No non è così facile... la distribuzione dei materiali, l'orientamento delle fibre e la scelta dei compositi sono essenziali, proprio perché la racchetta non è la tavola di un trampolino ovverossia un pezzo unico con una forma regolare. La difficoltà e proprio in questo, nel gestire le vibrazioni e nel gestire gli sforzi meccanici nei vari punti "chiave" della racchetta, che sono veramente tanti.
Basti pensare ai punti nevralgici che sono le orecchie (ovvero le ore 3 e 9), l'attaccatura degli steli all'ovale e l'attaccatura degli steli al manico. Non per niente si dice che il cuore della racchetta è un po' il motore della stessa. C'è anche da dire che l'importanza crescente delle corde fanno propendere a una progettazione sempre più in funzione dell'ovale.
La distribuzione delle masse sta cambiando in funzione dei nuovi materiali. Prendi ad esempio le Yonex che da anni utilizzano i fullereni e una geometria isometrica dell'ovale: le masse sono l'ultima delle loro preoccupazioni, tanto è vero che molti le giudicano "vuote" in testa... Ma prendi la Tour F da 295 gr che tira come una dannata ma con un tocco niente male.
Un altro esempio "classico": il cuore delle PT57 è considerato ancora dopo due decenni un'opera d'arte e non sono racchette leggere: accelerarle non è da tutti e rischiano di porsi fuori mercato. Infatti il Graphene è entrato in gioco. Ci manca solo il Carbyde e facciamo una racchetta da 100 grammi con percentuali di restituzione dell'energia da paura!
La massa? A questo punto, vista la stabilità strutturale, la mancanza di torsioni e la capacità di far lavorare il piatto corde in funzione delle corde (nuova generazione)...dopo che dai massa a ore 3 e 9 per favorire gli Spin...tanto vale metterne un po' in testa per favorire i servizi-bomba e gli swing veloci. Gli SW son sempre alti, ma non impossibili.
Per le distribuzioni delle masse in percentuali.... citofonare Mario o Raffaello o Michele.