Facciamo un po' di chiarezza, partendo dall'unica cosa sicura ed accertata scientificamente....il solo fatto di dover montare le orizzontali con le verticali già in posizione riduce la tensione reale applicata alle stesse dal 30 al 40% (secondo il numero dei montanti e delle traverse, durezza, calibro e scivolosità della corda, e dimensione dell'ovale).
Questo porterebbe a stabilire che (a parità di corda) una tensione più elevata sulle orizzontali renda i tutto più uniforme, e le forze sul telaio più uniformemente distribuite.
Non è così per una pletora di ragioni....
Prima di tutte. in fase progettuale, i moderni sistemi CAD/CAM tengono conto di ogni forza in gioco, e quindi anche di quella delle corde (nei vari tipi) e della loro tensione (entro certi limiti di sicurezza). Ciò comporta che la maggior parte del differenziale di cui sopra sia in realtà assorbito dalla struttura stessa. Non a caso, molte aziende oltre al range di tensioni danno anche indicazioni di massima su eventuali differenziali (Yonex consiglia da un 5% di maggior tensione sulle verticali a pari tensione, Prince -sulle serie O3 e susseguenti- l'inverso) legati a forme o strutture particolari.
A seguire, la progettazione di macchine incordatrici sempre più sensibili e precise. La tendenza progettuale è quella di montare più sensori "dedicati" sulle macchine di alta gamma (in modo da poter compensare in tempo reale lo sforzo su corda e telaio secondo lunghezza della corda e resistenza del telaio in quel punto specifico di trazione ); motori sempre più vicini al piatto, oppure con asta e diabolo per fare in modo che la trazione sia più "diretta" (vincendo più resistenza e mandando input più precisi e rapidi ai sensori di comando in modo da avere una compensazione realtime); bracci del piatto più lunghi e con blocchi montati di testa in modo da evitare movimenti e distorsioni all'ovale durante il montaggio ( in tal modo rendendo ancor più diretta e precisa la lettura dei sensori).
Terzo punto...il più importante di tutti, perchè, tecnologia di telai e macchine incordatrici a parte, viene ad influenzare la giocabilità della corda ed in taluni casi perfino la resistenza strutturale del telaio, anche se montato su una racchetta d'antan con una incordatrice manuale scrausa...
A verticali montate e bloccate, la tensione della corda non è più tale, ma forza applicata al telaio. Il semplice fatto di montare le orizzontali, così come comporta una minor tensione reale sulle orizzontali comporta, sia pur in misura inferiore a causa della maggior lunghezza ed al fatto dell'essere più o meno contrastata dalla bontà del piatto della macchina, un aumento della forza applicata alle fibre del telaio. In pratica, tendendo le orizzontali, si tendono ulteriormente le verticali, o meglio, si aumenta la forza applicata dalle stesse al telaio...e più la tensione delle orizzontali è elevata, più proporzionalmente aumenta lo stress al telaio stesso, fino ad eventi potenzialmente catastrofici...specie su telai molto rigidi e sottili con poche corde, specie se con distribuzioni particolari delle masse (le vecchie Wilson Hammer, le nuove grafene), specie se con fori condivisi.
Nello specifico della domanda di giococlassico, i tuoi amici dicono un' emerita caXXata. "In passato" dall'inizio dell'epoca dei mono, pochi, quasi nessun pro ha adottato tensioni maggiori sulle orizzontali (giusto il buon Guga e pochi altri, mi viene in mente Filip DeWulf): ma si era all'inizio del "fenomeno Luxilon", e non si conosceva ancor bene l'influenza (nefasta) sui telai di tale pratica, ed infine essendo pro di sfibrare/sfondare qualche telaio se ne fottevano allegramente...la maggior tensione sulle orizzontali era più diffusa ai tempi del budello e dei primi -ben più robusti- telai in grafite.
Oggi è, ad essere buoni, un'usanza rischiosa...