Promemoria primo messaggio :
Siamo qui a portare sugli scudi il giovane Quinzi che a 17 anni compiuti vince il torneo juniores di Wimbledon. Praticamente la stessa età in cui Becker vinceva Wimbledon dei grandi, mentre Borg ci metteva un anno in più così come Wilander che vinceva il R. Garros per non parlare dei vecchi Sampras, Edberg, Nadal che hanno avuto bisogno di ben 19 anni (vergogna!)per vincere uno slam. Certo parliamo di campioni che hanno e stanno scrivendo la storia del tennis, però noto in tanti tornei, ragazzi di 17/18 anni sgomitare e sputare sangue per farsi largo tra i "grandi" ottenendo anche buoni risultati o perlomeno buone prestazioni. Gli unici tennisti Italiani maschietti che hanno vinto uno slam, Pietrangeli e Panatta avevano entrambi 26 anni, e da quel giorno in poi non ricordo altri tennisti italiani mai arrivati neanche ad una semifinale (tranne il buon pedalatore Barazzutti nel '77 e '78). Anche Cipro è riuscita a portare un tennista in una finale dello slam, il bravo Baghdatis nel 2006 per non parlare dell' Equadoregno Gomez (gran tennista) che riuscì anche a vincerlo nel '90, a Parigi. Non parliamo neanche di Stati con utenze tennistiche infinitamente minori del nostro che hanno raccolto fior di campioni (Svizzera e Svezia in primis ma anche Serbia, Croazia, Rep. Ceca ecc.) nel corso degli anni. Ora, non voglio assolutamente dire che Quinzi è scarso o bravo, solo il tempo e la sua carriera lo diranno, così ha detto per il suo collega Diego Nargiso, che dopo tante promesse ( e analoga vittoria a Wimbledon Junior) si issò massimo al n° 67 del ranking (a 28 anni !!!), che se per fare bella figura nei club italiani basta, all'estero manco ti strisciano. Insomma se da 37 anni un Italiano non arriva in finale in una prova slam e nel frattempo abbiamo avuto tante mezze tacche e qualche buon (ma nulla più ) tennista (o isterico come Canè, o soldatino plafonato come Seppi (comunque da applaudire), o presuntuoso sbuffante come Fognini) qualche motivo ci sarà. Mancanza di voglia di sacrificio, atleti mammoni che non riescono a staccarsi dalle materne sottane per soffrire in Accademie sparse nel globo, scomparsa nei dna Italiani del gene tennistico (magari ci inventiamo un tennista geneticamente modificato), presunzione di essere arrivati e spacconeria appena di vince un futures da 2 soldi, Federazione che manda avanti solo i raccomandati e non i talentuosi? Boh, anche considerando valide tutte 'ste cose 37 anni sono 37 anni ...tanti, troppi. Certo le donne sono diverse, forse la loro naturale propensione al sacrificio, la grande cocciutaggine (nel senso di volontà) nell'ottenere un risultato, al lavoro, lavoro e ancora lavoro ed umiltà, umiltà e ancora umiltà che ci vogliono per emergere in qualsiasi sport.
Da conoscitori ed amatori del tennis moderno cosa credete che ci riservi il futuro? Prima del ricoglionimento totale vedrò un italiatennista (maschietto) vincere uno slam o perlomeno vincere contro un topfive senza che si gridi al miracolo????
Siamo qui a portare sugli scudi il giovane Quinzi che a 17 anni compiuti vince il torneo juniores di Wimbledon. Praticamente la stessa età in cui Becker vinceva Wimbledon dei grandi, mentre Borg ci metteva un anno in più così come Wilander che vinceva il R. Garros per non parlare dei vecchi Sampras, Edberg, Nadal che hanno avuto bisogno di ben 19 anni (vergogna!)per vincere uno slam. Certo parliamo di campioni che hanno e stanno scrivendo la storia del tennis, però noto in tanti tornei, ragazzi di 17/18 anni sgomitare e sputare sangue per farsi largo tra i "grandi" ottenendo anche buoni risultati o perlomeno buone prestazioni. Gli unici tennisti Italiani maschietti che hanno vinto uno slam, Pietrangeli e Panatta avevano entrambi 26 anni, e da quel giorno in poi non ricordo altri tennisti italiani mai arrivati neanche ad una semifinale (tranne il buon pedalatore Barazzutti nel '77 e '78). Anche Cipro è riuscita a portare un tennista in una finale dello slam, il bravo Baghdatis nel 2006 per non parlare dell' Equadoregno Gomez (gran tennista) che riuscì anche a vincerlo nel '90, a Parigi. Non parliamo neanche di Stati con utenze tennistiche infinitamente minori del nostro che hanno raccolto fior di campioni (Svizzera e Svezia in primis ma anche Serbia, Croazia, Rep. Ceca ecc.) nel corso degli anni. Ora, non voglio assolutamente dire che Quinzi è scarso o bravo, solo il tempo e la sua carriera lo diranno, così ha detto per il suo collega Diego Nargiso, che dopo tante promesse ( e analoga vittoria a Wimbledon Junior) si issò massimo al n° 67 del ranking (a 28 anni !!!), che se per fare bella figura nei club italiani basta, all'estero manco ti strisciano. Insomma se da 37 anni un Italiano non arriva in finale in una prova slam e nel frattempo abbiamo avuto tante mezze tacche e qualche buon (ma nulla più ) tennista (o isterico come Canè, o soldatino plafonato come Seppi (comunque da applaudire), o presuntuoso sbuffante come Fognini) qualche motivo ci sarà. Mancanza di voglia di sacrificio, atleti mammoni che non riescono a staccarsi dalle materne sottane per soffrire in Accademie sparse nel globo, scomparsa nei dna Italiani del gene tennistico (magari ci inventiamo un tennista geneticamente modificato), presunzione di essere arrivati e spacconeria appena di vince un futures da 2 soldi, Federazione che manda avanti solo i raccomandati e non i talentuosi? Boh, anche considerando valide tutte 'ste cose 37 anni sono 37 anni ...tanti, troppi. Certo le donne sono diverse, forse la loro naturale propensione al sacrificio, la grande cocciutaggine (nel senso di volontà) nell'ottenere un risultato, al lavoro, lavoro e ancora lavoro ed umiltà, umiltà e ancora umiltà che ci vogliono per emergere in qualsiasi sport.
Da conoscitori ed amatori del tennis moderno cosa credete che ci riservi il futuro? Prima del ricoglionimento totale vedrò un italiatennista (maschietto) vincere uno slam o perlomeno vincere contro un topfive senza che si gridi al miracolo????