Riccardino ha il pregio (
) di sapersi complicare la vita oltre ogni limite solo pensando. Retaggio, certo, di quando mamma Maryse (ex campionessa francese di seconda) e papà Francis (maestro di tennis e suo primo coach) gli facevano due "màroni" come le mongolfiere che ogni anno, il giorno del suo compleanno, sorvolavano la nativa Béziers in provenienza da Annonay.
"Riccardino, devi mangiare sano" e via di corn flakes, acqua di fonte, verdure e succhi bio mentre i coetanei si ingozzavano di McBurger, Cocacola e schifezze varie sotto il suo sguardo invidioso
"Richard, devi pensare alla carriera", e mentre i suoi coetanei correvano dietro alle prime gonnelline, lui si strafaceva di allenamenti sui campi del TC Sérignan, gestito -guardacaso- dai due amabili genitori
"Richard, devi sempre guardare avanti", gli ripetevano i due suddetti supportati da Tarik Benhabiles, che cercava di fargli capire come prevedere il colpo seguente dell'avversario era la chiave della vittoria (metodo ampiamente testato dallo stesso Tarik, come si può notare dal suo ricco palmarès ATP
) ed intanto a furia di pensare avanti giocava a braccio perchè con la testa era già in doccia....
"Richard devi crearti dei riferimenti fissi" diceva mamma Maryse, che per rendere le cose più comprensibili al pargolo, licenziava o faceva fuggire in rapida successione diversi coach (Benhabiles, Deblicker, Peyre, Markus), un paio di massaggiatori ed una mezza dozzina di preparatori atletici (di cui l'ultimo, tal Champion, scelto personalmente dalla madre, è la "brava persona" coinvolta nell'incidente-coca al "Set" di Miami con la famosa Pamela)
Dopodichè, alla tenera età di quasi 24 anni, decide di affrancarsi dalla cara genitrice e di crearsi un entourage un pelino più affidabile, scegliendo Piatti come coach e lo staff delle Pleiadi come supporto a quello del Racing Club de Paris.
Il resto è storia odierna, con una maggiore continuità diresa, una maggiore attenzione ed una maggiore cura di sè.
Ciò non toglie che "l'artiste" come lo chiamano a Parigi, ogni tanto si riesca a complicare la vita...
Interrogato sul problema, pare che Piatti abbia commentato "per l'impossibile siamo preparati, ma i miracoli non li sappiamo ancora fare"