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Ma alla pazienza nessuno ci pensa.

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haas81
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smorzatore95
Dannypower
fedezeta
rice
Panacef
andreatennis98
MAS CELLI
13 partecipanti

descriptionMa alla pazienza nessuno ci pensa. EmptyMa alla pazienza nessuno ci pensa.

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Ciao a tutti,
ho letto molti post sulla diatriba, palleggiare è una cosa, il match un'altra, mi viene il braccino corto, in allenamento mi riesce tutto e invece nel torneo sbaglio il più semplice dei diritti/rovesci ecc ecc. Si conclude sempre con la domanda "che fare?"
Premetto che anch'io mi ci ritrovo in pieno con quello che molti hanno descritto.
Ovviamente non ho la ricetta che risolve al questione ma mi sono chiesto se non sia un problema di pazienza... pazienza di aspettare che la palla che arrivi sia quella giusta per dimostrare che posso fare come in allenamento un bel colpo, pazienza di temporeggiare senza per questo sentirmi sminuito nel mio modo di giocare, pazienza nel valutare cosa fare o non fare, non precipitarsi sopra ogni palla come se ogni nostra difesa debba essere comunque un attacco, un vincente.
A 47 anni mi posso permettere di ragionare? e se non ce la faccio xè l'altro è più forte? ...PAZIENZA ho perso, ma mentalmente mi sono allenato anche oggi.

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Io credo che il problema sia proprio quello, o almeno per me lo era.
Avevo anch'io troppi problemi in partita, potevo perdere da chiunque.
Poi con il mio maestro abbiamo iniziato a lavorare sulla solidità, sul costruirsi il punto e aspettare la palla giusta per attaccare e mi sono accorto come fosse tutta una questione di pazienza.
La conferma l'ho avuta la settimana scorsa in torneo, era il mio primo torneo, mi aspettavo di farmi prendere dalla tensione e iniziare a sparare tutto fuori senza criterio.
Inveve, io stesso ne ero sorpreso, ho giocato con calma senza strafare aspettando il momento giusto senza incazzarmi se le cose non andavano come volevo, risultato ho vinto due partite una lottatissima in tre set e l'altra con un pallettaro.
Altra conferma? La terza partita l'ho persa perché sono stato troppo impaziente, innervosendomi e sbagliando dopo aver avuto le chance di chiudere il primo set.

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bhè credo che la cosa sia più complicata e variegata, credo che le ragioni dello stesso comportamento possano essere tante e diverse fra loro.
Io ad esempio tendo ad un gioco Sharapova-Giorgi like, si perchè mi piace il tennis di attacco ma soprattutto perchè se anche decidessi diversamente il mio fisico non mi permetterebbe di correre da una parte all'altra del campo in attesa della palla giusta/comoda da spingere. Ammetto che è divertente stare al centro del campo e vedere il tuo avversario passare da un recupero all'altro, ma questo accade solo se sei tecnicamente molto superiore, e questo almeno per me, accade raramente. Ne consegue che il piano B non esiste, o chiudi entro i 3/4 colpi o il punto è perso, magari potessi decidere di avere pazienza!!

 Wink

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Panacef ha scritto:
bhè credo che la cosa sia più complicata e variegata, credo che le ragioni dello stesso comportamento possano essere tante e diverse fra loro.
Io ad esempio tendo ad un gioco Sharapova-Giorgi like, si perchè mi piace il tennis di attacco ma soprattutto perchè se anche decidessi diversamente il mio fisico non mi permetterebbe di correre da una parte all'altra del campo in attesa della palla giusta/comoda da spingere. Ammetto che è divertente stare al centro del campo e vedere il tuo avversario passare da un recupero all'altro, ma questo accade solo se sei tecnicamente molto superiore, e questo almeno per me, accade raramente. Ne consegue che il piano B non esiste, o chiudi entro i 3/4 colpi o il punto è perso, magari potessi decidere di avere pazienza!!

 Wink

Guarda, l'anno scorso ero nella tua stessa situazione, giocavo d'attacco se chiudevo in fretta bene se no niente. E il mio maestro proprio per questo motivo mi ha fatto iniziare a lavorare anche in palestra(sia chiaro che fisicamente sono ancora una pippa eh  Very Happy ), io stesso credevo che sarebbe stata una inutile perdita di tempo, e invece sono riuscito a vincere una partita in 4 ore (che prprobabilmente, avrei potuto perdere giocando diversamente), non me lo sarei mai aspettato. Il punto è che spesso e volentieri se sei un quarta non hai le doti tecniche per poter sostenere un gioco così rischioso in maniera produttiva, per cui se vuoi portare a casa qualche punto (e partita) in più devi accettare lo scambio lungo e aspettare.

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Panacef ha scritto:
bhè credo che la cosa sia più complicata e variegata, credo che le ragioni dello stesso comportamento possano essere tante e diverse fra loro.
Io ad esempio tendo ad un gioco Sharapova-Giorgi like, si perchè mi piace il tennis di attacco ma soprattutto perchè se anche decidessi diversamente il mio fisico non mi permetterebbe di correre da una parte all'altra del campo in attesa della palla giusta/comoda da spingere. Ammetto che è divertente stare al centro del campo e vedere il tuo avversario passare da un recupero all'altro, ma questo accade solo se sei tecnicamente molto superiore, e questo almeno per me, accade raramente. Ne consegue che il piano B non esiste, o chiudi entro i 3/4 colpi o il punto è perso, magari potessi decidere di avere pazienza!!

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della serie tu la pazienza la fai perdere al tuo avversario. Laughing  e la miglior difesa è l'attacco.

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Interessante. E concordo in pieno. Effettivamente c'è una specie di foga che ti prende in partita e ti porta a fare un sacco di errori evitabilissimi. Personalmente torno proprio adesso da una partita giocata con un amico, persa 6-2 7-6(5) ma senza drammi di sorta, mi sono divertito un sacco, ho giocato tanti bei punti e se ripenso a tutti i vincenti, sono stati tutti frutto della "pazienza". Aspettare la palla buona, concentrarsi solo sulla palla senza farsi distrarre da nient'altro, ogni volta che non mi sono fatto prendere dalla frenesia del "gran colpo" ho tenuto bene il palleggio e ho piazzato la palla buona al momento buono. Tant'è che ho sbagliato moltissime risposte "comode" proprio perché ho avuto la presunzione di poter chiudere il punto subito, questo non va. 

La pazienza è una delle chiavi di volta. Poi resto sempre del parere che solidità tecnica e tenuta fisica facciano gran parte del lavoro.

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rice ha scritto:
Interessante. E concordo in pieno. Effettivamente c'è una specie di foga che ti prende in partita e ti porta a fare un sacco di errori evitabilissimi. Personalmente torno proprio adesso da una partita giocata con un amico, persa 6-2 7-6(5) ma senza drammi di sorta, mi sono divertito un sacco, ho giocato tanti bei punti e se ripenso a tutti i vincenti, sono stati tutti frutto della "pazienza". Aspettare la palla buona, concentrarsi solo sulla palla senza farsi distrarre da nient'altro, ogni volta che non mi sono fatto prendere dalla frenesia del "gran colpo" ho tenuto bene il palleggio e ho piazzato la palla buona al momento buono. Tant'è che ho sbagliato moltissime risposte "comode" proprio perché ho avuto la presunzione di poter chiudere il punto subito, questo non va. 

La pazienza è una delle chiavi di volta. Poi resto sempre del parere che solidità tecnica e tenuta fisica facciano gran parte del lavoro.



La foga parte anche prima della partita ufficiale, durante gli scambi di riscaldamento..."adesso ti faccio assaggiare il mio topspin" e giù una bella legnata e dentro godi. "Vuoi sentire il mio rovescio?" "si si ad una mano, old style" sbam! "tagliato e liftato" "Suoi sentire la mia prima di servizio?" Sbam! "ad uscire". 

La mente è in libera uscita e inizia così, dentro, la lotta, il voler dimostrare di saper fare quasi ad intimorire. Poi tutto cambia cercando di replicare il tutto, sparisce il timing sulla palla, sparisce il controllo, nessun ace e doppi falli a pioggia, la rete si gonfia di palline più di quella di un pescatore di pesci, e sul terzo anello di San Siro le palline piovono copiose. Non ci sono vie di mezzo, non c'è equilibrio. La foga ha il match point e si perde malamente, gioco, partita e incontro, autostima, voglia. Ma io sono quello del riscaldamento e anche quello della partita persa. Ovviamente in mezzo ci sono mille e più sfumature di grigio, ognuno ha i suoi demoni.

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Sto cercando di aggiungere la pazienza alle mie qualità ma per adesso con scarsi risultati,palleggiare nell'attesa di aver la palla su cui picchiare sembra non faccia ancora parte di me,mi sento troppo sminuito nell attendere la palla giusta, ma nello stesso tempo mi dispiace un sacco quando perdo,che fare ?

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Non è così semplice saper pazientare.....  Diciamo che è una virtù!

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MAS CELLI ha scritto:
Ciao a tutti,
ho letto molti post sulla diatriba, palleggiare è una cosa, il match un'altra, mi viene il braccino corto, in allenamento mi riesce tutto e invece nel torneo sbaglio il più semplice dei diritti/rovesci ecc ecc. Si conclude sempre con la domanda "che fare?"
Premetto che anch'io mi ci ritrovo in pieno con quello che molti hanno descritto.
Ovviamente non ho la ricetta che risolve al questione ma mi sono chiesto se non sia un problema di pazienza... pazienza di aspettare che la palla che arrivi sia quella giusta per dimostrare che posso fare come in allenamento un bel colpo, pazienza di temporeggiare senza per questo sentirmi sminuito nel mio modo di giocare, pazienza nel valutare cosa fare o non fare, non precipitarsi sopra ogni palla come se ogni nostra difesa debba essere comunque un attacco, un vincente.
A 47 anni mi posso permettere di ragionare? e se non ce la faccio xè l'altro è più forte? ...PAZIENZA ho perso, ma mentalmente mi sono allenato anche oggi.

Umm io rispetto a prima tendo a prendermi molto più tempo tra un punto e l'altro esempio faccio una prima faccio rimbalzare varie volte la palla mi concentro e quando mi sento pronto tiro.
A me serve molto mi rilassa e non mi fa sentire la pressione sulle spalle.
Ieri mega servizio da sinistra vestro destra è andato a metà del quadrante al angoletto più spostato verso destra quasi facevo ace sul maestro.
Stavolta mi batte lui con il suo classico servizio in slice sul mio rovescio,stabilizzo gli appoggi blocco il braccio e l'avanbraccio glie la spedisco sul corridorio punto mio muahahah

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Pazienza .......Se sapessi come trovarla sicuramente avrei migliori risultati. Parto sempre con ottimi propositi colpi che a un videoleso potrebbero sembrare sin stilisticamente 'belli' poi come vedo una 'mozzarella' comincio a sparare fuori e quando gioco vicino all'Aeroporto gli aerei cambiano rotta.

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Io rilancio su tutti: ho palleggiato e giocato partite di allenamento per qualche settimana con Gugaste, un utente del forum che è era 4.2 (poi si è infortunato, ma secondo me vale il 4.1) e mi ha detto che gioco bene.
Sono andato dal maestro che mi ha detto 'hai proprio dei bei colpi'.
Oggi ho palleggiato con un 4.1 che doveva provare una racchetta e mi ha chiesto: ma che classifica hai? e io: nessuna, comincio oggi il TPRA. e lui: bè, di sicuro ci alleneremo ancora insieme! (3-2 per lui, ma moooolto sudato....)
Poi arriva il mio avversario del TPRA, n.c. che buttava tutto di qua lento ed in back: io comincio a fare una marea di errori. Mi viene una mega paura, un mega braccino, 8 doppi falli (e 4 ace) 30 errori (e 6 vincenti).
Insomma, perso 4-6, 3-6 (con sua dichiarazione finale: 'hai fatto tutto tu, nel bene e nei regali, grazie ........'

CHE FARE???

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purtroppo il tennis non è come gli scacchi.
la pazienza durante il colpo è giusto averla però ogni colpo in più che giochi in uno scambio ti toglie fiato, energie e soprattutto lucidità.
se il tuo gioco è provare a chiudere il punto, devi cercare di farlo il prima possibile.
se no devi snaturare il tuo gioco e rischi di cadere nella trappola avversaria.

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Non esiste al mondo un gicatore di quarta categoria che possa vincere partite tirando vinenti.
A meno che non giochi contro un principiante.

Aggiungo inoltre che chi pensa di impostare il proprio tennis sui vincenti non ha le idee chiare sulla strategia, gli schemi e la tattica di questo sport.

Oltre a ciò... chi la pensa così andrà in contro a frustrazioni cocenti.

Perché sarà inevitabilmente un "perdente tennistico".

Nel tennis, ed in particolare in quello di basso livello (il nostro), quello che conta è la CONSISTENZA!

Ovvero sfruttare le diagonali, aprirsi il campo con intelligenza... ed eventualmente fare il punto con un "vincentino" a basso rischio.

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emish89 ha scritto:
purtroppo il tennis non è come gli scacchi.
la pazienza durante il colpo è giusto averla però ogni colpo in più che giochi in uno scambio ti toglie fiato, energie e soprattutto lucidità.
se il tuo gioco è provare a chiudere il punto, devi cercare di farlo il prima possibile.
se no devi snaturare il tuo gioco e rischi di cadere nella trappola avversaria.


Bella la citazione su Roddick! Con Edberg, Tommasi ci aveva preso sulla vittoria a Wimbledon, sull'americano invece ...  Laughing

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Sonny Liston ha scritto:

Ovvero sfruttare le diagonali, aprirsi il campo con intelligenza... ed eventualmente fare il punto con un "vincentino" a basso rischio.


Anche i Pro lo fanno! Giusto?

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wetton76 ha scritto:
Sonny Liston ha scritto:

Ovvero sfruttare le diagonali, aprirsi il campo con intelligenza... ed eventualmente fare il punto con un "vincentino" a basso rischio.


Anche i Pro lo fanno! Giusto?

Certo che si!

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Forse ha ragione Sonny. Devo fare qualche lezione col maestro specifica per la tattica, sia nei game in cui servo, sia in cui ricevo.
Effettivamente in partita mi capita di non avere le idee molto chiare su
dove tirare e perchè...
Grazie Sonny

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Io più che di pazienza parlerei di "senno". Saper aspettare di per se non è una virtù se la situazione non lo richiede, come non lo è provare il vincente quando bisognerebbe invece aspettare.

Quello che fa la differenza non è esser pazienti, ma saper stare in campo, il che significa giocare in modo assennato, sapere quando tirare una cosa e quando tirare qualcos'altro, quando spingere e quando rallentare, quando mettere pressione e quando alleggerirla.

I tennisti che eccellono nella virtù della pazienza vengono in gerco chiamati pallettari, i tennisti che sanno stare in campo vengono invece considerati Giocatori con la g maiuscola.

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haas81 ha scritto:
Forse ha ragione Sonny. Devo fare qualche lezione col maestro specifica per la tattica, sia nei game in cui servo, sia in cui ricevo.
Effettivamente in partita mi capita di non avere le idee molto chiare su
dove tirare e perchè...
Grazie Sonny

la lucidità, soprattutto nei primi match che uno gioca, può mancare.
una volta che trovi quella però , puoi tranquillamente vincere match contro avversari che tecnicamente sono più forti di te.
se hai la minima capacità di riuscire a trovare i 2 lati del campo con entrambi i tuoi colpi, sfruttandola a dovere, riuscirai a mettere in difficoltà molti più avversari di quanti tu possa pensare.

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emish89 ha scritto:

puoi tranquillamente vincere match contro avversari che tecnicamente sono più forti di te.
se hai la minima capacità di riuscire a trovare i 2 lati del campo con entrambi i tuoi colpi, sfruttandola a dovere, riuscirai a mettere in difficoltà molti più avversari di quanti tu possa pensare.

Il giocatore è un insieme di cose fisico, tecnica...tattica...se è DAVVERO più forte...perdi.

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"Assennato", termine perfetto estratto dal cappello a cilindro dal Mago Adolfo.
"Consistenza" con toni vagamente yankee da parte di NonnoSonny, sempre delicato come la carta vetrata. E per questo "adorabile pragmatico"!

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nw-t ha scritto:
emish89 ha scritto:

puoi tranquillamente vincere match contro avversari che tecnicamente sono più forti di te.
se hai la minima capacità di riuscire a trovare i 2 lati del campo con entrambi i tuoi colpi, sfruttandola a dovere, riuscirai a mettere in difficoltà molti più avversari di quanti tu possa pensare.

Il giocatore è un insieme di cose fisico, tecnica...tattica...se è DAVVERO più forte...perdi.

appunto, ma se non è più forte su tutti gli aspetti, hai sempre la possibilità di giocartela .
questo è ciò che stavo dicendo.
tecnica, tattica, aspetto mentale e aspetto fisico sono i 4 cardini su cui classifico un giocatore, se è più forte di me su 3 e non su tutti e 4 ho sempre una speranza di portare a casa la partita.

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Ah beh...se e forte tecnicamente e pure fisicamente può bastare... No, pure tatticamente! Per l'aspetto mentale possiamo anche farne a meno. E' pur sempre uno psicopatico col fisico da Hulk ma col tocco di Mac e le geometrie di Vilas....
A me, giocare contro Joker un po' di soggezione la fa!
 Very Happy 

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Su su dai dai... Un sorriso, altrimenti il cazzegging sugli aspetti mentali del tennis non mi vien bene!
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