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Tennis e agonismo.

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Promemoria primo messaggio :

Non ricordo piu se ne avessimo gia parlato da qualche altra parte ma mi sembra un argomento interessante anche per chiarire il mio punto di vista su determinati aspetti del gioco.
Bueno visto lo spunto degli argomenti di questi ultimi giorni mi son venute in mente un paio di considerazioni,parlo di tennis agonistico,che poi sia di quarta di terza o di ottava poco mi importa,ma tiro fuori la parola agonismo perche' chi fa dell'agonismo vuole vincere la partita
,e per vincere le parite bisogna avere in testa ben chiari certi concetti.Per il resto che nesuno si offenda,per carita',ma parliamo di un tennis che lascia il tempo che trova e dove certi discorsi no hanno un senso di esistere.
Ok paritmao da questo punto,visto che ho accennato l'importanza di cercare di capire che giocatore siete e di cercare di sviluppare un proprio di gioco volevo chiarire un paio di cosette.
Tranne casi estremi tipo mi massacra con il dritto,percio' sono costretto a cercare il rovescio,l'idea di capire il gioco dell'avversario e' un idea sbagliata di base.
In una partita per vincere bisogna riuscire ad imporre il proprio gioco,ma per fare questo bisogna essere dei giocatori solidi.Piu' che riuscire a capire cosa sta facendo il mio avversario mi devo concentrare sui miei colpi e sul mio gioco per trovare le mie soluzioni piu efficaci indipendentemente dall avversario che trovo.
Se no cadiamo nella trappola del giocatore della domenica che va a rete a capofitto perche non riesce a tenere un scambio decente per piu di tre o quattro colpi di fila e si fa passare come un tordo o sbaglia la piu facile delle vole'.Si si magari qualche punto lo riesce anche a portare a casa,ma scommetto ch alla fine della partita il risultato sarebbe nettamente a suo sfavore,perche' quello che sta facendo non e' una tattica ma un modo di finire piu velocemente la partita,con magari un risultato peggiore di quello che otterrebbe tentando di fare il proprio gioco.
Ora per fare un esempio se hai un bel dritto piu di preoccuparti di cosa fa il tuo avversario dovresti preoccuparti  di mettere la partita sulla diagonale di dritto e da li incominciare a vincere i punti.
Ora anche se a volte si dice che dall'altra parte ce un avversario che ci permette di fare o meno determinate cose,si sbaglia alla grande perche' l'avversario visto in modo agonistico deve riuscire a fare quello che io gli permetto di fare,niente di piu niente di meno.
Per questo quello che cerco di dire e che principalmente bisogna concentrarsi sul proprio di gioco e riuscire a sfruttare le proprie potenzialita' piu che preoccuparsi tanto di cosa fa l'avversario,anche perche' non ci va uno scienziato a capire che se il tizio in question non mi fa vedere una palla con il dritto forse e meglio non farglielo giocare.
Percio' sottolineo che e' importante capire bene quello che siamo in garado di fare in campo e concentrasi su quello,cioe cosa mi fa vincere punti e cosa mi fa prendere sberle.
Una volta che si ha raggiunto questa consapevolezza e si e' ingrado di produrre il proprio gioco cosa fara' l'avversario sara' di secondaria importanza,se non come nei casi evidenti 
che  ho citato prima

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ciao vet, buon lavoro e grazie comunque per gli approfondimenti

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VANDERGRAF ha scritto:
albs, il nocciolo di tutto questo dialogare, da qualcuno chiamato casino, è che si sta dando un significato diverso alle cose che ho scritto. ho parlato di allenamento, io faccio sia allenamento che partite; non ho mai detto di provare un pò di tutto senza essere in grado di farlo, ho parlato di variare il gioco nei limiti delle nostre carenze e in rapporto al gioco dell'avversario, in funzione di massimizzare il risultato. ho parlato di due percorsi paralleli, uno di crescita e uno di graduale messa in pratica (in partita) dei miglioramenti acquisiti. ho parlato, prima di tutto, di valutare anche il gioco dell'avversario per gestire al meglio le proprie risorse, perchè si contestualizzava a giocatori agonisti inesperti, non mi risulta che un terza categoria sia un giocatore agonista inesperto. quindi cosa altro dire ? interpretate come volete, ma soprattutto leggete senza contaminare
non mi sono spiegato bene.io la penso come te.ho migliorato perché a differenza di tutti praticamente cerco di allenare i colpi in partita,spesso a costo di perdere.il problema è che man mano che si migliora ci si rende conto di quanto sia distante la sufficienza. Già quando entri nel giro dei 4.1 tocchi con mano un tennis che sembra alieno.il colpo che fino a prima sfoggiavi come cavallo di battaglia a malapena vale un colpo interlocutorio di un giocatore di tennis vero. Io credo nelle cose che dici.però poi quando si inizia a parlare di tennis per davvero la dura realtà ti pone di fronte ad un quesiti: Sei capace di buttare la palla nello stesso metro quadrato per almeno dieci volte di fila ad un ritmo sostenuto? Se la risposta é no, tu quel colpo non lo sai realmente fare e non ne hai il controllo. E quando ti accorgi che quello che vedi come un traguardo é solo l'inizio, abbassi il tiro e cominci a rimasticare concetti come" i fondamentali." Altro che variare.c'è prima da imparare a fare dritto e rovescio in modo consistente

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Per capirsi con un dritto e un rovescio decente,non avresti nemmeno il bisogno du variare.questo é quello che dice veterano.con dei buoni fondamentali arrivi in terza. Senza non vai da nessuna parte anche se sai fare i tweener

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VANDER: tutti questi tuoi scritti mi fanno venire una gran voglia di venirti ad asfaltare tennisticamente con il mio tennis orribile...
Mi piacerebbe vedere il tuo tennis "champagne" sciogliersi come neve al sole...

Ovviamente senza rancore: è una battuta!

Ma se ti va, giochiamo.

Mi hai incuriosito!

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albs77 ha scritto:
Per capirsi con un dritto e un rovescio decente,non avresti nemmeno il bisogno du variare.questo é quello che dice veterano.con dei buoni fondamentali arrivi in terza. Senza non vai da nessuna parte anche se sai fare i tweener

ma guarda che anche io sono a favore dei fondamentali, ci mancherebbe altro. anzi nei fondamentali ci metto pure il rovescio slice, che invece vet in un suo post ha escluso. scusa la finezza, ma grazie al cavolo che se sei forte nei fondamentali non hai nemmeno bisogno di variare, ma giochi da solo o contro qualcun altro ? non potrebbe essere che, per opera dello spirito santo, anche il tuo avversario sia forte come te nei fondamentali ?  oppure è uno scontro tra un 4.5 e un terza categoria ? ma converrai con me che, a parità di fondamentali, è meglio un giocatore che sa fare anche il gioco a rete, che sa variare le rotazioni con back, chop, slice, che sa fare un pallonetto, una smorzata, uno smash oppure tutte queste cose se ce l'hai in più non contano nulla ? a me sembra un discorso molto chiaro e logico, che trova un riscontro per forza di cose sul campo. poi se si interpreta in modo totalmente diverso da quello che voglio far capire, è normale che può sembrare controproducente.

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Sonny Liston ha scritto:
VANDER: tutti questi tuoi scritti mi fanno venire una gran voglia di venirti ad asfaltare tennisticamente con il mio tennis orribile...
Mi piacerebbe vedere il tuo tennis "champagne" sciogliersi come neve al sole...

Ovviamente senza rancore: è una battuta!

Ma se ti va, giochiamo.

Mi hai incuriosito!

grazie per la sfida sonny, ma come dicevo in un altro post, preferisco evitare il servizio perchè ho un problema alla spalla. avere un approccio come ho descritto di avere non significa automaticamente essere un piccolo campione, perchè poi bisogna fare i conti anche con gli infortuni, l'età, il tempo a disposizione per la pratica e i soldi necessari. poi non mi sono mai piaciuti i giocatori che tendono ad asfaltare per soddisfazione personale, ho un'altra concezione del tennis e dello sport in genere. ho visto un tuo video e ovviamente non mi piace come giochi, ma questo non significa che io non possa considerarti ugualmente bravo. se mi riprendo da una recente sciatalgia e una tendinite achillea cronica bilaterale e ti va di fare un'ora di palleggi con libertà di far soccombere l'avversario, ti faccio sapere volentieri. ciao

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In bocca al lupo.
Con l'età ti posso capire: sono a 52.
Il mio obiettivo non è asfaltare avversario...
È  LOTTARE...
Una cosa diversa.

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Sonny Liston ha scritto:
In bocca al lupo.
Con l'età ti posso capire: sono a 52.
Il mio obiettivo non è asfaltare avversario...
È  LOTTARE...
Una cosa diversa.

bene, ma lottare lo hai detto solo ora e approvo pienamente. il mio commento era riferito a quando hai scritto solo asfaltare

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dimenticavo:  grazie per l' "in bocca al lupo". crepi

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VANDERGRAF ha scritto:
albs77 ha scritto:
Per capirsi con un dritto e un rovescio decente,non avresti nemmeno il bisogno du variare.questo é quello che dice veterano.con dei buoni fondamentali arrivi in terza. Senza non vai da nessuna parte anche se sai fare i tweener

ma guarda che anche io sono a favore dei fondamentali, ci mancherebbe altro. anzi nei fondamentali ci metto pure il rovescio slice, che invece vet in un suo post ha escluso. scusa la finezza, ma grazie al cavolo che se sei forte nei fondamentali non hai nemmeno bisogno di variare, ma giochi da solo o contro qualcun altro ? non potrebbe essere che, per opera dello spirito santo, anche il tuo avversario sia forte come te nei fondamentali ?  oppure è uno scontro tra un 4.5 e un terza categoria ? ma converrai con me che, a parità di fondamentali, è meglio un giocatore che sa fare anche il gioco a rete, che sa variare le rotazioni con back, chop, slice, che sa fare un pallonetto, una smorzata, uno smash oppure tutte queste cose se ce l'hai in più non contano nulla ? a me sembra un discorso molto chiaro e logico, che trova un riscontro per forza di cose sul campo. poi se si interpreta in modo totalmente diverso da quello che voglio far capire, è normale che può sembrare controproducente.
ok in questo senso la penso come te. Il tennis é fatto di tante cose non solo di colpi da fondocampo. Quello su cui volevo premere é che i colpi cosiddetti speciali ti sono resi possibili dalla poca abilità del tuo avversario. Prendiamo il back. Fino a che non hai a che fare con almeno un buon 4.2 un back teso é spesso vincente perché l'avversario non lo tira su o ci arriva male. Questo porta erroneamente a credere di essere capaci a fare il back. Poi un giorno palleggi con uno bravo e ti accorgi che non solo non lo metti in difficoltà ma ti buca sistematicamente ogni volta che provi un back.solo in quel momento capisci che un back degno di tal nome é un colpo difficilissimo.più del fondamentale del rovescio che magari non sai tirare, esempio personale. Capisci cosa intendo? Le variazioni che che si fanno tra amatori sono degli scherz, dei giochi. Il top di un seconda va la metà di quello di un quarta ma rimbalza il triplo e ti toglie la racchetta di mano.quello che giochiamo noi non é tennis. In questo contesto divertiamoci, sono d'accordo. Ma veterano allena i pro.capirai il sio punto di vista

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Ragazzi si riaprono le danze  Very Happy Very Happy Very Happy
Allora a questo punto credo proprio che sia inutile continuare una discussione con te caro il mio Vander.
Con tutto il rispetto del mondo riguardo il tuo punto di vista a livello agonistico per riuscire a fare un discorso che abbia un senso a rispetto devi studiare un po di piu' la materia,se no posiamo andare avanti all infinito e onestamente per quanto cerchi di motivare il tuo punto di vista,non vedo i termini per poter continuare una discussione in questo senso,perche' dal mio punto di vista che poi non e' solo il mio ma credo che sia un po di tutti quelli che hanno a che fare con il tennis agonistico siamo lontani anni luce,scusami ma con questo lavoro ci campo da ormai parecchi anni e le teorie strampalate mi interessano fino ad un certo punto essendomi io costruito delle certezze,non con Peppino e Toto' ma con degli ex pro ed allenatori di altissimo livello.
Ora non voglio fare il presuntuoso  e con questo non voglio dire che io sia bravissimo o piu o meno bravo di un altro,ma ci mancherebbe,solo che forse in questo caso ho un po piu di esperienza diretta sul campo sia come giocatore che come maestro,percio' mi spiace molto, ascolto,rispetto,ma ora non vedo piu' i presupposti per andare avanti nel senso che intendi tu.
Albe io non alleno i pro,non sono cosi bravo,diciamo che cerco di indirizzare un futuro tennista,che poi chissa a che livello arrivera', nella giusta direzione.

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vet forse ancora non hai compreso che io sto parlando di un contesto vissuto, non di aria fritta e se io sono così particolare da prendere in considerazione non posso farci niente. questo è quello che ho vissuto io e che continuo a vedere nei circoli che frequento. ti ripeto per l'ennesima volta che sto parlando di livelli da autovalutazione itr 3.5 fino a 4.4 fit. non posso cambiare la realtà per rendere più valido quello che tu dici, si tratta della mia realtà, ho il diritto di conoscerla e di rappresentarla. al di là del mestiere che si fa bisognerebbe accettare anche il fatto che possono esistere situazioni personali diverse da quelle che vivi tu o comunque valutazioni che partono da altre situazioni. io non entro nel merito del lavoro che stai svolgendo, ma tieni sempre presente che le valutazioni cambiano anche dalla prospettiva con cui si guardano le cose, un maestro può avere una prospettiva diversa rispetto a un praticante che fa del sano agonismo con passione e senza pretese di scalare le classifiche ? tu dici di no, io dico di sì. il discorso finisce lì, andare oltre significa solo mancanza di rispetto verso la dignità degli altri.

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Dai non prendertela,anche non volendo entri nel merito del lavoro che faccio io,ma parlando di un argomento che io conosco bbastanza bene che poi sia di quarta o di ottava poco importa,ma mi sembra un po come se io muratore che costruisco case di mestiere e di conseguenza ho una certa dimestichezza nel settore edile mi metta a discutere con un geometra od un ingeniere di come si dovrebbe costruire e progettare una casa.Sisi mi sono fatto un idea di come si puo fare ma purtropp non ho le basi ne l'esperienza necessaria per poter discutere un certo argomento,cioe' arrivo fino a li ma poi mi devo per forza di cose fermare.
Io le tue valutazioni le tengo ben presente e come ti ho detto continuo a rispettare il tuo punto di vista,ma vedi trovo sempre un qualcosa che mi fa dire,sempre dal mio punto di vista,non ci siamo......anche nell utlimo post non ci siamo,un vero agonista almeno che non sia davvero arrivato o con poco margine di miglioramento ha sempre la la voglia di scalare le classisfiche o un obbiettivo da ragiungere,se no non parliamo di un agonista come ho cercato di intenderlo  io fino ad adesso ma di tennista arrivato che per forza di cose fa un determinato tipo di ragionamento piu che rispettabile,ma che poco a che fare con quello che cerco di dire io.

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Veterano ha scritto:

Vedi chiaramente se il mio aversario mi fa una palla corta o mi ammazza di smorzate sempre secondo il mio punto di vista e perche' io le permetto di farlo e se puo farlo vuol dire che il mio gioco non le da fastidio e mi sta facendo a polpette come vuole.Se la cosa invece e' sporadica come spesso accade in una partita di tennis un giocatore solido sa cosa fare quando e' chiamato a rete,oppure semplicemente perderera' quel punto perche' siccome a rete ci va solo per dare la mano all avversario e molto probabile che lo perda il punto,ma un punto e una situazione non fanno la partita.Se mi dici che in certe situazioni bisogna adattarsi,ti rispondo chiaramente si ma non posso andare in campo senza avere un mio gioco solido di base sul quale potermi affidare.
Se no mispiace ma io rimango del mio punto di vista che se purtroppo non riesci a mettere in difficolta' il tuo avversario con il tuo tipo di gioco e' molto difficile che cambiando tatica o adattandoti al gioco dell altro riesci a portare a casa la partita.i.


Vet quando si capisce che col proprio gioco non so porterà a casa il match, cosa consigli di fare?

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Bella domanda Adolfo, nell immediato ossia in partita,tutto quello che posso per cercare di almeno fare una partita dignitosa,ossia fare quello che meglio so fare,anche perche' se con il mio gioco la partita non la porto a casa,non vedo come possa riuscire a farlo con un gioco che non e' il mio.Prendi un bel respiro e concentrati sulle cose essenziali,guarda bene la palla e gioca facile,magari le prenderai lo stesso ma almeno limiti i danni.
Poi nell immediato dopo partita se riesco a capire su cosa devo lavorare mi metto sotto per cercare di migliorare li dove devo.IL problema poi non e' la partita in se che devo valutare,ma il livello del mio gioco nella categoria che sto giocando,ora voglio almeno diventare un quarta forte,il ragionamento non va fatto nei limiti di una partita ma su un livello piu' amplio,  il pensiero deve essere,vediamo di cosa ho bisogno per diventare forte a questo livello.......e siamo appena all' inizio.....

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Veterano ha scritto:
Dai non prendertela,anche non volendo entri nel merito del lavoro che faccio io,ma parlando di un argomento che io conosco bbastanza bene che poi sia di quarta o di ottava poco importa,ma mi sembra un po come se io muratore che costruisco case di mestiere e di conseguenza ho una certa dimestichezza nel settore edile mi metta a discutere con un geometra od un ingeniere di come si dovrebbe costruire e progettare una casa.Sisi mi sono fatto un idea di come si puo fare ma purtropp non ho le basi ne l'esperienza necessaria per poter discutere un certo argomento,cioe' arrivo fino a li ma poi mi devo per forza di cose fermare.
Io le tue valutazioni le tengo ben presente e come ti ho detto continuo a rispettare il tuo punto di vista,ma vedi trovo sempre un qualcosa che mi fa dire,sempre dal mio punto di vista,non ci siamo......anche nell utlimo post non ci siamo,un vero agonista almeno che non sia davvero arrivato o con poco margine di miglioramento ha sempre la la voglia di scalare le classisfiche o un obbiettivo da ragiungere,se no non parliamo di un agonista come ho cercato di intenderlo  io fino ad adesso ma di tennista arrivato che per forza di cose fa un determinato tipo di ragionamento piu che rispettabile,ma che poco a che fare con quello che cerco di dire io.

magari aveva voglia di scalare le classifiche ma non ha potuto farlo per motivi economici oppure, come nel mio caso, ha avuto problemi fisici che glielo hanno impedito e ha scelto saggiamente altri percorsi. che sia di quarta o di ottava categoria è invece la cosa principale da tenere a mente per comprendere quello che voglio dire. un altro utente mi diceva, si hai ragione ma poi quando trovi avversari di categorie più alte ti accorgi che i tuoi colpi che ti sembravano efficaci non lo sono più. ma va ?! e quindi cosa dovremmo fare ? smettere subito di giocare perche' tanto ci sarà sempre qualcuno nettamente più forte ? dice....se riesci a fare un pallonetto o una smorzata è perchè il tuo avversario te lo ha concesso. quindi tutti i pallonetti e le smorzate che si vedono a livello top 100 sono frutto di errori macroscopici dell'avversario. ma come ragionate ?  è ovvio che se gioco a livelli di 4nc e dintorni il mio avversario mi concederà tante cose (se è di pari livello) così come è ovvio che gliene concederò anche io. ma questo succede in tutti i pari livelli, anche quelli più alti, tanto è vero che spesso gli errori non forzati superano i vincenti. c'è bisogno di uno scienziato per capire che quello che può concedere federer o nadal è infinitamente minore di quello che concede un quarta categoria ? serve una laurea in tennis per capire che i colpi che mi procurano punti in terza categoria difficilmente me li procureranno se giocassi contro il numero 300 del mondo ? cosa avrò mai detto di così assurdo ? nulla, semplicemente quello che ho visto con i miei occhi: se mi capita un pari livello che predilige palle alte gli gioco con rotazioni a rimbalzo basso e lo metto in difficoltà, se mi capita un avversario che è lento negli scatti gli faccio più facilmente delle smorzate vincenti. se ho una discreta sensibilità nel pallonetto appena mi capita l'occasione lo faccio. se vedo che scendo a rete e prendo schiaffi non scendo più oppure lo faccio solo quando è strettamente opportuno. cosa c'e' di così assurdo e incomprensibile in tutto questo ? sono cose successe, non inventate

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Veterano ha scritto:
Bella domanda Adolfo, nell immediato ossia in partita,tutto quello che posso per cercare di almeno fare una partita dignitosa,ossia fare quello che meglio so fare,anche perche' se con il mio gioco la partita non la porto a casa,non vedo come possa riuscire a farlo con un gioco che non e' il mio.Prendi un bel respiro e concentrati sulle cose essenziali,guarda bene la palla e gioca facile,magari le prenderai lo stesso ma almeno limiti i danni.
Poi nell immediato dopo partita se riesco a capire su cosa devo lavorare mi metto sotto per cercare di migliorare li dove devo.IL problema poi non e' la partita in se che devo valutare,ma il livello del mio gioco nella categoria che sto giocando,ora voglio almeno diventare un quarta forte,il ragionamento non va fatto nei limiti di una partita ma su un livello piu' amplio,  il pensiero deve essere,vediamo di cosa ho bisogno per diventare forte a questo livello.......e siamo appena all' inizio.....

Bel commento che tanto mi fa riflettere... Spesso ci si adegua al gioco del'avversario finendo per perdere non solo la partita ma anche la testa.

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sembra come se io dicendo queste cose avessi escluso l'importanza dei fondamentali del tennis. ho forse detto di non giocare il dritto da fondo, inside in o out, in cross o centrale profondo ? ho mai detto di limitare il rovescio in top ? ho detto forse che non è importante il servizio e la risposta al servizio ? mai detto nulla del genere. ma chissà perchè vi siete messi in testa, tranne due o tre eccezioni, che io stia dicendo che è più importante fare tante variazioni piuttosto che avere un gioco solido impostato su pochi colpi fondamentali e regolari. mai detto. ho detto, invece, che può essere utile, perchè l'ho verificato, con determinati avversari, aggiungere al gioco di base delle variazioni sia a livello di rotazione che di schema tattico, in quanto si spezza il ritmo e si danno meno riferimenti costanti all'avversario, quindi si diventa meno prevedibili. ma questo succede anche con i regolaristi di prima fascia quando un altrettanto prima fascia gli spezza il gioco, è nei meccanismi logici del tennis

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Vander mio,Vander mio tutto giusto ma non ci siamo ancora eh eh eh.

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Ritornando poi alla tua domada (Adolfo) e poi al senso di tutto il post prova a chiedere ad Agam come la pensa,io che sono un caprone a suo confronto so che quando in campo mi distraevo da fare quello che sapevo fare meglio e cercavo improbaili soluzioni per il mio livello di gioco le prendevo ancora piu secche di come le avrei dovute prendere,se invece riuscivo a rilasarmi e cercare di fare le cose semplici e basilari,tipo il guardare la palla,lo stare bassi,cercare di giocare nel limite delle possibilta' profondo senza magari dare troppi angoli,allora forse qualche punticino in piu lo portavo a casa.

Ultima modifica di Veterano il Ven 14 Nov 2014 - 23:50 - modificato 1 volta.

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pazienza, ti saluto. ma se permetti preferisco rimaner vander mio, non vander tuo Wink

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Ciao Vander,permetto eccome........poi magari ci si scambia opinioni su altri argomenti in un futuro......

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Veterano ha scritto:
Ritornando poi alla tua domada (Adolfo) e poi al senso di tutto il post prova a chiedere ad Agam come la pensa,io che sono un caprone a suo confronto so che quando in campo mi distraevo da fare quello che sapevo fare meglio e cercavo improbaili soluzioni per il mio livello di gioco le prendevo ancora piu secche di come le avrei dovute prendere,se invece riuscivo a rilasarmi e cercare di fare le cose semplici e basilari,tipo il guardare la palla,lo stare bassi,cercare di giocare nel limite delle possibilta' profondo senza magari dare troppi angoli,allora forse qualche punticino in piu lo portavo a casa.

ma è una candid camera o cosa ?  veramente stiamo rasentando l'assurdo. improbabili soluzioni ?  quindi secondo te io fino ad oggi ho fatto tutta una serie di cose che sono risultate vincenti ma non avrei dovute farle perchè erano improbabili ? mah.....veramente qui non si tratta più di maestro o non maestro, ma soltanto di elasticità mentale e comprensione della lingua italiana. buonanotte

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Veterano ha scritto:
Ciao Vander,permetto eccome........poi magari ci si scambia opinioni su altri argomenti in un futuro......

no, no, lascia stare, sarebbe solo una perdita di tempo. si dialoga quando si vuol comprendere, non quando si dà un significato diverso o si presume che l'altro ci stia dicendo cose assurde mai esistite nella sua realtà

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Vander ripeto. Ti do ragione. Variare e giocare sui punti deboli é una marcia in più. Ma il problema é a monte e ha a che fare con la parola agonista. Se il post fosse stato sugli amatori sarebbe stato tutto diverso. Ma qui stiamo parlando di vincere. E non una partita ma di migliorare in modo sistematico.hai mai giocato a poker? É molto simile al tennis agonistico.é uno sport statistico. Non c'è improvvisazione nel lungo termine. Se no perdi. Se cuoi giocare a poker bene devi fare la cosa giusta sempre al di la della situazione.

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VANDERGRAF ha scritto:
Veterano ha scritto:
Ciao Vander,permetto eccome........poi magari ci si scambia opinioni su altri argomenti in un futuro......

no, no, lascia stare, sarebbe solo una perdita di tempo. si dialoga quando si vuol comprendere, non quando si dà un significato diverso o si presume che l'altro ci stia dicendo cose assurde mai esistite nella sua realtà

Guarda Vander tu no devi credere a me,visto che ce Adolfo che ha la possibilita' di parlare con Agam Bernardini e come ripeto io sono un caprone rispetto a lui,gli pregheri solo di chidere ad Agam cosa sia importante,se il semplice guardare la palla e cercare di fare del proprio meglio indipendentemente dall avversario che ci si trova davanti,o preoccuparsi invece di cosa fa il nostro avversario.......poi a secondo di cosa rispondera' Agam  trai tu le conclusioni,adesso stiamo gia parlando di attenzione a livello mentale,tanto per farti capire di cosa si parla......
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