Mi domando quale sia l’approccio più corretto che deve avere un maestro nei confronti del 40/50 enne che frequenta i corsi collettivi.
Il maestro che mi segue ormai da un paio d’anni, pone un attenzione quasi maniacale alla tecnica di base: split step, apertura, ricerca di palla, chiusura eccetera. Durante i cesti, le palle sono date sempre molto morbide e l’unico obiettivo è la cura del movimento. Da due anni. E vedo che fa la stessa cosa anche con altri, anche più bravini di noi. Anche quando facciamo dei cesti alternando colpi di costruzione e colpivincenti, la palla viene data molto morbida. Non proviamo mai ad applicare tutti gli elementi di tecnica nel corso di un palleggio sostenuto.
Poco tempo fa ho avuto occasione di fare una lezione con un altro maestro, tramite un amico. Ho notato che il metodo di lavoro era diverso. Durante il cesto, il maestro dava palle più tese e impegnative (e anche il ritmo al cesto era molto serrato), con maggiore attenzione a mandare al di là del campo delle palle che potessero impegnare l’avversario. Se il colpo non risultava efficace, arrivava il consiglio (apri prima, chiudi più in alto…), ma se il colpo risultava efficace, anche se la tecnica non era applicata alla lettera, non diceva nulla.
Parlando con i due maestri, mi è sembrato quindi di cogliere due filosofie d’insegnamento: il mio sostiene che se non esegui più che correttamente tutti gli elementi della tecnica di base, non potrai arrivare a giocare bene. Quindi è inutile andare oltre, se non hai appreso lo step precedente.
Il secondo sostiene (mi pare) che pur essendo la tecnica importante, non si può pretendere che dei neofiti 50enni la apprendano al 100%: spesso si riesce a giocare in modo efficace anche senza una tecnica perfetta (naturalmente parlo sempre un livello da quarta categoria). Tanto quando si comincia oltre una certa età l’allievo ha normalmente limiti di tempo, nel fisico e nell’agilità, che non gli permetteranno comunque di andare oltre un certo livello.
Voi che esperienze avete?
Il maestro che mi segue ormai da un paio d’anni, pone un attenzione quasi maniacale alla tecnica di base: split step, apertura, ricerca di palla, chiusura eccetera. Durante i cesti, le palle sono date sempre molto morbide e l’unico obiettivo è la cura del movimento. Da due anni. E vedo che fa la stessa cosa anche con altri, anche più bravini di noi. Anche quando facciamo dei cesti alternando colpi di costruzione e colpivincenti, la palla viene data molto morbida. Non proviamo mai ad applicare tutti gli elementi di tecnica nel corso di un palleggio sostenuto.
Poco tempo fa ho avuto occasione di fare una lezione con un altro maestro, tramite un amico. Ho notato che il metodo di lavoro era diverso. Durante il cesto, il maestro dava palle più tese e impegnative (e anche il ritmo al cesto era molto serrato), con maggiore attenzione a mandare al di là del campo delle palle che potessero impegnare l’avversario. Se il colpo non risultava efficace, arrivava il consiglio (apri prima, chiudi più in alto…), ma se il colpo risultava efficace, anche se la tecnica non era applicata alla lettera, non diceva nulla.
Parlando con i due maestri, mi è sembrato quindi di cogliere due filosofie d’insegnamento: il mio sostiene che se non esegui più che correttamente tutti gli elementi della tecnica di base, non potrai arrivare a giocare bene. Quindi è inutile andare oltre, se non hai appreso lo step precedente.
Il secondo sostiene (mi pare) che pur essendo la tecnica importante, non si può pretendere che dei neofiti 50enni la apprendano al 100%: spesso si riesce a giocare in modo efficace anche senza una tecnica perfetta (naturalmente parlo sempre un livello da quarta categoria). Tanto quando si comincia oltre una certa età l’allievo ha normalmente limiti di tempo, nel fisico e nell’agilità, che non gli permetteranno comunque di andare oltre un certo livello.
Voi che esperienze avete?