Generalmente non amo intervenire nelle discussioni sui forum, ma quando viene palesemente chiamata in causa l’associazione che quasi quattro anni mi vede coinvolto in prima persona, sento la necessità di fare chiarezza.
Posso confermare che ai corsi IRSA di secondo livello (che attribuiscono la qualifica di IRSA Pro Stringer chi supera le prove d’esame finali), tutt’ora viene insegnato il pattern UKRSA, conosciuto più familiarmente come “Liam”.
Dirò di più. Poiché ai nostri corsi annuali, partecipa proprio Liam Nolan, i nostri associati hanno da sempre la fortuna di vedere mostrato e spiegato nei dettagli tecnici questo schema direttamente da chi lo ha inventato.
Ricordo, a beneficio dei meno informati, che Liam Nolan è stato per circa vent’anni componente ed anche capo del team di incordatori di Wimbledon. Quindi stiamo parlando di una persona di enorme competenza tecnica e con un bagaglio di esperienza tra i più completi al mondo.
Detto questo, e tornando al nostro corso di secondo livello, non è corretto però pensare o sostenere che ai corsi IRSA si usi o si insegni “solo” il Liam. Infatti, nei tre intensi giorni che caratterizzano il corso, vengono spiegati ed illustrati anche il Box, il Box modified, il Jay Schweid box, il Jay Schweid a quattro nodi, si rivede il 4 nodi classico (che già fa parte del programma del corso base) e molto altro ancora. Tutto viene declinato per pregi e difetti.
A nostro avviso un incordatore, che si voglia definire un professionista, deve non solo conoscere questi pattern, ma deve anche sapere quando è meglio usare l’uno e quando l’altro e soprattutto cosa si dovrà aspettare in termini di risultato finale (inteso per esempio come rigidità del piatto). Che poi uno ami o meno gli HW è una cosa assolutamente soggettiva e non definitiva in termini di qualità.
Riguardo al presunto “bando” del Liam sinceramente non ho mai letto nulla di ufficiale in tal senso.
I simposi sono momenti di confronto importanti, ma per sdoganare una teoria debbono fornire dati certi (come nei convegni scientifici), altrimenti si resta nel campo delle ipotesi che non risolvono i dubbi, ma rischiano solo di alimentare discussioni infinite. Ovviamente, sono disposto a ricredermi davanti a qualsiasi documento ufficiale di cui potrei non essere a conoscenza.
Posso invece dire che alcuni nostri associati (con le massime qualifiche IRSA ed ERSA) hanno svolto numerosi test (con misurazione tramite calibro elettronico) volte proprio a verificare la presunta deformazione dei telai con l’uso di alcuni pattern. Posso confermare ed affermare che la stessa racchetta, incordata 3 volte di fila con Liam , Box e 4 nodi (stessa corda, stessa macchina, stessa tensione, stesso incordatore), non ha mai evidenziato variazioni di telaio degne di nota. Questo test è stato ripetuto più volte con telai diversi, a tensioni diverse e con tipi di corda diversi…stesso risultato. Purtroppo non possiedo il database con i risultati di questi test (che sono ovviamente di proprietà di chi li ha condotti), ma la rigorosità con cui sono stati effettuati è stata, credetemi, massima.
Affermare quindi che una racchetta è stata deformata da un pattern può essere azzardato se non suffragato da dati certi e da test rigorosi effettuati da incordatori qualificati. Affiancare due racchette “uguali” e verificare che una risulta più lunga dell’altra sostenendo che la deformazione è dovuta all’uso di uno schema piuttosto che un altro a mio avviso è un metodo empirico e poco confacente ad un esame che si voglia definire attendibile.
Resta il fatto che ogni incordatore è libero di utilizzare il pattern che preferisce e che ritiene più adatto al cliente o al telaio che deve gestire. L’importante è che sappia fare le cose per bene e secondo le procedure corrette. In un torneo serio, per esempio, è il capo-incordatore che stabilisce (se non ci sono richieste specifiche di un giocatore) quale sia lo schema da usare come base di lavoro. Quante volte (anche in un torneo blasonato) tutti gli incordatori presenti nella stringing-room sono allo stesso livello di competenze e qualità ? Questo probabilmente è il vero motivo per cui si preferisce scegliere pattern meno tecnici e più alla portata di tutti. Il Liam è uno schema che sicuramente si presta a difficoltà di esecuzione se non lo si maneggia correttamente, in questo caso, concordo, meglio non usarlo.
Tornando a noi, la IRSA non “sponsorizza” uno schema piuttosto che un altro; la IRSA insegna tutto quello che sa ai propri associati e, avendo la fortuna di avere Liam Nolan tra i propri amici, ha anche il privilegio di poter mostrare “dal vivo” l’inventore di un pattern all’opera. Naturalmente, per coerenza con il nostro mandato di associazione votata alla formazione, siamo ben disposti a prendere in considerazione qualsiasi dato che certifichi inequivocabilmente che esistono schemi ideali e schemi da evitare. Tenere alto il valore dei nostri corsi è da sempre un nostro obiettivo, perciò saremo lieti di apprendere nuove, reali “scoperte” nel campo delle incordature per poterle condividere con i nostri associati.
Questo per chiarezza di informazione.