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scrivo qui di seguito un passo del libro di agam bernardini "lo zen e l arte di giocare a tennis",un pezzo che ritengo fondamentale per tutti noi:
"l esempio tipico per me sono i giocatori italiani.non è un caso che,negli ultimi anni,non siamo riusciti ad avere neanche un grande campione,al di la di quelle che possono essere le responsabilità della federazione.
da parte mia,sono totalmente d accordo con coloro,che si rifiutano di diventare delle macchine,dei robot,e che non vogliono sottoporsi ad un regime di allenamento che tende a soffocare completamente,o quasi,la classe e il talento individuale.
è opinione diffusa che i nostri giocatori,non emergono perchè non hanno voglia di sacrificarsi;ma io credo che questo generalmente non sia vero.
penso che si rifiutino di vivere una vita in cui il tennis deve essere l unico interesse,a scapito di un esistenza piu armoniosa e soddisfacente,in cui sia spazio anche per altri interessi,per la creatività,per le amicizie per l amore e non solo per i punti ATP,i tornei e i colpi top spin.
sinceramente rimpiango molto i vari mcenroe,connors,nastase,nohamche in campo ti facevano divertire ma avevano anche il tempo per suonare la chitarra,per cantare,per avere una vita privata.
come si fa oggi a divertire gli spettatori,quando giocare a tennis è diventato un lavoro,in nome del quale bisogna sacrificare tutto,in un età in cui invece si dovrebbe cercare soprattutto di divertirsi e di capire se stessi"
beh ragazzi,che dire,un applauso ad agam bernardini!! BRAVO!!!!

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questo Agam mi pare di ricordarlo. Giocava mica ai tempi di mezzadri, pistolesi meneschincheri, e compagnia cantante?

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Cesare ha scritto:
questo Agam mi pare di ricordarlo. Giocava mica ai tempi di mezzadri, pistolesi meneschincheri, e compagnia cantante?

questo non te lo so dire purtroppo,ma da come ragiona si vede che è un grande!!

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whiteshirt ha scritto:
Cesare ha scritto:
questo Agam mi pare di ricordarlo. Giocava mica ai tempi di mezzadri, pistolesi meneschincheri, e compagnia cantante?

questo non te lo so dire purtroppo,ma da come ragiona si vede che è un grande!!


allora me lo autoregalero' per Natale. era una curiosita', chissa' se qualche appassionato di tennis fine 70 inizio 80 se lo ricorda, a Roma c'era una buona fucina di talenti, sull'onda lunga di Adriano Panatta, che poi' non mantennero le promesse. lo stesso Claudio per me poteva diventare ottimo giocatore, il braccio l'aveva pure lui eh..

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Io questo libro lo sto leggendo in questo periodo, anche se un po' a rilento per via di altre faccende... Penso che la frase riportata non dovrebbe essere in nessun modo strumentalizzata: l'autore voleva sottolineare che il divertimento è uno dei punti essenziali (elencati a inizio libro) che non dovrebbero mai essere persi di vista per ottenere un migliore rendimento sui campi da gioco, non certo fornire un elemento di giustificazione per le prestazioni dei tennisti italiani.
Inoltre la prima edizione del libro è stata scritta qualche anno fa, quindi sarebbe del tutto inutile considerare il discorso come un riferimento al deludente stato del tennis maschile italiano attuale.

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lamonf82 ha scritto:
Io questo libro lo sto leggendo in questo periodo, anche se un po' a rilento per via di altre faccende... Penso che la frase riportata non dovrebbe essere in nessun modo strumentalizzata: l'autore voleva sottolineare che il divertimento è uno dei punti essenziali (elencati a inizio libro) che non dovrebbero mai essere persi di vista per ottenere un migliore rendimento sui campi da gioco, non certo fornire un elemento di giustificazione per le prestazioni dei tennisti italiani.
Inoltre la prima edizione del libro è stata scritta qualche anno fa, quindi sarebbe del tutto inutile considerare il discorso come un riferimento al deludente stato del tennis maschile italiano attuale.

io non ho strumentalizzato nulla,mi piace semplicemente il modo di ragionare dell autore!
a me non me ne frega niente dei punti atp,delle classifiche,dell opinione degli altri,non mi interessa se non ho la tessera fit perchè sono amatore e gioco solo tornei amatoriali,e ti diro di piu,non mi interessa neanche se perdo,l importante è che mi diverto!
oggi ad esempio ho disputato il mio primo torneo ,un PIA,ho perso 3 incontri su 3 ma mi sono divertito una cifra,e ci rivado pure.

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Scusa ma la citazione estrapolata dal contesto originale poteva essere utilizzata anche con una chiave di lettura più maliziosa. Comunque buon per te...

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Beh è un discorso molto vario...

Si potrbbe chiudere il tutto con una frase del tipo: chi sei tu per giudicare la vita di 1altra persona?!!?

Detto questo, io credo che se alcune persone hanno un talento, perchè nn sacrificarsi per raggiungere obiettivi, lontani per qualsiasi persona "normale"!??!

Nn credo che roger, si stia pentendo, xchè lui a 18anni, nn veniva in discoteca con me, nn faceva baldoria con gli amici, e nn beveva le mie birre al bar!
Ma pensoc, che sia fiero per quello che ha dato/e che sta dando... e per essere arrivato alla vetta!

Insomma se hai qualche cartuccia perchè nn provarla a sparare nel migliore dei modi!?

Sacrificarsi, arrivare a raggiungere un obiettivo, soffrire e crescere penso che sia alla base di ogni vita! Certo si vivrebbe ugualmente se tutti nn facessero niente per migliorarsi, ma probabilmnete staremo vivendo ancora dentro le caverne!!!

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ma,forse non mi sono spiegato...
quello che volevo dire in questo post, in cui ho riportato un piccolo estratto del libro di agam,non è che i grandi campioni sono sbagliati e lui è giusto,non è che chi è classificato è sbagliato e chi no è giusto,non è che vincere degli incontri è sbagliato e perderli sia giusto,su questo pensavo e speravo che non c era bisogno di dirlo..
il concetto che volevo esprimere è che alcuni giocano a tennis solo per vincere,mentre quello che piu conta è divertirsi,anche per federer.
sono sicuro che se parlassi con lui mi direbbe che non odia l avversario che ha davanti ma che lo considera come un compagno di giochi,poi chiaramente se lo batte(come spesso fa)va benissimo...
invece ho parlato con tante persone che fanno agonismo,che tengono a dire che sono 4.3,che hanno fatto tornei di qua,tornei di la,che magari è gente anche brava,ma che sinceramente solo per il fatto che mi dicono che odiano l avversario che hanno davanti,che scendono in campo solo per vincere e fuori dal campo non si salutano nemmeno mi fanno veramente inorridire!
non è questo lo sport,non è questo il tennis

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scusate il molteplice post ma riporto qui un altro breve estratto del libro per spiegarmi meglio su ciò che volevo intendere

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dal libro "lo zen e l arte di giocare a tennis"di agam bernardini:"la cultura occidentale,che ha raggiunto indubbiamente delle vette altissime in molti campi del sapere,ha un profondo limite di base:è totalmente orientata verso le manifestazioni esterne,materiali,non ha quasi mai preso in considerazione gli aspetti spirituali,i valori interiori e la meditazione...."
"se siamo forti,vincenti,saremo ammirati e rispettati,altrimenti tutti penseranno che non valiamo niente..."
"quando sono andato in india la prima volta,la cosa che mi ha colpito di piu è stata la grande rilassatezza con cui si affrontano anche le situazioni piu difficili.
l impressione che si ricava è che le persone non devono dimostrare quanto valgono in relazione al risultato delle loro azioni..."
"i valori dominanti (in india) sono la calma,la rilassatezza,la serenità...."
ragazzi non chiedetemi di riportare altre parti del testo perchè è veramente troppo.
spero di essere stato chiaro ora su ciò che intendevo dire

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La domanda è:

Se tu perdendo 3 partite di seguito, ti diverti ugualmente, xchè stai leggendo un libro, che ti aiuterà a gestire certe situazioni tennistiche, e che farà si che il tuo rendimento durante una partita sia superiore a quello oiderno!?!?

Te lo dico io:
Vuoi migliorati, xchè perdere nn piace a nessuno...! Che nn è da confondere con : per vincere venderei anche mia madre! Vuoi cercare di giocare meglio... nn c'è nulla di male nel farlo...

E' così?!

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allora ancora non ci siamo capiti! mi saro spiegato male io ma sembra proprio che anche tu ti stai intestardendo scusa se te lo dico..
è normale che voglio migliorarmi,ed è normale che se vinco sono ancora piu contento che se perdo,è nella natura umana questo!
ma quello che voglio dire è che,innanzitutto il libro l ho comprato prima ancora di sapere di fare questo torneo,poi che ho comprato il libro per svariati motivi,primo tra i quali quello di avere piu consapevolezza,piu centramento,piu rilassatezza sopratutto,che ritengo sia la cosa piu importante,nel giocare a tennis.
è ovvio che tutto ciò potrerà a dei miglioramenti,e spero anche brevi sia ben chiaro,ma tutto ciò deve essere una naturale conseguenza del mio essermi allenato in un certo modo,non deve avvenire con ricerca spasmodica di certi risultati,come fanno invece in tanti in occidente.
con questo concludo veramente perchè tanto so già in partenza che non verro capito dalla maggioranza degli utenti,perchè è proprio questo un limite della cultura occidentale.
non so,forse nell altra vita ero nato in india....

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Volenti o nolenti la differenza tra una vittoria e una sconfitta (tra giocatori supposti di medesimo livello, naturalmente) non la fanno la fortuna o la sfortuna, ma la capacità di essere più efficace, efficiente e più centrato rispetto all'avversario. Quindi è ovvio che nel tennis (e nello sport in generale) si dia importanza ai risultati perchè proprio questi sono lo specchio dei progressi o delle difficoltà di un giocatore.
Credo fermamente nel principio che ho appena esposto, ma in linea di massima concordo con Agam Bernardini quando sostiene che bisognerebbe essere giocondi e rilassati, più che altro perchè mostrare un atteggiamento più armonico e meno ammusonito fa bene al proprio spirito ed al rapporto con gli avversari che di volta in volta si incontrano.

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lamonf82 ha scritto:
Volenti o nolenti la differenza tra una vittoria e una sconfitta (tra giocatori supposti di medesimo livello, naturalmente) non la fanno la fortuna o la sfortuna, ma la capacità di essere più efficace, efficiente e più centrato rispetto all'avversario. Quindi è ovvio che nel tennis (e nello sport in generale) si dia importanza ai risultati perchè proprio questi sono lo specchio dei progressi o delle difficoltà di un giocatore.
Credo fermamente nel principio che ho appena esposto, ma in linea di massima concordo con Agam Bernardini quando sostiene che bisognerebbe essere giocondi e rilassati, più che altro perchè mostrare un atteggiamento più armonico e meno ammusonito fa bene al proprio spirito ed al rapporto con gli avversari che di volta in volta si incontrano.



Appunto torniamo sempre li.. lui ti dice di stare più rilassato, xchè questo ti porterà ad avere risultati migliori... chiramente lui parla della testa... ma dopo la testa sempre per continuare con dei buoni risultati bisognerà allenarsi sul fisico e sulla tecnica!

La storia dell'oriente?!?! Si certo loro nn danno importanza alle vittorie... già! Andiamo a vedere i loro atleti, dell'impero comunista, che programma addirittura le nascite per avere più materiale da lavorare e distribuirlo nei vari sport!?!? Per nn parlare del dopping!!! No comment! affraid

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cristiano75 ha scritto:
lamonf82 ha scritto:
Volenti o nolenti la differenza tra una vittoria e una sconfitta (tra giocatori supposti di medesimo livello, naturalmente) non la fanno la fortuna o la sfortuna, ma la capacità di essere più efficace, efficiente e più centrato rispetto all'avversario. Quindi è ovvio che nel tennis (e nello sport in generale) si dia importanza ai risultati perchè proprio questi sono lo specchio dei progressi o delle difficoltà di un giocatore.
Credo fermamente nel principio che ho appena esposto, ma in linea di massima concordo con Agam Bernardini quando sostiene che bisognerebbe essere giocondi e rilassati, più che altro perchè mostrare un atteggiamento più armonico e meno ammusonito fa bene al proprio spirito ed al rapporto con gli avversari che di volta in volta si incontrano.



Appunto torniamo sempre li.. lui ti dice di stare più rilassato, xchè questo ti porterà ad avere risultati migliori... chiramente lui parla della testa... ma dopo la testa sempre per continuare con dei buoni risultati bisognerà allenarsi sul fisico e sulla tecnica!

La storia dell'oriente?!?! Si certo loro nn danno importanza alle vittorie... già! Andiamo a vedere i loro atleti, dell'impero comunista, che programma addirittura le nascite per avere più materiale da lavorare e distribuirlo nei vari sport!?!? Per nn parlare del dopping!!! No comment! affraid

ma che c***o c'entra ora l impero comunista e il doping,stiamo parlando di culture diverse,ma delle culture attuali e in linea di massima..
non avete proprio capito che intendevo:vabbè cerco di esprimerlo in poche frasi dopodichè fate voi ognuno la pensa come vuole:
agam bernardini cerca di farci capire che la maggior parte delle nostre frustrazioni non dipendono dal numero delle vittorie e delle sconfitte ma dal fatto che odiamo il nostro avversario invece di considerarlo un compagno di giochi,tutto cio al fine di migliorarci ovviamente ma prima ancora di pensare ai punti e alle vittorie pensiamo di divertirci,apprezzare lo scambio e anche il punto che fa l avversario invece di vederlo solo come una minaccia.. piu di cosi non ce la faccio a spiegarmi.ci rinuncio ad andare avanti perchè ripeto,ognuno alla fine si tiene le sue idee.
chiudo qui con questo post anche perchè ho ben altro da fare...

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cristiano75 ha scritto:

La storia dell'oriente?!?! Si certo loro nn danno importanza alle vittorie... già! Andiamo a vedere i loro atleti, dell'impero comunista, che programma addirittura le nascite per avere più materiale da lavorare e distribuirlo nei vari sport!?!? Per nn parlare del doping!!! No comment! affraid


Solo ad onor di cronaca, mi sembra utile ricordare che Agam Bernardini si rifà non ad una distorta filosofia cinese, ma agli insegnamenti del maestro indiano Osho Rajneesh (1931-1990) che, come si può leggere sulla sua biografia, "fin dalla prima giovinezza [...] amava sfidare tutte le religioni universalmente riconosciute e le tradizioni sociali e politiche e insisteva nel voler sperimentare la verità personalmente, e non tramite le esperienze e le convinzioni di altri".

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whiteshirt ha scritto:

ma prima ancora di pensare ai punti e alle vittorie pensiamo di divertirci,apprezzare lo scambio e anche il punto che fa l'avversario invece di vederlo solo come una minaccia..


Ok, ma visto che ognuno è tenuto a ragionare con la propria testa, ritengo che l'apprezzamento del punto che fa l'avversario è giustissimo, e guardando le partite si può notare che è un atteggiamento condiviso da molti professionisti, a prescindere da ciò che sostiene Bernardini.
E' altrettanto giusto però che questo apprezzamento sia il punto di partenza di un meccanismo mentale che porti un giocatore ad un'elaborazione successiva finalizzata al miglioramento, individuando le azioni che potevano essere compiute per evitare che l'avversario vincesse quel punto.

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whiteshirt ha scritto:
cristiano75 ha scritto:
lamonf82 ha scritto:
Volenti o nolenti la differenza tra una vittoria e una sconfitta (tra giocatori supposti di medesimo livello, naturalmente) non la fanno la fortuna o la sfortuna, ma la capacità di essere più efficace, efficiente e più centrato rispetto all'avversario. Quindi è ovvio che nel tennis (e nello sport in generale) si dia importanza ai risultati perchè proprio questi sono lo specchio dei progressi o delle difficoltà di un giocatore.
Credo fermamente nel principio che ho appena esposto, ma in linea di massima concordo con Agam Bernardini quando sostiene che bisognerebbe essere giocondi e rilassati, più che altro perchè mostrare un atteggiamento più armonico e meno ammusonito fa bene al proprio spirito ed al rapporto con gli avversari che di volta in volta si incontrano.



Appunto torniamo sempre li.. lui ti dice di stare più rilassato, xchè questo ti porterà ad avere risultati migliori... chiramente lui parla della testa... ma dopo la testa sempre per continuare con dei buoni risultati bisognerà allenarsi sul fisico e sulla tecnica!

La storia dell'oriente?!?! Si certo loro nn danno importanza alle vittorie... già! Andiamo a vedere i loro atleti, dell'impero comunista, che programma addirittura le nascite per avere più materiale da lavorare e distribuirlo nei vari sport!?!? Per nn parlare del dopping!!! No comment! affraid

ma che c***o c'entra ora l impero comunista e il doping,stiamo parlando di culture diverse,ma delle culture attuali e in linea di massima..
non avete proprio capito che intendevo:vabbè cerco di esprimerlo in poche frasi dopodichè fate voi ognuno la pensa come vuole:
agam bernardini cerca di farci capire che la maggior parte delle nostre frustrazioni non dipendono dal numero delle vittorie e delle sconfitte ma dal fatto che odiamo il nostro avversario invece di considerarlo un compagno di giochi,tutto cio al fine di migliorarci ovviamente ma prima ancora di pensare ai punti e alle vittorie pensiamo di divertirci,apprezzare lo scambio e anche il punto che fa l avversario invece di vederlo solo come una minaccia.. piu di cosi non ce la faccio a spiegarmi.ci rinuncio ad andare avanti perchè ripeto,ognuno alla fine si tiene le sue idee.
chiudo qui con questo post anche perchè ho ben altro da fare...


Guarda che nn c'è bisogno che tu mi dica cosa dice il libro, visto che l'ho letto... e forse prima di te!
Solo che credo vada letto per ottenere dei risultati, nn per "vantarsi" "che anche se nn si migliora ci si diverte ugualmente... xchè la vita è anche altro"! Tutto condivisibile e corretto... chi dice nulla, ma credo che il significato del libro nn sia questo! Cool

Dopodichè, aggiungo che se tu la pensi così, mi sta benissimo, mica volgio farti cambiare idea, io ho solo espresso la mia opinione!

Legegre il libro per apprendere, apprendere per migliorarsi! Migliorarsi per giocare meglio e vincere! Vincere per essere contento che i tuoi sacrifici, le tue letture, i tuoi esercizi abbiano portato a dei risultati!
Ed anche se alla fine perdi, beh questo è sport, nn c'è nulla di male a stringere la mano all'avversario e dire... lui è più forte di me, punto! Lo sport è un confronto, ti aiuta a crescere!

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giusto,condivido tutto ciò che hai scritto ora in questo post!
probabilmente parlavamo la stessa lingua ma non ci siamo capiti!
meglio cosi Smile
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