La Repubblica 15.08.2010 (n.d.r.)
Ritorno al passato, 'White balls' per le Leggende
Bianche, candide, che quasi ti spiaceva di lì a poco sarebbero diventate rossastre di terra. E poi, fatalmente, anche spelacchiate. Erano le palline da tennis anni Settanta. Rigidamente white. Il color del tennis tradizionale. E niente tubo sotto pressione. C'erano le Pirelli che si vendevano in un rettangolo di cartone. Poi le Dunlop imposero la confezione metallica. Un mondo sportivo fa. Che, quasi senza accorgersene, lasciò il passo al tennis multicolore. Venticinque anni addietro, l'ultimo smash da gesti bianchi, proprio all'inizio dell'era Boris Becker. Poi arrivò il giallo. Yellow balls. Per sempre.
O quasi. Se volete fare un tuffo nel passato, in tutti i sensi, inventatevi un viaggio in Algarve, Portogallo, in questo torrido agosto e andate a vedere una tappa dell'Atp Champions Tour, che poi sarebbe il campionato delle vecchie glorie (per gli scettici), o dei campioni di altre epoche (per chi rispetta il talento e la storia delle racchette e noi siamo tra questi). Il Vale Do Lobo Grand Champions ci riporta indietro nel tempo e sarà anche una trovata per attirare pubblico ma ha il suo innegabile fascino: giocatori, raccattapalle, palline e finanche le tribune sono di un bianco accecante.
"White tennis balls are back!", titola con l'esclamativo il sito Atp introducendo l'evento. Che vede in campo Kafelnikov, Ivanisevic, Thomas Enqvist, Greg Rusedski, Henri Leconte e Thomas Muster. Insomma, non proprio pizza e fichi.
La scelta si deve al decennale del torneo delle Leggende. Per festeggiarlo si è scelto di tornare al white. Ma non è stato facile far ricomparire le palline bianche. Motivo? Semplicemente non se producono più. Da 25 anni circa.
E allora, spiega il direttore del torneo Pedro Franzao. si è dovuto inviare uno speciale ordine per 10 mila white balls alla Wilson (per capirci, quella che fa le racchette di Roger Federer e che, negli anni del bianco, le faceva per gente tipo John McEnroe e Jummy Connors).
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Ritorno al passato, 'White balls' per le Leggende
Bianche, candide, che quasi ti spiaceva di lì a poco sarebbero diventate rossastre di terra. E poi, fatalmente, anche spelacchiate. Erano le palline da tennis anni Settanta. Rigidamente white. Il color del tennis tradizionale. E niente tubo sotto pressione. C'erano le Pirelli che si vendevano in un rettangolo di cartone. Poi le Dunlop imposero la confezione metallica. Un mondo sportivo fa. Che, quasi senza accorgersene, lasciò il passo al tennis multicolore. Venticinque anni addietro, l'ultimo smash da gesti bianchi, proprio all'inizio dell'era Boris Becker. Poi arrivò il giallo. Yellow balls. Per sempre.
O quasi. Se volete fare un tuffo nel passato, in tutti i sensi, inventatevi un viaggio in Algarve, Portogallo, in questo torrido agosto e andate a vedere una tappa dell'Atp Champions Tour, che poi sarebbe il campionato delle vecchie glorie (per gli scettici), o dei campioni di altre epoche (per chi rispetta il talento e la storia delle racchette e noi siamo tra questi). Il Vale Do Lobo Grand Champions ci riporta indietro nel tempo e sarà anche una trovata per attirare pubblico ma ha il suo innegabile fascino: giocatori, raccattapalle, palline e finanche le tribune sono di un bianco accecante.
"White tennis balls are back!", titola con l'esclamativo il sito Atp introducendo l'evento. Che vede in campo Kafelnikov, Ivanisevic, Thomas Enqvist, Greg Rusedski, Henri Leconte e Thomas Muster. Insomma, non proprio pizza e fichi.
La scelta si deve al decennale del torneo delle Leggende. Per festeggiarlo si è scelto di tornare al white. Ma non è stato facile far ricomparire le palline bianche. Motivo? Semplicemente non se producono più. Da 25 anni circa.
E allora, spiega il direttore del torneo Pedro Franzao. si è dovuto inviare uno speciale ordine per 10 mila white balls alla Wilson (per capirci, quella che fa le racchette di Roger Federer e che, negli anni del bianco, le faceva per gente tipo John McEnroe e Jummy Connors).
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