Avevo bisogno di un primo breve articolo, facile facile per rompere il ghiaccio e non fare brutta figura già da subito.
Per questo ho scelto questo argomento che è il mio problema personale quando gioco a tennis e che a quanto ho modo di vedere, è anche uno degli errori più ricorrenti anche tra i tennisti professionisti.
Non che questi ultimi non sappiano dove mettere i piedi ma il ritmo forsennato a cui i pro ormai giocano spesso li porta a tralasciare la parte bassa del corpo e a faticare con la parte superiore.
Cominciamo con dire che con dei buoni appoggi imprimere velocità e peso alla palla diventa molto più semplice e molto meno faticoso a livello fisico, non a caso i migliori colpitori del circuito da sempre hanno i migliori appoggi.
Ne cito due che, problemi "mentali" a parte, ho sempre ritenuto due straordinari colpitori: Safin e Grosjean.
Molti altri ce ne sono e la lista sarebbe lunga ma è solo un esempio e non è il caso di dilungarsi.
La prima cosa da ricordare è che saltare non serve a nulla, quando stacchiamo i piedi da terra andiamo in equilibrio precario e non abbiamo una base solida su cui scaricare la forza e spingere con le gambe.
Gli agonisti di alto livello spesso si vedono fotografati a 20cm dal suolo ma dobbiamo tenere conto che loro molto spesso non hanno il tempo di indietreggiare sulle palle alte per colpirle all'altezza giusta e comunque conta il momento dell'impatto con la palla, loro spesso spingono talmente tanto con le gambe che dopo aver impattato si alzano da terra nella prosecuzione del movimento elastico, ma quando impattano hanno i piedi a contatto con il terreno.
Inoltre la posizione dei piedi va vista in funzione del punto in cui vogliamo mandare la palla, ovvero in modo da garantirmi un solido appoggio ed il giusto angolo di separazione per generare potenza nel colpo.
In parole povere se voglio tirare lungolinea dovrei adottare una posizione di tipo closed-stance ma non perfettamente parallela alla riga laterale perchè così non sfrutterei a pieno la forza elastica della rotazione del busto, i piedi devono posizionarsi in modo che le spalle ruotino qualche grado di più delle anche (il cosiddetto angolo di separazione), questo è un argomento che per chi segue Supertennis è stato trattato anche nella prima puntata della rubrica tenuta da Roberto Lombardi ma non è propriamente degli angoli che volevo parlare, volevo solo ribadire che anche per dare la giusta potenza e la giusta direzione bisogna mettere i piedi nella giusta posizione ed il più in fretta possibile.
Non mi dilungherò sugli esercizi atti a migliorare il gioco di gambe che dovrebbero essere eseguiti da tutti gli agonisti e che io non faccio mai perchè mi manca il tempo.
Concludo ricordando le sole due cose che di tutto questo mio sproloquio sono importanti:
1) Appoggi stabili, non saltate se non vi siete proprio costretti.
2) La posizione dei piedi varia a seconda di dove vogliamo indirizzare la palla, non esiste una sola posizione valida per tutte le direzioni.
Saluto e buon tennis a tutti.
Per questo ho scelto questo argomento che è il mio problema personale quando gioco a tennis e che a quanto ho modo di vedere, è anche uno degli errori più ricorrenti anche tra i tennisti professionisti.
Non che questi ultimi non sappiano dove mettere i piedi ma il ritmo forsennato a cui i pro ormai giocano spesso li porta a tralasciare la parte bassa del corpo e a faticare con la parte superiore.
Cominciamo con dire che con dei buoni appoggi imprimere velocità e peso alla palla diventa molto più semplice e molto meno faticoso a livello fisico, non a caso i migliori colpitori del circuito da sempre hanno i migliori appoggi.
Ne cito due che, problemi "mentali" a parte, ho sempre ritenuto due straordinari colpitori: Safin e Grosjean.
Molti altri ce ne sono e la lista sarebbe lunga ma è solo un esempio e non è il caso di dilungarsi.
La prima cosa da ricordare è che saltare non serve a nulla, quando stacchiamo i piedi da terra andiamo in equilibrio precario e non abbiamo una base solida su cui scaricare la forza e spingere con le gambe.
Gli agonisti di alto livello spesso si vedono fotografati a 20cm dal suolo ma dobbiamo tenere conto che loro molto spesso non hanno il tempo di indietreggiare sulle palle alte per colpirle all'altezza giusta e comunque conta il momento dell'impatto con la palla, loro spesso spingono talmente tanto con le gambe che dopo aver impattato si alzano da terra nella prosecuzione del movimento elastico, ma quando impattano hanno i piedi a contatto con il terreno.
Inoltre la posizione dei piedi va vista in funzione del punto in cui vogliamo mandare la palla, ovvero in modo da garantirmi un solido appoggio ed il giusto angolo di separazione per generare potenza nel colpo.
In parole povere se voglio tirare lungolinea dovrei adottare una posizione di tipo closed-stance ma non perfettamente parallela alla riga laterale perchè così non sfrutterei a pieno la forza elastica della rotazione del busto, i piedi devono posizionarsi in modo che le spalle ruotino qualche grado di più delle anche (il cosiddetto angolo di separazione), questo è un argomento che per chi segue Supertennis è stato trattato anche nella prima puntata della rubrica tenuta da Roberto Lombardi ma non è propriamente degli angoli che volevo parlare, volevo solo ribadire che anche per dare la giusta potenza e la giusta direzione bisogna mettere i piedi nella giusta posizione ed il più in fretta possibile.
Non mi dilungherò sugli esercizi atti a migliorare il gioco di gambe che dovrebbero essere eseguiti da tutti gli agonisti e che io non faccio mai perchè mi manca il tempo.
Concludo ricordando le sole due cose che di tutto questo mio sproloquio sono importanti:
1) Appoggi stabili, non saltate se non vi siete proprio costretti.
2) La posizione dei piedi varia a seconda di dove vogliamo indirizzare la palla, non esiste una sola posizione valida per tutte le direzioni.
Saluto e buon tennis a tutti.