frear ha scritto: Rileggendo la descrizione del ITF 5 vedo questo passaggio che è certamente quello che fa la differenza.
"E’ in grado di riconoscere lo stile e la capacità dell’avversario e riesce a cambiare tattiche di gioco a secondo della necessità".
Chi ha una guida rispetto al riconoscere stile e capacità?
È un aspetto del gioco in cui difetto enormemente. Sono il tipico giocatore fa che fa sempre il proprio gioco cambiando tanto senza seguire schemi preparati; questo probabilmente mi ha penalizzato nei risultati da giovane, immagino che gli altri studiassero me invece, ma adesso avrò la pazienza per imparare ad osservare e puntare al ITF 5.
Però mi serve qualche dritta, tipo: come valutate le debolezze degli altri? Cosa guardare? Esempi? C'è una guida? Un how-to?
Allora il riconoscere il gioco dell avversario puo avere un senso come no.......mi spiego meglio: giochi contro un pallettaro e ovviamente vedi corre come un dannato e ti ributta di la di tutto,pallonetti, mozzarelle , e papas frittas..
e capisci che stando a fondo la battaglia sara' dura.....e questo e' il primo passo....una volta riconosciuto il tipo di giocatore applico la tattica che ritengo giusta.....a questo punto direi all' attacco.....serve and volley e giu a rete appena si puo.......e fino a questo punto teoricamente stiamo giocando da manuale...praticamente magari no....perche' no e' detto che anche riconoscendo i vizi morte e miracoli del mio avversario io sia poi in grado in campo di poter attuare la tattica adeguata....il preoccuparsi solo del proprio gioco non e' un sbaglio anzi....vado in campo e faccio quello che meglio so fare,anche perche' anche capendo che con un tipo di avversario sarebbe meglio attaccare che rimanere a fondo,per cambiare qualcosa devo essere in grado di saperlo fare....e non tutti specie a basso livello sanno giocare un serve and volley decente o sanno andare a rete con frequenza,in poche parole meglio fare quello che meglio sappiamo fare che improvvisarci in cosa facciamo peggio.
Altro discorso e' il riconoscere il punto debole dell avversario e martellarlo sul punto debole,che non ha nulla a che vedere con la tattica,ossia vale sino a basso livello dove in molti casi ci sono dei colpi evidentemente peggiori degli altri,ma che ad un buon livello lascia il tempo che trova perche' gia dalla terza in su di colpi nettamente piu scarsi non ce ne sono piu......il colpo singolo di per se puo fare la differenza come no,chiaro che se sulla diagonale di dritto soffro come un caimano e dopo due scambi vado in difficolta' credo che non ci sia nessuna tattica che mi possa salvare.......li ce la tecnica......tatticamente ci sono le diagonali e la capacita' di sapersi costruire il punto a prescindere da cosa faccia il nostro avversario........
percio io mi preoccupereri di cercare di sviluppare il mio tipo di gioco piu' che guardare quello che fanno gli altri......lo sbaglio che si fa a basso livello e che si gioca troppo sui punti deboli altrui,che per portare a casa la partita va bene,ma ci si preoccupa meno di far crescere il proprio tipo di gioco,che va di pari passo con la crescita' tecnica........