Abbiamo appena discusso sul danno che potrebbe fare un allenatore parente e nello specifico il babbo della Giorgi . Certamente a certi livelli credo che un allenatore con esperienza di campo sia necessario ed il papà si debba limitare a confortare e/o incoraggiare il proprio/a figlio/a atleta. Ma lasciamo perdere il padre della Giorgi o quello delle Williams, io mi fermerei un attimo sui padri (ma anche mamme) che seguono i giovanissimi figli under nei vari tornei. Tanti anni fa, ad un torneo under 14, nella mia funzione di G.A. dovetti sospendere un incontro e far cacciare dal circolo un papà assolutamente indegno; praticamente riuscì non solo a cazziare il proprio figlio ( che era un ragazzino educatissimo - complimenti all'idraulico - per ogni sbaglio ma lo minacciava quando onestamente non rubava punti su palle vicine alle righe. Ora non faccio da tempo il G.A ma mi piace sempre osservare i giovani nei tornei. Purtroppo sono ancora tanti i genitori che si intromettono in maniera errata nella vita sportiva dei figli con grida e gestualità esagerate durante una partita. Anche fuori dal campo mi è capitato di assistere a genitori che pretendono con arroganza la partita vinta dopo 5 minuti di ritardo dell'avversario oppure orari di gioco dettati solo ed esclusivamente dalle loro esigenze ed anche lamentele per sorteggi giudicati "pilotati". Sempre più spesso i ragazzi, spinti da cattivi esempi familiari, diventano a loro volta sospettosi, irascibili, antipaticissimi, magari perché, poverini, se perdono, al ritorno a casa (ma già in macchina) le cazziate saranno più pesanti di "Bisteccone" Galeazzi . Ricordo che anni fa, indispettito dal comportamento di una mamma che addirittura entrò in campo per confutare una chiamata fuori dall'avversario del figlio, mi permisi di dire " Ma lo lasci in pace, lo faccia divertire" fui aggredito verbalmente dalla medesima, dal marito e pure dalla zia che mi tacciarono, gridando, di favorire l'alltro ( che per inciso vinceva e vinse facilmente e con educazione). Ecco, il punto è proprio questo: facciamo divertire i nostri ragazzi, insegniamo loro ad amare lo sport e a rispettare le regole ed in questo caso sia che nostro/a figlio/a diventi un campione o resti una schiappa noi il nostro dovere lo abbiamo fatto nella maniera giusta.