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Il Mistero

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Promemoria primo messaggio :

Salve a tutti, ieri sera sono andato al circolo a fare una partita con un amico. A fine partita ci siamo messi a fare delle chiacchiere con il maestro del circolo con il quel mi sono ritrovato a contraddire più volte. Primo: sostiene fortemente che una racchetta bilanciata in testa offre meno potenza e più controllo, bilanciata al manico più potenza e meno controllo...ma non è il contrario? Secondo: Gli ho fatto notare che la sua mia Prince è stata incordata con due nodi, mentre sarebbe corretto a 4 nodi. Mi ha guardato come fossi un criminale dicendo: 4 nodi per far che?!?! I 4 nodi si usano solo se hai due corde di tipo diverso ma ormai non le usa più nessuno, sono solo cavolate per farti spendere soldi. Terzo: lui è un Babolattaro e gioca con la PD ovviamente sostenendo che la PD e la APD sono le racchette migliori al mondo e che la mia Warrior 100 (che non conosce ed ha preso in mano per la prima volta ieri sera), è una racchetta amatoriale. Io sinceramente non saprei cosa dire.... Mad

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Eiffel59 ha scritto:
Partiamo dal fondo? La differenza del 10% (in realtà un po' di più,siamo sul 13%) è misurata non su piani teorici, ma su uno studio sviluppato a suo tempo dalla Sportalma, il centro studi della Alto, per conto dell'ITF basato su due telai identici l'uno in legno l'altro in grafite.
Attenzione: identici in ogni punto, costruzione a cuore chiuso e foratura diretta del materiale anche per il telaio in grafite, cose che si è poi scoperto essere limitative della resa in misura notevole, al punto che il "vero" potenziale massimo delle racchette in grafite, seppur testato, non è mai stato realmente utilizzato in gioco.
Mentre quello dei telai in legno, come già provato in eventi ufficiali e/o comunque supportati dall'ITF è da considerare un vero e proprio "limite": nel '97 Mark Philippoussis in un'esibizione organizzata da Dunlop e Tennis Magazine raggiunse i 230 kmh con la sua Prestige mid 89.5" reali di ovale (pittata da Dunlop... Rolling Eyes ) ed i 211 con una Maxply Fort da 65". Però già nelle velocità medie la differenza quasi raddoppiava, e nella ripetizione del test i risultati del telaio in grafite rimasero inalterati, mentre quelli del telaio in legno calarono in maniera significativa (10%) semplicemente perchè lo stesso sottoposto ad uno sforzo così intensivo si stava sfibrando..ecco il senso dell'intervento di kk: Tanner avrebbe potuto si servire per qualche game ad oltre 200 kmh pure col legno, ma poi a stancarsi non sarebbe stato l'atleta, bensì l'attrezzo... Suspect 

Si continua a fare test in maniera generica secondo te? Ti posso assicurare che non è affatto vero (quelli semmai sono i "test"  Rolling Eyes  di riviste e venditori online), tutti i maggiori marchi hanno un Tech Lab in cui i telai vengono testati in condizioni standard uguali per tutti, che sono poi le stesse sviluppate dalla suddetta Sportalma e perfezionate dall'ITF attraverso il "Project MYO". Le misurazioni riguardano il coefficiente di restituzione nel punto in cui si intersecano le 2 corde più lunghe nei due sensi (COP, center of pressure) e nel centro "fisico" del telaio (ACOR, apparent coefficient of restitution), punti vicini ma non sovrapposti.  Il primo viene misurato "sparando" una palla a velocità fissa e misurando la velocità di uscita, il secondo lasciando cadere una palla da altezza fissa e misurando il rimbalzo. E' evidente che in entrambi i casi un telaio più pesante (che oppone più massa all'impatto su corde identiche a tensioni proporzionali alla superficie reale) è "generalmente" favorita..tranne che nell'uso di materiali quali legno e grafite, appunto.
Ora, prendiamo dati "reali" come quelli raccolti dall'USRSA. Dunlop Maxply Fort e Prestige Classic Mid, stessi telai di cui sopra. 378 grammi e 334 di SW la prima, 344/332 la seconda. Resa energetica, 95.5 e 97.4% rispettivamente Ergo, spinta massima  piuttosto simile, anche se pur sempre a favore dell'attrezzo "moderno"
Ma è la capacità di generare spinta dell'insieme che è diversa...una palla fatta cadere da 100 pollici (2.54 m.) rimbalza circa 12 pollici (12.3 per essere precisi) sulla prima e 16.1 nella seconda. L'ACOR (radice quadrata del rimbalzo/100) è 0.351 nel primo caso e 0.401 per la seconda. Cosa vuol dire? in soldoni, già il rimbalzo esprime un'entità fisica: nel primo caso l'87.7% dell'energia iniziale è dissipata all'impatto, nel secondo l'83.9. L'ACOR ci dice che -senza spinta propria- la pallina ripartirà dal piatto corde al 35.1 della velocità di caduta nel primo caso e nel 40.1 nel secondo, ma lo farà pure con minor dispendio energetico pur a fronte di massa inferiore e per converso, ad un dispendio energetico pari corrisponderà una spinta ancor superiore.

Spero di essere stato chiaro...però adesso mi dovresti spiegare tu in base a quale assunto dichiari che "non è la potenza in sé, o meglio la capacità di generare una maggiore velocità di palla, la caratteristica delle racchette moderne, ma il fatto che siano più maneggevoli e facciano sbagliare di meno."


In quanto all'ultimo punto (come stabilire la differenza di potenza tra due telai in grafite), puoi farti un'idea qui:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]



Oh, per inciso: con la Pro Staff a cui fai riferimento più sopra non serve/gioca forte nessuno neppure tra i pro, semplicemente perchè non la usa più nessuno (tra i primi 20 nessuno usa telai di serie...) Wink



Ovvio che i produttori facciano testi scientifici. Il punto è se nelle racchette moderne (non con quelle in legno...), vi siano differenze reali, nella capacità di produrre velocità di palla, in grado di fare la differenza.
E qui si torna al punto inziale: all'atto pratico, tra le racchette moderne, la differenza è poca, di pochi chilometri orari, quindi è trascurabile.
Tu giustamente citi il coefficiente di restituzione, ma non ti chiedi cosa comporta all'atto pratico. Ti accontenti di sapere che facendo rimbalzare una palla su una racchetta ferma, vi siano differenti risposte. Ma, come dicevo all'inizio, il giocatore può compensare queste differenze, semplicemente aumentando la velocità del braccio, in modo che la velocità prodotta dalla palla sia la stessa.
Questo non accadrebbe solo se le differenze fossero veramente notevoli, o se i giocatori tirassero sempre alla massima velocità possibile, cosa che non è.
Quindi: all'atto pratico due racchette moderne sono equivalenti, in mano ai giocatori forti, nella capacità di produrre velocità di palla. Se Federer vuole giocare un vincente di dritto a 150 km/h, con la racchetta A avrà bisogno di muovere il braccio, diciamo a 60 km/h, con la racchetta B, meno "potente", dovrà muoverlo a 62 km/h. Quindi lo potrà fare con entrambe le racchette.
E' il giocatore scarso, che tira sempre alla stessa velocità (cioè piano, diciamo a 30 km/h) e non ha sensibilità, che se gli dai un racchetta "potente", invece di mandarle tutte a metà campo come faceva prima, guadagnerà mezzo metro ad ogni colpo senza fatica, e quindi il suo gioco, grazie alla racchetta col coefficiente di restituzione più alto, ne guadagnerà.
Quindi: la potenza di una racchetta (intesa come coefficiente di restituzione) è tanto più importante quanto più il giocatore è scarso, mentre per i giocatori forti praticamente non conta.
La racchetta è un questione di ingegneria, più che di fisica, cioè la fisica bisogna saperla applicare alla realtà, considerando le forze realmente in campo in questo ambito specifico.

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Mirko, prima sostieni che non ci sia alcun metodo di misurazione scientifica sulla potenza di una racchetta.... E ti viene spiegato che esiste. Poi di testa tua sostieni che le differenze sono ininfluenti. Infine parli di compensazione da parte di un giocatore su queste differenze.
1) tutta la fisica del tennis ti era assolutamente estranea perché non l'hai manco mai studiata...
2) pretendi di saperne
3) contesti chi ne Sa (Eiffel)
4) parli di compensazione da parte del giocatore con una leggerezza assoluta.
Questa è la mia opinione, personalissima opinione su quello che dici.

Ultima modifica di kingkongy il Mar 15 Lug 2014 - 9:45 - modificato 2 volte.

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Non mi interessa granchè della discussione, ma sul fatto che fossi uno studente di ingegneria non avevo dubbi dall'inizio.. Very Happy

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Eh ma che studiasse però !

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mah, Mirko, sostenere che mettendo insieme dele racchette moderne queste sono molto simili mi pare esagerato... nell'analisi (non ho letto tutto il thread, mi scuso in anticipo se già scritto) non vedo la questione resistenza fisica del giocatore e rigidità racchetta tra i parametri da tenere i considerazione, il primo per poter fare delle osservazioni affidabili nel tempo (quante palle butto in rete o fuori, se mi stanco in fretta sarà un casino da calcolare), il secondo influisce molto sul rimbalzo (energia restituita) ed effetti (spin)... parlando con un uno che ha girato e giocato  come sparring, lui riporta che sono le pippe che sono molto sensibili al tipo di racchetta, quelli molto forti tendono ad adattarsi alla racchetta dopo qualche games... chiaro che per un discorso di affidabilità ognuno ha la sua racchetta preferita... quelli molto forti spesso si assume siano molto allenati e quindi possono controllare le "mazze spaccapietre" per una intera partita... ma le differenze nelle racchette ci sono, eccome

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ronwelty ha scritto:
Non mi interessa granchè della discussione, ma sul fatto che fossi uno studente di ingegneria non avevo dubbi dall'inizio.. Very Happy


... non ci credo...  Sad

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kingkongy ha scritto:
Eh ma che studiasse però !


Very Happy

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potenza applicata ad una racchetta significa:che lo stesso giocatore ,con tutte la variabili identiche(palle,temperatura,superficie ,corde e tensione,ecc...)a parita' di gesto tecnico,con una racchetta tira piu' forte e con un'altra meno...o meglio a parita' di condizioni e gesto tecnico differenziando solo la racchetta con una la palla viaggia piu' dell'altra...
E poi io non ho dato dell'ignorante proprio a nessuno...non sapere il concetto di potenza in fisica non mi sembra sia sinonimo d'ignoranza...altrimenti penso che l'80% degli italiani saremmo ignoranti...magari il maestro tuo si' che e' proprio ignorante... e siamo nel campo suo...cioe' "ignora" cio' di cui fa x mestiere...

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Mio "caro" Mirko, passi che tu abbia le tue idee (e con la scusa di non fartene imporre altre che tu ritieni sbagliate cerchi di imporle anche senza alcun appiglio pseudoscientifico) ma poi rivolgendoti direttamente a me mi pontifichi con questa granitica definizione: 

Mirko_11 ha scritto:
La racchetta è un questione di ingegneria, più che di fisica, cioè la fisica bisogna saperla applicare alla realtà, considerando le forze realmente in campo in questo ambito specifico.

Peccato che qualche riga più su, parlando di "compensazione", citi il fatto che la velocità del braccio dell'atleta può equalizzare la diversa resa di due telai differenti..


Mio "caro", non è la velocità del braccio che va tenuta in considerazione, ma la velocità della racchetta nel punto di impatto, che dipende dalle dinamiche del telaio stesso, ed è indipendente dalla velocità del braccio

Manco sai come si forma nell'applicazione pratica la misurazione reale della resa di un telaio ATBE (All Things being Equal/a parità di tutti i parametri) e pretendi di farmi la concione sull'utilizzo pratico dell'applicazione della fisica alla progettazione dei telai?  Suspect 

Per inciso, Federer che tu usi come metro di parametro dovrebbe applicare movimenti enormemente diversi (per velocità e rotazioni, proprio per le grandi differenze) per raggiungere con la stessa velocità di palla -che comunque non è l'unico parametro determinante nello studio di un moderno telaio, altra cosa alla quale non hai mai fatto cenno semplicemente perchè non ne conosci l'applicazione pratica- lo stesso punto del campo usando a tensioni identiche e proporzionali le due racchette con la maggior differenza esistenti sul mercato (Wilson BLX Tour Lite e Gamma RZR 100T). E mi permetto di avere dei serissimi dubbi che riuscirebbe a raggiungere comunque gli stessi risultati con la prima, parlando di velocità limite..

Se come dici due racchette moderne sono equivalenti ('na cippa... Rolling Eyes) che bisogno avrebbe avuto lo stesso Federer di cambiare il suo telaio feticcio, e come mai ci avrebbe messo così tanto tempo ad adattarsi?  Suspect  

Sarai anche uno studente di ingegneria, ma personalmente non ti presterei manco una matita per progettarmi un ingranaggio.
Il fatto di essere (o divenire) ingegnere non pone qualcuno intellettualmente, culturalmente ed eticamente in automatico sopra la media...o forse si, soprattutto eticamente, come la buonanima Osama Bin Laden ci ha dimostrato... Twisted Evil 

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I casi sono: o io non riesco a farmi spiegare, o siete voi che non mi leggete con un minimo di attenzione.
Quando mai avrei detto di essere uno studente di ingegneria? Ho solo detto che alla fine la discussione sulla racchetta è una questione di ingegneria, cioè di applicazione di concetti scientifici ad un ambito pratico ben preciso, in un range di grandezze ben preciso.
Poi dite a me che non leggo quello che scrivono gli altri.
E questo continuare a darmi dell'ignorante è veramente fastidioso. Complimenti per come accogliete un nuovo membro nel forum, solo perché non dà ragione alla maggioranza. Ma almeno potreste discutere le cose che dico, invece di travisarle continuamente.
Nonostante quello che possiate pensare, non ignoro che esista una cosa chiamata coefficiente di restituzione. E se è per questo, non ignoro la sweet area, la linea dei nodi, la massa efficace, la forza torcente, il centro di percussione e tutto quello che volete.
Non è che mi sveglio la mattina e discuto di una cosa su cui non so nulla. E in genere non penso che facciano così gli altri, infatti non do dell'ignorante a chi non la pensa come me.
Detto ciò, la mia tesi, che all'atto pratico tra due racchette in grafite la differenza nella possibilità di generare un'elevata velocità di palla sia minima, non me l'avete smentita. Del resto, se mi avete spiegato che la differenza tra una racchetta di legno e una in grafite è del 10%, secondo voi quanto sarà tra due racchette in grafite? Evidentemente, sarà di pochi punti percentuali. E allora, per quale motivo, di grazia, un giocatore non dovrebbe essere in grado di compensare questa differenza, semplicemente aumentando o diminuendo la velocità del suo braccio che impugna la racchetta?
I giocatori cambiano racchetta, in base alle differenze soggettive, di sensazioni personali, ma comunque quelli forti usano racchette non "potenti", non rigide, dal profilo non spesso, dal bilanciamento verso il cuore o il manico, e dal piatto corde non grande, cioè il contrario di quelle "potenti" che piacciono a voi.
Come ho già detto, se veramente ci fosse una racchetta oggettivamente migliore delle altre, tutti userebbero quella. Ma temo che non sia l'ultima volta che lo devo ripetere. Ma non fa niente: repetita juvant.

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Eiffel59 ha scritto:

Mio "caro", non è la velocità del braccio che va tenuta in considerazione, ma la velocità della racchetta nel punto di impatto, che dipende dalle dinamiche del telaio stesso, ed è indipendente dalla velocità del braccio



Stai scherzando? e chi la impugna la racchetta, lo spirito santo? La velocità della racchetta dipende da come la muove il giocatore. Come ho già detto, si tende a pensare che la racchetta giochi da sola. Poi è ovvio che una racchetta può essere più o meno facile da velocizzare, e che a seconda del suo peso e bilanciamento risponderà in modo diverso alla spinta del giocatore, ma tra le racchette esistenti in commercio, un giocatore forte può compensare queste differenze velocizzando la testa quanto vuole lui, cioè calibrando lo sforzo muscolare in base allo scopo. Altrimenti sarebbe come dire che la velocità di un pallone da calcio dipende dalle caratteristiche del pallone e non da come lo colpisce il giocatore, e che quindi un giocatore non è in grado di imprimere alla palla la velocità che vuole lui.

Io non saprò niente ma almeno so ragionare.

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Eiffel59 ha scritto:
Se come dici due racchette moderne sono equivalenti ('na cippa... Rolling Eyes) che bisogno avrebbe avuto lo stesso Federer di cambiare il suo telaio feticcio, e come mai ci avrebbe messo così tanto tempo ad adattarsi?  Suspect  



I giocatori scelgono le racchette in base a quello a cui sono abituati (se uno gioca con la Pro Staff da quando aveva 15 anni magari avrà difficoltà a passare alla Pure Drive), allo stile di gioco, e alle sensazioni personali. I giocatori forti fondamentalmente in una racchetta cercano il controllo, non la potenza, perché quella già ce l'hanno di loro.

In genere i giocatori cambiano telaio senza stravolgerne la concezione, cioè provano telai leggermente diversi e vedono che risultati hanno.

La difficoltà ad adattarsi ad un nuovo telaio è dovuta al fatto che, dopo aver giocato migliaia di colpi con un altro, ormai i colpi sono registrati e si tende a compiere gesti in automatico, soprattutto durante un match in cui si è sotto pressione e ci sono altre cose a cui pensare.

Ma questo non vuol dire che Federer non sia in grado di tirare a 150 all'ora con tutte le racchette esistenti in commercio, vuol dire solo che non sempre riesce a mettere la palla dove vuole lui (ad esempio: all'incrocio delle righe) a quelle velocità e nel corso di un match.

E comunque non mi pare che Federer cambiando racchetta sia passato dal numero 3 al numero 125 del mondo, quando parliamo di difficoltà di adattamento stiamo parlando di differenze relative, cioè magari di perdere un partita 6-4 al terzo con un top ten, non di diventare un brocco solo a causa della racchetta.

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Mirko l'accoglienza e' stata normalissima, sei tu che hai iniziato a distribuire i tuoi "assiomi".
Quando poi ti si spiega che "ti manca un pezzo" (cognizioni), scappi di lato e parli di compensazioni.
Il tuo esordio e' stato: non esiste la potenza di una racchetta! Ti si è spiegato che, invece, contrariamente a quanto tu affermi, esiste una misurazione standard riconosciuta internazionalmente.
Lo avessi almeno capito o ammesso....!
Poi sostenevi che legno o altro pari sono...13% (10 ho detto 10% sbagliando) su un servizio, sono 20 km/h di differenza...ma la questione e' la resa generale della racchetta.
Non è solo "facilità di accesso ai colpi" ma proprio impossibilità di "compensare".
Con i materiali odierni puoi realizzare racchette ingegneristicamente incredibili...ma bisogna sempre fare i conti col fattore umano e col gioco. Per esempio, costruire una racchetta di 60-70 grammi con RA 95 e' fattibilissimo. Ma chi ci gioca???
Se parliamo di come il giocatore evoluto sia in grado di giocare con ogni oggetto contundente...ok, lo si sa, e' verissimo. Ma generalizzare a tutti i costi e' davvero un grande errore.
Pertanto, azzeriamo e ripartiamo.

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Verdasco dopo il primo cambio racchetta non ha passato momenti felici... e  in campo femminile la Wozniacki nel passaggio a yonex da numero 1, sia proprio andata fuori palla e alla fine è tornata a Babolat. L'attrezzo conta eccome e il cambio può far diventare un "brocco" un giocatore di livello. 

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l'attrezzo conta eccome .... magari Verdasco e Caroline non sono l'esempio più calzante perché i problemi erano e sono anche altri, ma la racchetta non è facile da cambiare.
ciao ciao

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mattiaajduetre ha scritto:
l'attrezzo conta eccome .... magari Verdasco e Caroline non sono l'esempio più calzante perché i problemi erano e sono anche altri,  ma la racchetta non è facile da cambiare.
ciao ciao


Ma chi e' nella foto del tuo avatar quel vecchietto con la " calzamaglia" alla gamba destra ?  Very Happy 

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Agassi-ragassi?

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@Marco
Il vecchietto in calzamaglia è Gianni vent'anni fa! Very Happy  Very Happy 
@King Kong
non paragonarlo a Agassi! Twisted Evil  Twisted Evil 
ciao ciao

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buon pomeriggio
il vecchietto sono io lo confesso ( per fortuna Marco non ha scritto " vecchiaccio "
buon tennis

P. S. foto di "venti anni fa?"  Very Happy 
fortunatamente non sono ( troppo ) vendicativo: Carcy+Giuly+Sté+suXsuX .... consiglio: domani venite pure con le scarpe da atletica e MOOOOOOLTA acqua... vi serviranno... eccome!

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mattiaajduetre ha scritto:
buon pomeriggio
il vecchietto sono io lo confesso ( per fortuna Marco non ha scritto " vecchiaccio "
buon tennis

P. S. foto di "venti anni fa?"  Very Happy 
fortunatamente non sono ( troppo ) vendicativo: Carcy+Giuly+Sté+suXsuX .... consiglio: domani venite pure con le scarpe da atletica e MOOOOOOLTA acqua... vi serviranno... eccome!

 Very Happy  Very Happy  Il Lato Oscuro di Gianni

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Andrea ciao carissimo
Buon tennis

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Mentre Bolelli abbandonata la haed ed impugnata la aero drive e' ritornato improvvisamente tra i primi 30...un caso???

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misterrovescio ha scritto:
Mentre Bolelli abbandonata la haed ed impugnata la aero drive e' ritornato improvvisamente tra i primi 30...un caso???

Bolelli ha giocato da primi 30 a Wimbledon, pero' è 109 in classifica

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Misterov, non è per contraddirti, se non è un caso dovrà almeno parzialmente confermarsi, per me il caso più eclatante è la errani cambia telaio e tempo 3 mesi fa i quarti agli ao, un pò a memoria, a quel tempo aveva circa 25-26 anni professionista da 8 più o meno da 6 anni si allenava in spagna, mi chiedo com'è che non è esplosa prima, ma dopo che è passata da un 95" 16-20 ad un 100" 16-19 o per essere più estremi dalla racca della kitova a quella di moya, attenzione con un qualsiasi 100" 16-19 sarebbe stato lo stesso o giù di lì

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Avete ragione...sbagliato...ma vedrete che c'arriva rapidamente

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buon giorno
giusta l'osservazione sulla Errani che ha indubbiamente ottenuto molto dal cambio attrezzo.
la racchetta di Bolelli ( almeno nei tornei italiani dove ero presente) non è una aeropro e ha ragione Konrad63 non è sicuramente tornato nei trenta e soprattutto il cambio di attrezzo era subordinato al problema accaduto al polso.
questo a conferma che il feeling personale conta più delle prestazioni teoriche.
buon tennis
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