Qualche tempo fa dissi che la Errani, con cambio di attrezzo, ha effettuato un gran salto di qualità...
Pochi erano d'accordo con me.
Riporto qui una parte di articolo/intervista da UBITENNIS:
Sara attribuisce il merito in particolare alla nuova racchetta, adottata quest’anno, la Babolat Pure Drive un po’ più lunga (“O allungavo il braccio o la racchetta” ha detto con sense of humour facendomi ricordare una frase analoga che disse Michael Chang, il campione qui nell’89, quando anche lui optò per una racchetta di un paio di centimetri più lunga) regalando così all’azienda di Lione uno straordinario spot pubblicitario, migliore di qualsiasi pagina acquistata su una qualche rivista usa e getta. Ma, anche se lei ha ulteriormente spiegato che grazie a quella racchetta “riesco a replicare anche a chi è molto più potente di me”, io credo che il grande clic lo abbia fatto anche nella testa, ma certo la racchetta è importante e Sara ha dato una dimostrazione di grande personalità quando ha preferito pagare una penale di 30.000 euro con il precedente sponsor (la Wilson) pur di giocare con la nuova giocatrice. Pochi l'avrebbero fatto..
«La nuova racchetta: è un centimetro più lunga e più pesante (320 grammi). Così diventa più pesante anche la mia palla, mi dà più potenza (il 20%) _ aveva detto Sara _ Appena l'ho provata mi sono resa conto che il mio potenziale era molto cresciuto"». E l'operazione l'ha gestita il fratello di Sara Davide che ha sostituito il vecchio manager, Fabio Della Vida che aveva subito la stessa disavventura quando era stato lasciato da Ana Ivanovic che avrebbe poi vinto il Roland Garros. Della Vida adesso ogni tanto lo sentite su Supertennis come commentatore Fit. Il padre, Carlo, è stato un grande organizzatore di eventi sportivi, inclusi gli Internazionali d'Italia.
Per avere la stessa racchetta della Li Na e della Clijsters, di Nadal, Tsonga, Fognini e Andreev, Sara ha pagato una penale di 30mila dollari per rottura di contratto. «Dopo 3 anni che finiva intorno al 40 del mondo o cambiava me o la racchetta», aveva scherzato Pablo Lozano. «Certo, per chi non guadagna tantissimo, cominciare da meno 30mila euro è stata un'altra prova di personalità». Quando si vuole arrivare a tutti i costi si deve avere anche la forza di prendere certe decisioni. Conosco tanti giocatori, e giocatrici, che non l'avrebbero fatto. Per la Babolat se la Errani arriverà fra le prime 4 al Roland Garros e fra le prime 10 al mondo sarà un grandissimo colpo. Vi immaginate poter lanciare uno slogan: "Per giocare con le nostre racchette le campionesse pagano?"
Morale: tutti a comprare la RODDICK!
Pochi erano d'accordo con me.
Riporto qui una parte di articolo/intervista da UBITENNIS:
Sara attribuisce il merito in particolare alla nuova racchetta, adottata quest’anno, la Babolat Pure Drive un po’ più lunga (“O allungavo il braccio o la racchetta” ha detto con sense of humour facendomi ricordare una frase analoga che disse Michael Chang, il campione qui nell’89, quando anche lui optò per una racchetta di un paio di centimetri più lunga) regalando così all’azienda di Lione uno straordinario spot pubblicitario, migliore di qualsiasi pagina acquistata su una qualche rivista usa e getta. Ma, anche se lei ha ulteriormente spiegato che grazie a quella racchetta “riesco a replicare anche a chi è molto più potente di me”, io credo che il grande clic lo abbia fatto anche nella testa, ma certo la racchetta è importante e Sara ha dato una dimostrazione di grande personalità quando ha preferito pagare una penale di 30.000 euro con il precedente sponsor (la Wilson) pur di giocare con la nuova giocatrice. Pochi l'avrebbero fatto..
«La nuova racchetta: è un centimetro più lunga e più pesante (320 grammi). Così diventa più pesante anche la mia palla, mi dà più potenza (il 20%) _ aveva detto Sara _ Appena l'ho provata mi sono resa conto che il mio potenziale era molto cresciuto"». E l'operazione l'ha gestita il fratello di Sara Davide che ha sostituito il vecchio manager, Fabio Della Vida che aveva subito la stessa disavventura quando era stato lasciato da Ana Ivanovic che avrebbe poi vinto il Roland Garros. Della Vida adesso ogni tanto lo sentite su Supertennis come commentatore Fit. Il padre, Carlo, è stato un grande organizzatore di eventi sportivi, inclusi gli Internazionali d'Italia.
Per avere la stessa racchetta della Li Na e della Clijsters, di Nadal, Tsonga, Fognini e Andreev, Sara ha pagato una penale di 30mila dollari per rottura di contratto. «Dopo 3 anni che finiva intorno al 40 del mondo o cambiava me o la racchetta», aveva scherzato Pablo Lozano. «Certo, per chi non guadagna tantissimo, cominciare da meno 30mila euro è stata un'altra prova di personalità». Quando si vuole arrivare a tutti i costi si deve avere anche la forza di prendere certe decisioni. Conosco tanti giocatori, e giocatrici, che non l'avrebbero fatto. Per la Babolat se la Errani arriverà fra le prime 4 al Roland Garros e fra le prime 10 al mondo sarà un grandissimo colpo. Vi immaginate poter lanciare uno slogan: "Per giocare con le nostre racchette le campionesse pagano?"
Morale: tutti a comprare la RODDICK!