Ragassuoli un salutone a tutti
prima di lasciarvi posto la raccolta che l'utente Felipo ha pazientemente fatto e mi ha spedito di alcuni scritti frutto della collaborazione fra me e l'amico-collega allenatore Satrapo, è un buon database di informazioni di base, trucchi e piccoli segreti
Spero di aver dato una mano a qualcuno a migliorare il suo tennis ed è stato un vero piacere collaborare attivamente allo sviluppo di questo forum in una discussione costruttiva con tutti.
Ricordo in particolare i primi tempi quando in quattro gatti ci si scambiava due post in un intero giorno ed è davvero stato divertente. Da allora il forum è rapidamente cresciuto e spero di aver contribuito anch'io a renderlo un buon luogo di dialogo e confronto
Um bejo a todos
------------------------------------------------------------------ WIK ROVESCIO UNA MANO --------------------------------------
E´quasi impossibile stabilire senza vedere dove sia il problema.
Ma si spuo´stabilire i dati salienti di un rovescio a una mano che é un colpo molto diverso nella distribuzione dei pesi da un rovescio a due mani. Stabilito che tu lo fai bene stilisticamente e questo é giá importante, la differenza sostanziale con il dritto e il rovescio a due mani é la quasi assenza della ritenzione di palla. Il tempo di permanenza della palla nelle corde che é quell'in piú in grado di dare a un normale colpo la velocitá necessaria a diventare un colpo incisivo nel rovescio a una mano é quasi nulla. In quel brevissimo periodo di ritenzione scarichiamo i pesi accumulati nella preparazione del colpo, ginocchia, busto, peso del corpo, braccio, rotazione della spalla sulla palla. Ed il tempo é sufficientemente lungo da accumulare appieno l'energia potenziale.
Nel rovescio a una mano questo non succede, ovvero, avendo l'unica spalla che sta lavorando la destra, la destra altro non puó fare che da perno fisso su cui ruota il colpo.
Da questo che ne deriva ? Ne deriva che l'energia accumulata nella preparazione viene scaricata in un solo attimo estremamente breve sulla palla, senza possibilitá di correzione alcuna.
Avete mai notato come nel dritto possiamo variare di molto il punto d'impatto della palla ? Piú avanti, piú indietro, piú vicino al corpo, questo perché il lungo periodo di ritenzione ci concede comunque il tempo e il movimento per scaricare i pesi sulla palla. Il colpo piú o meno riesce lo stesso a velocitá per lo meno decente. Nel rovescio a una mano questo non puo´avvenire, se sbagliamo appena qualcosa la palla esce o morta o impazzita.
Stabilito questo si comprende come sulla palla da colpire il momento di scaricare peso é unico, uno solo e imprescindibile. Il peso deve arrivare tutto in quell'unico istante giá pronto e confezionato. L'energia potenziale accumulata viene scaricata ed esplosa tutta in un colpo solo.
Ne deriva che il punto di impatto della palla nel rovescio a una mano é avanzato, una minima variazione di quel punto d'impatto non ti dá sufficiente forza per effettuare un vincente. Il timing in cui senti tutto il peso che hai accumulato scaricarsi appieno sulla palla é fondamentale uno, unico e imprescindibile. Avanzando quel punto, che molto grosso modo corrisponde al momento di uscita di palla del dritto possiamo ottenere la resa potenziale.
La distribuzione del peso dall'indietro all'avanti deve arrivare a quel punto d'impatto in pieno carico e scaricata tutta a grande velocitá, non c'é tempo di ritenzione e correzione alcuna. E questa velocitá di scarico di peso la posso ottenere solo aumentando la velocitá del braccio. Il braccio quando picchio per un vincente viaggia a velocitá supersonica, il punto d'impatto resta uguale, ben avanzato, ma la velocitá del braccio non deve superare il livello definito "di confort" al fine di non strappare il colpo.
Il rovescio a una mano é un colpo strappato per definizione visto che l'esecuzione é estremamente rapida, ma lo é anche per tensioni muscolari, e mi spiego meglio. Mentre nel dritto e nel rovescio a due mani possiamo e dobbiamo al fine della resa migliore rilasciare totalmente la muscolatura in preparazione, tenderla al massimo in fase di impatto e rilasciarla nuovamente in uscita, l'obbligo di dare grande velocitá e stabilitá al braccio nel rovescio a una mano mano ci costringe a tendere la muscolatura ben prima dell'impatto, ma non troppo, ovvero esiste una misura perfetta che ci consente l'effetturare il colpo in maniere corretta, ma non il troppo tale da indurire il colpo e scaricare energie nella muscolatura e non sulla palla. Ma il rilasciamento muscolare in uscita é fondamentale, la racchetta va da sola verso la rete e la punta della racchetta si alza a fine colpo naturalmente.
Il rovescio a una mano é un colpo estremamente tecnico e fatto di precari equilibri. La combinazione difficile e perfetta di questi equilibri rendono il normale rovescio in un rovescio incisivo e vincente e mi raccomando, punta del piede destro rivolta verso la rete o quasi, non parallelo alla rete altrimenti come facciamo a scaricare il nostro peso dall'altra parte del campo ? E' incredibile quanti malgrado ore e ore di maestri e anni di gioco praticato ancora mettano quel piede in maniera errata compromettendo tutta l'esecuzione !
L'esercizio per abituarsi a questo é 1 10 100 1.000 10.000 rovesci fatti uno di seguito all'altro OSSERVANDO LA PALLA FINO ALL' ULTIMO ISTANTE, non distogliere mai la vista dalla palla fino all'impatto, tenendo bene avanzato il punto d'impatto e trovando il tempo corretto in cui senti tutto il peso del corpo scaricarsi sulla palla. Pian piano si sente e si trova questo punto e si comincia a sentire che é un punto unico e imprescindibile al contrario del dritto e nel rovescio a due mani. Una volta trovato si comincia a velocizzare il braccio, sempre un po' di piú, sempre un po' di piú, finché si raggiunge il punto limite oltre il quale l'eccessiva velocitá rende il colpo nervoso. E questo va fatto 1 10 100 1.000 10.000 volte. Quando la velocitá di esecuzione é meccanizzata, il rovescio a una mano diventa micidiale.
Spero di essermi spiegato sul campo é molto , ma molto piú semplice che in un topic.
Adesso che vi siete beccati la filippica, buon tennis a tutti.
-------------------------------------------- WIK POLSO E DIRITTO --------------------------------------------------------------
Allora....allora.
Questo benedetto polso che NON DEVE MUOVERSI e DEV'ESSERE A 90 GRADI.
facciamo due tre ragionamenti
Come posso colpire la palla per avere sempre lo stesso riferimento e di conseguenza ritrovare il controllo sulla base del colpo precedente ?
Come posso resistere col polso all'impatto violento della pallina senza avere un cedimento e di conseguenza una variazione della direzione ?
Come posso trasferire tutta la potenza del mio swing senza dispersione alcuna ?
Come posso determinare una costante nella determinazione della lunghezza della mia palla ?
risposta
solo bloccando il polso a 90 gradi, pensateci per benino e se qualcuno ha un'idea migliore in proposito lo dica che rivoluzioniamo il concetto di tennis moderno, scriviamo due righette a Bollettieri dicendogli chiaro e tondo che non aveva capito un'ostrega. Ma.....
quasiasi altra posizione non risponde ai requisti richiesti o per un motivo o per un'atro.
Quando parli di queste cose, l'obiezione e la perplessitá che gli allievi ti fanno é :
ma se io frusto tiro piú forte
ma i pro frustano.
Sulla prima é in minima parte vero, nel senso che se mi arriva una palla lenta la frustata di polso aumenta la velocitá di palla, ma é anche vero che se la palla che mi arriva é forte questo minimo vantaggio viene perso e perdo potenza invece di guadagnarne, e i requisiti alle altre domande vengono meno.
Sulla seconda é falso, i pro non frustano, solo pochissimi lo fanno e con scarsi risultati, uno é Gasquet, infatti il suo dritto é una schifezza, un altro é Verdasco, infatti il suo dritto anche se molto potente per il braccio bionico che si ritrova é incostante al massimo, ci son giornate che ne azzecca uno su due e ci son periodi che perde anche da mio zio Pino, e uno dei motivi é proprio questo.
Il modo corretto con cui si usa il polso nello swing e che sembra una frustata in realtá é l'effetto catapulta derivante dal posizionamento del polso, una sorta di polvere pirica aggiunta che ti consente di lanciare il braccio a velocitá superiore. Se avete un po' di pazienza con l'attenta lettura di qualche video riusciamo a beccare il movimento perfetto e anche a capire perché ad Alex (Djoko) scappa qualche dritto di troppo.
Partiiamo da Federer, concentratevi esclusivamente sul polso e scandite bene i secondi
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dal secondo 0 al secondo 14 il polso é a 180 gradi
al secondo 15 improvvisamente appare la posizione 90 gradi, ma guardate bene l'apertura della racchetta, parallela alla linea laterale, e del braccio, quasi perpendicolare alla linea laterale, quello é il momento perfetto per posizionare e ottenere l'effetto catapulta. In pratica la racchetta rimane immobile ed il braccio, comandato dal gomito, é giá quasi a metá dello swing. Il polso rilasciato consente questo, parte il braccio, ma la racchetta no, il polso si flette a 90 gradi e l'arco é pronto per scagliare.
Per i piú esperti c'é un altro particolare importantissimo da notare al secondo 14, é partita l'anca e il busto é fermo. Ovvero il posizionamento del polso corrisponde esattamente al famigerato anticipo d'anca, Federer oltre alla racchetta in quel preciso istante ha caricato anche il busto a mó di arco.
Il posizionamento della racchetta prosegue parallela fino al secondo 17, mentre il polso é ancora bloccato a 90 gradi, il braccio é alla massima velocitá, il busto stá scaricando tutto il suo peso di rotazione, e la flessione delle ginocchia stá scaricando tutto il peso in avanti, lo notate da come la linea in basso della fine dei pantaloncini si alzi.
MOSTRUOSO, ha caricato tutto il possibile e ora lo stá lanciando contro la palla, notate la palla dov'é, quasi é arrivata e la racchetta é ancora parallela
Tutto ora vá a impattare, al secondo 18, la racchetta facendo perno sulla spalla e la rotazione di busto si posiziona a 90 gradi rispetto alla linea laterale in posizione ben avanzata rispetto al corpo, polso ancora bloccatissimo.
CONCLUSIONI
polso a 90 gradi, bloccato, che NON VA' POSIZIONATO A FINE APERTURA, ma rilasciandolo si posiziona per inerzia del peso della racchetta a braccio giá in esecuzione dell swing.
Secondo 20, guardate dove Federer stá guardando, guarda ancora il punto d'impatto, non alza la testa, perché ? Perché la testa é pesante e il movmento di rialzo della testa a guardare la pallina potrebbe pregiudicare la riuscita del colpo. Ma notate il polso che é quello a cui noi interessa. Ritorna a 180 gradi o quasi, perché ? perché la muscolatura si stá tutta rilasciando, guai a farla rimanere rigida. L'irrigidimento della muscolatura prima e dopo l'esecuzione pregiudica enormente il risultato. La muscolatura é a pieno regime di tensione muscolare solo ed esclusivamente al momento dell'impatto, polso compreso, che vá mollato subito dopo e per decontrazione quasi rimbalza a 180 gradi dai 90 di partenza.
Passiamo ora ad Alex-Djoko per vedere il suo errore, ma prendiamo un video differente a quello postato che rende piú chiaro il problema
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Secondo 09, posizione del polso giá presa, faccia della racchetta a 90 gradi rispetto alla linea parallela. SBAGLIATO, perché questo non consente di caricare la catapulta.
Ma guardate che combina per ovviare al problema, al secondo 10 rimette il polso a 180 gradi, fa quello che abbiamo visto dul dritto di Federer, e rimette in posizione 90 gradi al secondo 14.
Quel movimento in piú é dannoso, come ogni movimento in piú del tennis, gli fa perdere tempo nell'apertura per niente, gli fa contrarre la muscolature per niente, gli fa perdere i riferimenti di meccanismo automatico.
Ok é vero che corregge, errore gravissimo é posizionare il polso a fine apertura e non a swing giá lanciato per inerzia della racchetta, ma comunque la perdita di riferimento meccanico ti sballa il risultato e secondo la logica che non é mai troppo presto per aprire ti fa semplicemente perdere del tempo preziosissimo che puó costringerti a volte ad affrettare l'esecuzione per sopperire al tempo perduto.
Ed ora che conoscete alcuni dei segreti del polso, godetevi l'effetto catapulta che mette Nadal
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sul suo posizionamento di polso, addirittura butta la racchetta quasi all'indietro, ma la mantiene sempre a faccia parallela all linea laterale, mai si deve buttare a faccia perpendicolare.
------------------------------------------------------------- WIK TAPPO ----------------------------------------------------
Il controllo del tappo verso la rete é un buon esercizio.
Piú che un esercizio vedo se riesco a spiegare una filosofia che é davvero una frontiera del tennis. Un importante aspetto che é in grado di migliorare molto il nostro tennis. Rilasciamento muscolare.
Se date per benino un'occhiata a Murray non capite bene da dove arriva tutta quella birra che ha in corpo da diventare numero ex 2 al mondo, ora numero 3 e candidato allla successione al trono.
Ok, tatticamente é una volpe, ma i suoi colpi non sembrano tecnicamente poi cosí eccezionali da competere a quei livelli. C'é di meglio, ma se lo osservate bene sembra stia cascando da un momento all'altro quando colpisce, a volte penso "adesso gli casca pure la racchetta di mano". E' davvero l'esponente piú alto del concetto :
Meno muscoli mettiamo in moto e piú li usiamo solo al momento necessario, piú i miei colpi sono precisi e potenti.
Avevo delle foto in sequenza di Kuerten a torso nudo che esplicavano perfettamente la cosa, purtroppo le ho perse, vediamo se riesco nel difficile compito di spiegarlo in uno scritto usufruendo dell'input del corretto posizionamento del polso a fine apertura.
Dapprima bisogna provare senza racchetta.
Si parte dalla posizione di attesa e si esegue il movimento di apertura teorico, si passa con la mano ad altezza dell'orecchio con le dita puntate verso l'alto, fate il movimento lentamente e arrivate a posizionare il braccio fino a fine apertura. Non avete la racchetta in mano e siete comodamente seduti sulla sedia del pc. Fatelo e rifatelo in maniera rilassata, senza forzare assolutamente nessun muscolo, usate solo i muscoli necessari per farlo.
Noterete due cose, i muscoli usati sono pochissimi, e il polso a fine apertura é a 180 gradi, non a 90, se volete metterlo a 90 dovete usare i muscoli del polso e della mano, ma ci siamo imposti di usare solo ed esclusivamente i muscoli necessari senza tendere gli altri.
La velocitá di un movimento di uná muscolatura rilasciata é molto maggiore di una muscolatura irrigidita.
Velocitá di esecuzione e controllo del movimento, abbiamo ottenuto due fattori importantissimi. Se velocizzate ora la cosa pian pianino noterete che se manteniamo i principi iniziali, l'apertura é estremamente rapida e armonica e il polso si posiziona come vogliamo.
Se a questo punto aggiungiamo lo swing sempre partendo da un movimento lento e seguendo la filosofia possiamo pian piano raggiungere velocitá eccezionali, partendo da una posizione di fine apertura rilasciata e irrigidendo la muscolatura lentamnete solo al bisogno, ovvero quando siamo prossimi al punto d'impatto.
Aggiungiamo ora la racchetta, ma siamo sempre senza palla e rifacciamo nello stesso identico modo gli stessi movimenti e ripetiamo la sequenza. Non cambia molto fino a fine apertura, in piú usiamo solo i muscoli necessari per impugnare il manico, ma tentiamo di usare il meno possibile anche quelli impugnando quasi solo con le dita lievemente ed in pistol allungatissima.
A fine corsa anche con la racchetta in mano siamo a 180 gradi col polso e soprattutta con l'importante punta abbassata rispetto all'asse del braccio. Ora facciamo lo swing e noteremo una cosa, che se impugnamo molto lievemente e facciamo un piccolo scatto in avanti pensando come dev'essere che é il gomito a comandare lo swing, la racchetta rimane dov'é perché non ha muscoli e pesa, il braccio prosegue la sua corsa in avanti usando solo i muscoli necessari e il posizionamento del polso avviene naturalmente a 90 gradi proprio per inerzia del movimento e la muscolatura del polso si tensiona da sola quando siamo prossimi al punto teorico d'impatto.
Velocizziamo ora tutto questo movimento, sempre facendo attenzione a rilasciare il piú possibile tutto quello che non é strettamente necessario e mandate tutto in tensione totale solo ed esclusivamente al momento d'impatto scoprirete tre cose
puoi raggiungere velocitá di apertura e swing mai raggiunte
posizioni il polso in maniera naturale e corretta rispettando perfettamente i tempi
avrete capito il movimento di Murray del dritto in slow motion che nel frattempo vi siete guardati una ventina di volte e lo sentite simile al vostro.
Quando andate in campo tentate prima di giocare di ripetere tutta la sequenza e poi tentate di farlo con palla in arrivo, dapprima con uno scambio molto lento e poi pian piano aumentandolo.
Aggiungiamo un piccolo trucco. Se tensionate a piacimento il braccio sinistro aiutate cosí il bilanciamento dei movimenti rilasciati della parte destra rispetto all'asse del corpo, ed ecco il perché nelle foto e nei clip si vedono quelle braccia e mani sinistre rattrappite a mó di fil del terrore.
------------------------------------------------------ SaTRAPO TAPPO -------------------------------------------------------
remesso che gli elastici sono sempre una buona soluzione le visualizzazioni/metodologie più diffuse sono:
Puntare la palla in arrivo con il tappo della racchetta in fase di apertura: costringe il polso ad assumere la posizione corretta prima dello swing ma è una soluzione temporanea per memorizzare la posizione di partenza in quanto a mio avviso "vizia" ad una apertura con la racchetta troppo bassa.
Iniziare lo swing immaginando che la racchetta sia conficcata nel telone di fondo alle proprie spalle e che vada sfilata da li andando a colpire: in sostanza si cerca di limitare il movimento a sportello che è quello che mette fuori posizione il polso aprendo il suo angolo.
Esistono in commercio anche attrezzi studiati e sponsorizzati da grandi nomi per bloccare il polso ma io li sconsiglio non perchè siano poco efficaci, in realtà funzionano benissimo, ma semplicemente perchè si può ottenere lo stesso risultato con un paio di elastici ed i soldi risparmiati ve li mangiate in pizzeria
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Il problema é di facile o non facile soluzione a seconda di quanto impegno ci si mette.
Il perché si vá in trottola dipende ovviamente dal peso che non é scaricato in avanti, ma del perché non lo si fa dipende puó dipendere da piú di una ragione.
Il metodo piú semplice é l'autocorrezione, sforzarsi di dare appoggio sul piede destro e spostare il peso al momento di colpire in avanti caricando meno possibile il sinistro e usandolo solo per scaricarci il peso del destro al momento di colpire. Da qui si comprende poi se il problema dipende da una cattiva ricerca della distanza.
Se infatti ci si appoggia troppo sul sinistro é perché appoggiando su entrambi i piedi possiamo equilibrarci meglio per correggere la distanza di palla al momento di colpire, cosa che si deve evitare, niente pigrizia e procurare la distanza giusta.
Il problema puó anche dipendere dalla pigrizia nel flettersi, un buon topspin é dato di gambe e di braccia, la trottola a volte sopperisce alla flessione chiudendo in se stesso il colpo per coprire ció che non riusciamo a fare con il corretto movimento, ma il risultao é una palla coperta si, ma davvero senza peso.
C'é un esercizio da fare che mi é stato consigliato perché ho avuto anch'io un periodo che andavo in trottola. Te lo riporto esattamente come é stato consigliato a me (fonte Satrapo)
Palmi delle mani rivolti verso il cielo e un bel manico di scopa impugnato distanziando le mani di circa una volta e mezza la larghezza delle spalle.
Con una pallina a terra un paio di metri alla tua destra, steppi e cerchi la palla nell'immaginario punto di impatto in corrispondeza della pallina a terra in modo da arrivare pronto a colpire in semiopen con il corretto piegamento delle gambe e tutto il resto. Il manico di scopa impugnato con i palmi rivolti verso l'alto simulerà egregiamente una apertura reale, con il sinistro ben puntato all'esterno e la destra allineata correttamente verso la palla immaginaria in arrivo, ovvero come se il tappo della racchetta puntasse la palla in arrivo. Da questa posizione, in un attimo di still controlli (o fai controllare da uno che lo sappia fare) che:
Gli appoggi siano corretti per una semi-open, ovvero peso al 90% sul destro, sinistro scarico, un po più avanzato verso la rete rispetto al destro con tallone se vuoi leggermente sollevato.
Il manico di scopa deve esere perfettamente allineato con la riga laterale, ovvero devi puntare perpendicolarmente verso la rete (e verso il telone di fondo dalla parte opposta). E' MOLTO IMPORTANTE che la torsione di busto non superi questo angolo, il manico di scopa deve essere parallelo alla riga laterale e non andare oltre questo angolo.
Dopo questo istante di still ruoti il busto portano la scopa parallela alla linea di fondo, e NON OLTRE, con un movimento fluido, non strappato, morbido ma non lento, in modo da ritrovarti a guardare la rete con il busto perfettamente parallelo ad essa. Una cosa fondamentale è evitare di fare microaggiustamenti quando dallo still si inizia la rotazione: molti commettono l'errore di ripartire dallo still col "la rincorsa", ovvero effettuando una ulteriore micro-torsione per prendere slancio prima di iniziare la rotazione di ritorno del busto: DA EVITARE COME LA PESTE! Sei fermo in posizione di apertura e da qui parti con la rotazione, non ci devono essere microaggiustamenti.
Durante la torsione dovrai avanzare di circa una ventina di cm verso la rete, in pratica la scopa dovrà trovarsi ASSOLUTAMENTE PARALLELA alla linea di fondo, ma appena ultimata la rotazione di ritorno dovrai essere più avanzato di una 20ina di cm rispetto alla pallina a terra in corrispondenza dela quale hai mimato l'impatto.
L'vanzamento dovrai ottenerlo facendo lavorare le gambe come in un vero colpo, ovvero spingendo dal basso ed in avanti verso la palla, in modo da garantirti l'avanzamento senza avere la consapevolezza di "saltare": sarà un avanzamento durante il quale i piedi si manterranno veramente vicini al terreno anche nella fase aerea. Non sarà un salto, sarà una conseguenza della translazione del peso in avanti.
Ripeti la sequenza tornando al punto di partenza con ricerca di campo tennistica, magari approfittane per perfezionare il footwork concentrandoti sul cross-over, quindi steppi e riparti verso il nuovo impatto immaginario.
In questo modo appoggi e busto inizieranno a lavorare in maniera indipendente: le gambe per verticalizzare il peso sulla palla mentre il busto ruoterà senza interferire con gli appoggi.
Se vuoi allenare anche l'addome e gli obbliqui pui utilizzare un bastone pesato senza però esagerare con il carico, va già bene un bilanciere piccolo senza pesi, ma solo quando eseguirai l'esercizio con precisione millimetrica con il manico di scopa: in generale non caricate mai prima di aver acquisito a perfezione la dinamica dell'esercizio.
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Dritto in semi-open va bene se ti viene bene, l'occhio dominante non è che di per se impedisca oppure obblighi una esecuzione od un'altra. Un giocatore destrorso con occhio sinistro dominante può colpire benissimo il dritto in open, magari lo si vedrà guardare la palla con la testa leggermente più ruotata a destra rispetto ad un giocatore con occhio destro dominante.
Riguardo al rovescio (e questo vale ancor di più per il dritto) aprire con la racchetta ben alta aiuta ad accelerarla e in genere rende il movimento più fluido perchè nella prima parte dello swing il braccio-racchetta correrà in "discesa". Però il movimento risulterà più complesso da gestire e quando la velocità di palla dello scambio diventerà più elevata sarà richiesto un tempismo ed un controllo del braccio-racchetta più che buono, altrimenti si incontreranno difficoltà nel trovare bene la palla in fase di impatto. Per questo spesso nelle fasi iniziali dell'apprendimento si privilegia uno swing in cui la racchetta parta dal basso, sia per la maggiore semplicità di esecuzione, sia per enfatizzare il concetto chiave di verticalità durante l'impatto dato che i principianti tendono a colpire la palla muovendo la racchetta parallela al terreno, mentre il tennis si gioca dal basso verso l'alto.
Passando alle impugnature da bimane, fermo restando che a diversi stili di impugnatura corrispondono anche differenze a livello di esecuzione e di swing vediamo di distinguere i vari casi.
Un giocatore destrorso BIMANE PURO utilizzerà per la mano destra prese che vanno dalla continental fino alla eastern o addirittura semi-western di dritto (si avete capito bene ci sono casi limite di giocatori che mantengono quasi una semiw. di dritto piegando moltissimo il polso per inclinare adeguatamente il piatto corde) mentre sulla sinistra utilizzerà solitamente o una eastern o al massimo una semi-western di dritto mancino, poichè in questi casi si identifica la presa come se si stesse osservando un dritto portato con la mano sinistra. (per questo di un giocatore destrorso che gioca un rovescio bimane puro si dice che ha un rovescio bimane sinistra dominante, e l'impugnatura significativa è quella della sua mano sinistra, letta come se fosse un dritto mancino).
Ci sono poi giocatori dal rovescio bimane che adottano sulla loro mano dominante prese da rovescio ad una mano o quasi: in questo caso siamo di fronte a giocatori che in realtà eseguono un rovescio ad una mano con l'assistenza aggiunta della mano non dominante la cui impugnatura varia ma non è più significativa perchè in realtà a condurre ora è la mano dominante del giocatore, e in questo caso l'impugnatura che conta è quella della mano destra (giocatore destrorso) letta come se fosse un rovescio monomane. (tutto il contrario di quello che accade per i bimani puri)
prima di lasciarvi posto la raccolta che l'utente Felipo ha pazientemente fatto e mi ha spedito di alcuni scritti frutto della collaborazione fra me e l'amico-collega allenatore Satrapo, è un buon database di informazioni di base, trucchi e piccoli segreti
Spero di aver dato una mano a qualcuno a migliorare il suo tennis ed è stato un vero piacere collaborare attivamente allo sviluppo di questo forum in una discussione costruttiva con tutti.
Ricordo in particolare i primi tempi quando in quattro gatti ci si scambiava due post in un intero giorno ed è davvero stato divertente. Da allora il forum è rapidamente cresciuto e spero di aver contribuito anch'io a renderlo un buon luogo di dialogo e confronto
Um bejo a todos
------------------------------------------------------------------ WIK ROVESCIO UNA MANO --------------------------------------
E´quasi impossibile stabilire senza vedere dove sia il problema.
Ma si spuo´stabilire i dati salienti di un rovescio a una mano che é un colpo molto diverso nella distribuzione dei pesi da un rovescio a due mani. Stabilito che tu lo fai bene stilisticamente e questo é giá importante, la differenza sostanziale con il dritto e il rovescio a due mani é la quasi assenza della ritenzione di palla. Il tempo di permanenza della palla nelle corde che é quell'in piú in grado di dare a un normale colpo la velocitá necessaria a diventare un colpo incisivo nel rovescio a una mano é quasi nulla. In quel brevissimo periodo di ritenzione scarichiamo i pesi accumulati nella preparazione del colpo, ginocchia, busto, peso del corpo, braccio, rotazione della spalla sulla palla. Ed il tempo é sufficientemente lungo da accumulare appieno l'energia potenziale.
Nel rovescio a una mano questo non succede, ovvero, avendo l'unica spalla che sta lavorando la destra, la destra altro non puó fare che da perno fisso su cui ruota il colpo.
Da questo che ne deriva ? Ne deriva che l'energia accumulata nella preparazione viene scaricata in un solo attimo estremamente breve sulla palla, senza possibilitá di correzione alcuna.
Avete mai notato come nel dritto possiamo variare di molto il punto d'impatto della palla ? Piú avanti, piú indietro, piú vicino al corpo, questo perché il lungo periodo di ritenzione ci concede comunque il tempo e il movimento per scaricare i pesi sulla palla. Il colpo piú o meno riesce lo stesso a velocitá per lo meno decente. Nel rovescio a una mano questo non puo´avvenire, se sbagliamo appena qualcosa la palla esce o morta o impazzita.
Stabilito questo si comprende come sulla palla da colpire il momento di scaricare peso é unico, uno solo e imprescindibile. Il peso deve arrivare tutto in quell'unico istante giá pronto e confezionato. L'energia potenziale accumulata viene scaricata ed esplosa tutta in un colpo solo.
Ne deriva che il punto di impatto della palla nel rovescio a una mano é avanzato, una minima variazione di quel punto d'impatto non ti dá sufficiente forza per effettuare un vincente. Il timing in cui senti tutto il peso che hai accumulato scaricarsi appieno sulla palla é fondamentale uno, unico e imprescindibile. Avanzando quel punto, che molto grosso modo corrisponde al momento di uscita di palla del dritto possiamo ottenere la resa potenziale.
La distribuzione del peso dall'indietro all'avanti deve arrivare a quel punto d'impatto in pieno carico e scaricata tutta a grande velocitá, non c'é tempo di ritenzione e correzione alcuna. E questa velocitá di scarico di peso la posso ottenere solo aumentando la velocitá del braccio. Il braccio quando picchio per un vincente viaggia a velocitá supersonica, il punto d'impatto resta uguale, ben avanzato, ma la velocitá del braccio non deve superare il livello definito "di confort" al fine di non strappare il colpo.
Il rovescio a una mano é un colpo strappato per definizione visto che l'esecuzione é estremamente rapida, ma lo é anche per tensioni muscolari, e mi spiego meglio. Mentre nel dritto e nel rovescio a due mani possiamo e dobbiamo al fine della resa migliore rilasciare totalmente la muscolatura in preparazione, tenderla al massimo in fase di impatto e rilasciarla nuovamente in uscita, l'obbligo di dare grande velocitá e stabilitá al braccio nel rovescio a una mano mano ci costringe a tendere la muscolatura ben prima dell'impatto, ma non troppo, ovvero esiste una misura perfetta che ci consente l'effetturare il colpo in maniere corretta, ma non il troppo tale da indurire il colpo e scaricare energie nella muscolatura e non sulla palla. Ma il rilasciamento muscolare in uscita é fondamentale, la racchetta va da sola verso la rete e la punta della racchetta si alza a fine colpo naturalmente.
Il rovescio a una mano é un colpo estremamente tecnico e fatto di precari equilibri. La combinazione difficile e perfetta di questi equilibri rendono il normale rovescio in un rovescio incisivo e vincente e mi raccomando, punta del piede destro rivolta verso la rete o quasi, non parallelo alla rete altrimenti come facciamo a scaricare il nostro peso dall'altra parte del campo ? E' incredibile quanti malgrado ore e ore di maestri e anni di gioco praticato ancora mettano quel piede in maniera errata compromettendo tutta l'esecuzione !
L'esercizio per abituarsi a questo é 1 10 100 1.000 10.000 rovesci fatti uno di seguito all'altro OSSERVANDO LA PALLA FINO ALL' ULTIMO ISTANTE, non distogliere mai la vista dalla palla fino all'impatto, tenendo bene avanzato il punto d'impatto e trovando il tempo corretto in cui senti tutto il peso del corpo scaricarsi sulla palla. Pian piano si sente e si trova questo punto e si comincia a sentire che é un punto unico e imprescindibile al contrario del dritto e nel rovescio a due mani. Una volta trovato si comincia a velocizzare il braccio, sempre un po' di piú, sempre un po' di piú, finché si raggiunge il punto limite oltre il quale l'eccessiva velocitá rende il colpo nervoso. E questo va fatto 1 10 100 1.000 10.000 volte. Quando la velocitá di esecuzione é meccanizzata, il rovescio a una mano diventa micidiale.
Spero di essermi spiegato sul campo é molto , ma molto piú semplice che in un topic.
Adesso che vi siete beccati la filippica, buon tennis a tutti.
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Allora....allora.
Questo benedetto polso che NON DEVE MUOVERSI e DEV'ESSERE A 90 GRADI.
facciamo due tre ragionamenti
Come posso colpire la palla per avere sempre lo stesso riferimento e di conseguenza ritrovare il controllo sulla base del colpo precedente ?
Come posso resistere col polso all'impatto violento della pallina senza avere un cedimento e di conseguenza una variazione della direzione ?
Come posso trasferire tutta la potenza del mio swing senza dispersione alcuna ?
Come posso determinare una costante nella determinazione della lunghezza della mia palla ?
risposta
solo bloccando il polso a 90 gradi, pensateci per benino e se qualcuno ha un'idea migliore in proposito lo dica che rivoluzioniamo il concetto di tennis moderno, scriviamo due righette a Bollettieri dicendogli chiaro e tondo che non aveva capito un'ostrega. Ma.....
quasiasi altra posizione non risponde ai requisti richiesti o per un motivo o per un'atro.
Quando parli di queste cose, l'obiezione e la perplessitá che gli allievi ti fanno é :
ma se io frusto tiro piú forte
ma i pro frustano.
Sulla prima é in minima parte vero, nel senso che se mi arriva una palla lenta la frustata di polso aumenta la velocitá di palla, ma é anche vero che se la palla che mi arriva é forte questo minimo vantaggio viene perso e perdo potenza invece di guadagnarne, e i requisiti alle altre domande vengono meno.
Sulla seconda é falso, i pro non frustano, solo pochissimi lo fanno e con scarsi risultati, uno é Gasquet, infatti il suo dritto é una schifezza, un altro é Verdasco, infatti il suo dritto anche se molto potente per il braccio bionico che si ritrova é incostante al massimo, ci son giornate che ne azzecca uno su due e ci son periodi che perde anche da mio zio Pino, e uno dei motivi é proprio questo.
Il modo corretto con cui si usa il polso nello swing e che sembra una frustata in realtá é l'effetto catapulta derivante dal posizionamento del polso, una sorta di polvere pirica aggiunta che ti consente di lanciare il braccio a velocitá superiore. Se avete un po' di pazienza con l'attenta lettura di qualche video riusciamo a beccare il movimento perfetto e anche a capire perché ad Alex (Djoko) scappa qualche dritto di troppo.
Partiiamo da Federer, concentratevi esclusivamente sul polso e scandite bene i secondi
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dal secondo 0 al secondo 14 il polso é a 180 gradi
al secondo 15 improvvisamente appare la posizione 90 gradi, ma guardate bene l'apertura della racchetta, parallela alla linea laterale, e del braccio, quasi perpendicolare alla linea laterale, quello é il momento perfetto per posizionare e ottenere l'effetto catapulta. In pratica la racchetta rimane immobile ed il braccio, comandato dal gomito, é giá quasi a metá dello swing. Il polso rilasciato consente questo, parte il braccio, ma la racchetta no, il polso si flette a 90 gradi e l'arco é pronto per scagliare.
Per i piú esperti c'é un altro particolare importantissimo da notare al secondo 14, é partita l'anca e il busto é fermo. Ovvero il posizionamento del polso corrisponde esattamente al famigerato anticipo d'anca, Federer oltre alla racchetta in quel preciso istante ha caricato anche il busto a mó di arco.
Il posizionamento della racchetta prosegue parallela fino al secondo 17, mentre il polso é ancora bloccato a 90 gradi, il braccio é alla massima velocitá, il busto stá scaricando tutto il suo peso di rotazione, e la flessione delle ginocchia stá scaricando tutto il peso in avanti, lo notate da come la linea in basso della fine dei pantaloncini si alzi.
MOSTRUOSO, ha caricato tutto il possibile e ora lo stá lanciando contro la palla, notate la palla dov'é, quasi é arrivata e la racchetta é ancora parallela
Tutto ora vá a impattare, al secondo 18, la racchetta facendo perno sulla spalla e la rotazione di busto si posiziona a 90 gradi rispetto alla linea laterale in posizione ben avanzata rispetto al corpo, polso ancora bloccatissimo.
CONCLUSIONI
polso a 90 gradi, bloccato, che NON VA' POSIZIONATO A FINE APERTURA, ma rilasciandolo si posiziona per inerzia del peso della racchetta a braccio giá in esecuzione dell swing.
Secondo 20, guardate dove Federer stá guardando, guarda ancora il punto d'impatto, non alza la testa, perché ? Perché la testa é pesante e il movmento di rialzo della testa a guardare la pallina potrebbe pregiudicare la riuscita del colpo. Ma notate il polso che é quello a cui noi interessa. Ritorna a 180 gradi o quasi, perché ? perché la muscolatura si stá tutta rilasciando, guai a farla rimanere rigida. L'irrigidimento della muscolatura prima e dopo l'esecuzione pregiudica enormente il risultato. La muscolatura é a pieno regime di tensione muscolare solo ed esclusivamente al momento dell'impatto, polso compreso, che vá mollato subito dopo e per decontrazione quasi rimbalza a 180 gradi dai 90 di partenza.
Passiamo ora ad Alex-Djoko per vedere il suo errore, ma prendiamo un video differente a quello postato che rende piú chiaro il problema
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Secondo 09, posizione del polso giá presa, faccia della racchetta a 90 gradi rispetto alla linea parallela. SBAGLIATO, perché questo non consente di caricare la catapulta.
Ma guardate che combina per ovviare al problema, al secondo 10 rimette il polso a 180 gradi, fa quello che abbiamo visto dul dritto di Federer, e rimette in posizione 90 gradi al secondo 14.
Quel movimento in piú é dannoso, come ogni movimento in piú del tennis, gli fa perdere tempo nell'apertura per niente, gli fa contrarre la muscolature per niente, gli fa perdere i riferimenti di meccanismo automatico.
Ok é vero che corregge, errore gravissimo é posizionare il polso a fine apertura e non a swing giá lanciato per inerzia della racchetta, ma comunque la perdita di riferimento meccanico ti sballa il risultato e secondo la logica che non é mai troppo presto per aprire ti fa semplicemente perdere del tempo preziosissimo che puó costringerti a volte ad affrettare l'esecuzione per sopperire al tempo perduto.
Ed ora che conoscete alcuni dei segreti del polso, godetevi l'effetto catapulta che mette Nadal
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sul suo posizionamento di polso, addirittura butta la racchetta quasi all'indietro, ma la mantiene sempre a faccia parallela all linea laterale, mai si deve buttare a faccia perpendicolare.
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Il controllo del tappo verso la rete é un buon esercizio.
Piú che un esercizio vedo se riesco a spiegare una filosofia che é davvero una frontiera del tennis. Un importante aspetto che é in grado di migliorare molto il nostro tennis. Rilasciamento muscolare.
Se date per benino un'occhiata a Murray non capite bene da dove arriva tutta quella birra che ha in corpo da diventare numero ex 2 al mondo, ora numero 3 e candidato allla successione al trono.
Ok, tatticamente é una volpe, ma i suoi colpi non sembrano tecnicamente poi cosí eccezionali da competere a quei livelli. C'é di meglio, ma se lo osservate bene sembra stia cascando da un momento all'altro quando colpisce, a volte penso "adesso gli casca pure la racchetta di mano". E' davvero l'esponente piú alto del concetto :
Meno muscoli mettiamo in moto e piú li usiamo solo al momento necessario, piú i miei colpi sono precisi e potenti.
Avevo delle foto in sequenza di Kuerten a torso nudo che esplicavano perfettamente la cosa, purtroppo le ho perse, vediamo se riesco nel difficile compito di spiegarlo in uno scritto usufruendo dell'input del corretto posizionamento del polso a fine apertura.
Dapprima bisogna provare senza racchetta.
Si parte dalla posizione di attesa e si esegue il movimento di apertura teorico, si passa con la mano ad altezza dell'orecchio con le dita puntate verso l'alto, fate il movimento lentamente e arrivate a posizionare il braccio fino a fine apertura. Non avete la racchetta in mano e siete comodamente seduti sulla sedia del pc. Fatelo e rifatelo in maniera rilassata, senza forzare assolutamente nessun muscolo, usate solo i muscoli necessari per farlo.
Noterete due cose, i muscoli usati sono pochissimi, e il polso a fine apertura é a 180 gradi, non a 90, se volete metterlo a 90 dovete usare i muscoli del polso e della mano, ma ci siamo imposti di usare solo ed esclusivamente i muscoli necessari senza tendere gli altri.
La velocitá di un movimento di uná muscolatura rilasciata é molto maggiore di una muscolatura irrigidita.
Velocitá di esecuzione e controllo del movimento, abbiamo ottenuto due fattori importantissimi. Se velocizzate ora la cosa pian pianino noterete che se manteniamo i principi iniziali, l'apertura é estremamente rapida e armonica e il polso si posiziona come vogliamo.
Se a questo punto aggiungiamo lo swing sempre partendo da un movimento lento e seguendo la filosofia possiamo pian piano raggiungere velocitá eccezionali, partendo da una posizione di fine apertura rilasciata e irrigidendo la muscolatura lentamnete solo al bisogno, ovvero quando siamo prossimi al punto d'impatto.
Aggiungiamo ora la racchetta, ma siamo sempre senza palla e rifacciamo nello stesso identico modo gli stessi movimenti e ripetiamo la sequenza. Non cambia molto fino a fine apertura, in piú usiamo solo i muscoli necessari per impugnare il manico, ma tentiamo di usare il meno possibile anche quelli impugnando quasi solo con le dita lievemente ed in pistol allungatissima.
A fine corsa anche con la racchetta in mano siamo a 180 gradi col polso e soprattutta con l'importante punta abbassata rispetto all'asse del braccio. Ora facciamo lo swing e noteremo una cosa, che se impugnamo molto lievemente e facciamo un piccolo scatto in avanti pensando come dev'essere che é il gomito a comandare lo swing, la racchetta rimane dov'é perché non ha muscoli e pesa, il braccio prosegue la sua corsa in avanti usando solo i muscoli necessari e il posizionamento del polso avviene naturalmente a 90 gradi proprio per inerzia del movimento e la muscolatura del polso si tensiona da sola quando siamo prossimi al punto teorico d'impatto.
Velocizziamo ora tutto questo movimento, sempre facendo attenzione a rilasciare il piú possibile tutto quello che non é strettamente necessario e mandate tutto in tensione totale solo ed esclusivamente al momento d'impatto scoprirete tre cose
puoi raggiungere velocitá di apertura e swing mai raggiunte
posizioni il polso in maniera naturale e corretta rispettando perfettamente i tempi
avrete capito il movimento di Murray del dritto in slow motion che nel frattempo vi siete guardati una ventina di volte e lo sentite simile al vostro.
Quando andate in campo tentate prima di giocare di ripetere tutta la sequenza e poi tentate di farlo con palla in arrivo, dapprima con uno scambio molto lento e poi pian piano aumentandolo.
Aggiungiamo un piccolo trucco. Se tensionate a piacimento il braccio sinistro aiutate cosí il bilanciamento dei movimenti rilasciati della parte destra rispetto all'asse del corpo, ed ecco il perché nelle foto e nei clip si vedono quelle braccia e mani sinistre rattrappite a mó di fil del terrore.
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remesso che gli elastici sono sempre una buona soluzione le visualizzazioni/metodologie più diffuse sono:
Puntare la palla in arrivo con il tappo della racchetta in fase di apertura: costringe il polso ad assumere la posizione corretta prima dello swing ma è una soluzione temporanea per memorizzare la posizione di partenza in quanto a mio avviso "vizia" ad una apertura con la racchetta troppo bassa.
Iniziare lo swing immaginando che la racchetta sia conficcata nel telone di fondo alle proprie spalle e che vada sfilata da li andando a colpire: in sostanza si cerca di limitare il movimento a sportello che è quello che mette fuori posizione il polso aprendo il suo angolo.
Esistono in commercio anche attrezzi studiati e sponsorizzati da grandi nomi per bloccare il polso ma io li sconsiglio non perchè siano poco efficaci, in realtà funzionano benissimo, ma semplicemente perchè si può ottenere lo stesso risultato con un paio di elastici ed i soldi risparmiati ve li mangiate in pizzeria
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Il problema é di facile o non facile soluzione a seconda di quanto impegno ci si mette.
Il perché si vá in trottola dipende ovviamente dal peso che non é scaricato in avanti, ma del perché non lo si fa dipende puó dipendere da piú di una ragione.
Il metodo piú semplice é l'autocorrezione, sforzarsi di dare appoggio sul piede destro e spostare il peso al momento di colpire in avanti caricando meno possibile il sinistro e usandolo solo per scaricarci il peso del destro al momento di colpire. Da qui si comprende poi se il problema dipende da una cattiva ricerca della distanza.
Se infatti ci si appoggia troppo sul sinistro é perché appoggiando su entrambi i piedi possiamo equilibrarci meglio per correggere la distanza di palla al momento di colpire, cosa che si deve evitare, niente pigrizia e procurare la distanza giusta.
Il problema puó anche dipendere dalla pigrizia nel flettersi, un buon topspin é dato di gambe e di braccia, la trottola a volte sopperisce alla flessione chiudendo in se stesso il colpo per coprire ció che non riusciamo a fare con il corretto movimento, ma il risultao é una palla coperta si, ma davvero senza peso.
C'é un esercizio da fare che mi é stato consigliato perché ho avuto anch'io un periodo che andavo in trottola. Te lo riporto esattamente come é stato consigliato a me (fonte Satrapo)
Palmi delle mani rivolti verso il cielo e un bel manico di scopa impugnato distanziando le mani di circa una volta e mezza la larghezza delle spalle.
Con una pallina a terra un paio di metri alla tua destra, steppi e cerchi la palla nell'immaginario punto di impatto in corrispondeza della pallina a terra in modo da arrivare pronto a colpire in semiopen con il corretto piegamento delle gambe e tutto il resto. Il manico di scopa impugnato con i palmi rivolti verso l'alto simulerà egregiamente una apertura reale, con il sinistro ben puntato all'esterno e la destra allineata correttamente verso la palla immaginaria in arrivo, ovvero come se il tappo della racchetta puntasse la palla in arrivo. Da questa posizione, in un attimo di still controlli (o fai controllare da uno che lo sappia fare) che:
Gli appoggi siano corretti per una semi-open, ovvero peso al 90% sul destro, sinistro scarico, un po più avanzato verso la rete rispetto al destro con tallone se vuoi leggermente sollevato.
Il manico di scopa deve esere perfettamente allineato con la riga laterale, ovvero devi puntare perpendicolarmente verso la rete (e verso il telone di fondo dalla parte opposta). E' MOLTO IMPORTANTE che la torsione di busto non superi questo angolo, il manico di scopa deve essere parallelo alla riga laterale e non andare oltre questo angolo.
Dopo questo istante di still ruoti il busto portano la scopa parallela alla linea di fondo, e NON OLTRE, con un movimento fluido, non strappato, morbido ma non lento, in modo da ritrovarti a guardare la rete con il busto perfettamente parallelo ad essa. Una cosa fondamentale è evitare di fare microaggiustamenti quando dallo still si inizia la rotazione: molti commettono l'errore di ripartire dallo still col "la rincorsa", ovvero effettuando una ulteriore micro-torsione per prendere slancio prima di iniziare la rotazione di ritorno del busto: DA EVITARE COME LA PESTE! Sei fermo in posizione di apertura e da qui parti con la rotazione, non ci devono essere microaggiustamenti.
Durante la torsione dovrai avanzare di circa una ventina di cm verso la rete, in pratica la scopa dovrà trovarsi ASSOLUTAMENTE PARALLELA alla linea di fondo, ma appena ultimata la rotazione di ritorno dovrai essere più avanzato di una 20ina di cm rispetto alla pallina a terra in corrispondenza dela quale hai mimato l'impatto.
L'vanzamento dovrai ottenerlo facendo lavorare le gambe come in un vero colpo, ovvero spingendo dal basso ed in avanti verso la palla, in modo da garantirti l'avanzamento senza avere la consapevolezza di "saltare": sarà un avanzamento durante il quale i piedi si manterranno veramente vicini al terreno anche nella fase aerea. Non sarà un salto, sarà una conseguenza della translazione del peso in avanti.
Ripeti la sequenza tornando al punto di partenza con ricerca di campo tennistica, magari approfittane per perfezionare il footwork concentrandoti sul cross-over, quindi steppi e riparti verso il nuovo impatto immaginario.
In questo modo appoggi e busto inizieranno a lavorare in maniera indipendente: le gambe per verticalizzare il peso sulla palla mentre il busto ruoterà senza interferire con gli appoggi.
Se vuoi allenare anche l'addome e gli obbliqui pui utilizzare un bastone pesato senza però esagerare con il carico, va già bene un bilanciere piccolo senza pesi, ma solo quando eseguirai l'esercizio con precisione millimetrica con il manico di scopa: in generale non caricate mai prima di aver acquisito a perfezione la dinamica dell'esercizio.
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Dritto in semi-open va bene se ti viene bene, l'occhio dominante non è che di per se impedisca oppure obblighi una esecuzione od un'altra. Un giocatore destrorso con occhio sinistro dominante può colpire benissimo il dritto in open, magari lo si vedrà guardare la palla con la testa leggermente più ruotata a destra rispetto ad un giocatore con occhio destro dominante.
Riguardo al rovescio (e questo vale ancor di più per il dritto) aprire con la racchetta ben alta aiuta ad accelerarla e in genere rende il movimento più fluido perchè nella prima parte dello swing il braccio-racchetta correrà in "discesa". Però il movimento risulterà più complesso da gestire e quando la velocità di palla dello scambio diventerà più elevata sarà richiesto un tempismo ed un controllo del braccio-racchetta più che buono, altrimenti si incontreranno difficoltà nel trovare bene la palla in fase di impatto. Per questo spesso nelle fasi iniziali dell'apprendimento si privilegia uno swing in cui la racchetta parta dal basso, sia per la maggiore semplicità di esecuzione, sia per enfatizzare il concetto chiave di verticalità durante l'impatto dato che i principianti tendono a colpire la palla muovendo la racchetta parallela al terreno, mentre il tennis si gioca dal basso verso l'alto.
Passando alle impugnature da bimane, fermo restando che a diversi stili di impugnatura corrispondono anche differenze a livello di esecuzione e di swing vediamo di distinguere i vari casi.
Un giocatore destrorso BIMANE PURO utilizzerà per la mano destra prese che vanno dalla continental fino alla eastern o addirittura semi-western di dritto (si avete capito bene ci sono casi limite di giocatori che mantengono quasi una semiw. di dritto piegando moltissimo il polso per inclinare adeguatamente il piatto corde) mentre sulla sinistra utilizzerà solitamente o una eastern o al massimo una semi-western di dritto mancino, poichè in questi casi si identifica la presa come se si stesse osservando un dritto portato con la mano sinistra. (per questo di un giocatore destrorso che gioca un rovescio bimane puro si dice che ha un rovescio bimane sinistra dominante, e l'impugnatura significativa è quella della sua mano sinistra, letta come se fosse un dritto mancino).
Ci sono poi giocatori dal rovescio bimane che adottano sulla loro mano dominante prese da rovescio ad una mano o quasi: in questo caso siamo di fronte a giocatori che in realtà eseguono un rovescio ad una mano con l'assistenza aggiunta della mano non dominante la cui impugnatura varia ma non è più significativa perchè in realtà a condurre ora è la mano dominante del giocatore, e in questo caso l'impugnatura che conta è quella della mano destra (giocatore destrorso) letta come se fosse un rovescio monomane. (tutto il contrario di quello che accade per i bimani puri)