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descriptionsu come si costruisce in maniera ottimale una racchetta agonistica Emptysu come si costruisce in maniera ottimale una racchetta agonistica

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mettiamo per ipotesi che dobbiamo costruire una racchetta che pesi senza corde 320 grammi.

è giusto fare una racchetta che abbia peso abbastanza distribuito in maniera uniforme oppure è giusto polarizzare?
KK vedi di rispondere e di illuminarmi così come facesti con la pronazione dell'avambraccio.. Very Happy 

graditissimi commenti di tutti... se fosse possibile anche del sommo

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Che forma deve avere il telaio/steli? Boxato...profilato...o una via di mezzo... Punto di flessione...? Rigidità/flex? Grandezza piatto corde? Schema corde..?

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la mia domanda è correlata unicamente al peso.
A parità degli altri parametri scelti, è meglio uniformare o polarizzare?

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Con 320 grammi e i materiali odierni le corde lavorano bene.
A questo punto, visto lo swing "agonistico" medio (ovvero quello che va per la maggiore)...polarizzare senza se e senza ma. L'unico obiettivo, tolte le torsioni, è accelerare al massimo la testa della racchetta anche su spazi brevi (swing stretti), pertanto il peso di 320 è "moderno" e coerente.
Su masse così un po' in "dieta" e velocità di palla così elevate, serve energia cinetica sul piatto corde...pertanto servono telai "avanti".
Poi ci aggiungi tutte le domande di Luca, con un occhio di riguardo al flex point.

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per avere un'idea più precisa, come sarebbe distribuito il peso tra manico, steli e piatto corde ? ossia in che proporzioni ?  mi riferisco all'ipotesi del peso polarizzato. il peso uniforme, invece, non sarebbe garanzia di un attrezzo comunque più progressivo e con maggior controllo complessivo ? parlando di sensazioni, esistono dei "segnali" avvertibili anche dai comuni mortali di basso livello tecnico, da cui intuire se una racchetta ha il peso distribuito in modo nettamente più uniforme rispetto ad un'altra ?

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No non è così facile... la distribuzione dei materiali, l'orientamento delle fibre e la scelta dei compositi sono essenziali, proprio perché la racchetta non è la tavola di un trampolino ovverossia un pezzo unico con una forma regolare.  La difficoltà e proprio in questo, nel gestire le vibrazioni e nel gestire gli sforzi meccanici nei vari punti "chiave" della racchetta, che sono veramente tanti.
 Basti pensare ai punti nevralgici che sono le orecchie (ovvero le ore 3 e 9), l'attaccatura degli  steli all'ovale e l'attaccatura degli steli al manico.  Non per niente si dice che il cuore della racchetta è un po' il motore della stessa.  C'è anche da dire che l'importanza crescente delle corde fanno propendere a una  progettazione sempre più in funzione dell'ovale.
La distribuzione delle masse sta cambiando  in funzione dei nuovi materiali.  Prendi ad esempio le Yonex che da anni utilizzano i fullereni e una geometria isometrica dell'ovale: le masse sono l'ultima delle loro preoccupazioni, tanto è vero che molti le giudicano "vuote" in testa... Ma prendi la Tour F da 295 gr che tira come una dannata ma con un tocco niente male.
Un altro esempio "classico": il cuore delle PT57 è considerato ancora dopo due decenni un'opera d'arte e non sono racchette leggere: accelerarle non è da tutti e rischiano di porsi fuori mercato. Infatti il Graphene è entrato in gioco. Ci manca solo il Carbyde e facciamo una racchetta da 100 grammi con percentuali di restituzione dell'energia da paura! 
La massa? A questo punto, vista la stabilità strutturale, la mancanza di torsioni e la capacità di far lavorare il piatto corde in funzione delle corde (nuova generazione)...dopo che dai massa a ore 3 e 9 per favorire gli Spin...tanto vale metterne un po' in testa per favorire i servizi-bomba e gli swing veloci. Gli SW son sempre alti, ma non impossibili. 
Per le distribuzioni delle masse in percentuali.... citofonare Mario o Raffaello o Michele.
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