Vedi solo tennis, io non sono d'accordo sul fatto che nel successo di Sinner non ci sia in alcun modo lo zampino della Federazione.
Prima che tu faccia un salto dalla sedia
, facciamo una considerazione insieme.
E' verissimo che il bravissimo Sinner si è allenato da Piatti e non in un centro della federazione e ora abbia coach suoi, però:
- a parte il supercoach australiano, i suoi maestri (dal quello che aveva quando è entrato per la prima volta in un campo da tennis a oggi) si sono formati esclusivamente da soli o hanno anche fatto la scuola maestri fit e acquisito esperienza in competizioni fit?
- Yannick ha sempre giocato nell'atp o ha fatto anche attività giovanile FIT (tornei e quant'altro) e partecipato a challenger organizzati in Italia da circoli affiliati FIT?
In altre parole, io mi baso sull'esperienza del figlio di un mio collega che sta cercando di diventare pro: è verissimo che il mio collega sopporta tutte le spese (e non sono poche) per l'allenamento, per il maestro, per l'attrezzatura etc., SENZA ALCUNA GARANZIA DI RIENTRO (va però detto che qualche soldo la fit glielo passa), però non si può negare che esista un contesto fatto di formazione e aggiornamento dei maestri, di organizzazione di tornei (in Italia ci sono tantissimi challenger), etc. in cui si svolge l'attività tennistica di chi vuole fare il pro.
Il grosso merito della fit è quello di avere realizzato questo contesto, senza il quale non sarebbe possibile per nessuno diventare pro, a meno di emigrare altrove: ricordate BAghdatis che nato a Cipro è andato in Francia, perchè Cipro non gli offriva un contesto adeguato?