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ATP 1000 Miami (20)

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Promemoria primo messaggio :

ATP  1000  Miami  (20) - Pagina 2 Miami11 Miami - USA

21/3 - 1/4, 2012

Name: Sony Ericsson Open
Category: ATP World Tour Masters 1000
Surface: Hard
Prize Money: $ 3,973,050


Vincitore 2011: Novak Djokovic


ATP  1000  Miami  (20) - Pagina 2 Nole_w13
(pic by SEO off site)

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Aspettando le semifinali


Con l’uscita anticipata (e inattesa) di Roger Federer, la Final Four del Torneo presenta nel suo quadro finale anche un outsider : Juan Monaco che dopo aver battuto Andy Roddick, si è liberato facilmente anche del numero 1 americano Mardy Fish.

L’argentino ha raggiunto così la sua prima semifinale, un traguardo con cui ha festeggiato anche il suo 28esimo compleanno: “ E’ incredibile, sono davvero contento e credo che non ci sia modo migliore di festeggiare il mio compleanno con questa vittoria. In campo ho mostrato un ottimo tennis e mi sento orgoglioso di me stesso. Sono davvero felice.
“Mi sento bene – ha aggiunto Monaco – vedo il mio livello molto vicino a quello di Shanghai 2010 (dove raggiunse la sua prima semifinale in carriera in un Masters 1000, ndr) e la fiducia di certo non mi manca. Se sono arrivato fino a qui è perché ho fatto delle belle partite e me lo merito”.

Se il cammino fino a questo momento è stato difficile, ma non impossibile, adesso Juan Monaco se la dovrà vedere con il numero 1 del mondo, ovvero quel Novak Djokovic che ha strappato il biglietto della semifinale dopo aver battuto un buon David Ferrer.

“Non è mai un match facile contro David – ha affermato Nole -, spesso è come un muro in campo e sono rimasto davvero colpito dal suo ultimo incontro con Del Potro. Sapevo di dover essere aggressivo contro di lui dal primo all’ultimo punto. Fortunatamente ho giocato bene nel tie-break e questo mi ha permesso di chiudere la partita in due set”.
“In generale – ha proseguito Djokovic – sono contento delle mie prestazioni fino a qui. Ho vinto in Australia, ho fatto un buon torneo a Dubai e anche a Indian Wells ho giocato abbastanza bene. Arrivando a Miami ero tranquillo, perché più il tempo passa, maggiore è la qualità del mio tennis. Questo ultimo incontro forse è stato il migliore da quando sono arrivato negli Stati Uniti”.

Dall’altra parte del tabellone invece ci saranno Rafael Nadal e Andy Murray, che si sono guadagnati l’accesso alla semifinale rispettivamente contro Jo-Wilfried Tsonga e Janko Tipsarevic.

I due, da bravi cavalieri, si sono omaggiati a vicenda, ma la sfida potrebbe prospettarsi davvero interessante se i rispettivi problemi di salute( problemi allo stomaco per Andy e al ginocchio per Rafa, ndr) potessero non intralciare il gioco.

“Giocare contro Andy – ha dichiarato Rafa - è sempre un piacere e un divertimento, perché lui è capace di spingerti ai limiti. La cosa negativa è che devo tentare di ristabilirmi in toto prima del match, perché l’unico modo che ho di vincere contro di lui è essere al massimo della forma, altrimenti la vedo difficile. Comunque non voglio avere pensieri negativi in questo momento, mi sono classificato di nuovo per una semifinale Masters 1000, la seconda consecutiva, quindi sono contento. Spero solo di poter ritornare in forma in vista del match”.

Da parte sua Murray ha affermato: “Sarà un incontro duro, ma allo stesso tempo divertente, perché mi piace giocare contro di lui. Qui a Miami ha fatto ottimi risultati negli ultimi due anni, quindi credo che anche le condizioni del campo siano buone per il suo tipo di gioco. E’ chiaro che sta giocando un buon tennis in questo momento: la scorsa settimana ha raggiunto le semi e vinto il doppio e sono ottimi risultati considerando anche il lungo break che ha avuto”.
Immagine e articolo da T.it (n.d.r.)

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Nadal s'è ritirato per problemi al ginocchio. -_-"

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Rafael Nadal si ritira! ´Spero di recuperare per la stagione su terra´

Troppo forte il dolore al ginocchio per lo spagnolo, via libera per Murray che va in finale

ATP  1000  Miami  (20) - Pagina 2 Atp-Tennis-img8031


Andy Murray è in finale al Sony Ericsson Open. I problemi al ginocchio hanno impedito a Rafael Nadal di scendere in campo.

Rafa si scusa coi propri sostenitori su twitter: "Lo siento mucho por mis fans, los que están aquí en Miami y los de todo el mundo. No me encuentro en condiciones para jugar hoy x mi rodilla"

Non cambia il programma di giornata, Djokovic e Monaco scenderanno in campo all'1 della notte italiana.

Le prime parole di Rafa in conferenza stampa:

"Ho continuato a giocare nonostante avessi la tendinite fino a quando oggi la situazione è peggiorata, non ero più in grado di giocare. Farò degli esami medici domani. Spero di essere al 100% per la stagione sulla terra".

"Mi dispiace per tutta la gente qui e per coloro che avrebbero visto la partita in tv. Dispiace soprattutto per me perchè è davvero brutto lasciare un torneo in questo modo".

"Non so quando potrò tornare a giocare. Dovrò incontrare il mio medico in Spagna. Per il momento la programmazione rimane uguale: Montecarlo e Barcellona".

"Non voglio parlare del problema che riguarda la lunghezza della stagione. Credo che non sia il momento opportuno. Ho detto già tutto quello che c'era da dire. Ho deciso di fermarmi a febbraio perchè volevo disputare una buona stagione sul cemento e poi sulla terra. Avevo deciso di riposare dopo l'Australia proprio in vista di questo torneo, e da allora ho comunque fatto una finale e due semifinali".

"Il dolore al ginocchio l'ho accusato sin dall'inizio del torneo ed ogni giorno notavo che nonostante le cure peggiorava sempre di più. Oggi non ero proprio in grado di competere e non ho voluto ingannare nessuno, i tifosi e il mio avversario. Cerco sempre di dare il meglio in campo, con o senza infortuni, ma quando vedo che non posso, non posso".

"Non mi sono potuto nemmeno allenare perchè il ginocchio mi fa davvero male. Non voglio che la situazione si aggravi ulteriormente".

Raggiunto telefonicamente, interviene il medico dello spagnolo, Angel Ruiz Cotorro: "Credo che ce la farà a recuperare per la stagione sulla terra".

Continua Rafa: "L'infortunio che ho adesso non è diverso da quelli che ho avuto in passato. Posso dire però che i tendini stanno meglio rispetto a tre anni fa. Starò a riposo per qualche giorno, farò dei trattamenti e poi vedremo se sarò in grado di iniziare gli allenamenti sulla terra. So già cosa dovrò fare per tornare a posto, ed è quello che farò".

TWI (n.d.r.)




Nadal saluta i propri tifosi dopo il forfait

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Correre come dei dannati porta a delle conseguenze .
Ecco che succede a rallentare i campi e far durare le partite 6 ore.

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Murray vs Djokovic


Amici/nemici, i due stanno animando positivamente il circuito con sfide sempre interessanti. A Miami domani scriveranno un ulteriore capitolo della storia…

A partire dalla semifinale di Roma 2011, le sfide tra Novak Djokovic e Andy Murray hanno guadagnato un certo appeal agli occhi del pubblico. Vuoi perché i due sono cresciuti insieme, vuoi perché nel frattempo anche l’inglese ha raggiunto una certa maturità, i loro incontri hanno avuto la capacità di appassionare i tifosi e gli addetti ai lavori, anche più di alcune finali ’successive’.

I due si troveranno di nuovo ora nella finale di Miami dove Novak detiene il titolo e Andy è oramai di casa, ma all’appuntamento di domani il numero 1 e il numero 4 del ranking mondiale arriveranno in maniera ben differente.

Murray infatti, visto il ritiro di Rafael Nadal, ha saltato un altro turno di gioco e si prepara ad affrontare la sfida un po’ a freddo, dovendo cambiare completamente allenamento: “E’ chiario che se giochi due partite in maniera consecutive è differente rispetto ad avere pause di due o tre giorni. Guardando il lato positive della cosa, avrò sicuramente maggior tempo per riposarmi, anche se non so dire ora cosa accadrà, perché non mi è mai successo prima credo di saltare due partite all’interno di un torneo per ritiro dei miei avversari. Spero in un feeling positivo”.

“ Questo ritiro – ha proseguito lo scozzese – mi ha dato però maggior tempo per riprogrammare i miei allenamenti: in vista della sfida con Rafa infatti mi ero preparato con giocatori mancini, mentre in attesa di Novak ora dovrò abituarmi di nuovo ai destrorsi e in questo mi stanno già aiutato Paes e Stepanek. Mi sono allenato molto questa settimana, ma non ho disputato molti match, è stato davvero strano. Come ho già detto, spero di arrivare riposato e che questo contribuisca ad una bella finale”.

Sulla sua rivalità con Novak, Andy ha affermato: “E’ chiaro che questi incontri ravvicinati, ti aiutano a capire a quale livello sei. Aver giocato contro Nole a poca distanza dagli Australian Open è stato positivo, perché sono riuscito a portare a casa il match (anche se poi ho perso contro Roger). Ora so che alcune cose che ho messo appunto funzionano bene contro Djokovic e meno contro Federer, mentre ci sono colpi che contro i primi due vanno bene, mentre con Rafa non sono per niente utili”.

Djokovic invece da parte sua arriva con una settimana intensa sulle gambe e con l’obiettivo di non perdere ulteriori punti accumulate nella scorsa stagione.

“Andy sta giocando davvero bene – ha dichiarato Nole – ma non è una sopresa, perché oramai è tra i top player da diversi anni: ha disputato un paio di finali Slam, vinto non so quanti tornei, il suo talento e il suo potenziale sono di certo fuori discussione. Lui può essere pericoloso oramai su ogni tipo di superficie. Qui abbiamo già giocato la finale nel 2009 e fu lui a uscirne vincitore in quella occasione, anche perché lui qui si trova molto a sua agio e ama le condizioni di gioco”.

“Abbiamo uno stile che in qualche modo si somiglia – ha proseguito il numero 1 del ranking mondiale – e ci conosciamo bene perché siamo cresciuti insieme e siamo ottimi amici anche fuori dal campo. Sono sicuro che sarà un bel match”.

Sui recenti progressi di Andy, Novak ha poi affermato: “ Il tempo sarà il miglior giudice, certo che ha avuto un inizio di stagione ottimo con la vittoria di Brisbane e le finali che ha raggiunto in seguito. Un po’ si sente che qualcosa è cambiato: ad esempio sta utilizzando meglio il suo dritto, in maniera più efficace. Non so se tutto questo dipenda solo dalla presenza di Lendl al suo fianco. Certo che lui è una leggenda del nostro sport e di sicuro il fatto che gli sia accanto è importante. Per il resto sarà il tempo a parlare per noi”.
Immagine e articolo da T.it (n.d.r.)

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Certe prestazioni di Murray mi lasciano veramente interdetto. Neutral
Mah...

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non mi sembra abbia sfigurato nel secondo set... anzi!
nel primo gli è mancato il servizio!

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nanobabbo8672 ha scritto:
non mi sembra abbia sfigurato nel secondo set... anzi!
nel primo gli è mancato il servizio!


Resta il fatto che il salto di qualità ancora non arriva , arriverà mai ?

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probabilmente, semplicemente nadal, djokovic e federer, gli sono superiori, anche se non di molto... ATP  1000  Miami  (20) - Pagina 2 622327

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Winner 2012


ATP  1000  Miami  (20) - Pagina 2 Cattur57
(Photo by Matthew Stockman/Getty Images)


Novak Djokovic d. Andy Murray 61 -76 (74)

Djokovic vince per il secondo anno consecutivo il Masters 1000 di Miami superando in finale un Murray combattivo solo nel secondo set. Per il serbo è il primo Masters stagionale che arriva dopo la vittoria in gennaio dell'Australian Open

Troppo tardi. Deve aver pensato a questo Andy Murray al termine nel tie-break che ha consegnato una nuova vittoria a Novak Djokovic, la prima in un Masters 1000 in questa stagione e la seconda importante imposizione nel 2012 dopo lo slam australiano. Sì perché come in semifinale a Melbourne, dove lo scozzese aveva regalato il quarto set a Djokovic finendo poi per essere sconfitto anche lì al quinto dopo una battaglia durata 4 ore e 50 minuti, anche oggi Murray "regala" un set al suo avversario... che quando è il Tipsarevic di turno è recuperabile ma quando si tratta di Djokovic è un lusso che non ci si può permettere.

ASSENTE INGIUSTIFICATO - Parte forte, fortissimo, nel primo set Djokovic che nel quarto gioco (secondo turno di battuta per Murray) trova il break che viene replicato poi nuovamente quando lo scozzese si presenta al servizio nel sesto game. Solido dal fondo, solidissimo al servizio, il serbo non concede praticamente mai spazio per rientrare a Murray che sembra particolarmente in difficoltà dal tennis "tergicristallo" impostogli dal suo avversario. Bastano quarantasei minuti al numero uno al mondo per scappare 6-1 e ad andare al secondo set.

IL RISVEGLIO - Murray, in difficoltà anche in avvio del secondo set, trova probabilmente nel terzo game la molla che fa scattare il meccanismo giusto nella testa. Sotto 15-40, lo scozzese rimonta trovando un paio di colpi vincenti dal fondo che oltre a dargli fiducia probabilmente gli portano la piena consapevolezza che con il serbo, se concentrato, può giocare alla pari. Djokovic da quel momento in poi inizia a soffrire il ritorno di Murray che ora, anche dal fondo, costringe il serbo a ricevere analogo trattamento cui lui stesso era stato sottoposto nel primo set.

QUESTIONE DI TESTA - La differenza tra i due però, oggi, sta tutta qui. Anche se in leggera difficoltà Djokovic rimane in partita e una statistica racconta meglio di qualsiasi parola il concetto appena espresso: le palle break concesse nel secondo set dal numero uno al mondo sono infatti zero e di possibilità reali per lo scozzese di allungare la partita al terzo set, nonostante il gioco ritrovato, non ce ne sono. Nel naturale prolungamento del set al tie-break è poi Djokovic ad avere la meglio. Murray parte male e regala subito un mini break all'avversario tirando in rete un semplice rovescio. Il ragazzo di Belgrado ne approfitta solo in parte facendosi recuperare nel turno di battuta immediatamente successivo. Dopo l'ennesimo - e devastante - scambio lunghissimo vinto da Murray, lo scozzese combina il pasticcio commettendo un doppio fallo nel momento più delicato del tie-break. Djokovic capisce che l'occasione è troppo grande e che Murray, al terzo set, sarebbe probabilmente esalato dalla rimonta; ecco quindi che a differenza dello scozzese Nole al servizio sfodera un ace che racchiude in se più di un semplice punto e gli consegna il primo Masters stagionale.
Yahoo/Eurosport (n.d.r.)


Djokovic, esame da 30
Chiunque avesse pensato, dopo i tentennamenti delle ultime settimane, che il trono di Novak Djokovic fosse in pericolo è stato servito. Nel caldo umido di Miami, con una prestazione non impeccabile ma dalla grande consistenza agonistica, ha cancellato il gelo di Indian Wells e la partita sfuggitagli dalle mani contro Isner per confermare il titolo del Sony Ericsson Open vinto 12 mesi fa in una finale maratona contro Nadal. Quest’oggi ha dovuto affrontare quell’Andy Murray che lo aveva battuto nell’ultimo confronto diretto (a Dubai) e che aveva conquistato otto delle nove finali Masters 1000 per cui si era qualificato (unica sconfitta ad Indian Wells 2009 contro Nadal).

Non è stata una bella partita: entrambi possono giocare meglio, Murray dal punto di vista tecnico (troppi errori gratuiti, specialmente con il diritto) e Djokovic dal punto di vista agonistico (troppe occasioni non sfruttate per uccidere la partita prima). Il rapporto vincenti/errori gratuiti recita 19 a 36 per il serbo e 15 a 39 per lo scozzese. Davvero non da Guinness dei primati.

Dal punto di vista del punteggio l’incontro ha avuto un andamento molto simile alle ultime due partite vinte da Djokovic, quella con Ferrer nei quarti e quella con Monaco in semifinale: un primo set vinto con un punteggio molto netto, ed una seconda frazione lottatissima con conclusione vittoriosa al tie-break. Sotto il profilo del gioco, però, ci sono state notevoli differenze. L’affermazione nel primo set è stata molto meno netta di quando non dica il punteggio: i due soli break di differenza sono venuti in game molto combattuti, nei quali Murray ha sempre avuto palle game, ed in un caso si era addirittura trovato 40-0. Murray prova ad appiattire i colpi, soprattutto il diritto, ma il prezzo che deve pagare è un numero più alto di errori, dato che molti scambi si sviluppano sulla diagonale diritta. Riesce a raccogliere qualche punto in recupero, ma ciò che oggi davvero non funziona è la risposta: quella che normalmente è un’arma importante nell’arsenale dello scozzese, quest’oggi è un mezzo disastro :“A mio parere è stata la mia risposta oggi a fare la differenza in negativo”, ha confermato Andy a caldo subito dopo il match.
L’unica palla break del match affrontata da Djokovic arriva nel quinto game del primo set, ma viene annullata in sicurezza con uno schema servizio-diritto.

Dopo 46 minuti è dunque Nole ad essere avanti di un set, e nelle finali disputate in carriera il serbo è 22-0 dopo aver vinto il primo parziale. Non un buon viatico per Murray. Djokovic tiene il servizio senza problemi, mentre Murray si trova sotto 15-40 sull’1-1, e 30-40 sul 2-2. Qui il Nole versione 2011 avrebbe chiuso il match, invece quello di quest’anno commette tre errori gratuiti, mantenendo l’avversario in partita. Sul 3-3 c’è anche un raro gesto di stizza del serbo che scaglia la racchetta a terra su una risposta mancata, per sfogare la frustrazione di non riuscire a concretizzare in punteggio un vantaggio che dal punto di vista del gioco appare consistente. Sul 3-4 deve pure salvarsi da 0-30, ma in questo caso gli viene in soccorso la battuta (e la scarsa vena di Murray in risposta).
Con il passare dei minuti (il secondo set alla fine durerà ben 1h31’) Murray trova maggiore continuità negli scambi, da fondo alle sue qualità di corridore e rimandando l’impossibile riesce a costringere Djokovic a qualche errore di più. Sul 5-5 si giocano due game molto combattuti, nei quali il n.1 del mondo ha la palla break per spezzare l’equilibrio, ma Murray la cancella con autorità.
Si arriva dunque al tie break, dove c’è un minibreak per parte nei primi quattro punti. La tensione si taglia con il coltello, ed Andy trova anche modo di inventare una splendida palla corta di rovescio su uno slice corto e stretto di Djokovic. Purtroppo per lui, però, paga lo sforzo di quello scambio con un pesantissimo doppio fallo nel punto successivo, doppio fallo che si rivela fatale, dato che il serbo da quel punto mette solo prime e con grande autorità chiude il match portando a casa l’11esimo titolo Masters 1000 della carriera.

Andy Murray, comprensibilmente abbacchiato, ma nemmeno troppo arrabbiato, va diritto dalla cerimonia di premiazione alla sala interviste, cogliendo un po’ tutti preparati, per cui rimane ad attendere la stampa per diversi minuti torturando il suo telefonino. “Nel primo set ho perso il servizio da 40-0, poi ho avuto una palla break nel gioco successivo e comunque ci sono stati diversi giochi combattuti. Il secondo è stato molto più equilibrato, ma oggi io ho risposto davvero male. Di solito è uno dei punti di forza del mio gioco, ma oggi proprio non ha funzionato. La differenza è stata quella, perché per il resto, a parte fare qualche errore di troppo nel primo set, non ci sono stati problemi particolari. Quando sono riuscito ad entrare negli scambi me la sono giocata ”.

Djokovic invece inizia la sua analisi del match notando come gli ultimi tre incontri siano stati abbastanza simili: “Ho giocato un grande primo set durante il quale ho avuto ottime sensazioni in campo, ho avuto la possibilità di breakkare subito nel secondo ma non l’ho sfruttata, e poi la partita si è complicata. Fortunatamente sono riuscito a servire bene quando ce n’era bisogno”.
“Sono molto contento di aver vinto questo torneo, addirittura senza perdere un set. Ho vinto tre volte qui, questo la dice lunga di come mi senta a mio agio qui a Miami. Adoro le sessioni serali e l’atmosfera che si viene a creare. Questa affermazione è un buonissimo viatico per la stagione sulla terra battuta, che per me inizierà a Montecarlo. Quest’anno abbiamo una settimana di pausa in più per prepararci, quindi credo che staccherò per una settimana e poi inizierò la preparazione per la stagione sulla terra battuta”.
UBITennis (n.d.r.)


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A mio parere in questo momento il problema principale (o comunque quello che è stato tale nella finale) è stata la scarsa percentuale di prime di servizio.
E' difficile poter affrontare un giocatore come Djokovic con il 50% di prime, tanto più che la seconda dello scozzese non è certo tra le migliori.
In ogni caso penso che quest'anno vedremo parecchie finali tra questi due.

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Tu dici? Murray non sarebbe mai arrivato in finale se Nadal non si fosse ritirato. Nelle semifinali Murray incontrerebbe sempre o Djokovic o Nadal, ed entrambi se lo papperebbero in un sol boccone.

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Finale a dir poco bruttina però, per non parlare del primo set (e non era certo il Djokovic spaziale dei primi game con Ferrer...).

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andrea91 ha scritto:
Tu dici? Murray non sarebbe mai arrivato in finale se Nadal non si fosse ritirato. Nelle semifinali Murray incontrerebbe sempre o Djokovic o Nadal, ed entrambi se lo papperebbero in un sol boccone.

se non ricordo male, prima di ieri, nelle ultime 5 sfida ne aveva vinte 4 murray (con nole)... Very Happy

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Sì, una a Dubai (capirai...), una per infortunio di Djokovic, e le altre due prima dell'anno dell'esplosione definitiva del serbo.

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nanobabbo8672 ha scritto:
andrea91 ha scritto:
Tu dici? Murray non sarebbe mai arrivato in finale se Nadal non si fosse ritirato. Nelle semifinali Murray incontrerebbe sempre o Djokovic o Nadal, ed entrambi se lo papperebbero in un sol boccone.

se non ricordo male, prima di ieri, nelle ultime 5 sfida ne aveva vinte 4 murray (con nole)... ATP  1000  Miami  (20) - Pagina 2 97171


E l'ultima volta che ha giocato con Nadal, lo spagnolo se ne è tornato a casa con un bel cappottino nell'ultimo set dove ha totalizzato la bellezza di QUATTRO dicasi QUATTRO punti (quindi 24 a 4 nel set). ATP  1000  Miami  (20) - Pagina 2 810504
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