Ciao a tutti! Sono nuovo del forum. E' da un anno circa che gioco con una certa serietà a tennis, ma non è la prima volta che mi avvicino a questo sport. L'ho praticato per la prima volta tra i 16 e i 17 anni, una stagione disastrosa, che si concluse per me con l'abbandono del tennis, principalmente a causa di incomprensioni e negligenza manifestata dal maestro che mi seguiva allora (si dimenticava spesso di fissarmi le lezioni, è capitato che mi desse buca...). Dopo un anno ero ancora completamente incapace di palleggiare, con un dritto penoso e un rovescio monomano appena sufficiente.
Ora ho 23 anni ed è quasi un anno che ho ripreso sotto la guida di un nuovo insegnante, col quale tutto sommato non mi trovo male, anche se nell'ultimo periodo mi sta stancando il suo modo di fare. Con lui palleggio moltissimo (non abbiamo mai fatto il cosiddetto "cestino", fin da subito palleggio da fondo campo, mai nessuna nozione su impugnature, appoggi ecc...), ma trovo che curi davvero poco l'aspetto tecnico. Con lui in un anno ho fatto progressi importanti, esorbitanti se paragonati a quell'esperienza del passato: riesco a muovermi a tutto campo e possiedo i colpi fondamentali. L'unica cosa: non capisco perché si ostini a farmi giocare "piatto"... Non mi ha mai spiegato cos'è un topspin o un backspin, non sono in grado di generare colpi che abbiano quel tipo di rotazioni. Tecnicamente mi sembra di essere in una situazione di stallo: sono ormai mesi che il mio gioco mi sembra fossilizzato. Quando provo a eseguire la tecnica del topspin (che, si badi bene, non mi ha illustrato lui, ma che ho appreso da video su internet) mi dice di "non andare in chiusura con la racchetta dietro la spalla" ma di rimanere dritto sul colpo. Il risultato è che giocando così mi sembra che il movimento sia bloccato e non finito.
Ho come l'impressione che il mio gioco sia fermo e non abbia più progressi. Dite che forse è meglio cambiare maestro o sono io che pretendo di bruciare troppo presto le tappe e di eseguire colpi troppo avanzati? Eppure è un anno ormai che gioco e il palleggio so controllarlo senza eccessivi problemi. Dite che è meglio cambiare maestro?
Se non è questa la sezione giusta, chiedo venia, "credete che non s'è fatto apposta".
Ora ho 23 anni ed è quasi un anno che ho ripreso sotto la guida di un nuovo insegnante, col quale tutto sommato non mi trovo male, anche se nell'ultimo periodo mi sta stancando il suo modo di fare. Con lui palleggio moltissimo (non abbiamo mai fatto il cosiddetto "cestino", fin da subito palleggio da fondo campo, mai nessuna nozione su impugnature, appoggi ecc...), ma trovo che curi davvero poco l'aspetto tecnico. Con lui in un anno ho fatto progressi importanti, esorbitanti se paragonati a quell'esperienza del passato: riesco a muovermi a tutto campo e possiedo i colpi fondamentali. L'unica cosa: non capisco perché si ostini a farmi giocare "piatto"... Non mi ha mai spiegato cos'è un topspin o un backspin, non sono in grado di generare colpi che abbiano quel tipo di rotazioni. Tecnicamente mi sembra di essere in una situazione di stallo: sono ormai mesi che il mio gioco mi sembra fossilizzato. Quando provo a eseguire la tecnica del topspin (che, si badi bene, non mi ha illustrato lui, ma che ho appreso da video su internet) mi dice di "non andare in chiusura con la racchetta dietro la spalla" ma di rimanere dritto sul colpo. Il risultato è che giocando così mi sembra che il movimento sia bloccato e non finito.
Ho come l'impressione che il mio gioco sia fermo e non abbia più progressi. Dite che forse è meglio cambiare maestro o sono io che pretendo di bruciare troppo presto le tappe e di eseguire colpi troppo avanzati? Eppure è un anno ormai che gioco e il palleggio so controllarlo senza eccessivi problemi. Dite che è meglio cambiare maestro?
Se non è questa la sezione giusta, chiedo venia, "credete che non s'è fatto apposta".