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WTA Stanford  (39) Bank10 Stanford - USA


25 – 31 /7


Name: Bank of the West Classic
Tier: WTA Stanford  (39) Wta_pr10
Prize Money: $721,000
Surface: Hard/Outdoors

Campionessa Uscente: Victoria Azarenka


WTA Stanford  (39) Images27


WTA Stanford  (39) Vika10


Ultima modifica di errex il Lun 1 Ago 2011 - 7:42 - modificato 4 volte.

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


Entry List

1 Azarenka, Victoria
2 Sharapova, Maria
3 Marion Bartoli
4 Samantha Stosur
5 Radwanska, Agnieszka
6 Goerges, Julia
7 Ivanovic, Ana
8 Hantuchova, Daniela
9 Kirilenko, Maria
10 Lisicki, Sabine
11 Errani, Sara
12 Marino, Rebecca
13 Morita, Ayumi
14 Date-Krumm, Kimiko
15 Sevastova, Anastasija
16 Halep, Simona
17 Zahlavova Strycova, Barbora
18 McHale, Christina
19 Arvidsson, Sofia
20 Williams, Serena
21 wc-Cibulkova, Dominika

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


anche Maria Sharapova sara' ai nastri di partenza.

MaSha , che ha gia’ al suo attivo 23 titoli WTA e 3 Slam, va ad aggiungersi al panorama di nomi gia’ di per se’ interessanti, tra cui Serena Williams, Ana Ivanovic, Samanta Stosur e Vika Azarenka.

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA

sorteggiato il MD

(1) V. Azarenka (Blr) v. Bye
S. Arvidsson (Swe) v. Qualifier
M. Lucic (Cro) v. C. Mchale (Usa)
K. Date (Jpn) v. (otto) D, Cibulkova (Svk)

(3) M. Bartoli (Fra) v. Bye
R. Marino (Can) v. C. Vandeweghe (Usa)
Q v. Q
A. Morita (Jpn) v. (7) v. A. Ivanovic (Srb)

(5) A. Radwanska (Pol) v. B. Zahlavova (Cze)
(WC) H. Bartel (Usa) v. K. Chang (Tpe)
S. Halep (Rou) v. S. Lisicki (Ger)
(4) S. Stosur (Aus) v. Bye

(6) J. Goerges (Ger) v. M. Kirilenko (Rus)
S. Williams (Usa) v. A. Rodionova (Aus)
Q v. D. Hantuchova (Svk)
(2) M. Sharapova (Rus) v. Bye

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


chi avanza ...e chi no


R. Marino (Can) / C. Vandeweghe (Usa) ; A. Radwanska (Pol) / B. Zahalavova (Cze); C. Mchale (Usa) / M. Lucic (Cro) ; D. Cibulkova (Svk) / K. Date (Jpn) ; C. Chang (Chn) H. Barte (Usa).

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


chi avanza ...e chi no


M. Erakovic (Nzl) / S. Ardvisson (Swe) ; S. Lisiki (Ger) / S. Halep (Rou) ; A. Morita (Jpn) / A. Ivanovic (Srb) ; M. Kirilenko (Rus) / J. Goerges (Ger) ; A. Radwanska (Pol) / O. Savchuk (Ukr) ; D. Hantuchova (Svk) / R. Fujiwara (Jpn) ; S. Williams (Usa) / An. Rodionova (Aus)

da TWI (n.d.r.)
Ritorno con il botto sui campi del proprio paese per Serena Williams che, assente dal 2009, vince non lasciando nemmeno un game alla malcapitata australiana Anastasia Rodionova, nel suo primo turno del torneo in corso di svolgimento nella cittadina universitaria di Stanford.
Alla sua terza apparizione nell’ultimo anno, dopo l’infortunio patito al piede, Serena è apparsa subito convinta e focalizzata sull’obiettivo vittoria benché la sua avversaria fosse stata battuta consecutivamente negli ultimi cinque incontri. Il suo rigido programma di avvicinamento agli Us Open prevederà, dopo Stanford, una rinuncia a Cincinnati e Toronto per presentarsi al meglio della condizione a Flushing Meadows. “Voglio tornare a giocare bene. Tutto ciò che è accaduto nell’ultimo anno, mi sta insegnando ad avere pazienza”, queste le parole della minore delle sorelle Williams in conferenza stampa.
Parte vincendo e convincendo anche Maria Kirilenko, che elimina la testa di serie numero 6, la tedesca Julia Goerges. La russa che detiene lo sconfortante primato di aver perso 13 match consecutivi contro le prime venti classificate, affronterà ora Serena Williams in un incontro dall’esito apparentemente scontato. Soprende l’eliminazione di Ana Ivanovic contro la giapponese Morita per 6-3, 7-5, nonostante l’ennesimo cambio di allenatore che sembra ben lungi dal portare frutti. Vincono anche Daniela Hantuchova, all’esordiente giapponese Rina Fuijwara, Sabine Lisicki su Simona Halep e Marina Erakovic, che reduce da 10 vittorie negli ultimi 12 incontri, elimina la svedese Sofia Arvidsson.



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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


Passano ai quarti...
(1a giornata)


D. Cibulkova (Svk) d. C. Mchale (Usa) 64 – 26 - 63
M. Bartoli (Fra) d. R. Marino (Can) 64 – 63
A. Radwanska (Pol) d. C. Chang (Chn) 64 – 36 - 60
M. Sharapova (Rus) d. D. Hantuchova (Svk) 62 – 26 - 64

da TWI (n.d.r.)
Maria Sharapova, non senza soffrire, ottiene il pass per il turno successivo, dopo essersi aggiudicata una battaglia durata più di due ore contro Daniela Hantucova. Primo set agevole per la russa che sul due pari strappava il servizio per due volte consecutive all’avversaria ed in appena 36 minuti si aggiucava il parziale. Nel set successivo la siberiana incappava in un lungo passaggio a vuoto, fin dai primi game di servizio: Hantuchova strappava un break alla russa sull’uno pari, subiva subito il contro break, ma riusciva ad imporsi con un parziale di quattro giochi vinti di fila, che le permettevano di ripagare con la stessa moneta, il 6-2 subito nella prima partita. La slovacca sembrava poter sfruttare l'inerzia favorevole anche nel parziale decisivo, ma dopo essersi portata avanti per 2-0, subiva il poderoso ritorno di Maria che conquistava 4 giochi consecutivi, imponendosi infine per 6-4. Da sottolineare come sempre l’enorme quantità di doppi falli della russa: a fine incontro se ne conteranno ben 11, bilanciati solo in parte dai 7 aces.

Soffre molto anche Dominika Cibulkova, che supera il secondo turno, dopo essersi complicata la vita più del previsto contro la diciannovenne numero 65 del mondo Christina McHale. La slovacca riesce ad avere la meglio soltanto al terzo set grazie soprattutto ad una buona percentuale di punti vinti sulla seconda palla di servizio. Il match, durato quasi 2 ore, consente alla Cibulkova di qualificarsi per i quarti di finale, dove affronterà una tra Victoria Azarenka e Marina Erakovic.


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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


Passano ai quarti...
(2a giornata)


A. Morita (Jpn) d. U. Radwanska (Pol) 46 – 75 - 61
M. Erakovic (Nzl) d. V. Azarenka (Blr) 46 – 75 - 62
S. Williams (Usa) d. M. Kirilenko (Rus) 62 – 36 - 62
S. Lisiki (Ger) d. S. Stosur (Aus) 63 – 75


...un messaggio per Alisa...
...che sta combattendo la sua partita piu' importante...



WTA Stanford  (39) Alisa10
(photo Eric Taylor through WTA off site)




da TWI (n.d.r.)

Nel più ricco torneo Premier di Stanford cadono due prestigiose teste di serie, tra cui la numero uno Victoria Azarenka, che non festeggerà in campo il suo ventiduesimo compleanno. La bielorussa si è infatti lasciata rimontare a sorpresa dalla neozelandese Marina Erakovic, proveniente dalle qualificazioni dopo un lungo periodo di assenza. La numero 121 del mondo ha vinto per 4-6 7-5 6-2.



Meno sorprendente la sconfitta di Samantha Stosur, numero 4 del tabellone, ma mai troppo brillante in questo 2011, eliminata da Sabine Lisicki, sbloccata dalla semifinale di Wimbledon che le ha permesso di dimenticare la lunga serie di sconfitte. La tedesca ha prevalso per 6-3 7-5 qualificandosi per una sfida con la numero cinque Agnieszka Radwanska.

Non è testa di serie Serena Wiliams, che ha però regolato in tre set Maria Kirilenko (6-2 3-6 6-2) regalandosi un quarto di finale contro un’altra bella Maria, la Sharapova.

la prima vincitrice di giornata è Ayumi Morita che ha rimontato la più piccola delle sorelle Radwanksa, Urszula, impedendole di raggiungere nei quarti di finale la sorella Agnieszka. La giapponese si è imposta per 4-6 7-5 6-1 onorando la sua posizione di numero 50 del ranking WTA e sfruttando i timori della polacca, giunta dalle qualificazioni.

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


accedono alle SFs...



M. Bartoli (Fra) d. A. Morita (Jpn) 61 (ritiro)

S. Lisiki (Ger) d. A. Radwanska (Pol) 76(74) - 26 – 62

D. Cibulkova (Svk) d. M. Erakovic (Nzl) 61 – 61

S. Williams (Usa) d. M. Sharapova (Rus) 61 – 63

WTA Stanford  (39) 53e94e10
(photo Reuters)

da Eurosport (n.d.r.)
Serena Williams occupa attualmente la 169esima posizione nel ranking dopo quasi un anno di stop, e quello di Stanford è soltanto il terzo torneo cui partecipa dopo aver vinto Wimbledon nel 2010. Bene, ce n'è abbastanza per cominciare a risalire la china. Nello scontro fra due ex-numero 1 del mondo, Serena surclassa Maria Sharapova (testa di serie numero 2 del tabellone) aprendosi la strada per le semifinali con un perentorio 6-1 6-3, a dimostrazione che quel triste numero in classifica è destinato a mutare presto. E' la sesta vittoria consecutiva ai danni di Masha, che nel complesso scivola a un misero record di 2-7 negli scontri diretti contro Serena: la russa non la batte dall'ormai lontano 2004.

Ora Serena si giocherà l'accesso alla finalissima del torneo contro la tedesca Sabine Lisicki, che a sua volta ha superato i quarti al termine di una lunga battaglia con la polacca Agnieszka Radwanska, quinta testa di serie del tabellone, battuta 7-6(4) 2-6 6-2. "Non vedo l'ora di giocare - commenta la Lisicki, che riconosce già la ritrovata forza dell'avversaria -. Mi piacciono i match importanti e difficili. Contro Serena non ho niente da perdere".

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


vanno in finale...


M. Bartoli (Fra) per ritiro di D. Cibulkova (Svk)

WTA Stanford  (39) Serena12 S. Williams (Usa) d. S. Lisiki (Ger) 61 – 62

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


Serena e' tornata...


Serena Williams torna alla vittoria dopo un anno di digiuno

WTA Stanford  (39) Serena13
(ph Getty Images through WTA off site)

battendo in finale la francese Marion Bartoli WTA Stanford  (39) Bartol13 75 - 61

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Sono veramente felice per lei Smile
Come ha giocato? Puoi dare qualche info in più (per chi non ha Sky Wink)

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WTA Stanford  (39) Bank11 Stanford - USA


Serena is back !?


WTA Stanford  (39) Sw10
(Ph by Getty Imges through WTA off site)

da Tit 8n.d.r.)

Appena un mese fa, Serena Williams usciva affranta dal centrale di Wimbledon, superata in ottavi da Marion Bartoli e relegata oltre la 170° posizione della classifica WTA. I misteri che avvolsero il suo lungo periodo di inattività e il gioco alquanto discontinuo, posero diversi interrogativi su un suo possibile rientro ad altissimi livelli, sopratutto in vista della lunga parentesi sul cemento di casa. Poco più di 30 giorni dopo, nel WTA di Stanford, (720 mila $ montepremi), tocca ancora a Marion Bartolì essere la complice involontaria della rinascita sportiva di Serena, che come ai bei tempi mette tutte in riga, conquistando il 38° titolo e sfoderando una continuità di gioco e di rendimento notevole. Stanford non sarà Wimbledon, ma la grinta e il temperamento espresso dalla più giovane delle Williams, rende questa settimana californiana simile ai 15 giorni sui prati londinesi, segno che la voglia di tornare ben presto al top è tanta. Appena un set perso da Serena in tutto il torneo, che passa via liscia sia ai quarti che in semifinale, spazzando nell’ordine Maria Sharapova e Sabine Lisiki. Nella sua 51° finale della carriera, infine, soffre solo un set, prima che Marion Bartoli si squagli definitivamente. Successo simile anche per Nadia Petrova, che fa suo il neonato WTA di Washington, imponedosi 7-5 6-2 su Shahar Peer.
Marion ci prova. L’inizio è scoppiettante per la francese n.9 del mondo, brava a tenere alto il ritmo e lasciare poco campo alla sua avversaria. Le ottime percentuali al servizio, non garantiscono alla statunitense di respingere gli affondi avversari, sempre continui e precisi. Il rendimento in risposta, infatti, permette alla transalpina di guadagnarsi il primo break del match, strappato ai vantaggi del 3° gioco. Serena fatica a trovare il suo passo, rischiando parecchio nei game successivi. La Bartolì, avanti 4-2, esce però battuta da un game fiume, dove fallisce 3 opportunità del 5-2 pesante, rimettendo in corsa la Williams. Due doppi falli condannano la francese al contro break del 4-4, ma al cambio di cambio Marion torna a mettere pressione alla sua avversaria, che con un paio di errori banali, le regala la possibilità di andare a servire per il primo parziale. Nel momento decisivo, però, il braccio di Marion trema ancora una volta, e con un game sciagurato al servizio, concede il 5-5 a Serena. Stavolta l’ex n.1 del mondo non si lascia sfuggire la sua preda, e ritrovando lo spirito di un tempo, mette a segno il colpo del KO che le vale il 7-5 finale. 5 doppi falli negli ultimi 3 turni persi al servizio, condanno la francese, debilitata anche da un problema ad una mano.
Serena sul velluto. Dopo un consulto medico, la francese ritorna in campo per il secondo set, ma evidentemente il danno è più serio di quanto non sembri. D’un tratto infatti si spegne la luce in casa Bartoli, che di fatto finisce qui la sua partita. Serena prende il pieno controllo del match, agevolata da un palleggio di puro contenimento della sua avversaria, incapace di spingere e controbattere come nel primo parziale. Il set si trasforma in una passerella per Serena Williams, che in meno di 15 minuti vola sul 5-0 con un parziale di 20 punti a 4. Il game della bandiera evita il cappotto alla francese, che si arrende 7-5 6-1 in un’ora e 22 minuti. Successo meritano per la Williams, che vincendo il suo 3° confronto diretto su 4° contro la transalpina, rientra tra le top 100 e si rilancia prepotentemente in chiave “US Open”
Raggiante a fine match Serena Williams: “ E’ fantastico tornare a sentire l’applauso del pubblico a fine match,- esordisce Serena- una sensazione che mi mancava da tantissimo tempo. Finalmente sto bene, ho giocato un buon tennis, ritrovando confidenza con i miei colpi e con il mio gioco, anche se ancora non sono al top. Sicuramente posso e devo fare di meglio. Per il momento – continua l’americana -penso poco agli US Open, voglio arrivarci passo dopo passo e con la speranza di avere le stesse possibilità di tutte le altre”.


da UBITennis (n.d.r.)

Nessuno più dei campioni ha tra le proprie caratteristiche una memoria certosina, cinica, diabolica. Non è difficile immaginare la reazione di Serena Williams alla notizia del ritiro in semifinale della Cibulkova; tale ritiro, infatti, le ha dato la possibilità di vendicarsi, a distanza di un mese, di una sconfitta molto dolorosa, sebbene probabilmente non del tutto inattesa neppure da lei. L’ottavo di finale di Wimbledon con Marion Bartoli fu infatti perso per una condizione fisica ancora troppo precaria.
Oggi invece è scesa in campo un’altra Serena, molto più pronta sia di fisico che di tennis. Lo si era già visto nei turni precedenti, con la Sharapova e la Lisicki ridotte ad involontarie compagne di allenamento. E il risultato si è visto: 7-5 6-1 in un’ora e ventidue minuti di gioco per la “piccola” delle sorelle Williams, che ha potuto così mettere fine ad un digiuno di tornei che si stava facendo pesantissimo per una tennista del suo livello; era dalla finale di Wimbledon dello scorso anno che infatti l’ex numero 1 del mondo non alzava un trofeo. Dal novembre 2009 (Masters) addirittura che non vinceva un torneo WTA.
Eppure anche oggi la Bartoli ha messo in difficoltà la vincitrice di 13 Slam, grazie ad una partenza a tavoletta. La tattica della francese era semplicissima: aggredire immediatamente Serena nei fondamentali d’inizio gioco, sia al servizio che in risposta, per impedirle di prendere l’iniziativa e anzi costringendola sulla difensiva.
Per buona parte del primo set la tattica della numero 9 del mondo ha funzionato, grazie anche ad una Serena piuttosto fallosa da fondo, poco reattiva negli spostamenti e infastidita dal sole che l’ha costretta più di una volta a servire prime che assomigliavano a terze.
Già nel terzo game la Bartoli è riuscita a portarsi avanti di un break al termine di un lungo game in cui Serena, sotto 15-40, aveva recuperato con il servizio per poi rovinare tutto commettendo diversi errori, alcuni dei quali piuttosto banali. In risposta l’americana, che in semifinale ha ridicolizzato il servizio potentissimo della Lisicki, non riusciva a trovare le giuste misure, infastidita dalla precisione e dal coraggio della Bartoli, che spesso ha tirato in questo frangente seconde di servizio profondissime.
Al contrario Serena, sebbene stesse servendo con alte percentuali (a fine primo set il tabellino avrebbe detto 81% di prime in campo, con una resa del 66 e 7 ace), non riusciva a trovare tranquillità e precisione, con il risultato di trovarsi nuovamente nei guai nel settimo game: sotto 2-4, ha infatti dovuto fronteggiare tre palle (non consecutive) del doppio break, che avrebbero quasi certamente sancito la fine del parziale.
Probabilmente è stato quello il momento chiave del match: con due errori in risposta della Bartoli e un ace, Serena si è riuscita a salvare, mettendo una pressione che la francese non è stata assolutamente in grado di reggere. Nel game successivo, infatti, la Bartoli ha giocato il primo pessimo game al servizio, commettendo due doppi falli (uno sulla palla break) e un gratuito di rovescio e neppure il regalo di Serena, che sul 4-4 ha in pratica restituito il break giocando un game allo specchio (due doppi falli e due gratuiti), è servito per dare serenità alla Bartoli, che ha ceduto a 15 il servizio nel game in cui poteva chiudere il set.
La partita è finita lì: la francese, ceduto il terzo turno di servizio consecutivo, ha anche lamentato un problema alla mano, ma in realtà a schiacciarla è stata la consapevolezza di aver sciupato troppe occasioni.
Serena, annusato il sangue, a inizio secondo set ha piazzato un break di 12 punti a 2, tornando a sedersi per il cambio campo su un comodissimo 3-0.
Arrivata all’ottavo gioco perso consecutivamente, la Bartoli ha racimolato l’orgoglio per non finire con un bagel e per addirittura tentare una disperata rimonta, portandosi sul 15-30 nel game in cui Serena serviva per il match. Ma non è successo nulla: la statunitense ha chiuso al primo match point, conquistando così il suo trentottesimo trofeo della carriera e salendo considerevolmente in classifica, aggirandosi ora attorno all'ottantesima posizione mondiale.
Un trofeo minore per il prestigio ma di grandissimo valore per la Williams, tornata dopo i mille, serissimi problemi fisici e il conseguente lungo periodo d’inattività.


Che l'unica vera, grande certezza del tennis femminile attuale sia tornata?
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