Tibia ha scritto: Negli ultimi mesi - sempre più di frequente - mi sono imbattuto in videoanalisi del diritto dei PRO dove si fa riferimento al concetto di SSC "
Stretch Shorten Cycle", non importa se giocato open, semi-open o neutral.
Io mi sto applicando da solo - con tutti i miei limiti - a introdurre questo movimento nel diritto, non mi sembra difficile ed ho trovato un sacco di vantaggi, non ultimo una correzione ad un movimento troppo circolare che impattava sul gomito.
Tanto per essere chiaro, ecco cosa si intende per SSC :
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]Ci sono parecchi altri video e siti sull'argomento, ne ho trovati anche un paio molto interessanti del mitico Ricky Macci.
Visto il modello di esecuzione - standard e vincente -
mi è sorta la domanda se a livello di club questo concetto viene spiegato oppure è lasciato ai soli giocatori agonisti, indipendentemente dall'età. Grazie mille.
Tibia
Allora mi sono riletto tutto questo appassionante thread e ci sono delle cose mi sono venute in mente (tantissime) partendo da Tibia e dalla sua domanda principale. Prima di andare oltre devo fare un complimento a Clay Ballard, sempre molto chiaro nelle sue spiegazioni e che seguo da tempo su Youtube. Tra l'altro ha appena lanciato un programma di affiliazione tipo "accademy" a pagamento (ma sono poche decine di dollari l'anno ) per cui chi volesse approfondire può accedere a contenuti più tecnici e specifici e a programmi di allenamento on line.
Oltre ai già citati mi permetto di consigliare di seguire, se foste interessati, anche Peter Freeman, Ian Westerman (essential tennis), e Florian Meier (Online Tennis instruction), qui non citato ma è uno dei migliori secondo me. Il bello è che questi "ragazzi" spesso collaborano tra di loro con interventi e Webinar insieme e a volte vengono fuori delle cose molto interessanti (vedere ad esempio i video di Peter Freeman con Rod Laver e Jhon Newcomb) !
Va da se che la risposta (in parte già anticipata dagli interventi) è che generalmente fino a poco tempo fa questi concetti venivano spiegati solo ai giocatori agonisti e di buon livello, diciamo dopo i 14/15 anni di età, nelle accademy e nei centri federali (a meno che non fossero dei fenomeni precoci e ben seguiti) e alla fine nemmeno a tutti (sopratutto le donne) mentre i buoni giocatori di club, anche agonisti (parlo di quarta e terza categoria) difficilmente avevano accesso a determinate informazioni. Ora invece vedo spiegare e vedo nella pratica i ragazzini che in tutto o in parte giocano il dritto seguendo questi concetti per cui evidentemente, almeno qui in Toscana, ci stiamo avvicinando al core del problema.I concetti comunque sono tanti e complessi...io sinceramente non vedo tutta questa differenza tra quello che dice Macci e quello che afferma Clay Ballard...anche se in effetti nella fase del "take back" e della caduta ci sono alcune differenze e anche nel follow trough, ma il tipo di movimento, di swing, è sostanzialmente lo stesso.
Però capisco cosa dice King quando parla di quell'effetto side spin che Federer, Murray, Nadal danno di recente anche se in modo molto diverso....
C'è poi la questione di definire il dritto atp:
affermare se un determinato tipo di swing è atp style o non è atp style secondo me non ha senso, è solo una definizione usata dallo stesso Macci e anche da altri (tipo Christophe Delavaut ad esempio) per definire le caratteristiche comuni di un tipo di swing che è in voga nell'ATP al momento ma si sa, a tutti i livelli il dritto è comunque un colpo molto personale per cui figuriamoci se a quei livelli non viene "costruito su misura" sull'atleta di riferimento. E' chiaro ad esempio che se un atleta è molto alto e potente sarà in grado di colpire spesso la palla dall'alto vero il basso schiacciandola come dice vet e anticipando la parabola del top spin avversario. E non è un caso che questi giocatori come Soderling, Delpo, Berdich, Raonic e anche Isner abbiano dei movimenti abbastanza ampi e un back swing fatto con la testa della racchetta abbastanza alta con la racchetta che non scende mai molto e in questo caso il "wrist snap" sarà come si vede dal video di Soderling, meno pronunciato.
Attenzione il fatto che sia poco pronunciato non significa che non ci sia affatto. Infatti tutto il movimento viene fatto in modo fluido e naturale e anche l'ampiezza del prestrecth del polso che viene fatta è funzionale al tipo di colpo che si vuole giocare, alla quantità di top spin che si vuole dare e al tempo che si ha per colpire la palla.
Questo è un concetto non di poco conto per imparare questo tipo di movimento e ha un importanza essenziale anche in fase di apprendimento sia per i ragazzi che per qualsiasi giocatore che volesse inziare ad includere questi concetti nel proprio swing.
In sostanza non è necessario "spezzare il polso" sempre a 90° come fanno Nadal e soci se non si è in grado di farlo ne tecnicamente ne fisicamente ma si può via via cominciare per gradi a "girare la manopola tanto quanto è necessario per acquisire il giusto timing sulla palla.
In questo momento mi viene in mente una precisazione sul concetto di ritardo del polso (wrist leg). Mentre è più facile e intuitivo capire il concetto di spezzare il poso (wrist snap)
è più difficile capire cos'è nella realtà sia il ritardo del polso (wrist lag). Ma secondo me è fondametale.
Ritardo rispetto a che cosa ??? E qual'è il giusto Timing con cui eseguire la caduta della testa della racchetta e di conseguenza spezzare il polso ? Vet in un certo modo ha già risposto prendendo come esempio il dritto di Murray (che a me piace molto) e anche King ne ha parlato quando afferma che se il polso è rilassato è totalmente passivo. E' questo ha senso.
Però non è un concetto ne semplice ne automatico perchè questo swing funziona solo con un determinato timing e a determinate condizioni......e questo problema si accentua tanto più quanto più si carica il polso in fase di caduta della racchetta (ossia più si gira la manopola più è critica questa fase). Vorrei sapere il vostro parere a riguardo prima di andare avanti.
Scusate la pappardella !!!