Che non si possano fare
racchette "ecologiche" non è del tutto vero, su..qualcuno ci ha provato e ci prova tuttora.
Dunlop con le Biofibre (sostanzialmente fibre estratte da lino e bamboo), Vantage con le BASTCore (lino/canapa/iuta) e Artengo con le FlaxFiber (lino appunto).
Vantaggi maggiori la grande sensazione di confort (le fibre essendo flessibili riducono la rigidità e la frequenza vibrante del telaio) e l'enorme controllo (le fibre tornano in posizione in maniera più progressiva aumentando il tempo di contatto palla/corde).
Svantaggio, l'inerente instabilità delle fibre che le rende poco potenti e ne limita l'uso ad un 15% massimo in combinazione con le più tradizionali fibre di carbonio.
Questo comporta delle scelte sul posizionamento delle fibre naturali:
nel manico per una maggior potenza (Artengo TR990, Dunlop serie S), negli steli per un maggior controllo (Artengo TR820, Dunlop serie M, Vantage BASTCore) od in testa per una maggior precisione (Artengo TR920, Dunlop serie S).
La costruzione ha comportato dei problemi di scelta nelle resine di incollaggio, in quanto l'utilizzo delle tradizionali resine chimiche causa un aumento della fragilità delle fibre naturali che vengono aggredite dai componenti chimici.
Problema ben conosciuto da chi utilizza le fibre in testa, in quanto la pressione delle corde comporta un aumento dello stress sulla struttura; addirittura alcune partite di produzione delle due aziende in questione hanno subito ritardi di consegna proprio per questa ragione (le resine sintetiche bruciavano le fibre e nel montare le corde le stesse si tranciavano di netto).
Un' azienda canadese (Groupe Origine) è andata "oltre", introducendo nel 2011 un nuovo concetto di sfruttamento delle fibre di lino che vanno ad integrare i "vuoti" tra le fibre di carbonio in maniera non troppo differente da quella dei materiali high-tech (fullerene, grafene...).
Nondimeno qualche problema si è presentato al momento dell'incordatura usando il "vecchio" sistema di montaggio che prevede che le orizzontali salgano dal basso. Come si può vedere dalla foto, la compressione causata al telaio causa la formazione delle cosiddette "crepe a capello", potenzialmente dannose alla struttura.
Per questa ragione la casa consiglia l'uso di corde non troppo rigide (meglio se multifilamento o budello) e montaggio a 4 nodi, in modo che lo sforzo sia ripartito verso il punto più robusto della struttura ovvero la gola diminuendo la pressione sulla testa dell'ovale...
Il legno non è mai stato smesso (per esempio come inserto nelle serie Core di PK, ma molto prima anche nelle Orbit di Snauwaert ed in altri modelli di diverse marche).
La Lacoste non è esattamente un prototipo né una novità...
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