Venerdì ho giocato il primo turno del mio girone facente parte del torneo sociale del mio circolo. Avevo già visto giocare il mio avversario e sapevo che sarebbe stata dura (è un papabile alla vittoria finale) anche in considerazione del fatto che io con i regolaristi ci perdo spesso, sempre e volentieri. Questo signore non aveva una gran battuta, non aveva un colpo di chiusura, non aveva particolare mobilità, sconosceva il gioco a rete eppure mi ha mazzuliato inesorabilmente. Rimandava le palle con una certa profondità ed angolo commettendo pochissimi sbagli e ancor meno gratuiti. Dall'altra parte io, irregolare peggio di un extracomunitario lavorante nella raccolta dei pomodori in Puglia; una volèe stupenda ed una (due,tre,quattro) cazzata evitabile, una palla corta mortifera e 5 palle morte sbattute in rete, un rovescio lungolinea da urlo e 7 lunghi per presunzione. Morale della favola 6/1 - 6/1 in poco più di un'oretta. Certo gli applausi dei (pochi) presenti sono stati per me, certo se il campo fosse stato 10 cm più lungo e largo magari me la sarei giocata alla pari, certo tutto quello che vuoi ma il 6/1 6/1 resta stampato sul tabellone.
Ho fatto il gioco che so fare (come sempre) ma il punto sta proprio lì: so fare il gioco che "vorrei" fare? Fermo restando che a tutti piacerebbe chiudere il punto con una bella volèe o con un lungolinea spolvera righe ma il problema è che un punto fatto con uno splendido colpo vale quanto un punto che l'avversario ti regala spedendo fuori una palletta senza futuro. Chi, come me, non è in possesso di buona tecnica e vorrebbe giocare il tennis dei nostri beniamini retedotati (Edberg, Mc Enroe, Sampras) perderà sempre con chi ha capito che il tennis alla fine è semplicemente fare bene quello che si sa fare; non conosco nessuno che sappia fare bene ciò che non sa fare . Insomma ho voglia di dire che quello è un pallettaro ed io mi diverto solo se gioco giocando il mio tennis. Io sono un presuntuoso ; non ho coscienza dei miei limiti ed insisto, in nome dello sport inteso come divertimento, a giocare sopra le righe e le possibilità del mio braccio ( e della mia panza) .
Hai voglia di dire io mi diverto così; un quasi cappotto non piace e non diverte NESSUNO No . Al bar del circolo sento sempre gli stessi discorsi da "bar". La fazione dei "poeti" che critica la fazione dei "manovali" . Partono i " Ma come fai a divertirti se non tiri un colpo, mica siamo a Wimbledon, giochiamo per divertirci" e arrivano i " io mi diverto quando ti batto e mi sembra che ti batta sempre" oppure i "Il tuo non è tennis" e i " E i tuoi 8 errori su 10 palle è tennis?" Al mio livello non è mai uno scontro tra pallettari e attaccanti bensì tra chi sbaglia più e chi meno e fors'anche tra chi è più presuntuoso (parliamo di tennis) e chi lo è meno.
Cosa fare? Boh ! Sto cercando di mediare tra le 2 mentalità ( mizzica ... sempre compromessi per noi Italiani) . Rischiare con la palla giusta ed al momento giusto. Non sarà facile, 'ste maledette TV superdotate 3D da 55" e passa ti fanno sembrare facili tutti i colpi di enorme difficoltà cosicché scatta in me lo spirito di emulazione ma ottenendo soltando l'effetto di tumulazione. Riesumerò il mio vecchio tv da 15" a tubo catodico e applicherò la parola "umiltà" anche per il mio (basso) livello sportivo. La prossima partita sarà sempre con un altro regolarista !!! Vedremo se imparerò qualcosa da questa accorata autocritica oppure (come dicono i saggi) chi nasce zucca muore zucca !!!
Ho fatto il gioco che so fare (come sempre) ma il punto sta proprio lì: so fare il gioco che "vorrei" fare? Fermo restando che a tutti piacerebbe chiudere il punto con una bella volèe o con un lungolinea spolvera righe ma il problema è che un punto fatto con uno splendido colpo vale quanto un punto che l'avversario ti regala spedendo fuori una palletta senza futuro. Chi, come me, non è in possesso di buona tecnica e vorrebbe giocare il tennis dei nostri beniamini retedotati (Edberg, Mc Enroe, Sampras) perderà sempre con chi ha capito che il tennis alla fine è semplicemente fare bene quello che si sa fare; non conosco nessuno che sappia fare bene ciò che non sa fare . Insomma ho voglia di dire che quello è un pallettaro ed io mi diverto solo se gioco giocando il mio tennis. Io sono un presuntuoso ; non ho coscienza dei miei limiti ed insisto, in nome dello sport inteso come divertimento, a giocare sopra le righe e le possibilità del mio braccio ( e della mia panza) .
Hai voglia di dire io mi diverto così; un quasi cappotto non piace e non diverte NESSUNO No . Al bar del circolo sento sempre gli stessi discorsi da "bar". La fazione dei "poeti" che critica la fazione dei "manovali" . Partono i " Ma come fai a divertirti se non tiri un colpo, mica siamo a Wimbledon, giochiamo per divertirci" e arrivano i " io mi diverto quando ti batto e mi sembra che ti batta sempre" oppure i "Il tuo non è tennis" e i " E i tuoi 8 errori su 10 palle è tennis?" Al mio livello non è mai uno scontro tra pallettari e attaccanti bensì tra chi sbaglia più e chi meno e fors'anche tra chi è più presuntuoso (parliamo di tennis) e chi lo è meno.
Cosa fare? Boh ! Sto cercando di mediare tra le 2 mentalità ( mizzica ... sempre compromessi per noi Italiani) . Rischiare con la palla giusta ed al momento giusto. Non sarà facile, 'ste maledette TV superdotate 3D da 55" e passa ti fanno sembrare facili tutti i colpi di enorme difficoltà cosicché scatta in me lo spirito di emulazione ma ottenendo soltando l'effetto di tumulazione. Riesumerò il mio vecchio tv da 15" a tubo catodico e applicherò la parola "umiltà" anche per il mio (basso) livello sportivo. La prossima partita sarà sempre con un altro regolarista !!! Vedremo se imparerò qualcosa da questa accorata autocritica oppure (come dicono i saggi) chi nasce zucca muore zucca !!!