Innovativa quattro anni fa, periodo a cui risalgono le prime ION.
E' riferito al trattamento molecolare dei copolimeri che lo compongono, ottenuto mediante trattamento chimico della struttura di base in polietilene.
Questa è la descrizione "chimica" della struttura:
Il termine ionomeri si riferisce ad una famiglia di copolimeri di polietilene modificato. Fondamentalmente vengono preparati unendo all'etilene, in fase di polimerizzazione, dall'1 al 10% di un acido carbossilico insaturo (tipicamente l'acido metacrilico); la componente acida viene in seguito neutralizzata con sali organici (acetati, metilati) di cationi metallici (sodio, magnesio). La struttura che ne deriva è caratterizzata da legami ionici che conferiscono particolare tenacità alle saldature realizzate con tale materiale. Rispetto al polietilene, gli ionomeri hanno eccellente resistenza agli oli ed ai grassi, allo "stress-cracking", sono più trasparenti e presentano valori di permeabilità al vapor d'acqua maggiori. Sono termoplastici ma presentano forza e tenacità paragonabili a quelle di polimeri termoindurenti. Sono affini ai metalli (si accoppiano facilmente con fogli metallici) e sono caratterizzati da un’eccellente tenuta a caldo (Hot Tak): la saldatura è già tenace anche ad alta temperatura. Sono capaci di saldare in presenza di “sporco” (briciole, polveri, unto, schizzi di liquidi). I nomi commerciali più diffusi, con i quali spesso vengono indicati tutti gli ionomeri, sono Surlyn e Primacore.
Utilizzato come base strutturale di una corda, garantisce una buona morbidezza e reattività anche se la tenuta di tensione, come per tutti i polietilene, non è esattamente eccezionale...