Qualche anno fa avevo postato una galleria (semiseria) di personaggi da circolo.
Considerato che ci sono tantissimi nuovi utenti, provo a riproporli, sperando di strappare un sorriso (o una "rosicata") agli amici di PT...
Il primo personaggio che tratto è il TECNICO/PENSATORE.
Il gioco del tennis, per lui, è un puro esercizio di pensiero applicato alla tecnica.
Ha speso una Fortuna in lezioni con tutte le tipologie di Maestri ed Istruttori esistenti, ha letto milioni di pagine su Internet su tutte le ultime tecniche di insegnamento, conosce a memoria tutte le video-analisi dei Campioni, spendendo ore ed ore va sviscerare se Federer usa una "Strong Eastern" piuttosto che una "Semiwestern".
Lui (dice) non gioca per vincere una partita, lui gioca per ottenere il "bel gesto".
Lui non pensa a guardare la palla e a piegare le gambe: lui pensa a mettere il piede a 12° angolato con la bisettrice del braccio sinistro, passando attraverso l'occhio dominante...
Si sforza continuamente a pensare a questi 1000 fattori, prima di colpire la palla, con il risultato di apparire una sorta di "pinocchio meccanico" completamente innaturale nei movimenti.
E' talmente concentrato a piegare il gomito subordinatamente all'anticipo d'anca e l'ovalizzazione del colpo, unitamente all'inclinazione dei piedi nella stance... che stecca 4 o 5 palle su 10.
Inutile dirlo, non vince una partita neppure sotto tortura... ma per lui (dice... mentendo) non è un problema.
Lui vuole apprendere LA TECNICA.
Lui vuole sviscerare i segreti del dritto a tergicristallo, e dell'ultimo servizio biomeccanicamente più produttivo.
Il suo "orgasmo tennistico" è quello di essere osservato da qualcuno che gli dica: "Caspita, che bella tecnica che hai... sei stato un giocatore?". Poco importa il fatto che rigorosamente queste frasi le dicano dei neofiti assoluti (un giocatore capirebbe in un secondo che trattasi di "pippa scatenata"). L'importante, per lui, è essere adulato sulla tecnica.
Quando perde le partite contro gente ignobilmente scarsa (cosa che succede con implacabile continuità)... non si da pace, e dice disgustato: "Come ho fatto a perdere con uno che gioca il dritto indide out usando una neutral-stance?"
Quindi deve assolutamente trovare delle giustificazioni al proprio ego... che di solito spaziano dal problema fisico ricorrente, alla mancanza di tempo per la preparazione fisica, al lavoro, alla famiglia... e via discorrendo.
Ovvio! E' naturale che i suoi avversari non facciano un caxxo dalla mattina alla sera e non abbiano una famiglia.
La sua frase più ricorrente: "Se avessi le gambe, sarei un terza!".
La dura realtà... è che anche se avesse le gambe di Bolt resterebbe quello che è: UNA PIPPA SCATENATA!
Saluti dal vecchio Sonny.
Considerato che ci sono tantissimi nuovi utenti, provo a riproporli, sperando di strappare un sorriso (o una "rosicata") agli amici di PT...
Il primo personaggio che tratto è il TECNICO/PENSATORE.
Il gioco del tennis, per lui, è un puro esercizio di pensiero applicato alla tecnica.
Ha speso una Fortuna in lezioni con tutte le tipologie di Maestri ed Istruttori esistenti, ha letto milioni di pagine su Internet su tutte le ultime tecniche di insegnamento, conosce a memoria tutte le video-analisi dei Campioni, spendendo ore ed ore va sviscerare se Federer usa una "Strong Eastern" piuttosto che una "Semiwestern".
Lui (dice) non gioca per vincere una partita, lui gioca per ottenere il "bel gesto".
Lui non pensa a guardare la palla e a piegare le gambe: lui pensa a mettere il piede a 12° angolato con la bisettrice del braccio sinistro, passando attraverso l'occhio dominante...
Si sforza continuamente a pensare a questi 1000 fattori, prima di colpire la palla, con il risultato di apparire una sorta di "pinocchio meccanico" completamente innaturale nei movimenti.
E' talmente concentrato a piegare il gomito subordinatamente all'anticipo d'anca e l'ovalizzazione del colpo, unitamente all'inclinazione dei piedi nella stance... che stecca 4 o 5 palle su 10.
Inutile dirlo, non vince una partita neppure sotto tortura... ma per lui (dice... mentendo) non è un problema.
Lui vuole apprendere LA TECNICA.
Lui vuole sviscerare i segreti del dritto a tergicristallo, e dell'ultimo servizio biomeccanicamente più produttivo.
Il suo "orgasmo tennistico" è quello di essere osservato da qualcuno che gli dica: "Caspita, che bella tecnica che hai... sei stato un giocatore?". Poco importa il fatto che rigorosamente queste frasi le dicano dei neofiti assoluti (un giocatore capirebbe in un secondo che trattasi di "pippa scatenata"). L'importante, per lui, è essere adulato sulla tecnica.
Quando perde le partite contro gente ignobilmente scarsa (cosa che succede con implacabile continuità)... non si da pace, e dice disgustato: "Come ho fatto a perdere con uno che gioca il dritto indide out usando una neutral-stance?"
Quindi deve assolutamente trovare delle giustificazioni al proprio ego... che di solito spaziano dal problema fisico ricorrente, alla mancanza di tempo per la preparazione fisica, al lavoro, alla famiglia... e via discorrendo.
Ovvio! E' naturale che i suoi avversari non facciano un caxxo dalla mattina alla sera e non abbiano una famiglia.
La sua frase più ricorrente: "Se avessi le gambe, sarei un terza!".
La dura realtà... è che anche se avesse le gambe di Bolt resterebbe quello che è: UNA PIPPA SCATENATA!
Saluti dal vecchio Sonny.