mattiaajduetre ha scritto: discorso diverso se il focus passava al "tennis agonistico di vertice" dove per anni si è dovuto piangere e tutto quanto c'era di buono era privato o... estero.
finalmente possiamo parlare di una sorta di golden age dopo "l'era Panatta" e confido possa avere basi più solide, se non altro per il vantaggio della globalizzazione.
Spero che i grandi media possano dare una "spinta" in tal senso, rendendo un po' più pubblico questo sport che sembrerebbe vivere nell'ombra se non per il canale
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Jimbo77 ha scritto: A dire il vero il nostro tennis non è affatto in salute. La federazione è assente e guidata da incapaci e in più i circoli cercano quasi sempre il guadagno facile senza pianificare alcun sviluppo dei giovani. Continuiamo a impostare generazioni di giovani tennisti sulla terra battuta che rappresenta 1/4 della stagione tennistica a livello pro quando invece come Italiani saremmo portati a giocare anche sul veloce. Attenzione non sto dicendo di abbandonare la terra ma insegnare ai nostri ragazzi a giocare e vincere anche sul veloce porterebbe molti vantaggi. Invece da noi per anni si è cercato di scimmiottare gli spagnoli. Poi per fortuna ti esce un Berrettini ma per un potenziale grande giocatore che arriva tra i primi 20, dovresti avere altri 7 della stessa età tra i primi 100.
Su questo non sono tanto d'accordo. Secondo me varia da zone a zone.
Ti faccio un esempio praticissimo: io ho sempre vissuto in provincia di Catania e, soprattutto nei comuni della metropoli, i campi sono quasi esclusivamente in terra per cui, per forza di cose, gli giovani iniziano e continuano a giocare lì.
Negli ultimi 3 anni lavoro nel ragusano ove la situazione è assolutamente opposta! In pratica tutti i campi (o quasi) sono in cemento e similari, per cui anche qui i giovani iniziano e giocano sulla superficie che hanno a disposizione.
Per mia esperienza personale: frequento il
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] di Comiso ed ho trovano gente preparata, soci squisiti, amministrazione impeccabile, bravi maestri e organizzatori invidiabili, oltre che assistenza e prezzi invidiabili.
Di sicuro ci ho guadagnato passando da terra in duro ma non per questo la zona di Catania non sia in salute come quella di Ragusa.
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