaponarla dopo che lui ci ha messo il collo.

credo che questo abbia poco a che vedere con le categorie belli e brutti  che a mio parere dipingono divertenti caratteri da circolo ma che in termini di progressione e sviluppo del nostro tennis lasciano il tempo che trovano, piuttosto direi che una volta costruito il nostro ventagio di colpi bisogna imparare usarli in modo intelligente e utile al nostro gioco, aggressivo o difensivo che sia... adattandoci alla situazione che di volta in volta troviamo

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Il topic nasceva dal mio disappunto nel non aver applicato minimamente la tattica che mi ero preposto.

Ora, assodato che ho fatto bene ad insaponargli la corda Twisted Evil e lasciarlo impiccare con le sue mani, il dubbio su quanto uno debba adattarsi alla situazione specifica resta.

Forse è un falso problema ed uno deve essere pronto ad adattarsi completamente (vale tanto per il pallettaro che scopre che tirando minimamente forte costringe l'avversario di turno all'errore, tanto per il S&V che scopre che solo buttandola di la vince), ma non sono totalmente convinto che ciò valga in termini di miglioramento continuo del proprio gioco.

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Ciao

beh, messa così come nell'ultimo tuo post, cambia la sostanza.

Prima chiedevi se avevi fatto bene a non forzare il tuo gioco in quanto non serviva, ora parli in previsione crescita.

Premesso che con un avversario che sbaglia da solo anche le palle "rimesse", sempre rapportato al prorpio livello, credo ci sia poco da fare, entrano in gioco svariati fattori
-Solidarietà verso uno che in quella partita ha già i suoi problemi tennisitci (tecnici, fisici, mentali)
-Risparmio energetico (siamo portati comunque a cercare di fare il minimo sforzo per avere il massimo risultato, per spirito di conservazione)
-Concetrazione (io non riesco ad essere troppo concentrato in queste occasioni)

Tutti questi fattori ti (o almeno credo) portano a giocare rilassato, tanto non ti diverti comunque. Se palleggiando sbaglia, figuriamoci se lo attacchi. Capita anche a me che prediligo il S&V, se trovo quello che sbaglia tutte le palle facili forzado, quando non scendo a rete mi viene naturale dargli le palle facili da picchiare...

Il discoros crescita del tuo gioco, verrebbe da dire che avresti dovuto comunque applicarlo per un discorso di crescita. Ma, giocando contro chi sbaglia tutto, non si cresce... io sono dell'idea che si cresce giocando contro chi è più forte di noi. Allora si, se trovi quello più forte, cerca di fare il tuo gioco...

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Dave71 ha scritto:
...
Probabilmente la vera domanda che mi faccio è: un giocatore di buona qualità (diciamo un 4.1 - 3.5) si sarebbe accontentato di impostare il palleggio e prendersi il punto o avrebbe comunque cercato di comandare lo scambio?
...

Dave, leggo solo ora questo interessante topic.
La domanda che poni è molto intelligente, ma introduce uno scenario estremamente articolato nel quale è molto difficile poter scovare una sola risposta.
Credo che, in fondo, ognuno di noi possa solo suggerirti  la propria visione, per il semplice fatto che il tennis è affrontato da persone, da tennisti, in maniera diversa, nel senso che si prefiggono aspettative, finalità, obiettivi differenziati.
Se pensiamo ad un agonista molto avanzato che, magari, sta giocando un torneo su più giornate di sfide, gioco forza gli avrebbe suggerito, nella situazione illustrata, di cercare di tirare i remi in barca anche per risparmiare energie fisiche e mentali, considerato che un intelligente gioco di rimessa gli avrebbe garantito, comunque, il passaggio al turno successivo.
Un giocatore più amatoriale, probabilmente, avrebbe fatto più fatica a non cercare, comunque, una qualche soddisfazione nel praticare quel tennis alla base degli stimoli passionali che lo hanno avvicinato a questa disciplina, in fondo un po' tutti ci siamo avvicinati a questo sport  per emulare qualche campione ed il suo tennis, non sempre il più facile da praticare, per coloro è l'essenza più ludica della pratica amatoriale, la componente più piccante che non può mancare. Altri, innamorati più della competizione fine a se stessa, c'è chi anche a ruba mazzetto riesce ad essere incredibilmente convincente e a non mollare mai, si sarebbe sentito subito a suo agio nel percorrere il sentiero proposto su un vassoio d'argento dall'avversario di turno. Infine, ci sarebbe stato quel tennista che pur consapevole di poter/dover approfittare della circostanza, non ne sarebbe stato capace per impostazione mentale, rigidità tecnica, incapacità all'adattamento. Insomma, se non si fissa il livello a cui ci si vuole riferire è difficile individuare dei riferimenti omogenei, troppo eterogenea la platea dei tennisti di riferimento Wink . Io continuo a pensare che la pratica del tennis debba conservare quell'originale ricerca al gesto anche un po', per così dire, virtuosistico, atteggiamento tra lo scanzonato e l'altezzoso che contribuì, agli albori, a considerarlo affascinante e, in qualche misura, irraggiungibile nella convinzione comune, ma sono bene di rappresentare, forse, una minoranza, oramai Very Happy .

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Dagoberto ha scritto:
Io continuo a pensare che la pratica del tennis debba conservare quell'originale ricerca al gesto anche un po', per così dire, virtuosistico, atteggiamento tra lo scanzonato e l'altezzoso che contribuì, agli albori, a considerarlo affascinante e, in qualche misura, irraggiungibile nella convinzione comune, ma sono bene di rappresentare, forse, una minoranza, oramai Very Happy .

cheers

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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ha scritto:
ma non sono totalmente convinto che ciò valga in termini di miglioramento continuo del proprio gioco.


ho due cose da dire in proposito.

la prima è che sei migliorato dal punto di vista della disciplina tattica, perchè hai avuto la freddezza e la disciplina di continuare a fare quello che ti ha fatto vincere. Si, forse avresti potuto regalargli un paio di punti, o di game, facendo cose fuori dalla tua zona di confidenza (comfort zone come si traduce in italiano?) giustoi per far contento [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]  Wink Wink Razz Razz ma la sostanza resta questa. Se il tuo avversario è intelligente, analizzerà la vostra partita e vedrà come migliorare le lacune che gli hai messo su un vassoio. Se è stupido, continuerà a giocare un gioco che non è capace a giocare. 

la seconda è che nella partitella finale dell'ora di corso, se forzo la seconda battuta, il mio maestro si incaxxa come una bestia. dal mio puntro di vista quella non è una partita ma un allenamento, e ogni occasione per giocare una pallina è una pallina in meno che mi serve per raggiungere il numero di palline per imparare una tecnica. Dal suo punto di vista è una mancanza di rispetto per l'avversario perchè non sto giocando il mio "miglior tennis" per prendere il punto ma sto cazzeggiando. 

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