Cari tennisti,
mi appresto a scrivere un lungo post per analizzare una questione che credo essere poco dibattuta.
Come molto tra voi, anche io sono (stato) colpito dal virus della racchettite. Nel mio caso trattasi di patologia conclamata da decenni, tanto che ho imparato a conviverci. Tra i sintomi noti della racchettite c'è l'attenzione maniacale per i dati strutturali dei nostri attretti: sappiamo tutto di peso, tolleranze, bilanciamento, inerzia, rigidità, ecc.. Come da premessa, mi pare tuttavia che quasi mai si parli dell'area del reticolo delle corde. Forse è solo una osservazione banale e priva di importanza pratica ma stamattina, righello alla mano, mi sono messo a misurare tutte le mie racchette.
Ho scelto le 4 con cui gioco più frequentemente e che conosco meglio. Questo per cercare di comparare le sensazioni di gioco ed i dati oggettivi. Le racchette di cui parlo sono:
- Babolat Aeropro Drive (c.d. no cortex, ovvero la primissima versione);
- Dunlop Aerogel 4d 500 tour;
- ZUS (100sq, 16x19);
- Yonex Rds 98 MP.
Successivamente ho misurato l'area del reticolo delle corde, ovvero della superficie descritta dall'intersezione tra le corde verticali e le corde orizzontali. Vi allego una immagine per chiarire.
Quello che sospettavo e che ho poi verificato metricamente, è che a parità di superficie del piatto corde (le prime tre racchette sono tutte 100sq) possono esserci reticoli molto variabili in quanto ad area. Senza voler vi annoiare con i conteggi che ho fatto, per esempio l'area del reticolo della APD è di oltre il 10% inferiore all'area del reticolo delle Dunlop o della ZUS (che, ho notato, hanno un piatto corde praticamente sovrapponibile, anche se la prima è una 16x18 mentre la seconda una 16x19). Il che conferma poi le mie sensazioni sul campo, dove le mie adorate Dunlop mi paiono essere più tolleranti rispetto alla Babolat (e ancor di più alla Yonex).
Non sono un esperto di fisica e quindi non voglio trarre conclusioni su premesse ho potrebbero essere errate. Ma secondo voi è possibile che ad un reticolo più ampio corrisponda una zona di impatto utile (diversa dal c.d. sweet spot) maggiore? Se così fosse, anche racchette con un ovale di dimensioni minori potrebbero avere una "facilità" maggiore...
mi appresto a scrivere un lungo post per analizzare una questione che credo essere poco dibattuta.
Come molto tra voi, anche io sono (stato) colpito dal virus della racchettite. Nel mio caso trattasi di patologia conclamata da decenni, tanto che ho imparato a conviverci. Tra i sintomi noti della racchettite c'è l'attenzione maniacale per i dati strutturali dei nostri attretti: sappiamo tutto di peso, tolleranze, bilanciamento, inerzia, rigidità, ecc.. Come da premessa, mi pare tuttavia che quasi mai si parli dell'area del reticolo delle corde. Forse è solo una osservazione banale e priva di importanza pratica ma stamattina, righello alla mano, mi sono messo a misurare tutte le mie racchette.
Ho scelto le 4 con cui gioco più frequentemente e che conosco meglio. Questo per cercare di comparare le sensazioni di gioco ed i dati oggettivi. Le racchette di cui parlo sono:
- Babolat Aeropro Drive (c.d. no cortex, ovvero la primissima versione);
- Dunlop Aerogel 4d 500 tour;
- ZUS (100sq, 16x19);
- Yonex Rds 98 MP.
Successivamente ho misurato l'area del reticolo delle corde, ovvero della superficie descritta dall'intersezione tra le corde verticali e le corde orizzontali. Vi allego una immagine per chiarire.
Quello che sospettavo e che ho poi verificato metricamente, è che a parità di superficie del piatto corde (le prime tre racchette sono tutte 100sq) possono esserci reticoli molto variabili in quanto ad area. Senza voler vi annoiare con i conteggi che ho fatto, per esempio l'area del reticolo della APD è di oltre il 10% inferiore all'area del reticolo delle Dunlop o della ZUS (che, ho notato, hanno un piatto corde praticamente sovrapponibile, anche se la prima è una 16x18 mentre la seconda una 16x19). Il che conferma poi le mie sensazioni sul campo, dove le mie adorate Dunlop mi paiono essere più tolleranti rispetto alla Babolat (e ancor di più alla Yonex).
Non sono un esperto di fisica e quindi non voglio trarre conclusioni su premesse ho potrebbero essere errate. Ma secondo voi è possibile che ad un reticolo più ampio corrisponda una zona di impatto utile (diversa dal c.d. sweet spot) maggiore? Se così fosse, anche racchette con un ovale di dimensioni minori potrebbero avere una "facilità" maggiore...