di certo tutti lo ricorderanno per la sua famosa frase
“Addio Tonino, Santarcangelo è molto triste. Così ci dicevi: sono nato a Santarcangelo di Romagna nel 1920. Un'infanzia con le strade di terra battuta e le siepi con piccoli uccelli. Sono stato un grande cacciatore di lucertole e me ne vergogno. Ho studiato al mio paese, a Forlimpopoli e a Urbino dove c'erano dei professori eccezionali. Mia madre era analfabeta. Le ho insegnato a scrivere...”. Con queste parole il sindaco di Santarcangelo, Mauro Morri, ha ricordato su Facebook Tonino Guerra, poeta, sceneggiatore, collaboratore di tanti grandi registi, da Fellini ad Antonioni, da Rosi ai fratelli Taviani. Era nato il 16 marzo 1920 in quel paesino della Romagna, aveva, dunque, appena compiuto 92 anni. Il primo cittadino ha annunciato che venerdì, il giorno dei funerali, sarà dichiarato il lutto cittadino.
Ora due paesi del riminese lo rimpiangono: Santarcangelo e Pennabili, dove risiedeva da anni. La sua è stata una vita avventurosa. Maestro elementare, nel 1943, durante la seconda guerra mondiale viene deportato in Germania e internato in un campo di concentramento a Troisdorf. Dopo la Liberazione si laurea in pedagogia presso l'Università di Urbino (1946), con una tesi orale sulla poesia dialettale. Fa leggere i suoi componimenti a Carlo Bo. Ottenuti riscontri positivi, decide di pubblicarli, a sue spese. La raccolta s'intitola I scarabocc (Gli scarabocchi); Bo ne firma la prefazione.
Divenne quindi membro di un circolo di poeti, 'E circal de giudeizi' (il circolo della saggezza) con Raffaello Baldini e Nino Pedretti. Ma è l'attività di sceneggiatore, iniziata con il trasferimento a Roma nel 1953, che Guerra raggiunge la fama. Con Antonioni firma 'L'avventurà (1960), 'La notte' (1961), 'L'eclissé (1962) e 'Deserto Rosso' (1964). In contemporanea con quest'ultimo collabora a 'Matrimonio all'italianà di Vittorio De Sica, con cui nel 1970 realizza anche 'I Girasoli'. I suoi capolavori, però, li firma con Fellini: 'Amarcord', nel 1973, e dieci anni dopo 'E la nave va'. Lavora anche con Angelopoulos, Mario Monicelli, José Maria Sanchez e Wim Wenders.
Negli anni ottanta torna in Romagna. Dal 1989 vive e lavora a Pennabilli, centro del Montefeltro, che gli ha conferito la cittadinanza onoraria in riconoscenza dell'amore dimostrato nei confronti di questo territorio. Qui ha dato vita a numerose installazioni artistiche. Si tratta di mostre permanenti che prendono il nome de I Luoghi dell'anima tra cui: L'Orto dei frutti dimenticati, Il Rifugio delle Madonne abbandonate, La Strada delle meridiane, Il Santuario dei pensieri, L'Angelo coi baffi, Il Giardino pietrificato. Una sua installazione artistica, "L'albero della memoria", è presente anche a Forlì, presso i Giardini Orselli.
Ora che tutto è diventato storia è bello ricordarlo con le parole di Morri: “ Farò come hai chiesto tu: ogni volta che vedi un mandorlo in fiore fermati e togliti il cappello. Io oggi ti penso come nella foto: a casa tua a far due chiacchiere su Santarcangelo, sulla bellezza, sui nostri Progetti sospesi.
Tiscali (n.d.r.)
Ciao Tonino, e grazie.
"l' ottimismo e' il profumo della vita "
Tonino Guerra
il poeta che collaborò con Fellini, Antonioni, Rosi e i fratelli Taviani
Tonino Guerra
il poeta che collaborò con Fellini, Antonioni, Rosi e i fratelli Taviani
“Addio Tonino, Santarcangelo è molto triste. Così ci dicevi: sono nato a Santarcangelo di Romagna nel 1920. Un'infanzia con le strade di terra battuta e le siepi con piccoli uccelli. Sono stato un grande cacciatore di lucertole e me ne vergogno. Ho studiato al mio paese, a Forlimpopoli e a Urbino dove c'erano dei professori eccezionali. Mia madre era analfabeta. Le ho insegnato a scrivere...”. Con queste parole il sindaco di Santarcangelo, Mauro Morri, ha ricordato su Facebook Tonino Guerra, poeta, sceneggiatore, collaboratore di tanti grandi registi, da Fellini ad Antonioni, da Rosi ai fratelli Taviani. Era nato il 16 marzo 1920 in quel paesino della Romagna, aveva, dunque, appena compiuto 92 anni. Il primo cittadino ha annunciato che venerdì, il giorno dei funerali, sarà dichiarato il lutto cittadino.
Ora due paesi del riminese lo rimpiangono: Santarcangelo e Pennabili, dove risiedeva da anni. La sua è stata una vita avventurosa. Maestro elementare, nel 1943, durante la seconda guerra mondiale viene deportato in Germania e internato in un campo di concentramento a Troisdorf. Dopo la Liberazione si laurea in pedagogia presso l'Università di Urbino (1946), con una tesi orale sulla poesia dialettale. Fa leggere i suoi componimenti a Carlo Bo. Ottenuti riscontri positivi, decide di pubblicarli, a sue spese. La raccolta s'intitola I scarabocc (Gli scarabocchi); Bo ne firma la prefazione.
Divenne quindi membro di un circolo di poeti, 'E circal de giudeizi' (il circolo della saggezza) con Raffaello Baldini e Nino Pedretti. Ma è l'attività di sceneggiatore, iniziata con il trasferimento a Roma nel 1953, che Guerra raggiunge la fama. Con Antonioni firma 'L'avventurà (1960), 'La notte' (1961), 'L'eclissé (1962) e 'Deserto Rosso' (1964). In contemporanea con quest'ultimo collabora a 'Matrimonio all'italianà di Vittorio De Sica, con cui nel 1970 realizza anche 'I Girasoli'. I suoi capolavori, però, li firma con Fellini: 'Amarcord', nel 1973, e dieci anni dopo 'E la nave va'. Lavora anche con Angelopoulos, Mario Monicelli, José Maria Sanchez e Wim Wenders.
Negli anni ottanta torna in Romagna. Dal 1989 vive e lavora a Pennabilli, centro del Montefeltro, che gli ha conferito la cittadinanza onoraria in riconoscenza dell'amore dimostrato nei confronti di questo territorio. Qui ha dato vita a numerose installazioni artistiche. Si tratta di mostre permanenti che prendono il nome de I Luoghi dell'anima tra cui: L'Orto dei frutti dimenticati, Il Rifugio delle Madonne abbandonate, La Strada delle meridiane, Il Santuario dei pensieri, L'Angelo coi baffi, Il Giardino pietrificato. Una sua installazione artistica, "L'albero della memoria", è presente anche a Forlì, presso i Giardini Orselli.
Ora che tutto è diventato storia è bello ricordarlo con le parole di Morri: “ Farò come hai chiesto tu: ogni volta che vedi un mandorlo in fiore fermati e togliti il cappello. Io oggi ti penso come nella foto: a casa tua a far due chiacchiere su Santarcangelo, sulla bellezza, sui nostri Progetti sospesi.
Tiscali (n.d.r.)
Ciao Tonino, e grazie.