Mi ha grandemente colpito questo post di [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]. Noi spesso sottovalutiamo la preparazione tecnica che c'è dietro la conoscenza delle corde e dell'incordatura. Il buon Mario ha descritto, più che la composizione di un ibrido, l'arte di incordare e la grande preparazione per "creare" un ibrido "sartoriale" adatto al nostro livello, alle nostre esigenze ed alle nostre capacità. Io come molti sono iscritto "per curiosità" a Stringingpedia ma ho imparato già da tempo che non basta avere due corde per ibridarle, e non basta "leggere" dei dati per comprenderli perché vanno "interpretati e contestualizzati" al telaio, alla corda alla tensione, al campo, al livello, etc.etc e questa è una prerogativa degli Incordatori Professionisti. A volte (spesso) minimizziamo il lavoro o per meglio dire il ruolo dell'incordatore. Questo post è più un grazie a Mario, a Marco, a Michele, a Gabriele ed a tutti i grandi professionisti che umilmente sono disponibili a correggerci e consigliarci nelle nostre elucubrazioni mentali. Ma questo post è anche un promemoria per tutte le volte che chiediamo un ibrido sul nostro telaio, non basta dire che telaio, ma bisogna anche aggiungere livello di gioco, tipo di gioco, tipo di swing, colpo preferito, tensione di corde preferita, etc.etc In questo modo mettiamo il professionista in grado di darci un consiglio corretto... Se qualcuno ha qualcosa da aggiungere, beh, sarebbe sicuramente cosa gradita.
Eiffel59: "Un ibrido è sempre un abito sartoriale, qualcosa fatto "su misura".
Stabilito il telaio, si cerca una necessità primaria tra spin, controllo, sensazione, potenza.
Su questa necessità primaria si fa una prima selezione per la corda o le corde che più si avvicinano nei risultati alle richiesta.
Dopodiché si cerca la necessità secondaria (sempre tra le stesse quattro.
Dal mix tra le due necessità desiderate e dalla comparazione delle curve di resa delle varie corde alle diverse tensioni, partendo dalla tensione media del telaio a cui montarle si sceglie il setup con la resa più immediata, il tempo di settaggio più breve, le condizioni di durata ottimali per quanto richiesto.
Inutile montare due corde ottime le prime due ore poi inusabili per vibrazioni od usura.
Ergo, niente PT Air che dopo due ore sarebbe da gettare nella rumenta (con la Edge, a quelle tensioni e su quel telaio).
In generale, niente mono troppo morbidi, ma semai più progressivi o rendono inutile il montaggio di una delle poche sagomate morbide su un telaio del genere... "
Eiffel59: "Un ibrido è sempre un abito sartoriale, qualcosa fatto "su misura".
Stabilito il telaio, si cerca una necessità primaria tra spin, controllo, sensazione, potenza.
Su questa necessità primaria si fa una prima selezione per la corda o le corde che più si avvicinano nei risultati alle richiesta.
Dopodiché si cerca la necessità secondaria (sempre tra le stesse quattro.
Dal mix tra le due necessità desiderate e dalla comparazione delle curve di resa delle varie corde alle diverse tensioni, partendo dalla tensione media del telaio a cui montarle si sceglie il setup con la resa più immediata, il tempo di settaggio più breve, le condizioni di durata ottimali per quanto richiesto.
Inutile montare due corde ottime le prime due ore poi inusabili per vibrazioni od usura.
Ergo, niente PT Air che dopo due ore sarebbe da gettare nella rumenta (con la Edge, a quelle tensioni e su quel telaio).
In generale, niente mono troppo morbidi, ma semai più progressivi o rendono inutile il montaggio di una delle poche sagomate morbide su un telaio del genere... "