Salve a tutti,
volevo la vostra opinione su quanto mi è accaduto lo scorso fine settimana durante un torneo.
Passo a raccontarvi i fatti.
Venerdì sera mi chiama il circolo dicendomi: "Devi giocare domani alle 14:00 e se passi il turno giochi domenica alle 10:30". Così mi presento e gioco il primo turno alle ore 14 di sabato. Vinco la partita e alla fine consegno le palline al giudice arbitro che mi ribadisce: "Giochi domani alle 10:30". Vado a farmi la doccia, esco, passo a salutare e la titolare del tennis club mi dice ancora: "Giochi domani alle 10:30".
Così torno a casa e mi organizzo la domenica. Dovendo dare una mano per assistere un famigliare ammalato, mi tengo libero la domenica mattina e decido di fare il mio "turno" il pomeriggio. In pratica sono riuscito a sistemare i miei impegni (e anche quelli di altre persone coinvolte) in modo tale da poter giocare la domenica mattina in base all'orario di gioco che mi era stato comunicato (n.b. io non ho fatto nessuna richiesta, ho accettato l'orario che mi hanno comunicato).
Alle ore 20:00 di sabato sera mi chiama la titolare del tennis club e mi dice: "Abbiamo spostato la partita al pomeriggio alle 17:00 perché ha chiamato il padre del tuo avversario (n.b. il mio avversario è maggiorenne, ma lasciamo perdere...) avvertendoci che il figlio domani mattina non può giocare perché deve partecipare al campionato a squadre". Al che io le faccio presente che ho già preso degli impegni per la domenica pomeriggio (in base all'orario che mi avevano comunicato loro) e che, visto che mi avevano comunicato un orario di gioco, avrebbero dovuto prima chiedere a me se potevano spostare la partita. La titolare allora mi dice: "Ti richiamo. Sento cosa dice il giudice.". Due minuti dopo mi telefona: "Abbiamo spostato la partita perché anche noi abbiamo il campionato a squadre e non ci sono campi disponibili...". Le dico: "Si decida. O il mio avversario non può giocare o siete voi che non avete campi liberi". La risposta: "La partita è spostata alle 17:00. Punto.". Al che le dico che ovviamente non mi sarei potuto presentare e metto giù.
Domenica mattina mi presento con la tessera FIT al tennis club alle 10:30 per ritirare la cauzione versata (alla prima partita mi ero dimenticato la tessera a casa e mi hanno fatto versare una cauzione di 30€) e do' un'occhiata ai campi: su 5 campi disponibili su 4 si sta disputando il torneo e su uno il campionato a squadre (alla faccia dei campi occupati per il campionato a squadre). Trovo il giudice arbitro e provo a chiarire le cose. Ovviamente ne nasce una accesa discussione (n.b. senza però offese da parte di nessuno dei due) in cui mi sento dire dal giudice arbitro in successione:
- "le regole non esistono"
- "io sono il giudice arbitro e ho la facoltà di fare quello che voglio"
- "il tuo avversario voleva giocare alle 19 e quindi ho fatto una via di mezzo alle 17" (ma non erano tutti occupati i campi?)
e così via... Ovviamente tutto si conclude in un nulla di fatto. O meglio: il giudice mi comunica che se non mi fossi presentato il pomeriggio mi avrebbe "ammonito" per assenza ingiustificata...
Un'ultima cosa: il mio avversario la mattina non ha giocato nessuna partita del campionato a squadre perché gli incontri sono stati disputati dai suoi compagni di squadra... Oltre al danno la beffa...
Che cosa ne pensate? Secondo voi il giudice e gli organizzatori si sono comportati in modo corretto? E soprattutto esiste qualche possibilità per fare un ricorso/esposto?
Grazie e ciao
volevo la vostra opinione su quanto mi è accaduto lo scorso fine settimana durante un torneo.
Passo a raccontarvi i fatti.
Venerdì sera mi chiama il circolo dicendomi: "Devi giocare domani alle 14:00 e se passi il turno giochi domenica alle 10:30". Così mi presento e gioco il primo turno alle ore 14 di sabato. Vinco la partita e alla fine consegno le palline al giudice arbitro che mi ribadisce: "Giochi domani alle 10:30". Vado a farmi la doccia, esco, passo a salutare e la titolare del tennis club mi dice ancora: "Giochi domani alle 10:30".
Così torno a casa e mi organizzo la domenica. Dovendo dare una mano per assistere un famigliare ammalato, mi tengo libero la domenica mattina e decido di fare il mio "turno" il pomeriggio. In pratica sono riuscito a sistemare i miei impegni (e anche quelli di altre persone coinvolte) in modo tale da poter giocare la domenica mattina in base all'orario di gioco che mi era stato comunicato (n.b. io non ho fatto nessuna richiesta, ho accettato l'orario che mi hanno comunicato).
Alle ore 20:00 di sabato sera mi chiama la titolare del tennis club e mi dice: "Abbiamo spostato la partita al pomeriggio alle 17:00 perché ha chiamato il padre del tuo avversario (n.b. il mio avversario è maggiorenne, ma lasciamo perdere...) avvertendoci che il figlio domani mattina non può giocare perché deve partecipare al campionato a squadre". Al che io le faccio presente che ho già preso degli impegni per la domenica pomeriggio (in base all'orario che mi avevano comunicato loro) e che, visto che mi avevano comunicato un orario di gioco, avrebbero dovuto prima chiedere a me se potevano spostare la partita. La titolare allora mi dice: "Ti richiamo. Sento cosa dice il giudice.". Due minuti dopo mi telefona: "Abbiamo spostato la partita perché anche noi abbiamo il campionato a squadre e non ci sono campi disponibili...". Le dico: "Si decida. O il mio avversario non può giocare o siete voi che non avete campi liberi". La risposta: "La partita è spostata alle 17:00. Punto.". Al che le dico che ovviamente non mi sarei potuto presentare e metto giù.
Domenica mattina mi presento con la tessera FIT al tennis club alle 10:30 per ritirare la cauzione versata (alla prima partita mi ero dimenticato la tessera a casa e mi hanno fatto versare una cauzione di 30€) e do' un'occhiata ai campi: su 5 campi disponibili su 4 si sta disputando il torneo e su uno il campionato a squadre (alla faccia dei campi occupati per il campionato a squadre). Trovo il giudice arbitro e provo a chiarire le cose. Ovviamente ne nasce una accesa discussione (n.b. senza però offese da parte di nessuno dei due) in cui mi sento dire dal giudice arbitro in successione:
- "le regole non esistono"
- "io sono il giudice arbitro e ho la facoltà di fare quello che voglio"
- "il tuo avversario voleva giocare alle 19 e quindi ho fatto una via di mezzo alle 17" (ma non erano tutti occupati i campi?)
e così via... Ovviamente tutto si conclude in un nulla di fatto. O meglio: il giudice mi comunica che se non mi fossi presentato il pomeriggio mi avrebbe "ammonito" per assenza ingiustificata...
Un'ultima cosa: il mio avversario la mattina non ha giocato nessuna partita del campionato a squadre perché gli incontri sono stati disputati dai suoi compagni di squadra... Oltre al danno la beffa...
Che cosa ne pensate? Secondo voi il giudice e gli organizzatori si sono comportati in modo corretto? E soprattutto esiste qualche possibilità per fare un ricorso/esposto?
Grazie e ciao