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Corde: un breviario ragionato

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descriptionCorde: un breviario ragionato EmptyCorde: un breviario ragionato

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Il forum è ricco di informazioni, sparpagliate negli innumerevoli thread. Ho curiosato per mesi per ricostruire le basi di una materia di cui l’Eiffel che scrive in queste pagine è il riconosciuto maestro.

Suo è, infatti, il più delle considerazioni su cui si basa questo compendio rivolto a chi si avvicina al tema e non sa da dove partire. Non essendo un esperto, solo un tipo curioso, il contributo che posso dare è modesto ma spero utile.

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptySulla linea di fondo

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Se leggete questa sezione del forum, significa che date importanza ad un aspetto dell’attrezzatura poco considerato: le corde. Gioco a tennis da 32 anni e nessun maestro mi ha introdotto alla scienza dell’armeggio.

Per comprendere gli aspetti generali, la prima fonte di informazione per me è stato TWH, che mette a disposizione la quantità di dati impressionante cui farò riferimento in seguito.

Lo scopo del breviario è offrire una panoramica sui temi più rilevanti, aprire una discussione di metodo, fornire a ciascuno gli strumenti per “giocare” alla ricerca della sua corda.

Per prima cosa occorre fare un po’ da sé ricapitolando i concetti basilari.[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Un po’ di studio serve per piazzarsi dove il gioco comincia: sulla linea di fondo.

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptyIl campo gira intorno alla palla

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Le sensazioni sono individuali. Accettiamolo, consapevoli però che non lo sono gli aspetti tecnici alla base: trovata “la sensazione giusta” il trucco sta nel replicarla cambiando setup e trarre così vantaggio da caratteristiche uniche di ciascuna corda APDBR (a-parità-di-braccio-racchetta).

L’alternativa è accettare il rendimento incostante di un approccio… “casual”.

A “sensazione“ dicevano che il sole gira intorno alla terra. Ma il metodo scientifico ha fornito dati e spiegato il fenomeno. Anche per le corde useremo i dati.

La fonte colossale di dati sulle corde è [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]. A prima vista demotiva: roba da ingegneri più che da appassionati di tennis.

La prendo a riferimento perché è molto completa e non fa mistero del processo usato per i test: le corde vengono provate una volta INCORDATE sulla racchetta. Mario si riferisce spesso a questa tipologia di dati come “dinamici”, contrapponendoli ad altri valori disponibili dai test di laboratorio.

La mia opinione è che convenga utilizzare questi perché simili alle condizioni di utilizzo. In ogni caso, poiché non siamo professionisti ma appassionati, è bene utilizzare una sola fonte, qualunque essa sia, perché quello che ci interessa non sono i numeri, ma la possibilità di confrontarli.

E’ bene ricordare che i dati relativi ad una corda si riferiscono alle proprietà meccaniche della stessa, non al suo funzionamento sulla racchetta. Non tutte le misure, inoltre, possono essere ricavate dai test su una corda.

Una per tutte: la tensione del tuo piatto corde va misurata… sul tuo piatto corde!

Per farlo abbiamo tre possibili strumenti:
1. i pollici (tipicamente gratis, ma poco in quanto a scienza…)
2. l’ERT 300 (sui 200E)
3. Racquettune (meno di un euro, ma servono anche un iPhone e, per tararlo, un amico con incordatrice o la cortesia di Eiffel).

Altro non conosco.

Almeno uno dovreste riuscire a procurarvelo… Wink

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptySulla Tensione Dinamica (“io incordo sempre a 24 kg”)

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Il primo giorno di tennis hai imparato che la tensione del tuo piatto corde diminuisce nel tempo perché la corda si allunga e il nodo si “smolla”.

Tuttavia essa varia anche durante il gioco, perché durante l’impatto con la palla le corde si allungano e la tensione varia. E’ per questo che si parla di DT (Tensione Dinamica, che si misura in N/mm).

La DT risponde alla seguente domanda: “quanto forte deve arrivare una palla colpita nel centro del piatto per deformarlo all’indietro di 1 cm?”.

La risposta dipende da cinque fattori:
1. Forma e dimensione dell’ovale
2. Densità delle corde e tensione dell’incordatura
3. Rigidità statica della corda (la Stiffness)
4. Velocità di palla + velocità dello swing, all’impatto

Se avete appena incordato a 24kg, la macchina ha tirato la corda con quella trazione. Questo da solo vuol dire poco: la stessa tensione su una racchetta mid e su un oversize è un film diverso. Sull’importanza dell’ovale vale ricordare il superbo esempio del telone dei pompieri fatto da KK. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

A gioco fermo, la DT dipende solo dai fattori 1 e 2: le corde sono soggette solo alla tensione dei 24kg di incordatura, quindi di una forza che le tira dai capi “per il lungo”, e la tensione dinamica è in una zona detta “lineare” perché la differenza secondo la corda usata usata è trascurabile.
In questa zona la DT si può misurare con gli strumenti indicati sopra. Diciamo che di regola sta tra i 30 e i 40 (N/mm). Al di sotto il piatto è morbido, sopra è duro. Se avete adottato i pollici… andate a naso.

La tensione dinamica diventa dinamica durante il gioco, ma per spiegare questa cosa occorre parlare della:

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptyStiffness: la rigidità della corda

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E’ un valore che misura la propensione di una corda ad allungarsi perpendicolarmente alla trazione lineare.

Spiego: immagina di legare una corda da tennis a due pali tenendola ben tesa e di appoggiarci sopra un’incudine.

In corrispondenza dell’incudine la corda da tennis si fletterà un poco. Questo succede perché in certa misura è elastica, quindi si allunga per il peso.

Di quanto si allunga dipende da:
1. Materiale e costruzione
2. Tensione applicata ai capi
3. Peso dell'incudine

La Stiffness misura il peso dell’incudine che serve ad allungare una corda da tennis, messa in trazione a 28kg, di 1mm esatto.

È una misura che spiega il suo comportamento elastico durante il gioco: basta un’incudine piccola? La corda è elastica. Serve un’incudine enorme? Corda rigida.
Altrimenti detto: stiffness bassa = corda elastica, stiffness alta = corda rigida.

E allora? E allora torniamo a parlare di tensione dinamica.

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptyLa sensazione di gioco

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Se abbiamo detto che la DT lineare dipende dall’ovale e dalla tensione dell’incordatura, la storia cambia del tutto durante il gioco.

Infatti il piatto corde viene sottoposto alla forza della palla e dello swing e le corde “reagiscono” a questa forza allungandosi in ragione della loro elasticità (misurata dalla Stiffness).

Quindi, se sullo stesso telaio due corde incordate a 24kg avranno una DT lineare simile, durante il gioco la DT varierà moltissimo secondo la propensione della corda ad allungarsi.

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Le due corde sono la Babolat VS Team (budello, stiffness 97,7) e la Luxilon Big Banger Original (mono poliestere, stiffness 250,3). Cioè il massimo dell’opposto nel tennis.

Il grafico mostra l’allungamento del piatto all’aumentare della forza dell’impatto e dimostra chiaramente come pur avendo la stessa DT lineare, le due corde abbiano un comportamento dinamico assolutamente diverso.

Ecco dove si nasconde la “sensazione di gioco”: ogni corda si comporta, su un determinato piatto, in maniera diversa in funzione della sua rigidità.

Possiamo fermarci qui: misurare puntualmente la DT del piatto corde alle diverse tensioni e per diverse velocità di gioco, forse può essere utile ai professionisti. A noi certamente no.

Tuttavia è interessante conoscere la forma della curva della DT del setup con cui ci troviamo bene, per confrontarla con quella dei setup che vogliamo provare limitando in questo modo le scelte possibili senza pregiudicare “la sensazione di gioco”.

Ricavare queste curve non è facile: occorre un programma apposta che effettui conti complessi adottando un modello di “calcolo ad elementi finiti”. Altro che ingegneri, roba da stra-ingegneri o da incordatori professionisti con programmi e metodi costosi.

Se accettate una cosa approssimata c’è un’estensione di Racquettune che fa questo. Van via altri 0,79E… C’è un’app per tutto, incredibile.

Ingredienti: i dati di stiffness di TWU per tensione High swing Fast, i calcoli di Racquettune (funzione “Stringbed”), una mano da Eiffel. E via con il fai da te!

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptyLa potenza è nulla senza controllo.

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Una corda elastica (nel grafico, quella che va più a destra) fa sì che il piatto accumuli una maggiore quantità di energia. Energia che a un certo punto da qualche parte deve andare.

Un po’ viene assorbita dalle corde, un po’ dalla palla che si schiaccia, un po’… dal gomito… ed il resto viene restituito e diventa “potenza”.

Budello e multifilo sono le corde più morbide ed hanno una resa dell’energia facilmente superiore al 92/93%. I mono in poliestere stanno tra l’80/90%.
Più le corde sono tese, più energia restituiscono.

STOP. Non vi torna?

Ebbene sì, più sono tese, più energia restituiscono. E’ così ATRBE, con alcune strane eccezioni (qualche budello e le 4G, che io abbia visto).

Parentesi.
Risolviamo il dubbio: ma se una corda restituisce più energia quanto più è tesa, perché per tirare più forte si abbassa la tensione?

Perché il vero succhia-energia non è la corda, bensì la pallina: quando si schiaccia porta via quasi il 50% dell’energia. Quanto più si deforma, maggiore l’energia che “ruba” per deformarsi. Meno teso il piatto corde, meno ci si schiaccia su la palla (immaginate una rete da farfalle) e meno energia sottrae.
Quindi, a parità di telaio, la potenza dipende dal mix: resa delle corde - tensione del piatto.
Chiusa parentesi.

Esempio: Isospeed Axon Multi 16L
Resa a 18kg: 88,90%
Resa a 23kg: 91,40%
Resa a 28 kg: 92,00%

Esempio: Babolat RPM Blast 16
Resa a 18kg: 80,60%
Resa a 23kg: 85,40%
Resa a 28kg: 89,10%

La resa dipende dalla qualità del materiale e della costruzione: una corda con minor resa NON E’ necessariamente una corda da controllo… è solo una corda meno potente (magari però più longeva).

Una corda con maggior controllo è quella che mantiene una DT alta, all’aumentare della velocità di gioco. Cioè, nel grafico, sta più a sinistra.

Abbiamo visto che aumentando la tensione aumenta la DT, quindi per aumentare il controllo, va aumentata la tensione. Così aumenta anche la rigidità relativa della corda..

I monofili, che sono rigidi di loro, ad alte tensioni risultano ingiocabili, bisogna picchiare come fabbri per arrivare alla rete, trasmettono vibrazioni che danneggiano le articolazioni e muoiono in fretta. Si compensa tirandoli poco.

In generale: multi, potenza e tensioni maggiori. Mono, controllo e tensioni minori. Volendo trarre il massimo vantaggio… chiedi sul forum e vai di ibrido.

Riassumendo: come regolarsi?

Io faccio così: so che mi piace giocare con una DT lineare sui 37, con piatto corde non troppo rigido. Cerco i dati su TWU, vedo la stiffness delle corde che mi interessano (ricordarsi che la DT di gioco aumenta all’aumentare della stiffness) e cerco di trovare un mix che… abbia una curva simile alla mia corda di riferimento! Il TGV 1.25.

Faccio due o tre ipotesi con racquettune e poi vado ad incordare. Smile

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptyControllo non è solo stiffness.

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La rigidità del piatto (DT) è il principale ma certamente non è l’unico elemento che definisce il controllo: entrano in campo altre caratteristiche delle corde –oltre ovviamente a quelle del telaio- che influiscono in un senso o nell’altro.

Io guardo in prevalenza due dati: il dwell time e l’impact deflection.

Il primo indica il tempo che la palla trascorre sulla corda prima di ripartire. Il secondo lo spostamento delle corde. Maggiore il contatto, più il piatto corde “annulla” le rotazioni dell’avversario.

Riporto da Eiffel:

Il dwell time è meglio sia sempre elevato, mentre per l'affossamento dipende dallo stile di gioco del colpitore.
Se picchiatore puro, meglio che non sia troppo elevato, in modo da "fare muro" e produrre un più elevato schiacciamento della palla. Ovviamente in questo caso, più sarà ridotto l'affossamento, più il colpitore dovrà dare energia di proprio.
Se contratore, un affossamento più elevato sarà di maggiore aiuto nella fase di spinta, mentre la rotazione sarà maggiormente a carico del colpitore e del suo movimento.


Le medesime caratteristiche influenzano la capacità di generare spin offerta dalla corda (a prescindere dalla sezione).

Quindi, dopo aver trovato la vostra “sensazione di gioco” (DT) e fatto qualche ipotesi alternativa sulle corde da montare, potete affinare la scelta in funzione del vostro stile.

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptyCenni sullo spin.

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Mi scuso se questa guida per chi comincia volge bruscamente al termine, ma sono stanco… Sad

Perciò la faccio breve: la rigidità di una corda influenza la sua capacità di spin.

Se pizzicate un monofilo nuovo, appena montato, come fosse una corda di chitarra vedrete come salta nella posizione di partenza, veloce e scattante nel tempo di un “pling!”.

Io sono rimasto molto sorpreso, essendo alle prime esperienze con i monofili.

I monofilo, in generale i poli, hanno questa caratteristica di tornare nella posizione iniziale che si chiama “resilienza”. Vi accorgete quando muoiono perché è la prima cosa che perdono e, per la mia poca esperienza, vale la pena cambiare subito le corde perché han perso il loro maggior pregio.

Non c’è una misura, ma in genere la resilienza si accompagna alla stiffness.

Aiuta lo spin? In modo sorprendente.

Altro elemento che facilita lo spin è l’attrito tra le corde, che permette alle verticali di spostarsi e tornare in posizione più velocemente. Esiste una misura (il sito è il solito) che si chiama indice di frizione.

Dipende dalla texture del materiale di rivestimento.

In genere i poliestere scivolano di più, quindi spinnano di più.
Ancora: gli ibridi hanno meno frizione, e tra questi quelli con i poliestere sulle orizzontali meno ancora.

descriptionCorde: un breviario ragionato EmptyL’ABC della corda sintetica.

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Il mio studio è cominciato da un post che avevo intitolato così, cui nessuno ha mai risposto. Intendevo i monofili e non avevo idea che ci fosse stata tanta evoluzione negli ultimi vent’anni quindi chiedevo lumi.

Ho dovuto, per così dire, arrangiarmi.
Poi, un giorno, ho trovato la risposta di Eiffel, in un vecchio post.

Eccola:

-mono di prima generazione: monofili monomateriale, prevalentemente poliestere o poliammide, senza leganti particolari. Esempi classici Kirschbaum SuperSmash e Babolat Tour Duralast (poly) e Babolat Tour Prospeed (nylon). Buona resa nel brevissimo termine, tenuta di tensione scarsa, tendenza al movimento dopo poche ore

-mono di seconda generazione: aggiunta di leganti metallici e/o aramidici e di poliesteri/poliammidi di diversa densità, da cui il nome "copoly": tra i più noti, LXN BBAlu ed Original, Babolat pro Hurricane, Kirschbaum Touch turbo, Pacific Poly Force. Tenuta migliorata (ma non eccelsa), maggior reattività, minor movimento delle corde, maggior trasferimento di energia alla palla.

-mono di terza generazione: aggiunta di materiali ammortizzanti (gel, plasma, gomme sintetiche) anche se in maniera "semplicistica" (normalmente una guaina sul nucleo base) e trattamenti termici diversificati. Eventuale sagomatura/torcitura della superficie esterna per aumentare la capacità di spin. Signum pro poly plasma (in tutte le sue varianti) e la "figlia " Tornado/Hyperion, Babolat PHT/RPM, Gamma ZO Tour, MSV Focus, TF Black Code/RedCode sono tutte corde pluripremiate di questa generazione. Ad ogni trattamento corrisponde una specifica diversa, per cui è più difficile generalizzare su pregi e (minori) difetti...

-mono di quarta generazione: impiego di materiali innovativi come ionomeri, etilene, propilene, olefine ed altri inerti, soli o combinati con copoliestere o copoliammide, tendono a limare le differenze tra le corde precedenti ed i più performanti, ma delicati, multi di fascia alta. L'aggiunta ulteriore di materiali ammortizzanti le rende al tempo stesso abbastanza reattive, confortevoli, durature; c'è ancora da migliorare alcuni aspetti, ma il domani del mono è orientato "lì".
Regina incontrastata è la isospeed, al punto da fabbricare per conto terzi o vendere il brevetto ad altri marchi. Il vantaggio principale di queste tecnologie è il potere fare una corda letteralmente "su misura" a seconda delle diverse richieste…

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Fine.
ps. se ho scritto cavolate correggetemi, ma non flagellatemi! ...se non altro perché ci ho messo impegno... What a Face

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Boia che lavorone.. Complimenti!! Wink forse c'è qualche piccola imprecisione ma va bene così perché è specifico ma "terra terra" al punto giusto!! Smile
Ciao!

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E soprattutto, utile.

Frear, ed un pensierino -già che ci sei- ad un bel MRT no? What a Face

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ehh.... MRT... no, troppo ambizioso... prima devo trovare il tempo per giocare e magari fare un tuo corso per poi incordare almeno la mia di racchetta! :p

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frear ha scritto:
ehh.... MRT... no, troppo ambizioso... prima devo trovare il tempo per giocare e magari fare un tuo corso per poi incordare almeno la mia di racchetta! :p


Molla TWU e prendi l'incordatrice!!! What a Face oppure vai là così e alla prima difficoltà gli spari a memoria tutti i valori di tutte le corde.. ti fanno MRT ad honorem Razz Corde: un breviario ragionato 97171

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A memoria?? Non sia mai! Vivo nel mondo delle tecnologie.

Se devo essere onesto mi sono fatto un mega copia-incolla dei dati di TWU (ci ho messo una vita) e li ho messi in un file excel con cui faccio le mie prove in secondi.

Es. "filtra le corde con stiffness 170-180 e potenza >93,5% e dwell time > 35 e allungamento sotto la media" - tempo = 1 secondo. Così non disturbo Mario per ogni amena curiosità...

Avevo intenzione di condividerlo con il forum all'inizio di questo post. Però non so se è una cosa bella: alla fine son dati di TWU e immagino loro si aspettino che li vai a vedere sul loro sito così magari ti compri un polsino...

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Altrimenti non potrei mettervi a disposizione una tabella interessante come questa:

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Corde: un breviario ragionato 953229Corde: un breviario ragionato 953229Corde: un breviario ragionato 953229

bel lavorone! complimenti!!!

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Penso anch'io..solo a sentir snocciolare le cifre, a Maslowski viene un org**mo...

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bravo! molto utile...era quello di cui un ignorante come me aveva bisogno Smile

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Frear....hai profilato qualche chilometro di tennis!
Ora, per matchare i dati ti manca solo di profilare un centinaio di telai e un altro centinaio di noi scassamarrones del Forum...
Epico!

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frear ha scritto:
Altrimenti non potrei mettervi a disposizione una tabella interessante come questa:

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Significativo i dati tra poliestere e poliolefin!

Vendi polsini? ne compro 4 Very Happy

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"fischia che roba", non si puo' dire che sei stato superficiale nella tua ricerca....complimenti! Very Happy

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Poli olefine praticamente si legge Isospeed... Tutte in poliolefine le Control Classic, le professional Classic e una Head che credo Mario dicesse da qualche parte che è Isospeed pure lei. Sono 3 multi, perciò son comodi. Io ho provato le control sulla pro staff classic e le axon sulla prestige tour. Diverse, ma parecchio comode entrambe, l'Axon l'avevo tirato poco (sotto i 22) e mi sembrava budello.

Dalla tabella, una cosa interessante che mi riservo di approfondire è l'effetto del prestretch sulla corda naturale e su quelle sintetiche: per tutti i sintetici aumenta la rigidità. Per il budello si direbbe l'esatto contrario.

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kingkongy ha scritto:
Frear....hai profilato qualche chilometro di tennis!
Ora, per matchare i dati ti manca solo di profilare un centinaio di telai e un altro centinaio di noi scassamarrones del Forum...
Epico!


Guarda, parlando di profilare mi hai fatto venire in mente un'altra racchetta cui sono affezionato per ragioni sentimentali: non ti dico che era la Maxima Profile bianca e blu, perché non voglio sapere come la chiamavate voialtri senza cuore... Wink

A mio giudizio mancano almeno altre due guide, per destreggiarsi nella ricerca della corda: la prima, su come scegliere le caratteristiche della corda che valorizzi quelle del telaio (ovviamente basandosi sui dati); la seconda, che spieghi in modo semplice come comporre un ibrido che funzioni.

In giro per forum si riesce abbastanza a farsi un'idea del secondo tema (ovviamente c'è del lavoro di sintesi da fare...). Sul primo purtroppo c'è poco.
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