wetton76 ha scritto: Dagoberto ha scritto: wetton76 ha scritto: Certo che è un telaio che spinge meno delle racchette di oggi, anche se di gran qualità.
Penso proprio l'opposto.
Ci ho giocato con la Yonex R22 e la mia sensazione è che non desse molta spinta, del resto il piatto è mid e il profilo è sottile, un po' come la Wilson Pro Staff Midsize di Sampras, telaio noto per il suo controllo ai massimi livelli e non per la potenza, caratteristica invece peculiare delle Wilson Profile.
Tra le racchette di quell'epoca trovo che spinge molto di più una Dunlop Max 200G, che già ha uno spessore maggiore, un po' da wide body, anche se piatto corde minuscolo.
Mi sa che abbiamo aperto il vaso di pandora
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Io non la vedo proprio così.
Il concetto di profilato sul tealio del piatto corde introdotto tra i primi, se non per primi in assoluto, dalla Wilson con le Hammer, prevede un irrigidimento della struttura alla naturale flessione della testa della racchetta sottoposta all'impatto con la palla, tipico delle racchette in legno, ma anche dei nuovi modelli in carbonio/graffite ma con geometrie del telaio ancora non profilati, diciamo tubolari, con lati della sezione quasi uguali.
Lo scopo principale di questa soluzione era di evitare l'allargamento incontrollato dell'angolo creato dalla traiettoria ad uscire della palla dopo l'impatto.
In altre parole, con i piatti corde tradizionali, se si voleva indirizzare una palla all'angolo del campo colpendo dal centro, si realizzava una traiettoria della palla con angolo ad uscire determinato dalla direttrice prodotta dal giocatore con la posizione tenuta e l'angolo d'impatto della palla realizzato, azione sostanzialmente sotto controllo, ma determinato anche dalla flessione del piatto corde che poteva accentuare, più o meno, questo effetto non proprio controllato/controllabile se non con grande sensibilità ed abitudine alla racchetta. Ecco, quindi, l'introduzione di racchette a profilo sottile con la promessa di avere maggiore controllo e direzionalità della palla. In quanto a potenza, che dire, un telaio rigido deve sfruttare meglio il lavoro elastico, quello che trasferisce, trasforma l'energia dinamica della palla e del movimento del braccio/corpo in potenza, della corda, mentre con un telaio più flessibile si può contare anche sul suo contributo nell'ottenere un effetto fionda o, in alternativa, ammortizzante (smorzate e stop volley).
Perchè, quindi, le Wilson Hammer cambiarono il mondo tennistico.
Intanto, perchè vennero proposte con l'illusione che potessero giocare a tennis quasi da sole ... chissà come mai pochissimi giocatori pro ai tempi si sono visti con simili racchette, ma sostanzialmente, perchè con un telaio dal piatto rigido l'unico aspetto da controllare nella direzionalità della palla è quello afferente la corda, mentre con le racchette più tradizionali ci si doveva abituare alla gestione dell'elasticità della corda + la flessione del telaio; 2 cose sono più complesse di 1 da gestire!
Ecco perchè le Wilson Hammer ad un primo approccio da un senso di controllo eccezionale.
Con il tempo, però, l'estrema rigidità fa emergere un limitato ventaglio di opzioni nel gioco proponibile.
Per ottenere maggiore potenza, poi, tenuto anche conto dell'estrema leggerezza del telaio grazie all'uso della graphite che si incominciò ad introdurre per attirare il pubblico più apetibile, il tennista amatoriale, da club, si spostò il bilanciamento verso la testa, ma questa è altra cosa.
ELASTICITA'+POTENZA (EFFETTO FIONDA)/ + RIGIDITA'+CONTROLLO (EFFETTO TAVOLA DI LEGNO), questo dovrebbe essere un must