...SoloSeGiocAdriano ha scritto: MkAccins ha scritto: finito di leggere da pochi giorni, Agassi era e rimane uno dei miei giocatori preferiti, mi è sempre piaciuto molto il suo gioco, il libro però, scritto indubbiamente bene e di facile/scorrevole lettura(non è un suo merito cmq), mi ha fatto conoscere meglio Agassi persona e francamente questa persona non mi è piaciuta molto, l'ho trovata incoerente banale e povera di intelligenza, insomma il contrario di interessante, gli va sicuramente dato atto di essersi messo completamente in mostra (il titolo Open è azzeccatissimo) e per farlo ci vuole notevole coraggio, quindi rispetto assoluto sotto questo punto di vista ma per quanto riguarda l'odiare il tennis, le droghe, la mancanza di istruzione etc... preferisco tralasciare perchè onestamente speravo di conoscere con il libro un'altro tipo di Agassi che mi immaginavo ma alla fine Andrè mi ha proprio deluso, come d'altronde quasi sempre gli sportivi fanno con me.
Credo anch'io che in alcune vicende raccontate nel libro Agassi non ne esca così bene, ma credo fosse la cosa che gli interessasse di meno quando ha deciso, tramite Moheringer (il vero autore del libro), di mettere la sua vita nero su bianco. A me per esempio non è piaciuta la critica, seppur leggera, nei confronti di Chang che aveva l'abitudine di ringraziare Dio dopo una vittoria. O il mostrarsi come un povero incompreso quando ad inizio carriera la gente parlava di lui quasi esclusivamente per il suo look. O certe punzecchiate sul modo di porsi di Sampras, così diverso dal suo. O la sceneggiata con relative conseguenze nei confronti di Brooke Shields sul set di "Friends".
Io non critico il periodo in cui Agassi si drogava, perché chiunque può commettere degli errori, ma è vero che in certi passaggi del libro, a me personalmente, Agassi trasmette l'idea di una persona poco intelligente e chiusa di mente.
abbiamo avuto probabilmente la stessa sensazione, io personalmente l'ho trovato molto superficiale con l'eccessiva importanza del look, il parrucchino, la sua indubbia insicurezza, il suo modo di ragionare estremamente malleabile dalla comitiva di persone di cui si circondava ma anche le sue banali conversazioni e qualche atteggiamento infantile e tante altre piccole cose che durante la lettura me lo fanno apparire come dici tu "chiuso di mente", allo stesso tempo poi l'ho trovato decisamente ipocrita riguardo in primis onestà sbandierata-menzogne ATP sull'uso di droghe, poi su odiare il tennis-farci soldi a vagoni, processare la pubblicità canon-fare soldi e notarietà a non finire, contrattare l'abbandono della scuola-crearne una (attività meritevole e lui ne parla anche come una remissione da parte sua ma io lo trovo lo stesso incoerente) ...potrei continuare ma non voglio andare oltre anche perchè sono solo impressioni personali ed ho letto che ad altri il libro ha fatto tutt'altro effetto ed anzi ha dato un'idea di un Agassi umano che può sbagliare e che di conseguenza risulta più simpatico e tutto può essere ci mancherebbe.
La mia ultima considerazione, o per meglio dire idea che mi sono fatto, è che gli sportivi di alto livello per essere così bravi nel loro sport debbano essere, per la maggior parte, persone sostanzialmente poco acculturate e mentalmente semplici, non intendo stupidi... spero di essermi spiegato...
Nella valutazione complessiva potrebbe comunque incidere il mio avatar, che sulla questione sapete bene come la pensa!
...e per chi non dovesse saperlo lo riporto qui sotto:
Marat Safin su Andre Agassi e il suo uso di droghe
"Dovrebbe restituire tutti i titoli, compresi quello dello Slam, e tutti i soldi che ha vinto. Non difendo l'ATP, ma quel che Andre ha detto ha messo l'associazione in una posizione estremamente delicata. L'ATP gli ha permesso di vincere moltissimi tornei e un mare di soldi, non rivelando quel problema. Se lui è così onesto come dice di essere, dovrebbe andare fino in fondo e restituire tutto."