Ciao a tutti,
Mi chiamo Lorenzo, ho 38 anni e gioco continuativamente dai 26 quando ripresi dopo una pausa dedicata al basket agonistico.
Sono nuovissimo di questo forum e spero di trovare qui consigli che non ho trovato altrove.
Sono un N.C., ma il mio livello di gioco è paragonabile ad un 4.3-4.2 (al massimo) e ho un terribile difetto: non mi viene naturale guardare la palla nel momento dell'impatto, sia di dritto che di rovescio! La seguo fino a quando non è vicina, ma quando parto con il movimento li contatto visivo si interrompe rendendo i miei colpi molto meno efficaci di quando ciò non avviene; capita così che sbagli colpi facili, non riesca a dare la forza giusta la palla o a controllarla come vorrei.
La cosa è molto frustrante proprio perché mi accorgo che tutte le volte che mi sforzo e mi concentro a seguirla fino a sul piatto corde (rimanere con lo sguardo lì anche dopo l'impatto, come suggeriscono i grandi, è pura utopia) mi escono colpi puliti e potenti (sono 82 per 1.90) e posso davvero giocarmela con chiunque...
Durante il palleggio mi risulta facile concentrarmi su questo difetto, ma come sapete meglio di me, in partita tutti gli equilibri deboli vanno all'aria, con risultati a volte disastrosi...
Ora il mio maestro sottovaluta palesemente la questione e incolpa sempre la gamba piegata o meno (giusto ma non abbastanza) forse perché per lui tennista da quando era in fasce è una cosa difficilmente comprensibile.
Perciò ho provato con questo forum nella speranza di trovare qualcun'altro che ha avuto lo stesso problema o qualche maestro o esperto di approccio mentale al tennis che mi possa svelare un trucco o un esercizio per limitare e piano piano risolvere questo problema.
Ripeto la frustrazione è tanta perché mi rendo conto di come potrei giocare se solamente risolvessi questo difetto...
Attendo fiducioso un qualsiasi vostro riscontro.
Grazie.
Mi chiamo Lorenzo, ho 38 anni e gioco continuativamente dai 26 quando ripresi dopo una pausa dedicata al basket agonistico.
Sono nuovissimo di questo forum e spero di trovare qui consigli che non ho trovato altrove.
Sono un N.C., ma il mio livello di gioco è paragonabile ad un 4.3-4.2 (al massimo) e ho un terribile difetto: non mi viene naturale guardare la palla nel momento dell'impatto, sia di dritto che di rovescio! La seguo fino a quando non è vicina, ma quando parto con il movimento li contatto visivo si interrompe rendendo i miei colpi molto meno efficaci di quando ciò non avviene; capita così che sbagli colpi facili, non riesca a dare la forza giusta la palla o a controllarla come vorrei.
La cosa è molto frustrante proprio perché mi accorgo che tutte le volte che mi sforzo e mi concentro a seguirla fino a sul piatto corde (rimanere con lo sguardo lì anche dopo l'impatto, come suggeriscono i grandi, è pura utopia) mi escono colpi puliti e potenti (sono 82 per 1.90) e posso davvero giocarmela con chiunque...
Durante il palleggio mi risulta facile concentrarmi su questo difetto, ma come sapete meglio di me, in partita tutti gli equilibri deboli vanno all'aria, con risultati a volte disastrosi...
Ora il mio maestro sottovaluta palesemente la questione e incolpa sempre la gamba piegata o meno (giusto ma non abbastanza) forse perché per lui tennista da quando era in fasce è una cosa difficilmente comprensibile.
Perciò ho provato con questo forum nella speranza di trovare qualcun'altro che ha avuto lo stesso problema o qualche maestro o esperto di approccio mentale al tennis che mi possa svelare un trucco o un esercizio per limitare e piano piano risolvere questo problema.
Ripeto la frustrazione è tanta perché mi rendo conto di come potrei giocare se solamente risolvessi questo difetto...
Attendo fiducioso un qualsiasi vostro riscontro.
Grazie.