Secondo me dobbiamo mettere sul piano due cose: l'atleta ha fatto una cavolata immensa, per cui, come dice lui stesso, carriera sportiva finita.
Poi, però, non posso accettare un trattamento ingiusto nei confronti di un'atleta disperato che ha compiuto un atto scellerato, antisportivo e stupido, ma che rivela come il CONI e la sua Federazione di appartenenza sia stata incapace e ingiusta nel non seguirlo prima, per poi apparire in televisione a dire 'meglio una medaglia in meno che una medaglia dopata!'. Frase cretina detta da un presidente che si deve preoccupare di tenere il seggiolino su cui è seduto; e degli atleti (di punta o no) ciò che conta è la capacità di portare a casa il titolo.
Diversità di trattamento; nel tennis ci chiediamo perchè Soderling sia fuori da un anno, e una domanda era nata in un articolo proposto proprio su questo forum; che la sua federazione gli abbia detto chiaramente di prendersi un periodo lungo di assenza per non alzare nessun caso?! La Svezia la conosco, e questo comportamento è ampiamente in linea con la loro politica: i panni sporchi prima in famiglia e fuori non si parla.
Posso sbagliare, ma i parallelismi ci stanno: il CONI/FIDAL avrebbe dovuto saperlo ben prima del comitato olimpico, e avrebbe dovuto prevenire, invece che dare in pasto il caso per fame di medaglia. Avrebbe dovuto preoccuparsi del suo uomo a tempo debito, seguendolo in modo maturo, facendolo stare lontano da chi è conosciuto come 'pericoloso'. Invece, la federazione assente ingiustificata fino a 20 minuti dopo la notizia in busta chiusa. 20 minuti per prendere una decisione... ma quando mai! A me sembra che la decisione fosse presa da tempo; ‘se non esce vinciamo forse 1 oro, altrimenti...’ Che Schwazer fosse disperato lo si vede, ma che una federazione non sia in grado di calmare o accogliere un atleta in difficoltà; per non parlare del suo allenatore... Pantani docet, mi viene da dire. La federazione non doveva coprire Schwarzer dopato; doveva preoccuparsi che il suo atleta di punta fosse al meglio per partecipare all'appuntamento olimpico.
E se devo parlare di FIT (senza parlare di doping nel tennis, che evidentemente non esiste) parliamo di un ente preposto a lasciare soli i propri gioielli, con investimenti di facciata molto belli (ATP ROMA) e incapacità a coltivare talenti, che forse è un po' più difficile/dispendioso che organizzare un torneo. Centri Federali aperti solo a pochi intimi, dove si coltiva cosa? Campus federali (a lauto prezzo) per poter cercare nuovi talenti, per mandarli dove? Poche campionesse che salgono alla ribalta grazie sopratutto ad un patrimonio personale; ecco cosa è la scuola federale tennis.
Le Federazioni, prima di fare propaganda, dovrebbero secondo la mia idea, difendere il proprio patrimonio umano da qualsiasi agente esterno; coltivarlo e curarlo, arricchirlo con nuove sfide e motivarlo, dando modo al ragazzo di crescere con idee sportive sane. Invece credo, che all’interno delle Federazioni ci sia troppo trambusto, troppa politica e troppi gruppi di potere, abituati a fare propaganda invece che occuparsi della gestione. Fino ad oggi il tennis paga la moneta della difficoltà a far crescere atleti, mentre chi di talenti ne ha, li lascia girovagare persi in preda alla confusione esterna. Vi ricorda qualche campione del nuoto? O del ciclismo? O della marcia?