Intanto introduco la mia personalità a Sergio che non mi conosce come ha potuto farlo bornstuborn nel corso dei mesi precedenti.
Nella vita sono nervosa e gli scatti d'ira non si contano anche se grazie al pensiero positivo la situazione è molto migliorata.
Nel tennis invece sono la calma di persona.
Quando ho ripreso 2 anni fa a giocavo sicuramente peggio e mi bastava la positività per vincere le partite.
Forse c'era meno consapevolezza e spensieratezza sul peso dei 15 nelle varie fasi del game e il set però ne uscivo con la sola serenità e positivita anche da situazion idi 0-40 al servizio.
Man mano che sto migliorando la tensione si sente di più e cominciano a scattare quei meccanismi strani dove basta un punto per condizionare il resto della partita e farmi perdere fiducia e di colpo non trovo più i colpi quindi o sbaglio o non faccio male come fino a quel momento chiave.
I passaggi a vuoto ci sono, li ho sempre sofferti, man mano che si cresce cambiano forma e si pagano ma quelli sono un altro tema.
Comunque nei momenti importanti so restare fredda e giocarmi il punto al meglio del momento. Se ho il vantaggio mentale il tutto è più facile e al 90% ne esco vincente. Avrò perso 1 solo o massimo 2 TB sentendomi in fiducia nei confronti dell'avversaria. Pur non giocando al meglio.
La cosa cambia contro avversari che reputo superiori il bilancio è piuttosto negativo.Una grande lezione è stato il Long TB decisivo nel torneo sociale in autunno.
Sapevo che avrei dovuto servire bene e ho messo una delle migliori prime ma la risposta è stata fulminante e la cosa ha pregiudicato il mio rendimento successivo. Mettiamo che anche l'avversaria ha trovato il massimo di concentrazione e forza fisica ma è salita e io ho perso commettenso anche errori di insicurezza.
Quella forse è stata la 1a volta clamorosa in cui la testa ha detto NO
La 2a forse nel torneo sociale di casa.
Dopo aver perso il 1° rimontando da 0-5 e sstando 40-0 per il 5 pari perdendo il servizio ho giocato un 2° set solido con un solo brak e controbreak. Sicuramente in risposta c'è stata qualche occasione persa ma l'avversaria faceva davvero male col servizio.
Arrivate al TB sono partita davvero bene in fiducia e l'ho dominato senza concedere per arrivare a 6-3 e 2 servizi.
Il 1° setpoint l'ho giocato in scioltezza ma un errore poco grave l'ha annullato.
Il guaio è arrivato sul 2° set point. Ho sentito tutta la pressione di avere un solo set point rimasto e di dover vincere il set per andare al 3°.
Non sapevo come avrei lanciare la pallina per la tensione che avevo. Ho servito preciso nei miei limiti di servizio decente ma come per incanto forse le era venuto il braccino e avendo giocato per tutto il tempo palle tese epesanti di un certo ritmo ha cominciato a giocarmi delle mozzarelle a metà campo e così se n'è andato anche il 2° set point su un errore stupido nei pressi della rete.
Dopo la stessa cosa anche sul 3° set point sul suo servizio e il minibreak concesso da me.
Alla fine ho perso 8-10 non sfrutando altri set point sul suo servizio più che altro per meriti suoi ma su punti comunque fatibili.
Unica giustificazione - l'aspetto tecnico di una palla morta che non avevo mai giocato per 2 ore. Di solito mi piace chiuderle ma sono rimasta spiazzata e poi giocavo con una racchetta che mi dava solidità ma mancava di cattiveria e avevo poca sensibilità - problema che ho risolto trovando la pace dei sensi con la PS 100.
Quindi mi chiedo ora dopo 2 episodi da pollastra come fare a gestire i momenti di tanta pressione in torneo co con avversaria/o al quale mi sento inferiore?
Certo - la risposta pensa la 15 ins e è ovvia, anche pensa positivo e la cosa m iriesce quando mi sento superiore tecnicamente e anche mentalmente.
Però dopo una partita difficile in rimonta quei punti pesano . Nulla da dire. L'unica è trovare la freddezza, ma come?
Nella vita sono nervosa e gli scatti d'ira non si contano anche se grazie al pensiero positivo la situazione è molto migliorata.
Nel tennis invece sono la calma di persona.
Quando ho ripreso 2 anni fa a giocavo sicuramente peggio e mi bastava la positività per vincere le partite.
Forse c'era meno consapevolezza e spensieratezza sul peso dei 15 nelle varie fasi del game e il set però ne uscivo con la sola serenità e positivita anche da situazion idi 0-40 al servizio.
Man mano che sto migliorando la tensione si sente di più e cominciano a scattare quei meccanismi strani dove basta un punto per condizionare il resto della partita e farmi perdere fiducia e di colpo non trovo più i colpi quindi o sbaglio o non faccio male come fino a quel momento chiave.
I passaggi a vuoto ci sono, li ho sempre sofferti, man mano che si cresce cambiano forma e si pagano ma quelli sono un altro tema.
Comunque nei momenti importanti so restare fredda e giocarmi il punto al meglio del momento. Se ho il vantaggio mentale il tutto è più facile e al 90% ne esco vincente. Avrò perso 1 solo o massimo 2 TB sentendomi in fiducia nei confronti dell'avversaria. Pur non giocando al meglio.
La cosa cambia contro avversari che reputo superiori il bilancio è piuttosto negativo.Una grande lezione è stato il Long TB decisivo nel torneo sociale in autunno.
Sapevo che avrei dovuto servire bene e ho messo una delle migliori prime ma la risposta è stata fulminante e la cosa ha pregiudicato il mio rendimento successivo. Mettiamo che anche l'avversaria ha trovato il massimo di concentrazione e forza fisica ma è salita e io ho perso commettenso anche errori di insicurezza.
Quella forse è stata la 1a volta clamorosa in cui la testa ha detto NO
La 2a forse nel torneo sociale di casa.
Dopo aver perso il 1° rimontando da 0-5 e sstando 40-0 per il 5 pari perdendo il servizio ho giocato un 2° set solido con un solo brak e controbreak. Sicuramente in risposta c'è stata qualche occasione persa ma l'avversaria faceva davvero male col servizio.
Arrivate al TB sono partita davvero bene in fiducia e l'ho dominato senza concedere per arrivare a 6-3 e 2 servizi.
Il 1° setpoint l'ho giocato in scioltezza ma un errore poco grave l'ha annullato.
Il guaio è arrivato sul 2° set point. Ho sentito tutta la pressione di avere un solo set point rimasto e di dover vincere il set per andare al 3°.
Non sapevo come avrei lanciare la pallina per la tensione che avevo. Ho servito preciso nei miei limiti di servizio decente ma come per incanto forse le era venuto il braccino e avendo giocato per tutto il tempo palle tese epesanti di un certo ritmo ha cominciato a giocarmi delle mozzarelle a metà campo e così se n'è andato anche il 2° set point su un errore stupido nei pressi della rete.
Dopo la stessa cosa anche sul 3° set point sul suo servizio e il minibreak concesso da me.
Alla fine ho perso 8-10 non sfrutando altri set point sul suo servizio più che altro per meriti suoi ma su punti comunque fatibili.
Unica giustificazione - l'aspetto tecnico di una palla morta che non avevo mai giocato per 2 ore. Di solito mi piace chiuderle ma sono rimasta spiazzata e poi giocavo con una racchetta che mi dava solidità ma mancava di cattiveria e avevo poca sensibilità - problema che ho risolto trovando la pace dei sensi con la PS 100.
Quindi mi chiedo ora dopo 2 episodi da pollastra come fare a gestire i momenti di tanta pressione in torneo co con avversaria/o al quale mi sento inferiore?
Certo - la risposta pensa la 15 ins e è ovvia, anche pensa positivo e la cosa m iriesce quando mi sento superiore tecnicamente e anche mentalmente.
Però dopo una partita difficile in rimonta quei punti pesano . Nulla da dire. L'unica è trovare la freddezza, ma come?