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ATP  250  Bangkok Ptt_th10 Bangkok, Thailand


26 sett – 2 ott


Name: PTT Thailand Open
Category: ATP World Tour 250
Draw Size: S-28 D-16
Surface: Hard
Prize Money: $ 551,000

Campione uscente: Guillermo Garcia Lopez

ATP  250  Bangkok Ptt_wi10

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ATP  250  Bangkok Ptt_th10 Bangkok - Thailand

MAIN DRAW

(1) Murray vs bye
Berrer vs qualifier
qualifier vs Gulbis
Dimitrov vs (5) Dodig

(3) Simon vs bye
Lu vs Souza
qualifier vs Bachinger
(WC) Udomchoke vs (6) Fognini

(8.) Andujar vs Kamke
Beck vs qualifier
Andreev vs Young
bye vs (4) Garcia-Lopez

(7) Haase vs (WC) Wachiramanowong
Nieminen vs (WC) Thiem
Sela vs Giraldo
bye vs (2) Monfils

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Con grande sorpresa e delusione vedendo il palinsensto di Supertennis ho scoperto che non trasmetteranno questo torneo.

Vi risulta se potremo vederlo in TV o dovremo sempre vedere il migliore 250 tra i 2 su streaming? Evil or Very Mad

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Ne' su Supertennis ne' su Eurosport HD. vai di Streaming

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Fuori Fognini, avanti Bolelli

1 TURNO

G Dimitrov defeats (5) I Dodig 62 75
D Udomchoke defeats (6) F Fognini 6-4 3-6 6-2
(7) R Haase defeats K Wachiramanowong 63 76(1)
S Giraldo defeats D Sela 62 63
J Nieminen defeats D Thiem 61 46 75
M Bachinger defeats G Jones 75 64
S Bolelli defeats E Gulbis 76(5) 76(5)
M Berrer defeats M Chiudinelli 76(4) 63
Y Lu defeats J Souza 62 75
D Young defeats I Andreev 76(6) 21

da TWI (n.d.r.)

Finisce all'esordio l'avventura di Fabio Fognini nell'ATP 250 di Bangkok, in Thailandia. Fognini, accreditato della tds numero 6 dal sorteggio, offre una prestazione non all'altezza del nome e soprattutto della classifica che lo rappresenta ed esce per mano di Danai Udomchoke, 30enne ormai sul viale del tramonto ma con un passato da TOP 100 (HR raggiunto nel 2007 con la posizione 77). Il numero 217 sfrutta però il sostegno del pubblico e riesce a vincere una partita che in pochi avrebbero pronosticato, considerato anche che l'asiatico ha ottenuto tre vittorie in stagione nei futures ma con risultati già poco meno che discreti appena si affacciava al mondo challenger.
Udomchoke riesce a prevalere in un match al terzo, giocando a nascondino e punendo l'italiano nei suoi (usuali e ormai cronici) momenti di black-out. Il match inizia senza particolari sussulti al servizio per entrambi, fino al 4-4, momento in cui Fognini, avanti 40-15, perde il servizio alla seconda palla break. Nel game successivo non riesce il controbreak e si concretizza il primo set a favore dell'asiatico. Nel secondo set la piega pare essere la stessa: Fognini va sotto di un break ma in questo caso è abilissimo a recuperare, a mettere la freccia e a concretizzare un break che gli permette di vincere il secondo set per 6-3. L'inerzia ormai pare nelle mani del più quotato giocatore italiano che però (tradizione vuole) riesce a perdere partite già vinte e a concedere due break ad Udomchoke che si porta avanti sul 5-1 per servire per il match. Il vantaggio è troppo grande per non esser concretizzato e infatti Fognini, pur recuperando uno dei due break, addolcendo il punteggio sul 5-2, nel game successivo perde il servizio a zero permettendo al buon Danai di raggiungere il risultato sicuramente di maggior prestigio nel corso dell'anno.
Sconfitta che fa male, considerando anche il tabellone, ma con Fabio non c'è di che stupirsi.

Buona la prima per Simone Bolelli. Il tennista di Budrio, bravo a qualificarsi, ha sconfitto un sempre piu irriconoscibile Ernests Gulbis con il punteggio di 7-6 (7-5) 7-6 (7-5) maturato in un'ora e 57 minuti di gioco. L'azzurro torna cosi a vincere un match in un torneo ATP dopo mesi di sofferenze e sconfitte patite nei vari challenger disputati in giro per l'Italia e l'Europa.
E pensare che l'inizio non è stato dei migliori per il nostro alfiere di Davis. Simone si è trovato subito sotto 4-1 ma è stato tenace ed abile a rientrare nel set, spingendolo fino al tiebreak. Qui, grazie soprattutto al servizio, vola 4 a 0, subisce il recupero dell'avversario ma chiude al secondo set point.
Nel secondo parziale Bolelli ha effettuato il break che sembrava decisivo sul 3-2 in suo favore, sprecando poi 3 match point sul 5-2 e servizio Gulbis. Il lettone ha sorpreso Bolelli nel game successivo, piazzando il controbreak e tornando in parità sul 5-5. La seconda frazione si è cosi decisa anch'essa al tiebreak. Bolelli, come nel corso del set, fa e disfa. Il bolognese va avanti 5-3, si fa riprendere sul 5 pari per poi piazzare l'affondo decisivo, 2 punti di fila che gli valgono finalmente un sorriso non firmato esclusivamente dalla Coppa Davis, ma che sicuramente deriva anche dal successo ottenuto con i compagni di squadra a Santiago.
Dopo tante delusioni possiamo tornare ad applaudire Simone Bolelli, che al secondo turno se la vedrà con Grigor Dimitrov.
In conclusione di giornata, poi, Bolelli in tandem con Fognini ha debuttato in doppio, completando una giornata da incorniciare. Il duo che ci ha regalato in Davis il punto della sicurezza in Cile ha esordito vittoriosamente a spese di Dimitrov e Dodig. Bolelli e Fognini si sono imposti al super tiebreak, dopo che si erano divisi equamente, con Dimitrov e Dodig, i primi due parziali; il primo set è stato ad appannaggio dei nostri portacolori con il punteggio di 7-5, mentre il secondo parziale se lo sono assicurati per 6 giochi a 3 il bulgaro Dimitrov ed il croato Dodig. Per determinare l’esito del match si è dovuti ricorrere al super tiebreak, che ha premiato la maggiore lucidità di Bolelli e Fognini, i quali hanno prevalso per 10 punti a 4. Per Simone Bolelli non poteva davvero esserci migliore giornata.

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Per chi volesse seguire il torneo o singole partite in TV (solo possessori di un qualsiasi pacchetto SKY)

Giovedì 29 settembre
Sportitalia 2 - Due match in diretta alle 9
Sportitalia 2 - Un match in diretta alle 14

Venerdì 30 settembre
Sportitalia 2 - Quarti di finale in diretta dalle ?
Sportitalia 2 - Ultimo quarto in diretta alle 14

Sabato 1 ottobre
Sportitalia 2 - Semifinali in DIRETTA dalle 7.45

Domenica 2 ottobre
Sportitalia 2 - Finale in DIRETTA dalle 9.30

Fonte: Ubitennis

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Bolelli out da Dimitrov

G Dimitrov d S Bolelli 76(8.) 61

da TWI (n.d.r.)

Dopo il trionfo con Gulbis, il tonfo con Dimitrov. L'astro nascente bulgaro Gregor Dimitrov, infatti, provoca l'eliminazione di Simone Bolelli, il quale non riesce a dar seguito all'exploit maturato contro Gulbis: 7-6(8.), 6-1 sono i parziali che bocciano il nostro portacolori e che promuovono il talentuoso bulgaro ad un quarto di finale tecnicamente stuzzicante contro Murray. Una sconfitta che può starci, eccome, al cospetto di una fulgida promessa come Dimitrov, che in molti indicano come un futuro campione del tennis mondiale. Tuttavia, quest'oggi il bulgaro non è che sia sembrato ingiocabile e fuori dalla portata, specie nel corso di un primo set, culminato al tiebreak e nel quale Bolelli non ha saputo capitalizzare per due volte un mini break di vantaggio.
Pur giocando ad armi pari, infatti, a Bolelli nelle fasi cruciali del tie-break è venuto a mancare il proverbiale killer istinct, quello che fa la differenza a certi livelli e che purtroppo non appartiene al nostro giocatore. Un tiebreak attorno al quale è girata l'inerzia del match, dato che Bolelli, una volta ceduto il set d'apertura sul filo di lana, nel secondo set ha ceduto di schianto mancando sotto tutti i punti di vista, in primis sotto l'aspetto caratteriale. Tanto equilibrato e combattuto il primo set, quanto a senso unico il secondo. Il bulgaro ha trovato nel servizio il suo miglior alleato, grazie al quale ha messo a referto ben 11 aces con un formidabile 88% di trasformazione con la prima.
Il primo set non si discosta da un equilibrio che rimane intatto fino alla più naturale delle conclusioni, il tiebreak. Nel corso dell'intero parziale succede poco o nulla, dato che chi è al servizio si aggiudica i propri turni di battuta senza concedere opportunità a chi è alla ribattuta. Dimitrov non offre alcuna chance di break, confezionando ben 6 aces, mentre Bolelli, a parte una palla break concessa nel primo turno di servizio, per il resto sorvola i suoi turni di battuta senza affanni. Tranne che sul 6-5, quando deve rimontare il game di servizio da 0-30, ma inanellando una striscia consecutiva di quattro punti riesce a trovar rifugio nel tiebreak.
Nel corso del tiebreak, Bolelli, in due circostanze, entra in possesso di un punto di minibreak, ma in entrambi i casi li vanifica. Sul 5-4 in suo favore e servizio, il tennista emiliano, spedisce sciaguratamente fuori misura una volèe che poteva essere gestita meglio. Scampato il pericolo, Dimitrov, si procura 3 set point che Bolelli riesce a salvare, vuoi per demeriti del bulgaro (che incorre in un doppio fallo sul primo set point) vuoi per i meriti di Bolelli che coraggiosamente si salva da una situazione di pericolo. Il quarto set point, però, è fatale per il bolognese costretto a cedere il passo per 10 punti a 8 nel corso di un tiebreak giocato punto a punto, ma nel quale il nostro tennista avrebbe potuto e dovuto amministrare con altro piglio i punti decisivi.
Sull'1-1 pari nel secondo parziale, Bolelli perde già contatto con il suo avversario, smarrendo il servizio per la prima volta nel match. Un break figlio dello scoramento post tiebreak e che incanala il secondo set nei binari favorevoli a Dimitrov. Le percentuali al servizio del bolognese, purtroppo, scendono drasticamente ed anche negli scambi da fondo, Bolelli, non ha più la stessa tenuta del primo set. Dimitrov così può giocare sul velluto, con la dote di un set ed un break di vantaggio. Che nel quinto game diventano due, poiché il 20enne bulgaro opera un secondo break, mettendo ulteriore distanza tra sè e Bolelli: 4-1 pesante. I restanti game sono una formalità, dato che Bolelli esce completamente fuori dal match senza colpo ferire e i titoli di coda scorrono con largo anticipo.
Il rampante bulgaro conclude vittoriosamente un match che lo proietta nei quarti di finale, dove ad attenderlo c'è il favorito numero 1 del torneo thailandese, Andy Murray. Per Bolelli si conclude un torneo il cui bilancio non può che essere positivo, poiché dopo essere passato attraverso le qualificazioni ha conquistato lo scalpo di Gulbis. Quest'oggi il rimpianto verte sul tiebreak del primo set, chissà come sarebbe andata a finire se Bolelli avesse fatto suo il primo parziale. L'intera sua carriera, purtroppo, è legata a troppi ma e troppi se....


ALTRI RISULTATI

(1) A Murray defeats M Berrer 64 62
(2) G Monfils defeats S Giraldo 64 46 61
D Young defeats (4) G Garcia-Lopez 61 67(0) 75
G Soeda defeats T Kamke 62 76(7)

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Murray e D.Young in semifinale


Andy Murray
prosegue ad onorare al meglio lo status di numero 1 del tabellone, regolando con agio un Dimitrov dal quale era lecito aspettarsi di più. Quello che poneva a confronto Murray e Dimitrov era il quarto di finale che richiamava le maggiori attenzioni di giornata. Il bulgaro potrà anche diventare un campione del futuro, è altamente probabile viste le sue potenzialità, ma ad oggi Murray ha ben altro spessore tecnico e agonistico. Lo ha dimostrato quest’oggi nell’arco di due set a suo appannaggio con un periodico 6-4. Nel corso del primo parziale Dimitrov e Murray sono rimasti appaiati nel punteggio sino al 4 pari, ovvero fino a quando Murray ha impresso l’accelerazione decisiva, frutto del break messo a segno nel nono game.
L’andamento del secondo set è pressoché analogo al primo, con Dimitrov che ribatte colpo su colpo fino al 4 pari, prima che Murray effettui il break risolutivo ai fini del match. Proprio come accaduto nella prima frazione, dove lo scozzese aveva operato la decisiva sterzata sempre con un break sul 4 pari. Il quarto giocatore del mondo ha completato l’opera con il servizio a disposizione dopo poco meno di un’ora e mezzo di gioco.

Procede speditamente il cammino dell’ex enfant prodige yankee Donald Young, il quale ha posto fine all’avventura del giapponese Soeda con un 6-1, 6-2 che lo proietta in semifinale. L’americano ha così bissato l’affermazione sul campione uscente Garcia Lopez, impartendo una lezione ad un Soeda che non ha strappato che 3 game. Sulla scia di un brillante Us Open nel quale ha centrato gli ottavi di finale, Young, pare aver intrapreso la giusta rotta dopo le molte aspettative sollevate ma puntualmente disattese nelle ultime stagioni. Quando sembrava ormai essersi smarrito, l’americano, in questa stagione, sebbene non sia il campione con la C maiuscola che gli Usa stiano attendendo ha dimostrato sulle superfici rapide di essere un giocatore di caratura.
Quest’oggi il mancino di Chicago ha servito come meglio non avrebbe potuto, totalizzando nell’80% dei casi il punto sia con la prima che con la seconda di servizio. Una resa davvero altissima, contrariamente a quella di un Soeda che con il servizio non ha tratto alcun beneficio, racimolando appena il 41% di punti con la prima ed il 48% con la seconda. Percentuali deficitarie che non gli hanno permesso di impensierire un avversario rivelatosi superiore in ogni aspetto di gioco.

Di ben altre modalità e proporzioni è stata la vittoria di Gael Monfils, che ha piegato la resistenza del sempre ostico finlandese Nieminen: 7-5, 7-6 è l’esito dei parziali che hanno spedito Monfils in semifinale negli open thailandesi. Proprio Young e Monfils, domani, daranno vita alla semifinale tra "colored" . Nella quale Young lancerà l'assalto alla prima finale Atp in carriera, mentre Monfils inseguirà quella che potrebbe essere la 15esima finale Atp. Il transalpino, fino ad ora, a livello di finali Atp vanta un bilancio assai poco edificante, frutto di appena 3 vittorie a fronte di ben 11 sconfitte maturate nell'ultimo atto.

Non ha voluto essere da meno il connazionale Gilles Simon, che anch’esso si è ritagliato un posto in semifinale. Per riuscirci, però, ha dovuto rimontare un set di svantaggio al tedesco Matthias Bachinger, prima di cucinarlo a fuoco lento in 3 parziali: 3-6, 6-3, 6-2 . Sarà Simon domani a contendere a Murray l’accesso in finale, con lo scozzese largamente in vantaggio nel computo degli head to head per 7-1. Murray andrà a caccia della finale numero 28 a livello Atp. Nell’altra semifinale, Gael Monfils si è aggiudicato l’unico scontro diretto con Young, risalente a Cincinnati 2008, quando il francese inflisse a Young un periodico 6-1.

Escono di scena alle soglie della finale di doppio Bolelli e Fognini, i semifinalisti uscenti degli Us Open, seccamente sconfitti in due set, 6-4, 6-1, per mano del duo Marach-Qureshi. Una resa incondizionata che provoca l'eliminazione di due giocatori resisi protagonisti anche della vittoria in Davis in Cile nel doppio che ha consegnato all'Italia il punto della staffa, quello che ci ha spalancato 11 anni dopo le porte del World Group.
Fonte TWI (n.d.r.)


(2) G Monfils defeats J Nieminen 75 76(4)
(1) A Murray defeats G Dimitrov 64 64
D Young defeats G Soeda 61 62
G.Simon defeats M Bachinger 36 63 62

M Kohlmann / A Waske defeats (2) J Erlich / A Ram 26 64 10-7
(1) O Marach / A Qureshi defeats (3) S Bolelli / F Fognini 64 61


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...and the Winner is...


ATP  250  Bangkok 48266510


A. Murray (Gbr) d. D. Young (Usa) 62 - 60


Murray asfalta Young: il titolo e´ suo

Si conclude con una sonora batosta la "settimana da Dio" di Donald Young. Il volto semi-nuovo del circuito maschile ed eterna promessa del tennis americano non ha potuto nulla contro Andy Murray, testa di serie nr.1 del torneo di Bangkok, che gli ha inflitto un 6-2 6-0 che non ammette repliche. Appena 47 minuti di gioco, nessuna palla break conquistata sul servizio dello scozzese, solamente 3 punti vinti nel secondo set. Ingredienti che hanno servito a Murray su un piatto d'argento la ghiotta occasione di portare a casa agevolmente questa finale.

Tanti i fattori che hanno potuto incidere sull'opaca prestazione di Young: le tante enregie, fisiche e mentali, spese in semifinale contro Monfils, la tensione della prima finale ATP in carriera, l'avversario temibilissimo dall'altro lato della rete con cui ha perso poco più di un mese fa nello Slam di casa (6-2 6-3 6-3). Tuttavia la partita si presentava col pronostico chiuso e i primi scambi del match hanno confermato tale ipotesi: troppo poche le frecce nell'arco dell'americano per impensierire lo scozzese, dunque Young doveva inventare soluzioni estemporanee per portare a casa un solo 15. Solido su entrambe le diagonali, Murray non concedeva campo sulle accelerazioni di Donald, il quale nella estrema ricerca della riga sull'uno-due, molto spesso finiva fuori giri.

Il partire con uno 0-4 nel primo set, di certo non ha dato fiducia a Young: il tennista a stelle e strisce entra col freno a mano tirato steccando l'impossibile e subendo il palleggio di Murray. Solo al quinto gioco, dopo aver portato ai vantaggi lo scozzese al servizio, Donald riesce a sbloccare l'impietoso 0 sul suo tabellino. Il set è ormai compromesso e sul 5-2 Andy pone il punto esclamativo sul parziale con un turno di battuta tenuto a 0.

La seconda frazione è ancor più difficile da raccontare se si considera che di fatto non c'è stata: solo tre punti conquistati da Young, che fa di tutto per accelerare la sua permanenza in campo, alternando errori colossali a discese a rete senza elmetto. Il risultato è un set giocato da entrambi solo per dovere con un risultato già scritto: 6-0.

Per Murray è comunque una vittoria da non sottovalutare: non solo porta a casa il 19esimo titolo in carriera (il terzo stagionale dopo il Queen's e Cincinnati), ma per lui vi è la concreta opportunità di superare Federer nella lotta per la terza piazza. Per Young la consolazione di raggiungere i top 50: con questa finale l'americano si attesterà al 44esimo posto del ranking.
TWI (n.d.r.)
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