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Tennis e agonismo.

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Promemoria primo messaggio :

Non ricordo piu se ne avessimo gia parlato da qualche altra parte ma mi sembra un argomento interessante anche per chiarire il mio punto di vista su determinati aspetti del gioco.
Bueno visto lo spunto degli argomenti di questi ultimi giorni mi son venute in mente un paio di considerazioni,parlo di tennis agonistico,che poi sia di quarta di terza o di ottava poco mi importa,ma tiro fuori la parola agonismo perche' chi fa dell'agonismo vuole vincere la partita
,e per vincere le parite bisogna avere in testa ben chiari certi concetti.Per il resto che nesuno si offenda,per carita',ma parliamo di un tennis che lascia il tempo che trova e dove certi discorsi no hanno un senso di esistere.
Ok paritmao da questo punto,visto che ho accennato l'importanza di cercare di capire che giocatore siete e di cercare di sviluppare un proprio di gioco volevo chiarire un paio di cosette.
Tranne casi estremi tipo mi massacra con il dritto,percio' sono costretto a cercare il rovescio,l'idea di capire il gioco dell'avversario e' un idea sbagliata di base.
In una partita per vincere bisogna riuscire ad imporre il proprio gioco,ma per fare questo bisogna essere dei giocatori solidi.Piu' che riuscire a capire cosa sta facendo il mio avversario mi devo concentrare sui miei colpi e sul mio gioco per trovare le mie soluzioni piu efficaci indipendentemente dall avversario che trovo.
Se no cadiamo nella trappola del giocatore della domenica che va a rete a capofitto perche non riesce a tenere un scambio decente per piu di tre o quattro colpi di fila e si fa passare come un tordo o sbaglia la piu facile delle vole'.Si si magari qualche punto lo riesce anche a portare a casa,ma scommetto ch alla fine della partita il risultato sarebbe nettamente a suo sfavore,perche' quello che sta facendo non e' una tattica ma un modo di finire piu velocemente la partita,con magari un risultato peggiore di quello che otterrebbe tentando di fare il proprio gioco.
Ora per fare un esempio se hai un bel dritto piu di preoccuparti di cosa fa il tuo avversario dovresti preoccuparti  di mettere la partita sulla diagonale di dritto e da li incominciare a vincere i punti.
Ora anche se a volte si dice che dall'altra parte ce un avversario che ci permette di fare o meno determinate cose,si sbaglia alla grande perche' l'avversario visto in modo agonistico deve riuscire a fare quello che io gli permetto di fare,niente di piu niente di meno.
Per questo quello che cerco di dire e che principalmente bisogna concentrarsi sul proprio di gioco e riuscire a sfruttare le proprie potenzialita' piu che preoccuparsi tanto di cosa fa l'avversario,anche perche' non ci va uno scienziato a capire che se il tizio in question non mi fa vedere una palla con il dritto forse e meglio non farglielo giocare.
Percio' sottolineo che e' importante capire bene quello che siamo in garado di fare in campo e concentrasi su quello,cioe cosa mi fa vincere punti e cosa mi fa prendere sberle.
Una volta che si ha raggiunto questa consapevolezza e si e' ingrado di produrre il proprio gioco cosa fara' l'avversario sara' di secondaria importanza,se non come nei casi evidenti 
che  ho citato prima

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Grande vet ! Questo tred sta diventando sempre più appassionante ! Dopo ore passate a leggere di elucubrazioni su che corde montare e quanto piombo mettere su una RF97 da 340 Gr nuda What a Face affraid o su un mid di 20 anni fa finalmente qualcosa di utile attuale moderno appassionante. Per l'amor di dio adoro la parte tecnica sulle recensioni dei telai ma ogni tanto (per usare un eufemismo) c'è chi si lascia trasportare un tantino su cose che alla fine hanno un importanza relativa rispetto al tennis che si riesce a sviluppare. Ritornando a moto che scriveva in risposta ad un mio post quanto su detto da vet è esattamente la base teorica che spiega il mio discorso empirico fatto circa lo schema che stavo provando in allenamento (perché in partita da solo non ci sarei mai arrivato)......quoto anche spalama perché "mi toglie sempre le parole di bocca" con interventi chiari e incisivi e precisi......ringrazio vet veramente per aver aperto questo trend e per il tempo che ci dedica....

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Veterano ha scritto:
Nelle scuole tennis ci sono diversi allenamenti specifici per riconoscere fin da subito la situazione di gioco sul cosa sia meglio fare o meno dipendendo dalla situazione che mi si presenta davanti.Mi viene in mente il gioco dei colori per esempio  verde, rosso, e giallo.Cioe' chiaramente non puoi riuscire ad imporre sempre il tuo gioco ma devi risonoscere la situazione di gioco,che poi ti porta a costruire il tuo gioco,o a difenderti o in una cosidetta zona di stallo.E reagire di conseguenza.

Vet non conosco questo gioco appena puoi c'è lo illustri brevemente ?

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Un'altra cosa. ...mi vengono in mente tennisti come BerdiCh e la Sharapova che fanno sempre e solo il loro giocontributo e non sembrano avere un piano b....cosa mi puoi dire a riguardo ?

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Paolo070 ha scritto:
Un'altra cosa. ...mi vengono in mente tennisti come BerdiCh e la Sharapova che fanno sempre e solo il loro giocontributo e non sembrano avere un piano b....cosa mi puoi dire a riguardo ?

Indirettamente credo di aver gia' risposto in qualche a ltro post,ma siccome  la cosa e' piu sbrigativa ti rispondo qua.
Bueno molte volte ci siamo chiesti il perche' un giocatore professionista non migliora un determinato colpo che magari e' evidentemente piu' scarso degli altri,oppure perche' un tizio che e' arrivato al top del tennis non sia in grado di avere un piano b.
La risposta e' alquanto banale e semplice,perche' anche lui in campo va a fare quello che e' capace a fare.La tattica e la strategia ormai sono quelli perche' se sei arrivato a quel livello con determinati tipi di schemi e tattiche vuol dire che funzionano,ovviamente sono i tuoi colpi che fanno si che la tattica funzioni,ed essendo gia' ad un livello altissimo sono probabilmente poco migliorabili,per le tue dinamiche di gioco,cioe' nel bene e nel male vanno bene cosi'.Pensa che mettendoti li a cambiare un certo dettaglio,si va ad intervenire su dei meccanismi che funzionanano bene cosi come sono,ma che anche una  virgola potrebbe fare andare a scatafascio.
Se conti poi che a un certo livello il tempo a disposizione per fare un lavoro mirato su un determinato colpo e se ne spende tanto per cercare di mantenere quello che ce,trai un po tu le conclusioni.
Non che non si facciano degli allenamenti specifici ma ormai su un giocatore di livello come quelli che dici tu,il migliorare e' molto difficile,percio' come dicevo la scelta in generale e di mantentenere o migliorare quello che ce.E solo una questione di decisioni,che in genere si fa ad un determinato punto della carriera,ossia sono arrivato fino a qua' ma per battere tizio e caio dovrei riuscire "magari"  a saper fare meglio questo o quello.......e' una scelta molto delicata e difficile e bisogna veramente essere molto bravi e se vogliamo anche un po fortunati per riuscire a fare dei cambiamenti,sono scelte che si fanno insieme,giocatore ed allenatore ,almeno ai livelli che mi stai parlando tu.Se poi intendi piano B una  situazione di difesa,sappi che tutti sanno come difendere,ma il punto e che ' stringo i denti difendendo cercando di riportarti al mio piano "A" cioe' quello che so fare meglio.

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Tanto merito a RF allora.

Oggi Golarsa ha detto esattamente quello che hai scritto te, riferendosi a Wawrinka ieri contro Federer: è uscito dal seminato a causa della tensione... E ha perso.

Oggi ho provato a ragionare come hai suggerito. Schema A: servizio piazzato (slice a uscire da destra o al centro; al corpo o al centro da sinistra; ho fatto anche molti ace, una decina e "solo" 4 doppi falli, ma ero scarico) e dritto incrociato più o meno stretto.

Solo se ero in vantaggio mi sbizzarrivo con altri schemi che mi piacciono.

È andata bene, 6-3 dopo essere stato sotto 0-2. Ok, niente di particolare, non era torneo.
Eppure ho ragionato bene su quello che hai suggerito: schema A sempre (nei limiti del volermi divertire :-)) e mi sono trovato bene, non ho nemmeno dovuto pensare.

Adesso come concludo ? Beh, grazie Vet! Proverò a applicare questo concetto anche in altre partite, perché tra poco inizio un torneo al circolo.

Ps. Sono curioso anche io di vari approfondimenti, perché le varie tecniche per insegnare mi interessano, siccome sto insegnando a 2 amici :-)

Pps. Paolo, io sono uno di quelli che aggiungerebbe 2 gr in testa alla RF97... Però mica abbandono la tecnica per questi cavilli :-)

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No scusa Simonb ma il merito di RF è quello di essere "stato lì" e di averci creduto fino in fondo ma ild demerito è stato tutto di Stan per aver ricercato per 3 volte improbabili soluzioni Serve&Volley e aver poi perso il punto.

Sono d'accordo in questo con Tennis Best : [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

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Simonb, ciao a prescindere che ognuno si trova bene con l'attrezzo, peso bil inerzia corde con cui si trova...ma se vuoi mettere peso alla RF97 altro che lavoro sulla tecnica devi fare Very Happy

PS nel senso che per maneggiare in modo adeguato un'attrezzo del genere devi essere tecnicamente e fisicamente a posto, per usare un eufemismo...

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Veterano ha scritto:
Paolo070 ha scritto:
Un'altra cosa. ...mi vengono in mente tennisti come BerdiCh e la Sharapova che fanno sempre e solo il loro giocontributo e non sembrano avere un piano b....cosa mi puoi dire a riguardo ?

Indirettamente credo di aver gia' risposto in qualche a ltro post,ma siccome  la cosa e' piu sbrigativa ti rispondo qua.
Bueno molte volte ci siamo chiesti il perche' un giocatore professionista non migliora un determinato colpo che magari e' evidentemente piu' scarso degli altri,oppure perche' un tizio che e' arrivato al top del tennis non sia in grado di avere un piano b.
La risposta e' alquanto banale e semplice,perche' anche lui in campo va a fare quello che e' capace a fare.La tattica e la strategia ormai sono quelli perche' se sei arrivato a quel livello con determinati tipi di schemi e tattiche vuol dire che funzionano,ovviamente sono i tuoi colpi che fanno si che la tattica funzioni,ed essendo gia' ad un livello altissimo sono probabilmente poco migliorabili,per le tue dinamiche di gioco,cioe' nel bene e nel male vanno bene cosi'.Pensa che mettendoti li a cambiare un certo dettaglio,si va ad intervenire su dei meccanismi che funzionanano bene cosi come sono,ma che anche una  virgola potrebbe fare andare a scatafascio.
Se conti poi che a un certo livello il tempo a disposizione per fare un lavoro mirato su un determinato colpo e se ne spende tanto per cercare di mantenere quello che ce,trai un po tu le conclusioni.
Non che non si facciano degli allenamenti specifici ma ormai su un giocatore di livello come quelli che dici tu,il migliorare e' molto difficile,percio' come dicevo la scelta in generale e di mantentenere o migliorare quello che ce.E solo una questione di decisioni,che in genere si fa ad un determinato punto della carriera,ossia sono arrivato fino a qua' ma per battere tizio e caio dovrei riuscire "magari"  a saper fare meglio questo o quello.......e' una scelta molto delicata e difficile e bisogna veramente essere molto bravi e se vogliamo anche un po fortunati per riuscire a fare dei cambiamenti,sono scelte che si fanno insieme,giocatore ed allenatore ,almeno ai livelli che mi stai parlando tu.Se poi intendi piano B una  situazione di difesa,sappi che tutti sanno come difendere,ma il punto e che ' stringo i denti difendendo cercando di riportarti al mio piano "A" cioe' quello che so fare meglio.


Grazie Vet sei stato chiarissimo, no per Plan B non intendevo la difesa ma portare alcuni elementi e cambiamenti al loro gioco di attacco (ne parla spesso anche in fase di commento su Sky, e supertennis i vari "esperti") ma parlando di atleti di quel livello capisco che è difficile giudicare

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@ Paolo

Per la partita, concordo, errore di Stanimal che ha cambiato pro gr amma quando non doveva...
Per rf, intendevo dire che a 33 anni ha ampliato le sue già enormi doti tecniche: mica poco!:-) ha praticamente rivisto lo swing dei suo colpi e ha ampliato il bagaglio tecnico delle volée. Ha aumentato i piani B, mettendo lettere fino a metà alfabeto.
Oramai quando gioca vado in pappa perché non so più cosa giocherà...

Penso che Berdich e Sharapova siano due giocatori eccellenti - ma va! :-) - però hanno solo il piano A... Probabilmente hanno raggiunto il limité e è il motivo per cui Berdich non riesce a essere più avanti in classifica e per cui Sharapova non batte Williams.

Golarsa in questi giorni ha sottolineato spesso come Roger abbia più piani alternativi che non sono rischi a casaccio, ma fondamentali assorbiti. Devo dire che nellascoltare lei è leggere Vet ho capito davvero tanto. Più che altro, Vet ha aperto la strada per comprendere bene Golarsa.

Picccolo ot
Per la questione fisica: sono giovane e ho recuperato una pessima condizione fisica causa forze esterne. Mangio bene e preciso (non fumo, non bevo alcolici

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Dormo, palestra mirata e yoga, ecc) e ho imparato a giocare con la ps90.
Ho imparato a capire cosa mi piace e cosa no per peso e bilanciamento, cosicome flex e corde.
La RF cade a fagiuolo:-) conta che già la yonex vctg97 330 ha le stesse specifiche perché le ho cercate io.

Poi discorso diverso essere un bravo tennista che vince tutto.:-)

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Paolo070 ha scritto:
Veterano ha scritto:
se invece riuscivo a rilasarmi e cercare di fare le cose semplici e basilari,tipo il guardare la palla,lo stare bassi,cercare di giocare nel limite delle possibilta' profondo senza magari dare troppi angoli,allora forse qualche punticino in piu lo portavo a casa.

Io vorrei se possibile partire da questa preziosa considerazione perché è questo il lavoro che sto cercando di fare io adesso. Stare rilassato e fluido, stare basso e concentrarmi sul colpire la palla (impatto e sensazione) e piano piano entrarre "in The zone" ossia in quello stato mentale in cun esisti solo tu la palla e il campo. In quello stato li la palla si allarga e il campo si restringe l'avversario e quello che sta facendo diventano meno importanti e il gioco fluido e naturale. Ossia smetto di preoccuparmi di cosa sta facendo e vuole fare e mi concentro più su me stesso e sul mio gioco ma nello stesso tempo rimango vigile e allerta. Nello stesso tempo il campo e l'avversario li percepisco con il campo visivo laterale ma lo sguardo e l'attenzione è sulla palla. È un esercizio che facevo nelle lezioni di Tai chi è che il mio maestro chiamava "sguardo del gufo" e anche nel karate si facevano es analoghi di azione/reazione è tra il pugno dell'avversario e la palla da tennis non vedo molta differenza se non nella distanza e nel tempo di impatto che ai nostri infimo livelli è molto maggiore (per i pro ovviamente no è diverso).

Riprendiamo da questo.
Muy bien,come raccontavo nel post dedicato alla gestione dell attenzione ci sono esercizi che si fanno per riuscire a gestirla nel modo opportuno e che inconsciamente si fanno anche facendo tecnica.Il lavoro che stai cercando di fare tu va gia' oltre,perche' di base la condizione tecnica e di conseguenza fisica,nonche' il livello di attenzione precedente,cioe' guarda sempre la palla e tutte le menate che ho menzionato funzionino gia' a dovere.Possono anche non essere dei gesti tecnici perfetti,ma la mente non deve essere distratta dal dover pensare al gesto o a quasiasi altro aspetto del gioco.Si puo anche fare sin dall inizio ma purtroppo la tensione quando dobbiamo impare a gestire l'attenzione puo distrarci e non permetterci di riuscire ad entrare nello stato che dici tu.Se il guardare la palla come raccontavo io prima non e' ancora ben automatico e siamo ancora in fase  di costruzione del gesto e' insomma molto piu' difficile.Il complicato e che se ancora abbiamo tensioni rispetto al gioco,qualsiasi sia il loro motivo e' molto probabile che tentando di fare quello che vuoi fare tu la mente si distragga.E' una cosa che si puo allenare,perche' anche durante il gioco ci sono delle tecniche di rilassamento, ma se le cose combinano tutte come si deve prima a poi puo capitare di entrare in questa situazione di Trans.(che non sono quelli a cui pensate voi eh eh eh) oppure in the zone come hai definito tu.Ce chi ci arriva ce chi invece no.Tu guardando la palla e seguendola ti stai gia' allenando a farlo,ora prova anche a non pensare piu al gesto.Bueno e' una sensazione un po particolare perche' effetivamente non ce molta gente in grado di spiegarla,ci si arriva dopo aver passato diversi step,perche' e forse uno degli aspetti piu' difficili del tennis riuscire a fare quello che vuoi fare tu.Infatti devi restare mentalmente rilassato ma fisicamente attivo.........bueno visto che qua ce Agam Bernardini fatti suggrire qualche esercizio che puo fare indipendentemente da quello che fai sul campo da tennis.Io sul fattore testa ho la mia particolare convinzione,e a volte non e' molto in linea con diversi concetti espressi dagli esperti nel settore,ma comunque come dicevo una volta da giocatore nessuno mi ha mai spiegato un bel tubo sul come arrivare a questo livello,anche se come dicevo si fanno e si facevano gia' degli esercizi che io chiamo tecnici,ma che inconsciamente erano poi anche mentali

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Buona sera.
Concordo, ed una volta racconta come il mio vecchissimo maestro, uno che a 70 anni, 30 anni fa, faceva lezione con un manico di scopo prendendo ogni palla, ci diceva come il tennis era 85% testa, 10% gambe e 5% braccio....è vero, il tempo è passato da allora è con lui è cambiato il gioco/sport e le sue dinamiche e relativa preparazione....ma io continuo a pensare che la testa, la zona, lo stato mentale, una volta acquisita la meccanica, la faccia da maggiore...e ripeto che continuo a pensare che Vander, anche nell'altro post, è un giocatore che ama adattarsi all'avversario, per cui che in un certo modo vuole imporre il suo gioco fatto di adattabilità, forse perché la sua zona è nell'osservazione, mentre per altri ci si entra servendo a 180 km/h per poi chiudere col dritto o con la volè successiva....sia perché è il proprio gioco, il piano A...e forse l'unico che si ha,sia perché forse ci si diverte a fare così....agonismo o no, quarta, terza o pro, ritengo che tattica/tecnica a parte, sia di fondamentale importanza il praticare con serenità, anche se poi spacchi la racchetta in terra e perdi contro una pappa peggio di te, ma lo fai perché hai provato ad entrare nella tua zona, ad imporre il tuo gioco, a divertirti...o anche solo a cercare di vincere, ma lo hai fatto perché hai scelto di farlo, e questo non differenzia amatori e non amatori....questo fa parte dei praticanti di ogni sport...e credo che sia ipocrita dire che si è perso perché non si è riusciti ad imporre il proprio gioco, solo perché magari come qualcuno ha detto il gioco nostro manco sappiamo qual'è.
..così come si è ipocriti se si dice di avere vinto perché si è riuscito ad imporre il proprio gioco, solo perché in quel contesto è girato tutto bene....ora...in tutta onestà, e sono d'accordo se non erro con sonny, parlare di agonismo in quarta e pure fino ad un certo livello di terza, è molto relativo perché si parla di anche ottimi atleti/tennisti nello specifico, anche con grande preparazione atletica e tecnica, ma non di atleti/professionali nel senso che fanno 4 ore al giorno o almeno la stessa cosa...e la fanno per 10/15 anni consecutivi...nel post oggi che leggevo sulle ragazza di seconda, scorrendo si passava dal monotono monocorde che col passare del tempo diventava variabile interessante...variazioni lungolinea e qualcuno che diceva che una terza l'aveva piallata....ok...ci mancherebbe che che la variabilità del gioco possa porre in posizione di favore rispetto a chi fa sempre la stessa cosa....ma sfido chiunque quarta a vincere.tre volte consecutive con una ragazza seconda...la mente conta eccome, le gambe contano eccome, la meccanica conta eccome, la tecnica conta, ma oggi un po meno e lo dico con dolore...agonismo vuol dire vittoria in competizione, si vince in 9 volte su 10 nella vita, con la testa...con tutto ciò che implica questa affermazione...che sia di adattarsi a chi hai davanti, che sia avere un piano a ed uno z, che sia essere un maestro zen, che sia essere il discendente di siddharta....

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Mi scuso per essermi dilungato e per le scemenze che scrive sto dannato cellulare....spero il senso sia chiaro....buona notte

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Chiarissimo. E non scusarti perché scrivi tanto:-)

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@simo....
Very Happy
Grazie....hihihi, in effetti lo dico sempre, odio essere tedioso, oggi il mio secondo genitori ha fatto 4 anni ed mi sono seduto mezz'ora fa da stamane, alle volte vorrei rispondere a tutto e tutti, ma solo per ribadire un concetto in cui credo molto, la dedizione, il rispetto e la gratitudine perché noi possiamo avere un computer per parlare, racchette per giocare, soldi per cambiare e provare corde e non per altro, ma perché, un po come per il calcio in Italia, spesso si perde il piacere del capire.la fortuna che si ha a scapito di discussioni che se fatte fuori dalla tastiera, di certo sarebbero più comprensibili, per le proprie posizioni, e pure tecnicamente, ma soprattutto più dolci e costruttive....
grazie e buona notte
Smile

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Scusa Pintia ma non sono assolutamente daccordo,li si stava parlando di agonismo e di probabile e futura crescita,lui parla del suo tennis e del modo che ha lui di vedere le cose in base alle sue esperienze.........credo che siano due cose ben distinte.Tutto li.
Per quello che riguarda il discorso mentale specialmente a quei livelli io ho le mie teorie,e da quel lato li ho gia' dato......sul lato testa e sulla sua importanza potremmo metterci li a scrivere dei trattati,ci sono troppe varianti e si finisce a mettere tutto nello stesso minestrone.....esempio,quanto conta la testa se non sei ben a posto fisicamente e se non sei ancora sicuro tecnicamente ???In quale percentuale ti puo aiutare a quel livello e come ??? e la sicurezza tecnica che poi ti aiuta a trovare anche una maggior serenita' mentale ???etc etc etc potremmo stare qui a parlare per giorni e ti dico che anche ad alto livello ci sono dei pareri discordanti.Io nei miei limiti cerco di portare avanti un determinato tipo di discorso poi che sia piu' o meno giusto di un altro questo no lo so,una volta non cerano tanti pscicologi o mental coach ma i giocartori venivano fuori lo stesso,magari con un lavoro mentale fatto inconsciamente dal tennista,ma venivano fuori lo stesso.
Sono dei punti di vista differenti.E l'approccio mentale e diverso da un adulto ad un bambino,prova ad insegnare a giocarfe a tennis ad un bambino di cinque anni e poi mi dici cosa le serve che tu le parli di tennis mentale.....le cose le apprende facendo.........con degli esercizi che servono anche dal lato mentale.....bueno dai se no incomincio davvero a vaneggiare......Se parliamo di rilassateza e di riuscire a rilassarsi quando si gioca,per me e' un punto veramente difficile,specialmente da adulti ed ancora piu' in fase d'apprendimento,il bambino non pensa tanto esegue,ma non si fa tante menate,mentalmente parlando.L'adulto specialmente in fase di apprendimento e g'ia sotto stress solo a riuscire a fare a tempo la preparazione e a muoversi appropiatamente con il corpo,e prima che questo fattore sparisca,ci va del tempo,percio sono due cose che viaggiano assieme,la tua consepevolezza tecnica ti fa anche avere una rilassatezza mentale superiore........cioe' sei gia riuscito a distrarre la mente dal problema principale tecnica.......ok dai non proseguo se no faccio le tre di notte.Comunque sicuramente ci sono altri metodi,ma se no ci sono dei problemi particolari per ricorrere ad un pscicologo,tipo difficolta' di apprendimento,eccesiva timidezza,o chi piu ne ha piu ne metta,con il tempo si dovrebbe arrivare ad un giusto equilibrio.Ufffffff non ne esco piu'.........dai per finire vorrei dire che un fattore mentale e' molto importante per tutti............motivazione........Buenas noches

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Pintia ha scritto:
@simo....
Very Happy
Grazie....hihihi, in effetti lo dico sempre, odio essere tedioso, oggi il mio secondo genitori ha fatto 4 anni ed mi sono seduto mezz'ora fa da stamane, alle volte vorrei rispondere a tutto e tutti, ma solo per ribadire un concetto in cui credo molto, la dedizione, il rispetto e la gratitudine perché noi possiamo avere un computer per parlare, racchette per giocare, soldi per cambiare e provare corde e non per altro, ma perché, un po come per il calcio in Italia, spesso si perde il piacere del capire.la fortuna che si ha a scapito di discussioni che se fatte fuori dalla tastiera, di certo sarebbero più comprensibili, per le proprie posizioni, e pure tecnicamente, ma soprattutto più dolci e costruttive....
grazie e buona notte
Smile

Invece su questo mi trovi daccordo totalmente,al bar del circolo con una bella birra davanti oppure in campo con la racchetta in mano,ci si intenderebbe con meno parole e tanti problemi.

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Certo vet....infatti siamo d'accordo, al bar ed in genere, io a mio figlio ci ho provato a dirgli di stare attento e guardare la palla....lui di conseguenza dopo le prime due che riesce a prendere bene, la terza se la prende, la manca e mi da la racchetta nelle mie di palle...
Very Happy
Io intendevo proprio il fatto che sul lato mentale ci sarebbe da discuterne per giorni e che prima senza mental coatch di faceva benissimo, ma perché erano gli atleti ad avere una mente più forte, mentre ora le loro menti, annebiate dalla meccanica, diventano deboli, ho detto che la cosache forse conta meno è la tecnica per questo....le gambe hai il personal trainer, la mente hai il mental coatch, la tattica hai il tattico, la tecnica purtroppo viene sostituita dalla meccanica in uno sport che è cambiato verso la meccanica e poco verso la tecnica, verso l'Atletismo e poco verso il gesto atletico......intendevo questo...e grazie sempre vet per la serenità e chiarezza con cui riesci a confrontarti e discutere con tutti....buona notte a voi...

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...molto d'accordo sulla birra e sulle chiacchierate con la racchetta in mano sulla poltrona di vimini...
Poi la discussione si anima, tre urla e..."E' libero il n. 4????". "Porca putrella trottola adesso ti faccio vedere io!". "Ok, scommettiamo?". "Caffé, birra, pizza o birra e pizza?". "Giochi pesante!"...

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Alla fine anche  dietro una tastiera si puo discutere civilmente,purtroppo a volte siamo presi dai nostri problemi ed incazzature varie e per sctitto non riusciamo a cogliere il giusto verso della discussione,cosa che belli belli rilassati  parlandone de visu e con una birra in mano ci verrebbe molto piu facile.

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kingkongy ha scritto:
...molto d'accordo sulla birra e sulle chiacchierate con la racchetta in mano sulla poltrona di vimini...
Poi la discussione si anima, tre urla e..."E' libero il n. 4????". "Porca putrella trottola adesso ti faccio vedere io!". "Ok, scommettiamo?". "Caffé, birra, pizza o birra e pizza?". "Giochi pesante!"...

Very Happy Very Happy Very Happy  grande King.......secondo me giochemmo pesante perche' dopo esserci scolati 25 birre in campo le gambe peserebbero tonnellate. Very Happy Very Happy Very Happy

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Sì ma in quel caso io bevo la 26esima, metto il berretto e faccio da arbitro sul seggiolone
Very Happy

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Pintia ha scritto:
Sì ma in quel caso io bevo la 26esima, metto il berretto e faccio da arbitro sul seggiolone
Very Happy

In questo caso il berretto non basta ci va il giubbotto anti proietili e pure il casco integrale . Very Happy Very Happy Very Happy

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Scusate per gli ot.......ma qua in chat no ci va mia nessuno ???? perche al posto di inquinare i 3d si puo andare a cazegiare di la...........

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Direi che il problema centrale di questa discussione sta proprio nella differenza tra tennis amatoriale e tennis agonistico.

Purtroppo sono due sport completamente differenti su tutti i piani.

COme ho scritto già qualche volta, i forum sono la palude dei tennisti amatoriali, ed in questi vi comprendo tutta la classe dei quarta categoria, che altro non sono che i vecchi n.c.

4.6, 4.5, 4.4, 4.3 rassegnamoci, basta incanalare due partite, anche vinte di culo, ad un livello talmente basso che si ottiene la classifica e si pensa di poter entrare di diritto nell'elitè dei master series (esagero volutamente).

La quarta categoria è il "niente tennistico" trasformato abilmente in una macchina da soldi dalla federazione tennis, proprio grazie al sistema di assegnazione dei punteggi e delle classifiche.

Parlare di aspetti mentali, fisici, tattici etc... fa sorridere quando poi vai a vedere i primi turni dei tornei di quarta e per lo più c'è gente che manda di là la pallina in qualche modo, e chi gioca tecnicamente meglio o è una frana fisicamente oppure è completamente decerebrato.

L'agonismo di cui si parla in questo thread è di un altro livello, così come il discorso sull'aspetto mentale.

Per tutte le pippe come noi forse è più utile carpire qualche consiglio dal libro di Gilbert.

Qusi tutti noi siamo gente che facciamo altri lavori, oppure studenti, e che vivono il tennis come un diversivo, seppur appassionante, delle menate quotidiane.

Parlare di aspetto mentale, di concentrarsi sulla pallina, di sciogliersi, essere rilassati, si tutto bello in teoria, ma quando vai a giocare di venerdì sera dopo una settimana di lavoro pesante e dopo discussioni con la fidanzata, moglie, amante, perchè il venerdì sera vuole uscire e tu vai a giocare, etc...etc...etc.. hai voglia a ringraziare Vet per i suoi discorsi.....

E' bene fare un distinguo tra il nostro mondo e quello dei giovani agonisti o dei campioni affermati che allena Vet.

La pressione mentale è nettamente diversa e va gestita in modo differente, noi siamo dilettanti più o meno allo sbaraglio, tennisticamente parlando.

Poi guardi Fognini e ti consoli.....

Il discorso invece di "fai il tuo gioco" e lascia perdere chi hai di fronte, è un approccio che aiuta molto anche al nostro livello, soprattutto per migliorare e divertirsi giocando.
E' chiaro che se sei un cacciatore di punti e sei assillato dalla classifica, pur di portarti a casa un match sei anche pronto a tirare per due ore "moon ball" fino allo sfinimento pur di dire "ah...ho battuto un 4.3...ho preso 90 punti....".

Hai sicuramente raggiunto un risultato, ma che è un risultato di breve periodo, perchè sul lungo periodo e nel percorso di miglioramento del tuo tennis e della tua capacità di esprimere te stesso in questo sport, non ti sarà servito a niente, anzi probabilmente perderai clamorosamente la partita successiva perchè sei andato fuori palla.

Pippa eri e pippa sei rimasto, solo con 90 punti in più.

Faccio un esempio molto pratico: mi alleno con un 3.2 che è un pedalatore, rimette tutto, gioca dritto e rovescio in back, palle corte, pallonetti millimetrici etc....la palla non gli cammina tanto, quindi è uno che ti fa giocare.

I suoi pari livello mi dicono: guarda che basta tirargli piano e vinci facile, perchè lui si appoggia se tiri forte e gioca sempre meglio. se invece gli tiri piano non sa che fare.
Ma il mio obiettivo non è vincere con lui e per di più in allenamento, il mio obiettivo è quello di migliorare il mio gioco contro un giocatore di quel tipo.
E quindi me la gioco a tutto braccio per 10-20 scambi di seguito, esco dal campo morto, magari in due ore ho perso 6-0 6-2 ma sono davvero contento di aver potuto giocare il mio tennis ad un livello molto alto.
Chiaro che quando incontrerò un giocatore di quel tipo nella mia categoria probabilmente gli farò i buchi per terra in un ora, mentre in passato a volte ho giocato partite estenuanti sottoritmo, che magari ho vinto ma giocando un tennis da vomito.

descriptionTennis e agonismo. - Pagina 7 EmptyRe: Tennis e agonismo.

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Bravo Spalama,bella analisi.....hai raccolto qua un po tutti i miei pensieri,a volte mi perdo per strada.
Comunque io non alleno i campioni,per farlo ci va una bella botta di c...,io non sono il Coach Tipo Bolletieri,io sono il povero operaio che lavora come un disgraziato,e per la maggior parte delle volte anche avendo diciamo fatto un buon lavoro,non si prende neanche i meriti,i meriti se li prendono altri,quelli con un palmares differente......va be come dico sempre ogni lavoro ha le sue beghe,e soddisfazioni a parte sono gia' molto contento di riuscire a fare quello che mi piace,quella e' la mia soddisfazione.....e non e' poco.
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